Recensione 'Anna Bolena. L'ossessione del Re' di Alison Weir - Beat

ANNA BOLENA. L'OSSESSIONE DEL RE || Alison Weir || Beat || 31 ottobre 2019 || 574 pagine

Anna nasce nel 1501 nel castello di famiglia di Hever, nella verde campagna del Kent, e qui trascorre l'infanzia con la sorella Mary - che diventerĆ  l'amante di Enrico VIII e gli darĆ  un figlio - e il diletto fratello George. A Hever la fanciulla riceve l'educazione convenzionale per una gentildonna del suo ceto: grammatica, storia, musica, danza, ricamo, galateo, tiro con l'arco, falconeria. Cresciuta, Anna diventa la dama di compagnia di Caterina, la moglie del re, la «buona» regina. Ma quando, nella primavera del 1526, il cardinale Wolsey la presenta al sovrano, Enrico ĆØ fulminato dalla sua bellezza insolita, dallo sguardo fiero e malizioso. Da quel momento ĆØ un susseguirsi di avvenimenti che cambieranno la storia d'Inghilterra: Enrico ĆØ ossessionato da quella giovane donna, ma lei rifiuta le sue avances. Il re scalpita, non dorme piĆ¹. Gli ĆØ chiaro: se la vuole, dovrĆ  sposarla. Ma prima dovrĆ  liberarsi della moglie, ricorrere a Roma, ottenere un annullamento. Nel giugno 1533, Anne ĆØ incoronata regina. Ma il suo regno avrĆ  vita breve, giacchĆ© Enrico impiegherĆ  meno di tre anni a stufarsi di lei e a cercare un modo per sbarazzarsi della sua ingombrante presenza...


Arrivo all'ultima pagina di questo romanzo, a quel 19 maggio 1536, giorno della morte di Anna Bolena, e piango.

Ho incontrato Anna bambina all'inizio di questa storia: siamo al castello di Hever, nel Kent, dove la protagonista vive con la madre, la sorella maggiore Maria e l'amato fratello minore George. Il padre, Thomas, ĆØ un'apparizione sporadica, da sempre impegnato alla corte di Re Enrico VIII.

A 12 anni Anna partirĆ  per i Paesi Bassi, dove farĆ  parte delle dame di Margherita d'Asburgo.
SarĆ  proprio alla corte della reggente che Anna avrĆ  modo di rivalutare la figura della donna nella storia: non solo una pedina politica utile per imbastire alleanze e scongiurare guerre, ma un essere pensante e con un proprio volere, in grado anche di governare.

Appena due anni dopo, con sommo dispiacere, Anna sarĆ  costretta a lasciare Margherita e trasferirsi alla Corte di Francia come dama della Regina Maria, sorella di Enrico VIII e fresca sposa di Re Luigi.
Ma quando Anna giungerĆ  in terra francese, Maria sarĆ  giĆ  vedova e presto lei e le sue dame faranno ritorno in patria.
Anna e la sorella entreranno cosƬ a far parte del vastissimo stuolo di dame al servizio della Regina Caterina, prima moglie di Enrico.

A differenza dei molti romanzi che ci hanno raccontato Anna Bolena, il ritratto che ne fa Alison Weir ĆØ quello di una giovane fanciulla dai saldi principi morali. Mentre le sue amiche giocano all'amor cortese e civettano con tutti gli uomini ammessi a Corte, Anna si disinteressa totalmente di questi giochi e preferisce dedicarsi alla lettura e al ricamo, reputando gli uomini esseri violenti e interessati solo al sesso.
La stessa cosa accadrĆ  quando Enrico inizierĆ  a manifestare il suo interesse per lei. Ma cosa sarĆ , quindi, a farle cambiare idea? Il potere!
... l'amore non era la cosa piĆ¹ importante nella vita. Per lei, il potere occupava un gradino piĆ¹ alto rispetto al piacere, nella scala delle prioritĆ .

Anna non cederƠ alla corte di Enrico finchƩ lui non le paventerƠ la possibilitƠ di poter indossare la corona e divenire Regina d'Inghilterra.

Saranno l'idea stessa del potere e dell'influenza che questo ha sugli altri a farle mettere da parte l'affetto e il rispetto per Caterina, l'attrazione fisica che prova per George Norris e, soprattutto, la mancanza di qualunque tipo di sentimento nei confronti di Enrico.

Durante i cinque anni che Enrico e Anna trascorreranno nell'attesa di potersi sposare e nei tre anni del loro matrimonio, infatti, Anna non parlerĆ  mai di amore o di attrazione per il suo compagno; ciĆ² che la spingerĆ  tra le sue braccia sarĆ  la possibilitĆ  di poter arrivare a un ruolo che le consenta di avere il comando.

Per lei Enrico rappresenterĆ   il viatico alla Corona e sarĆ  proprio in nome di quest'ultima che Anna non si concederĆ  al Re fino a quando non avrĆ  la certezza della celebrazione delle nozze.

Quella che la Weir ci racconta ĆØ la storia di una donna che ha trascorso l'infanzia e l'adolescenza sognando il vero amore, ma che, davanti al potere e alla ricchezza, decide di sacrificare i sentimenti in nome del trono. La Anna che conosceremo ĆØ molto diversa da quella che, nel 1533, verrĆ  incoronata Regina d'Inghilterra. La ragazza gioiosa, allegra e piena di voglia di cambiare il pensiero sulle donne, si trasformerĆ , anno dopo anno, in una donna frustrata, nervosa, insicura e spesso preda di crisi isteriche.

La lunga attesa trascorsa tra l'inizio del suo rapporto con Enrico e la celebrazione delle loro nozze prima, e la continua influenza che Caterina e la figlia Maria avranno comunque su Enrico, portarono Anna ad uno stato continuo di stress che, amplificato dal mancato concepimento di figli maschi, compromise non poco il suo rapporto con Enrico.

Ripetuti furono i tradimenti, scoperti o meno, che Anna subƬ dal consorte. Dopo un'iniziale ribellione, la Bolena decise di fare buon viso a cattivo gioco, sperando cosƬ di riconquistare la stima e l'affetto di Enrico. Vile sarƠ, invece, il modo in cui lui la allontanerƠ da sƩ e la farƠ condannare a morte per far spazio a quella Jane Seymour che diverrƠ la sua terza moglie.

Con questo secondo romanzo dei sei dedicati alle mogli di Enrico VIII, la Weir ci porta ad approfondire una delle figure femminili piĆ¹ discusse della storia.

Anna Bolena fu, effettivamente, apportatrice di una grande rivoluzione all'interno della Chiesa: fu per sposare lei che Enrico decise di scindere la Chiesa inglese da quella Romana. 

Che avrebbero pensato i posteri di lei? Le generazioni future avrebbero detto che aveva influenzato un cambiamento fondamentale.

Ma mentre Enrico vedeva in tutto ciĆ² anche la possibilitĆ  di appropriarsi delle ricchezze della Chiesa per poter rimpinguare le sue casse, Anna si preoccupava di ciĆ² che sarebbe accaduto ai bisognosi e spingeva affinchĆ© il marito creasse dei fondi per aiutarli.

Dalla penna della Weir esce una Bolena molto diversa e, a tratti, piĆ¹ amabile di quella descritta in altri libri. Anna deficitava sicuramente come madre e mostrava spesso un lato rancoroso e vendicativo, ma riusciva anche a essere generosa, tenera e appassionata con le persone a cui voleva bene.

Indimenticabile il pianto straziante che la coglierĆ  durante le esecuzioni del fratello George e dell'amato Norris, entrambi ingiustamente accusati di essere stati suoi amanti.

Doloroso, commovente, appassionante il momento tragico della sua morte: mentre Anna rimette la sua anima nelle mani di Dio, il popolo, forse per la prima volta, la ama e la compatisce e vede Enrico come un uomo volubile e governato dai propri desideri.

Anche questo romanzo puĆ² essere letto a sĆ©, essendo autoconclusivo e non avendo alcun collegamento con il libro precedente, se non per quegli anni in cui Anna e Caterina condivisero lo stesso uomo e le stesse stanze. Vi consiglio, perĆ², di leggerli in ordine cronologico, proprio per avere l'opportunitĆ  di scoprire meglio chi furono queste due donne, amiche prima e rivali poi, ma entrambe, in fondo, burattini nelle mani di un uomo dispotico e infantile. 

La Libridinosa

Cosa fai nella vita? Leggo!

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