Recensione 'Il giorno dell'ape' di Paul Murray - Einaudi


IL GIORNO DELL'APE
Paul Murray
Einaudi 
28 gennaio 2025
651 pagine


«Il passato ĆØ cosƬ, vero? Credi di essertelo lasciato alle spalle, poi un giorno entri in una stanza e lo trovi lƬ ad aspettarti». Un irresistibile romanzo famigliare di desideri, solitudini e macerie senza fine ma, forse, con un inizio preciso. La famiglia Barnes ĆØ nei guai. La concessionaria di Dickie sta per fallire, ma lui, invece di affrontare la situazione, trascorre le giornate costruendo un bunker a prova di apocalisse. La moglie Imelda, nel frattempo, si ĆØ messa a vendere i gioielli su eBay, la figlia adolescente Cass, ex prima della classe, sembra voler sabotare la sua carriera scolastica e PJ, il figlio dodicenne, sta allestendo un piano per scappare di casa. Che cosa ĆØ andato storto per i Barnes, al punto da mandare tutto in rovina? Al tempo stesso affresco famigliare e ritratto della contemporaneitĆ , “Il giorno dell’ape” ĆØ un indimenticabile tour de force pieno di umorismo e calore umano.


"Beh... mah... boh... però!... Oh... aaaah!... No vabbè... ma vaffanculo!". Questa è la sintesi delle esclamazioni che io e il mio compagno di lettura abbiamo pronunciato man mano che procedevamo con questo romanzo, definito Il Libro del 2025. Bene, se questo è Il Libro del 2025, per me l'anno può pure chiudersi qui perché sta prendendo decisamente una brutta piega!

Il giorno dell'ape viene definito un tour de force pieno di umorismo e calore umano. L'unico tour de force che abbiamo compiuto noi ĆØ stato quello per cercare di non morire soffocati data la quasi totale assenza di punteggiatura in questo romanzo.
Quasi Totale, capito? Non ĆØ che manchino le virgolette nei dialoghi, qua manca almeno il 90% della punteggiatura necessaria a che i lettori non rischino un attacco d'asma!
So che questa bieca moda è stata lanciata dalla (sopravvalutata) Sally Rooney, ma sarei grata a chiunque, editor, correttori di bozze, traduttori, donne e uomini delle pulizie, case libri auto viaggi e fogli di giornale, riesca a mettere un freno a questo scempio. Perché capisco che la lingua si evolva, ma tra punteggiatura eliminata, schwa e asterischi qua rischiamo di ritrovarci con tastiere inutili e lettori fuori di testa!

Ma veniamo al romanzo... beh... mah... boh... però! Le prime 120 pagine, nonostante l'assenza della punteggiatura, scorrono veloci e fanno ben sperare: l'autore ci presenta due delle protagoniste di questa storia, Cass ed Elaine, due ragazze all'ultimo anno delle superiori che sognano di fuggire il prima possibile dal paese di campagna in cui vivono per andare a studiare a Dublino.
Amiche sin dall'infanzia, si riscontra fin dalle prime pagine una certa dipendenza di Cass nei confronti di Elaine, soprattutto da quando la situazione economica della famiglia di Cass ĆØ diventata difficile.
Il fulcro di questo romanzo, infatti, ĆØ la caduta dei Barnes, famiglia benestante che vede il proprio impero crollare a causa della recessione economica e di alcune scelte avventate di Dick, primogenito di Maurice e marito della bellissima Imelda.

I capitoli sono notevolmente lunghi (che palle!) e, benché divisi in paragrafi, non aiutano la lettura che però, va sottolineato, procede spedita grazie alla curiosità che l'autore riesce a suscitare.
I vari personaggi ci regalano il proprio punto di vista e il proprio racconto sul passato e sul presente e, di pagina in pagina, si inizia ad avere un quadro più dettagliato sia dei fatti che della vita stessa dei protagonisti di questa storia.

Se la prima parte scorre su binari abbastanza tranquilli, accennando fatti che vedremo svilupparsi più avanti, la seconda prende una piega a metà tra l'erotico e il thriller... più erotico, direi! Oh... Aaaah... Scopriamo qui il passato di Dick e come questo si ripercuota immancabilmente sul suo presente e sulle scelte sia familiari che lavorative che compie.

No vabbĆØ... ma vaffanculo!... Quando pare che tutto possa trovare una quadra e che le cose possano sistemarsi per ognuno dei personaggi incontrati nelle 600 e rotte pagine che compongono il romanzo, ecco che Murray decide di farsi una serie di shottini e mandare tutto in vacca, lasciandoci con un finale incomprensibile, aperto (ci sarĆ  un seguito? No, sicuramente no) e, soprattutto, stupido!

I personaggi spiccano per antipatia e capacitĆ  di suscitare fastidio nel lettore, soprattutto Cass (mamma mia, quanto avrei voluto prenderla a sberle!). Unica degna di nota ĆØ Imelda che, pur nella sua confusione, pur con i suoi errori, riesce a commuovere e far trasparire tutta la sua fragilitĆ .

E l'umorismo di cui si parla nella sinossi? Non pervenuto, gente! Magari si tratta di un umorismo irlandese e quindi noi non l'abbiamo capito, ma, credetemi, qua l'unica cosa che vien voglia di fare ĆØ quella di chiedere a chi ha definito questo romanzo un capolavoro, che tipo di droga usi!



La Libridinosa

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2 commenti:

  1. Raramente sono arrivata in fondo a un libro cosĆ­ confusa. Mi ĆØ piaciuto ... Boh?

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  2. Sono d'accordo su tutto, per fortuna ĆØ scorrevole e non ci ho perso troppo tempo!

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