28 ottobre 2025

Recensione 'La ballerina' di Patrick Modiano - Einaudi


LA BALLERINA
Patrick Modiano
Einaudi
96 pagine
16 settembre 2025


Dare l’illusione di prendere il volo: è alla ricerca di questa leggerezza che la ballerina prova i suoi passi instancabilmente. In una Parigi invernale di anni lontani, la giovane donna, affrancata da una nebulosa vita in provincia, insegue il sogno sul palcoscenico senza abbandonare il ruolo di madre del piccolo Pierre. Ma non si può sempre sfuggire ai fantasmi del passato. Quegli stessi fantasmi che oggi, in una Parigi molto diversa ostaggio dei turisti, riportano il narratore ai tempi dell’incontro con la ballerina, quando lui iniziava a librarsi nel mondo della letteratura… «Una disciplina che ti permette di sopravvivere»: alla ballerina lo ripeteva sempre il suo insegnante Boris Kniaseff. Poi, altre parole. La diagonale, la variazione, il déboulé, la sbarra a terra. Qualcuno ora le sussurra. È il narratore senza nome che custodisce i frammenti della storia della ballerina. I loro destini si erano incrociati in un’epoca lontana, quando entrambi cercavano di spiccare il volo, lei sul palcoscenico, lui nel mondo della letteratura. Insieme, l’aspirante scrittore e la ballerina camminavano tra le strade di una Parigi invernale, rischiarata da quella luce che a volte si ritrova nei sogni, per rincasare quando lei finiva le lezioni di danza allo Studio Wacker, per raggiungere appartamenti in cui si tenevano misteriose riunioni, o semplicemente per passeggiare, tra confidenze taciute e fitti silenzi. La ballerina non parlava mai della nebulosa vita precedente, quando abitava in provincia, né tantomeno del padre di suo figlio, il piccolo Pierre. Il narratore badava spesso a quel bambino schivo con cui aveva un legame speciale, forse per via della sua stessa infanzia solitaria. Il volto di Pierre è l’unico che il tempo non ha offuscato. Il resto, solo «tessere di un puzzle, separate le une dalle altre per sempre». A distanza di anni, in una Parigi molto cambiata, estranea, chiassosa, un grande parco divertimenti per turisti, al narratore tornano in mente quegli istanti: diventa l’inizio di un viaggio a ritroso nelle nebbie della memoria, tra indirizzi perduti, luoghi clandestini, incontri con i fantasmi. Perché, ieri come oggi, non sempre si sfugge ai fantasmi del passato… In questa nuova indagine al cuore dei ricordi, Patrick Modiano si muove tra le pieghe di un presente vago e le profondità indecifrabili di ciò che è stato. Mentre tutto si cancella, l’amore, inafferrabile, resiste.

20 ottobre 2025

Recensione 'Il destino di Mary Rose' di Caroline Blackwood - Gramma Feltrinelli


IL DESTINO DI MARY ROSE
Caroline Blackwood
Gramma Feltrinelli
285 pagine
30 settembre 2025


Rowan è uno storico londinese che ama starsene nel suo accogliente appartamento, svegliarsi con comodo, farsi un caffè e mettersi subito al lavoro. La vita, insomma, priva di seccature di un uomo preso innanzi tutto dai suoi studi. Di tanto in tanto riceve la visita di Gloria, un’indossatrice con cui ha una relazione. Gloria è bella, linguacciuta e piena di energia. Nutre, però, l’illusione, nefasta per lui, che il matrimonio possa dare uno scopo alla sua vita. Per riparare con un mazzo di rose a un violento litigio con Gloria, Rowan entra un giorno in un negozio di fiori di Notting Hill. Viene accolto da una ragazza, Cressida, di una bellezza incredibile, dai capelli accesi dal sole come quelli di una principessa delle favole e un viso così etereo e vulnerabile da suscitare un fascino arcano. Quasi inavvertitamente, Rowan comincia a flirtare con lei e la sera ci finisce a letto. Il maldestro rapporto che ne segue sembrerebbe porre subito fine alla storia, salvo che, trascorso qualche mese, Cressida annuncia di essere incinta. Una circostanza molesta, che Rowan decide di risolvere sposando la ragazza e allontanandola da sé in un cottage a Beckham, un lindo villaggio addormentato nel Kent. Lì Cressida si dedica interamente a Mary Rose, la piccola di salute cagionevole nata dal fugace incontro. Nei ritagli di tempo, mentre continua la sua relazione con Gloria, Rowan la va a trovare. Benché emotivamente sterile e soffocante, il rapporto con Cressida sembra aver trovato un equilibrio accettabile. Le cose precipitano, però, quando una bambina, Maureen Sutton, scompare nell’agglomerato di case popolari che confinano con Beckham. Terrorizzata per la sicurezza di Mary Rose, Cressida si comporta in una maniera sempre più inquietante, mentre gli orrori nascosti sotto i merletti e le tovaglie di una casa in apparenza perfetta affiorano inesorabilmente.

13 ottobre 2025

Recensione 'Mrs March' di Virginia Feito - Harper Collins


MRS MARCH
Virginia Feito
Harper Collins
6 settembre 2022
336 pagine

L’ultimo romanzo di George March è come sempre un successo, adorato dai lettori e dalla critica. Nessuno potrebbe essere più fiero della sua devota moglie, che si sente parte di tutti gli onori e i riconoscimenti: Mrs. March è infatti completamente dedicata al marito. La sua vita nell’Upper East Side segue una rigida routine fatta di dignità e totale controllo. Finché una mattina, mentre compra il pane nella consueta pasticceria, Mrs. March conversa con la commessa e per caso capisce che la protagonista del romanzo, una disgustosa e meschina prostituta, è ispirata a lei. Stringendo la borsetta di pelle nei guanti color menta, fugge dal negozio, sconvolta. Cosa può aver fatto per meritare una tale umiliazione?

Il sospetto comincia a insinuarsi insidioso nella sua mente. E tutto quello che credeva di sapere su George e su se stessa inizia a sembrarle un inganno. La paranoia la spinge a frugare tra i documenti del marito, fino a trovare un articolo di giornale che parla di una donna scomparsa. Forse George c’entra qualcosa? Nella notte, Mrs. March inizia a sentire strani rumori, i pensieri la assalgono senza sosta e in più nella casa iniziano ad apparire degli scarafaggi impossibili da debellare… Finché la donna decide. Deve fare qualcosa per scoprire la verità.

14 luglio 2025

Marco Masini - L'altalena (della vita)


2 marzo 1990, ultima serata del quarantesimo Festival di Sanremo. La guardo con papà, che, nelle sere precedenti era di turno in ospedale e non aveva visto ancora nessuno dei cantanti in gara, ma io avevo già iniziato a dargli il tormento su uno dei partecipanti della sezione Giovani, uno sbarbatello fiorentino con la voce graffiante che urlava Disperato.
Finalmente è il suo turno e babbo dice: "Ma io lo conosco! È Marco! È il ragazzino che lavorava nel negozio di strumenti in cui andavo sempre io a Scandicci!"
È così che ha inizio la lunga storia d'amore tra me e Marco Masini, in una fredda sera di febbraio del 1990, 13 anni io, 25 lui!

Sono trascorsi 35 anni da quell'esordio, ma davanti alla sua musica, io torno la tredicenne di allora! Sono trascorsi 35 anni e la vita artistica del Maso non è certo stata una passeggiata di salute e, di conseguenza, la vita di noi fans storici non è stata proprio semplice.
Perché se ascoltavi Masini eri quella triste, quella depressa, quella sfigata come lui. Negli anni in cui le mie compagne di liceo piangevano per Kurt Cobain, io era quella che girava dieci cartolerie per trovare il diario di Marco Masini, quella che costringeva papà a comprarle gli stivaletti scamosciati da Bata (che costavano un rene, per i tempi, ma erano gli stessi che indossava lui!), che aveva il Tao al collo solo perché lo indossava lui e la bandana al polso per lo stesso motivo!
Mentre le mie compagne riempivano i diari con le frasi delle canzoni di Jim Morrison, io avevo il testo di Vaffanculo ricopiato per intero sullo schienale dell'Invicta (che io studiassi in un liceo di suore, è un dettaglio insignificante!).

Non era facile essere una sua fan e forse non lo è ancora oggi, perché Masini, al di là delle voci messe in giro da chi voleva vederlo finito, è sempre stato uno senza peli sulla lingua, nella vita come nei suoi brani. Era ed è tutt'ora l'uomo che canta i disagi del tempo che vive: prima erano i ragazzi che si sentivano perduti in un mondo che non riusciva a capirli, poi una generazione che non sapeva dove la vita la stesse portando. C'è una cosa che noi fans di Marco sappiamo: lui canta i nostri pensieri, sempre, in qualunque momento della nostra vita! Ci sarà sempre, in ogni momento, in ogni suo album, la canzone giusta per ognuno di noi! Quella che parlerà di te, di quello che stai provando, quella che urlerai nel silenzio della tua casa o sotto il palco ad un suo concerto! Marco Masini è più di un cantante. Per molti è un poeta... oggi, dopo 35 anni, dopo anni in cui è stato denigrato, tanti si scoprono fans. Io rido! E come me chi c'era dall'inizio. E non perché non si possa scoprire un cantante quando è già nel pieno della sua carriera artistica, non perché non si sia degni di essere definiti fan solo perché non si era lì sin dagli esordi. Ma perché essere masiniani adesso è facile! Ora che è tornato sulla cresta dell'onda, ora che la sua fama di porta-sfiga fa ormai parte del passato, ora che Vaffanculo e Bella stronza sono sdoganate ed entrate a far parte dei classici della musica italiana, essere fan è semplice!
Marco Masini, per noi, è quell'amico che ti teneva la mano mentre, in cameretta, piangevi per il ragazzino che ti aveva spezzato il cuore, quello che ci ha aiutati a urlare ai nostri genitori la rabbia silenziosa che viveva in noi, colui che ci ha insegnato che, anche quando la società ti rifiuta, tu puoi farcela, puoi vincere le tue battaglie, perché i tuoi sogni, i tuoi desideri, saranno sempre più importanti di chi non ti vuol bene.

Sono trascorsi 35 anni e io Marco l'ho visto cantare nelle piazze, coi capelli biondo platino, quando nessuno voleva più produrre i suoi dischi. Di Marco ho ascoltato tutte le canzoni e acquistato tutti gli album e, come quei fans storici che lo seguono da sempre, ho amato anche Scimmie, forse il suo album più discusso e meno aderente a ciò che lui ci aveva abituato ad ascoltare. Chissà, forse è proprio quell'album che segna il confine reale tra chi ci è sempre stato e chi è arrivato dopo.
I nuovi fans li riconosci dai brani che amano, gli storici dal fatto che sappiano i testi contenuti in Scimmie a memoria!
Ho incontrato Marco tre volte, durante due firmacopie e, pochi giorni fa, dopo il concerto di apertura del nuovo tour, a Piacenza.
Dopo aver trascorso due ore e mezza urlare ogni brano presente in scaletta, dopo essere corsa sotto il palco come solo i fans storici fanno a un suo preciso segnale, dopo aver sudato ogni goccia d'acqua presente nel mio corpo, stanca, sfatta e immensamente felice, ho potuto abbracciarlo, ho potuto parlargli (più di quanto mi aspettassi, in realtà!) e dirgli grazie!
Grazie per Ci vorrebbe il mare, che tra gli oltre 130 brani che hai scritto e cantato, rimarrà per sempre la "mia" canzone, quella che porto dentro di me, quella che canto quando sono un po' giù, ma anche quando sono immensamente felice, quella che sta sulla mia pelle proprio come te!
Grazie per questi 35 anni, per avermi permesso di adempiere a una promessa fatta a mio padre, per aver potuto urlare al cielo quelle canzoni che io e lui ascoltavamo assieme!
Grazie, Marco, perché sei un poeta, un cantante unico, ma soprattutto un uomo speciale!







8 luglio 2025

Recensione 'Io che ti ho voluto così bene' di Roberta Recchia - Rizzoli


IO CHE TI HO VOLUTO COSÌ BENE
Roberta Recchia
Rizzoli
27 maggio 2025
347 pagine


Luca non ha neanche quattordici anni, ma ha una sensibilità silenziosa che lo rende diverso dai coetanei. Con i genitori e il fratello maggiore abita in una località di mare, dove tutto sembra immutabile: un posto sicuro che con la bella stagione si popola anno dopo anno. Un'estate una ragazza piena di vita diventa il suo primo sogno d'amore. Quando però lei scompare, e i carabinieri bussano alla loro porta, l'esistenza di Luca e dei suoi viene segnata per sempre. Per sottrarre lui, con la sua innocenza di bambino, all'ombra che si propaga inesorabile sulla famiglia, la madre gli riempie in fretta una valigia e lo mette su un treno con un biglietto di sola andata: al Nord lo aspettano lo zio Umberto, professore al liceo, e la zia Mara con le cugine. In un mondo diverso, lontanissimo da quello della sua infanzia, Luca prova a ricostruirsi, cresce e mette nuove radici, cercando di restituire un senso a parole come fiducia e appartenenza. A sostenerlo ci sono lo zio Umberto, che per lui dà tutto se stesso, e Flavia, una ragazzina determinata a fargli ritrovare la speranza nel futuro. Con la sua penna delicata e profonda, Roberta Recchia mette in scena relazioni intense, dialoghi vibranti, e una storia che ci tiene stretti fino all'ultima pagina. Un romanzo carico di grazia sulla possibilità di rinascere e di saper perdonare, con un protagonista che ci conquista e ci commuove da subito: perché la sua voce ci arriva con tutta la pienezza dei silenzi e delle verità sussurrate.

9 maggio 2025

Di cuori spezzati e rapporti bellissimi

"Ci tengo a dirti che, di base, oggi è il nostro anniversario!"



8 maggio 2017: nel blog appare quella che fu la prima recensione di Tempi duri per i romantici, romanzo d'esordio di Tommaso Fusari, allora, per me, emerito sconosciuto, oggi, otto anni dopo, un pezzo del mio cuore!

Otto anni non sono pochi, soprattutto per una come la sottoscritta che a mantenere rapporti lunghi fatica come un diesel a freddo di prima mattina! Eppure, 2920 giorni dopo, io e Tommà (non azzardatevi a chiamarlo così, è un privilegio che mi riservo solo io!) siamo ancora qua, tra telefonate chilometriche, messaggi assurdi, letture in anteprima condite da una sfilza di "vaffa" con l'eco e, soprattutto, un affetto grande grande!

E visto che gli anniversari sono importanti, io, qualche giorno, armata di cuffie, sono tornata da Stefano e Alice... perché sì, in fondo mi piace farmi del male. E cosa c'è di meglio che soffrire ascoltando un libro che ci ha già spezzato il cuore, letto dal suo stesso autore? Ora, non so se voi abbiate mai sentito parlare Tommà, ma il ragazzo è tanta roba!

La domanda che, però, mi sono posta quando ho deciso di ascoltare l'audiolibro, è stata: può un libro che hai già letto, di cui conosci ogni parola, ogni accadimento e, soprattutto, il finale, spezzarti il cuore una seconda volta? Ebbene popolo, fumata bianca (giusto per stare in tema Conclave!): SÌ! Anzi, segnatevi questa cosa: il dolore sarà ancora più forte, nonostante siate preparati a ciò che accadrà... forse perché nel frattempo sarete invecchiati, forse perché state in pre-ciclo, forse perché la vita vi ha messo davanti a situazioni che mai avreste immaginato, ma tutto sarà amplificato.

E se otto anni fa mi ritrovai circondata da fazzoletti usati, al centro di un letto, durante una nottata solitaria, a versare tutte le lacrime che avevo in corpo, stavolta mi sono letteralmente accasciata a terra, al centro di una stanza e ho buttato fuori, assieme alle lacrime, quel grumo di dolore che mi si era fermato proprio lì, alla base dello stomaco!

Stefano e Alice sono tra quei pochi personaggi che fanno parte, ormai da anni, della mia quotidianità da lettrice: ogni tanto guardo il libro, messo lì, di costa, lo sfioro con un dito e penso: "Tommà, ma vaffanculo!". Poi però sorrido, lo prendo in mano, lo sfoglio un po', alla ricerca di una delle tante frasi sottolineate o di quella pagina che, più delle altre, porta ancora l'alone delle mie lacrime. E le emozioni riaffiorano, assieme ai sorrisi, alle lacrime, alla gioia e al dolore che quella lettura mi regalò e mi regala ancora adesso. E, soprattutto, alla consapevolezza che otto anni fa ho incontrato uno scrittore bravissimo e un amico speciale!

Ciao, Tommà, sarai per sempre la mia quarta scimmietta (e questa la capiamo solo noi!). Ti voglio un bene dell'anima, core de zia!