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28 novembre 2018

La Chiacchiera - Rocco Schiavone gaaaaaa...


LL: gaaaaaaa

E: eh che schifo!!!! Asciuga per terra, prendi il mocio… STEFANOOOOO PRENDI IL MOCIO CHE MAMMA PERDE ACQUA!!!!!

LL: io a te t’uccido con l’olio del motore, giuro!

E: ecco come ti vengono bene i pancake, grazie ar cazzo (e mi sembra termine appropriato vista la chiacchiera…)

LL: sei righe e abbiamo già degenerato. Spiega di che parliamo, cretina!

E: Record!!! Abbiamo vinto quacchecossa?? No? Peccato! Ma come di cosa parliamo??? Ma guarda che po pò di titolo che ci siamo inventate!!

LL: la neuro abbiamo vinto, fidati! Se non ci finiamo questa volta, siamo libere per la vita. Vabbè, spiego io? Che i tuoi titoli son sempre fonte di garanzia (della minchia!). Parliamo di Antonio Manzini e Rocco Schiavone gaaaaaaaaa

E: aaahhh la Manzitudine fatta e finita!!! Già sento gli ormoni delle nostre lettrici!! (Bacci a cuccia!!!)

LL: io devo ancora capire se la Bacci ha le vampate per la menopausa incipiente o per Giallini. Porello, gli ha pure sbavato in testa quando eravamo a Mantova. 

E: beh, tu hai mostrato le gemelle a Manzini… ci credo che poi era un po’ confuso su cosa scrivermi sul libro…

LL: E che ti ha scritto quel sant’uomo? Dillo al mondo, Letizia!

E: minchia che rottura di coglioni che sei!! Almeno un ottavo livello buono buono, se ti impegni arrivi al 9° eh…. anzi fai doppietta perché ci sarà pure un omicidio sul groppone!

LL: tranquilla, io ambisco al decimo livello. Tu lo sai, vero, che chi non legge Manzini (che gente dimmmmmerda!) non sta capendo una beata minchia?

E: e cazzi loro!! Gente gnuranta!! Dai, cerchiamo di dare un senso a questa storia (cit. altissssima, come me). Abbiamo deciso di fare una chiacchiera sul Manzo perché tanto alla fine in tutte le nostre chiacchiere lo citiamo, quindi… cavalchiamo l’onda donna! Anzi ancora non lo abbiamo salutato. Giorno Manzo! Su saluta, sii educata!

LL: buongiorno dottor Manzo (buongiorno pure al Maresciallo che ci ascolta sempre!). Senti Levissima e Purissima, tu lo so io cosa vuoi cavalcare! Dottoressa Manzooooooooo…

LAURAAAAAAAAAAAAAAA

E: ma non si dicono certe cose!!! Comunque, cosa pensiamo noi di Manzini, avanti…

LL: che fa dediche bellissime!

E: 9 livello, decisamente 9 livello…

LL: tu invece a che livello ti piazzi? 

E: no io sono nel livello della partecipazione ai matrimoni: una cosa inutilmente dolorosa e che te le fa girare alla grande. Si, io sono una rottura di palle!! Aahh la consapevolezza!

LL: ma chi? Tu? Ma noooo, stella! Sei uno zucchero di persona (scassaminchia che più scassaminchia non si può!). Dunque, facciamo le serie (non ridere, cretina!): tu che sei laureata in morti, spiega al mondo cosa sono i livelli di rottura di coglioni

E: ma come? Non lo sanno??? E noi vogliamo avere a che fare con certa gente???? Siamo sicure? Va beh… non sono molto convinta eh… il caro vicequestore (che no, Lallì, non è carabiniere, è poliziotto…(LL: sicura sei?) io non dimentico) divide le rotture di coglioni in livelli, dal sesto al decimo. Al decimo c’è l’omicidio sul groppone ( e a questo punto pure Lallì, ti ho promosso).

LL: i cretini stanno al nono livello. Ci stai vicina pure tu al decimo, stella! Comunque, se non si fosse capito, qui si ha immensa stima e tanto amore per Rocco Schiavone. DILLO, DEMENTE CHE NOI LO AMIAMO!

E: MI MANCAAAAAAA!!!!!!! Io sto qui che aggiorno Amazon ogni 3 secondi per vedere se esce la data del nuovo libro (Gennaio, dotto’ ha detto GENNAIO!! Ho lo screen dell’articolo su Il fatto quotidiano in cui lo diceva, lei lei! Non mi frega… GENNAIO!!).

LL: Lallì, che posso fare richiesta?

E: vuoi il TSO? Tranquilla ho già chiamato io. Ah non quella? Ok, dimmi…

LL: Lallì, capiamoci: se io vado a fondo, tu vieni con me. E se io finisco in TSO, ci finisci pure tu! È chiaro? (E: che lì consegna Amazon??). Ora, posso chiedere di avere libro nuovo verso fine gennaio? Tipo il 24? Così lo andiamo a comprare assieme! Ti do pure il permesso di farmi video mentre schiatto sulla scala mobile. Uh comunque, tu aggiorna Amazon che invece di metterci la data d’uscita del Manzo ci mette quella dei libri delle blogger!

E: Uh si il 24 sarebbe perfetto. SIGNOR SELLLLLERRRIIIIOOOOO (LL: che hai trovato le consonanti in offerta alla Coop?) (eh urlo, sta lontano) ABBIAMO DECISO, IL 24 GENNAIO!!!

LL: ah ma potevamo deciderlo noi? Mica me l’avevi detto! Ok, allora 24 gennaio sia. Se lo segni, eh, signor Sellerio. Che qua se si incacchia Dio son dolori seri!

E: io l’ho scritto a penna eh. Non famo come con de Giovanni che sto finendo il bianchetto (e la pazienza… ecco, usare il bianchetto sull’agenda figa è almeno un livello 8, segna Italo!).

LL: allora segno a penna pure io! Sai che pensavo, Lallì? Che a me Rocco piace perché è uno a cui ci si affeziona!

E: ah non perché è manzo manzo e fa tanto sangue?? Strana sei….Però si, ci si affeziona a Rocco. Anche agli altri personaggi eh (tranne la Stronza), ma Rocco è Rocco ( e non lo diciamo che Lallì aveva letto perché Rocco è porco, no, non lo diciamo)!

LL: a te l’hanno mai detto che chi si fa i cazzi suoi campa cent’anni in pace? No, eh?! Si vede… lo senti quell’alito gelido sul collo? È la morte che si avvicina!

E: cazzo frega me… sono Dio!

LL: a te ‘sta storia sta sfuggendo seriamente di mano! Prossimo libro che mi mandi per farti fare la dedica, faccio scrivere “A Dio Letizia Dorotea (cit. Alice Basso)”. Come al solito, abbiamo fatto due pagine di minchiate senza far capire alla gente di che cosa volevamo parlare. Sei Dio, dì qualcosa di serio e comprensibile.

E: andate e riproducetevi tutti!! Mi pare appropriato!

LL: DEMENTE!!! La Terra è sovraffolata ed è pure piena di deficienti. Ma tu lo guardi mai il Grande Fratello? Ma l’hai visto che gente c’è in giro? Lancia una legge nuova, dì che riprodursi porta la malaria, l’ebola, il colera… inventati qualche malattia nuova, cazzo!

E: uffa, era una bella scusa! Noiosa sei… Dai, una cosa costruttiva sulla serie Rocco Schiavone… Ah ecco, seconda stagione del telefilm moooooolto più bella della prima! Ma moooolto!!! E ultimo libro tanto bello, con delle piccole perle… tipo gli evidenziatori….

LL: confermo: seconda serie di un livello superiore (Italo gaaaaaaa!!!). E anche l’ultimo libro proprio bello, soprattutto la storia degli evidenziatori! E poi finalmente ci hanno tolto dalle balle la STROOOOOOOONZAAAAAABUCCCCCIAAAAAAARDADEVIMORIREAMMAZZAAAAAAAATA (che ho esagerato, Lallì?)

E: noooo, anzi, in queste poche righe non sei mai stata tanto calma e composta, una damina proprio. E poi nell’ultimo libro (tranquilla, no spoilero) abbiamo scoperto una cosa di D’Intino… che tu l’avresti mai detto???

LL: io aspetto la nuova serie tv solo per quella scena lì! Senti Lallì, che me le dici le tue rotture di coglioni?

E: uh siii, poi faccio pure io il cartellone e lo appendo fuori dalla stanza!


sesto livello: la ciocca di capelli che mi si infila tra l’occhio e la lente degli occhiali


settimo livello: il t9 dell’iPhone (LL: della Bacci, il t9 è della Bacci)


ottavo livello: il corriere che dice di aver suonato MA LO STRONZO NON HA SUONATO FIGLIOENDROCCHIACHENONSEIALTROSPEROTISIROMPAILRISCALDAMENTODELCAMIONMENTREFUORIFAMENOTRENTA! (LL: e poi sono io la damina!)


nono livello: quelle che mi chiamano Letizia. (LL: STRONZA, da oggi ti chiamo STRONZA!)


decimo livello: la gente che respira (LL: l’hai creata tu, ne vogliamo parlare? E: avrò avuto il ciclo...)

LL: vuoi le mie?

E: cetto….

LL: dunque…


sesto livello: le blogger che diventano scrittrici (E: e s’era capito)


settimo livello: lavare i piatti (sia benedetta la lavastoviglie che se si rompe lei, io mi trasferisco a casa tua!) (E: sempre sia lodataaa!! Insieme all’asciugatriceee)


ottavo livello: le Case Editrici che non rispondono alle mail e poi mandano i libri dopo 20 giorni dall’uscita e noi, nel frattempo, li abbiamo comprati (perché noi i libri li compriamo, NOI!) (E: che compro libro? Vado? Ok, vado!!).


nono livello: quelli che ti dicono che Amazon è il male. Amazon è il bene assoluto, supremo, l’amore della vita mia (dopo Merlino, eh!)


decimo livello: certa gente che (ancora) respira. Perché io sono più selettiva della Stronza quassù! (E: eh fai la selettiva, poi si intrufolano e ti fregano. Meglio essere generici in questi casi, fidati).

LL: premesso che io la Bacci la lascerei respirare ancora per un po’ (anche perché la carogna dice che se schiatta lei, schiatto pure io e io ho libri da leggere…), direi che potremmo salutare il Dottor Manzo che ci legge sempre (forse, dopo questa chiacchiera non più!). Saluti tu, Letizia?

E: vabbè ma lui sta abituato a noi! Oramai quando ci intravede si nasconde, è per questo che non riusciamo mai a beccarlo. Coooomunque, saluto io! Ciao a tutti e se non avete ancora letto Manzini…. che peste vi colga!!! Brutti che non siete altro!! Che va bene così Lallì?

LL: MEEEEEERDE… SIETE DELLE MEEEEEEEEERDE. Così va meglio, fidati!



26 settembre 2018

La chiacchiera - La nostra vita coi puntini...

E:
LL: sia mai che la gente, per una volta, possa pensare che non sei cretina!
E:  mantengo lo standard ad un livello costante, così non si spaventano.
LL:senti, cretina… di che parliamo oggi? Di morbillo?
E:  fatto vaccino io.
LL: rosolia? Varicella? Che sono ‘sti puntini? Hai la malaria?
E: Varicella l’ho avuta…. no sono i puntini disegnati.
LL: io capisco non avere attitudine all’arte, ma i punti li sa disegnare pure Lamù. Evolviti!
E:  faccio righe? Uh unisco i puntini della Settimana Enigmistica!! Lo sai vero che non renderò questa Chiacchiera facile?
LL: prima o poi rinsavirò e mi renderò conto che questa rubrica va chiusa. Ora, minchia (si può dire ora?), vuoi spiegare alla gente di che parliamo?
E: chiusa? Sei pazza?? Io mi diverto tanto. E se io sono felice mondo è felice! Coooomunque… Ok, oggi parliamo di Bujo!
LL:che è amico tuo coreano!
E: uhm…. no…. oddio, magari in Corea è nome proprio, tipo Drusilla… va a capire. Che hai l’elenco telefonico di Seul che controlliamo?
LL:che esistono ancora gli elenchi telefonici?
E: e che ne so! Magari ai coreani piacciono!
LL: vabbè, ho capito, ci penso io a spiegare, altrimenti qui facciamo Natale (E: uh c’è la renna cicciona?)! Oggi vi parliamo dell’insana mania che ci è presa per i bullet journal. Ora dì, Lallì Letizia Dorotea, quanti quaderni coi puntini hai comprato?
E: ehm… 3. Visto pochi, sono donnina morigerata.
LL: e quanti ne avevi prima di comprare questi tre?
E: non… ento… idurb...azgv...ente…. ete… tutututututuuuuu
LL:stiamo in chat, deficiente -.-
E:  oh… ciao chat!
LL:oggi sei in forma smagliante!
E: ho lavato i capelli, sto leggera. E poi è arrivato l’autunno.
LL:ah no? Tutto d’un colpo, senza manco mandare un telegramma! Da 30 a 10 gradi in un quarto d’ora… la ggggggioia! Comunque, vorrei farti notare che, come al solito, stiamo divagando!
E: avevo letto divanando… Ok, ok… Bujo, ossia Bullet Journal. Cos’è? Niente roba zozza, è semplicemente un quaderno, solitamente puntinato, in cui si può creare un’agenda personalizzata. Si decide che cosa serve, quali pagine tornano utili e si creano.
LL:e tu che ci fai, stellina?
E:  Io? Noi bellezza! Noi ci facciamo un Reading Bullet Journal. Lo abbiamo cioè impostato per tenere traccia nelle nostre letture presenti, passate e future. Per le uscite, per le statistiche, ecc.
LL: sai qual è la cosa bella, Lallì?
E:  quale Ciambella del mio cappuccino senza lattosio?
LL:come sei romantica! La cosa bella è che non mi hai chiesto quanti bullet abbia io!
E: eh, perchè io SO! Dai dillo alla gente a casa?
LL: ehm...tutututututu…
E: enorme testa di m….. marmotta! Siamo in chat!
LL:sta storia non funziona mai! Vabbè, ho tre quaderni e due in uso! Sei felice?
E: un botto, anche perchè io ti faccio da spacciatrice (‘giorno Maresciallo! I bimbi hanno ripreso la scuola?).
LL:salve Maresciallo! Saluta pure Grazia, ché La Spacciatrice ufficiale è lei… spaccia da una vita quella ragazza!
E: uh giusto! Ciao Grazia! Senti Lallì, però non abbiamo parlato di una cosa… del contorno… e non dire insalata o patate!
LL: io, in realtà, ho fatto spinaci di contorno, stasera.
E: io patate al forno. Comunque, dicevo, il contorno. Penne, pennarelli, evidenziatori e chi più ne ha più ne metta. Dillo Lallì, confessa tutto!
LL:dunque… a parte gli Stabilo che avevo già, ho preso i pennarelli acquerellabili, un album coi fogli ruvidi, poi Zu mi ha regalato gli stencil… e batta, altrimenti qua divorzio!
E: pure io….
LL:divorzi pure tu?
E: no (furba io, non mi sposo prima così risparmio e compro penne). Pure io comprato quasi niente…
LL: e che hai comprato, Lallina?
E: evidenziatori Stabilo… ma c’era il Back to school Amazon!! I Tombow…. ma li volevo da una vita!!! E batta…
LL: ti rendi conto che ti stai auto-giustificando?
E: quella stronza della coscienza….
LL:ne hai una???
E: credo di si, tra la teglia di lasagna surgelata che torna sempre buona e il portapenne enorme con tutti i pennarelli. O almeno l’ultima volta l’ho vista lì.
LL:io non l’ho mai vista. Senti, giusto per stringere un po’ che qui s’è fatta ‘na certa… funziona il bullet?
E: con me si. Io prima avevo le cose sparse tra agende e quadernini vari. Col Bujo metto tutto lì, comodo e a portata di mano. Poi io mi diverto a preparare il mese successivo, a colorare, a disegnare male, insultare Giotto e i suoi fratelli, cancellare e ricominciare. E con te? Funzia?
LL:ti ti… io che già ero pignola e rompiballe, ora sono una scassaminchia perfetta!
E: ora… perchè prima…. Dai, me l’hai servita su piatto di pizza!
LL:non parlare di cibo che stasera ho esagerato e sto scoppiando.Che dici? Facciamo le beone e mettiamo due foto?
E: certo! Foto che ci siamo assolutamente ricordate di fare per tempo, mica all’ultimo minuto!
LL:tu se i cazzi nostri non li racconti a tutti, non sei felice, vero?
E: li rendo partecipi e coinvolti. Va beh, foto e qualche riga di spiega. Salutiamo?
LL:certo! Guarda, Lallì, una lasagna che vola!
E: uh DOVEEEEE??????
LL: ciao, gente!!!
E: non si gioca coi sentimenti della gente così… a Novembre me la paghi! Ciao a tutti!
Ora voglio lasagna….

Ok, lettori! Io e Laura siamo assolutamente incapaci di non andare fuori argomento. Eppure, ai tempi della scuola, eravamo brave quando si trattava di scrivere temi! Adesso che abbiamo finito di cazzeggiare, vi faccio vedere cosa ho realizzato io!

Questi sono i tre quaderni che ho. Quello con la copertina nera, è in formato a4 e l'ho acquistato su Amazon. Gli altri due sono in formato a5 e li potete trovare sul sito MrWonderful e da Tiger.





Nel quaderno più grande ho creato questa griglia. Visto che ogni post che viene pubblicato sul blog deve poi essere condiviso sui vari social network, questo sistema mi aiuta a controllare che io abbia condiviso il post ovunque e anche a tenere d'occhio le visualizzazioni giornaliere del blog.


Per quanto riguarda il quaderno della MrWonderful, invece, ho studiato un sistema che mi aiuti a tenere d'occhio varie cose. 
Nella prima pagina di ogni mese creo un calendario e coloro i giorni in cui riesco a leggere. Poi segno il numero dei libri acquistati, ricevuti in omaggio e letti e, infine, il numero di pagine lette ogni mese.
Nelle due pagine successive segno i titoli in uscita per quel mese che destano particolarmente il mio interesse e i titoli dei libri che acquisto o ricevo. Infine, ovviamente, elenco la TBR mensile.


Infine, le ultime pagine del bullet sono dedicate ai libri ancora da leggere! Ho disegnato questa libreria in cui inserisco i titoli dei libri che aspettano di essere letti e, ogni volta che ne leggo uno, provvedo a colorarlo!

Se volete altri spunti, vi rimando al post di Laura Letizia Dio, che come pasticcia lei con gli acquerelli, nessuno mai!

Ora, lettori cari che avete avuto la pazienza di leggere i nostri sproloqui sin qui, diteci: anche voi avete un bullet journal (o più di uno)? Siete maniache del controllo come noi? Ci vediamo tutte alla neuro?!!

23 luglio 2018

La chiacchiera - Speciale "I dolori del (giovane) Book-Blogger"

Dei blogger si ha sempre un po' un'idea vaga: cosa fanno? Quanto tempo dedicano al blog? Sono retribuiti? Ma il loro è un vero lavoro o solo un passatempo? In tempi in cui ognuno dice la sua, spesso dando adito a falsi miti, io e la Bacci abbiamo deciso di spiegarvi chi siamo, cosa facciamo, da dove veniamo e dove andiamo (no, scusate, questa è un'altra storia!)...



La Libridinosa: Baaaaaacciiiiiii

La Bacci: Che urli? Ho appena cambiato le batterie dell’apparecchio, così me lo fai scoppiare!

LL: Il cervello dovrebbe scoppiarti… mezz’ora che ti aspetto. Dov’eri?

B: I fatti tuoi mai eh? Stavo appunto cambiando le batterie! Che vuoi?

LL: Ti faccio una domanda seria e importante, quindi pensaci bene prima di rispondere: tu lo sai come lavorano i book-blogger?

B: Oddìo...le batterie al cervello non le ho cambiate...temo siano a mezza carica. Comunque ci provo, però se sbaglio risposta non insultarmi che oggi non è giornata. Direi che lavorano tanto e...gratis!

LL: e fin qua, non ci sono dubbi. Brava! Al posto tuo eviterei di cambiare le batterie al cervello, pare che così funzioni meglio! Ma papale papale, vogliamo spiegare a chi ci legge, cosa facciamo tutto il giorno?

B: Dipende da quanto tempo ha chi ci legge, perché io in una giornata ne faccio settordicimila di cose. Aspetta! Forse ti riferivi a cosa facciamo in qualità di book-blogger! In quel caso...serve comunque un po’ di tempo, perché pare che non facciamo un c...iufolo, ma in realtà è come avere un lavoro a tempo pieno, ma non retribuito! Iniziamo con il leggere, tanto, in ogni momento disponibile, anche mentre giriamo la polenta

LL: Polentaaaaaa… freddo, inverno, cibo, funghi, piumone, tè caldo… ok, torno in me, scusate, ma il caldo di questi giorni mi ha dato la mazzata finale. Dicevamo che sì, leggiamo in ogni momento utile (e sì, per utile si intende pure il tempo trascorso in bagno, inutile che facciate quelle facce, ché tanto lo sappiamo che lo fate pure voi!). C’è da dire, Bacci, che noi mica leggiamo come i comuni mortali, no?

B: Non è che leggiamo in Braille pur vedendoci, eh! Spieghiamo come legge una book-blogger: legge per il piacere di farlo, come tutti i comuni mortali (che leggono), MA mentre legge riflette, prende appunti, attacca segnapagina, sottolinea, tutto in funzione di quello che poi andrà a scrivere nella recensione. E sì, lo facciamo anche in bagno! Per quello le nostre “pause-pipì” sono un tantinello lunghe, perché in bagno ci dobbiamo entrare col trolley: libro, matita, segnapagina, quadernetto...io ho provato con la carta igienica, ma si buca!

LL: cretina! Dovremmo fare lo starter-pack del book-blogger: matita, segnapagina, quadernetto e segnalibro. Comunque le mie pause pipì durano almeno un capitolo (pensa la gioia quando becchi quegli autori che scrivono capitoli lunghi 40 pagine!). Ecco, dicevamo, leggiamo con gli occhi di chi poi deve parlare di quel libro, quindi sottolineiamo (tanto) e prendiamo appunti (tanti pure quelli). Poi, non so tu, ma io cerco anche spunti per le immagini da inserire all’interno della recensione (che se passa sta legge sul copyright, siamo fregate).

B: Se passa la legge sul copyright saremo fregate, ma avremo un sacco di tempo in più per leggere, perché non potremo più fare le nostre belliiiiiiisssssssime foto ai libri, per le quali ci appendiamo come salami per trovare l’inquadratura giusta! 

Tornando al nostro modo di leggere, sì, anch’io mentre leggo segno quali potrebbero essere gli elementi visivi da inserire nella recensione (vitto? Ho letto Topolino anche oggi, parlo forbito!). E poi mi appunto le possibili citazioni da inserire (e anche qui, se passa quella m...ia di legge, avremo taaaaaanto tempo in più per leggere)

LL: io quasi quasi prendo in considerazione l’opzione “Telefona in Parlamento” che appariva su Wikipedia. Che poi chi glielo spiega a Consorte che la reflex la userò come fermacarte? Comunque, foto, citazioni e appunti vari… e il libro è stato letto, possibilmente in tempi umani, soprattutto se ci è arrivato da una Casa Editrice. Poi che facciamo? Lo mettiamo in libreria? 

B: I tempi umani non corrispondono ai tempi Libridinosi, lo sai vero? Io i tuoi tempi non li raggiungerò mai, E NON C’ENTRA L’ETÀ!

LL: ho detto tempi umani, non libridinosi. E io, notoriamente, non sono umana! Allora, leggiamo e poi scriviamo. Tu come scrivi? (che io lo so, ma il mondo no)

B: Allora, io ho un sistema tutto mio, e qui forse c’entra l’età. Prendo carta e penna (non calamaio, ma penna a sfera o matita, meglio) e inizio a trascrivere tutte le frasi sottolineate, evidenziando quelle che probabilmente finiranno tra le citazioni, e mentre trascrivo lascio andare i pensieri, e solo dopo inizio a buttare giù la recensione, su carta. Sì, su carta, perché a me le emozioni devono passare attraverso la penna, sui tasti non ci arrivano, ci ho provato più volte ma non ci riesco!

LL: e allora confesso di essere anziana anche io, almeno da questo punto di vista, perché, come te, scrivo prima su carta. Ho il mio bel quaderno, graaaaaande e con fogli rigorosamente a quadri (che vai a capire perché a me le righe stanno sul culo!), su cui butto la prima stesura della recensione. Che, lo confesso, solitamente subisce poche modifiche quando viene passata al computer; giusto qualche aggiustatina qui e qualche ritocchino lì. Devo anche confessare che sono una abbastanza fortunata, perché quando inizio a scrivere, solitamente, ho ben chiaro in mente cosa voglio dire e non ci metto tantissimo a scrivere una recensione. E poi, finita la parte cartacea e passato tutto su Mac, rompo le balle a te, la mia Eta Beta!

B: Anch’io correggo poco nel passaggio, ma quando tu dici “non ci metto tantissimo” spieghiamolo che quel “non tantissimo” di solito è un’oretta buona... Finito il passaggio su byte e l’impaginazione, poi anch’io ti uso come Eta Beta, perché i refusi scappano sempre e spesso anche qualche errorino grammaticale, specialmente quando scrivo intorno alle 22 (quasi sempre)! Poi? Finito qui?

LL: che finito? Magari! Allora, un’oretta per scrivere, sì. Dicevo che ci metto poco perché ho visto gente piangere, confessando che impiega anche più giorni per scrivere una recensione. Eta Beta (che non siamo cretine, è un modo simpatico per dire beta reader) perché scappano i refusi, perché un parere esterno e, soprattutto, SINCERO su ciò che si scrive fa sempre bene. E sì, scriviamo spessissimo la sera. E sempre la sera, parte tutto il “dietro le quinte” che c’è per ogni recensione e ogni post che va sul blog: loro, le maledette, le tanto temute CONDIVISIONI. Quanto le ami, tu?

B: Un botto! Nel senso che farei fare il botto a tutti i maledetti social nei quali programmare le condivisioni. Per quanto riguarda Facebook la questione è relativamente semplice, mentre per Twitter la cosa si fa un po’ più macchinosa perché non avendo l’amatissima funzione “Programma” bisogna passare attraverso una piattaforma che ci permette di programmare tutto ciò che non è programmabile di default. Quindi bisogna andare a cercare se gli autori ci sono su Twitter, qual è il loro nome cinguettante per poter inserire i tag. E VOGLIAMO PARLARE DI INSTAGRAM? EH?

LL: allora, io, come te, uso una piattaforma esterna, sia per Twitter che per Instagram, così da poter programmare le pubblicazioni. Poi, visto che siamo in vena di confidenze, vi svelo una cosa che mi farà passare definitivamente per pazza, ma tanto ormai… Visto che ho la buona abitudine (io!) di stilare una tbr mensile, su un quadernetto appunto anche i nomi “cinguettanti” e “instagrammanti” degli autori che ho intenzione di leggere. Così, quando devo programmare le condivisioni, ho già tutto a portata di mano! Brava io, eh?
B: No, sei da ricovero, altro che brava! Tornando a Instagram, quella meravigliosa piattaforma che uso per le programmazioni poco tempo fa mi ha gioiosamente comunicato che il meccanismo di pubblicazione su IG era stato semplificato e che da quel momento in poi le pubblicazioni sarebbero state automatiche (anzichè dover fare la macumba con un sistema che non sto a spiegarvi, ma che prevedeva un doppio passaggio). Ma la semplificazione ha comportato l’eliminazione dei tag automatici e delle simpaticissime restrizioni sulle misure delle foto da poter inserire, tanto che spesso quelle che pubblico io sembrano quelle di Twitter dopo aver mangiato tutto il ristorante di Canavacciuolo, arredi compresi!

LL: quello è perché tu sei cretina: io dopo quello scherzetto ho cambiato piattaforma e non ho più problemi. Certo è che condividere su tre social non è una passeggiata. Poi ora si sono aggiunte pure le stories, che vuoi non farle? No, altrimenti non sei nessuno! E allora, prepara pure quelle, salvale e condividile al momento giusto. E poi, finalmente, vai a dormire che si sono fatte le 2 del mattino!

B: L’hai detto tu che dormire è sopravvalutato! Non ti bastano quelle comode cinque ore a notte? Lo dici tu: dormire è tutto tempo sottratto alla lettura! 

Dopo essere stramazzate a letto, abbiamo finito?

LL: premesso che “dormire è sopravvalutato” lo dico riferendomi a te… no, non abbiamo finito, che ti credi? La prima cosa che fai, la mattina in cui va su la recensione, è inviare il link all’ufficio stampa nel caso in cui il libro ti sia stato spedito; poi devi rispondere ai commenti dei lettori, farti un bel giro dei social per essere sicura che tutti i link funzionino (perché blogger è stronzo, ma facebook di più) e poi via da capo! Un altro libro e si ricomincia. Oltre al fatto, non trascurabile, che quando non pubblichi un post sul blog, i social debbano comunque essere attivi, quindi su Facebook si da il buongiorno, su instagram si piazza una bella foto e su Twitter… no, niente, scusate, ma io col pennuto non ce la posso fare!

B: Una domanda: chi ce lo fa fare? Mica l’ho capito io, perché in Banca non entra un centesimo, anzi, escono eurini per comprare librini…

LL: chi ce lo fa fare? La gloria! La passione innata che abbiamo per i libri, il fatto che, come dice anche Rosa Teruzzi, noi lettori ci troviamo e il blog è un ottimo luogo d’incontro. Io, alla fine, ti ho conosciuta così… *faccia perplessa*

B: Ecco, appunto. Abbiamo elencato i lati negativi, ma quelli positivi? … Uh! Volevi dire che una delle cose positive dell’avere un blog è stato conoscere me? Se è così barricatevi in casa SUBBBBBITO! perché sta per iniziare la tempesta del secolo!

LL: effettivamente qui sta venendo giù la tempesta del secolo. Ma tu sei UN’IMMONDA MERDACCIA! E con questo me ne vado e con te non ci parlo più!

B: Direi che su questa inutile minaccia (lo dice quasi ogni giorno, e ogni giorno puntualmente mi parla di nuovo…) possiamo anche salutare i nostri lettori. Ma prima vorrei far loro una domanda: questo nostro racconto, corrisponde all’idea che vi eravate fatti del lavoro di un book-blogger?



9 giugno 2018

La chiacchiera - Speciale Marchettari!


LA LIBRIDINOSA: ciao, marchettara!

BACCI: Non ero scialletta? Mò pure marchettara?

LL: Scialletta e marchettara! Sei felice?

B: Una Pasqua proprio. Qualche altro appellativo? Abbonda, tanto qui è tutto gratis

LL: Non parliamo di Pasqua, che ancora aspetto i buoni di quella minchia di Pernigotti. Comunque qua di gratis c’è solo il nostro LAVORO. E stavolta sottolineo la parola lavoro, visto che ci perdiamo ore, sonno e salute!

B: A parte il fatto che LAVORO e GRATIS sono due parole incompatibili nella stessa frase, ma noi che tutto possiamo, abbiamo pure il potere di renderlo reale. Poi su quello che ci perdiamo, io provo a perdermi pure la famiglia, ma li ritrovo sempre qua…

LL: pure tu, eh? Senti, prima di proseguire, mi spieghi che ci fai tu qui al posto di Lallina?

B: Lallina è rinchiusa a Guantanamo e dato che sono stufa di sentirti piangere per la solitudine, sono arrivata a tenerti compagnia. Contenta?

LL: io veramente ridevo, guarda! Vabbè, vuoi spiegare al mondo perché ti ho dato della marchettara? Sia mai si facessero idee strane!

B: qui ci vorrebbe Grazia a fare un bel riassunto, perché si tratta di qualche ora di discussione da ridurre in poche righe e la sintesi non è propriamente il mio forte. Comuuuuuunque, due sere fa si è scatenata una diatriba tra una “guru” del mondo dell’informazione e una blogger, dove la prima sosteneva che chi riceve un libro, sia anche in formato ebook da 0,99 centesimi, per parlarne sul proprio blog, stia sostanzialmente facendo marchette, mentre la seconda sostiene che la questione non stia esattamente in questi termini. Ergo, io che ricevo finanche cartacei, sarei appunto marchettara. Viiiiiistooooo che mi sono dilungata?

LL: Hai ragione, Grazia nei riassunti è imbattibile! Coooooomunque (oggi ci avanzano le vocali, ma stavano in offerta all’esselunga!), io che sono Blogger seria e professionale, prima di scrivere ‘sto post sono andata a riguardarmi il video incriminato e… pettate che mi mordo le mani, altrimenti degenero… Lasciamo perdere il tono usato dalla “guru” (che poi io ci terrei a sottolineare ancora una volta che l’ho sempre seguita e stimata, ma quel video a me le pelotas me le ha fatte girare e pure tanto!). La signora in questione, che si professa blogger, ma ha anche un’agenzia editoriale, parla di debito. Noi riceviamo un libro, quindi siamo in debito. In debito di che? Io sto svolgendo un servizio, che è quello di fornirti un parere su una tua pubblicazione. E come tale tu, Casa Editrice, autore, editor o quello che ti pare, questo servizio devi retribuirmelo. E come vuoi farlo se non con la copia del libro stesso? Non sono in debito con te, tu mi hai “pagata” per un lavoro. Soprassediamo sul fatto che lo stesso servizio se lo metti in mano ad una testata giornalistica o ad un’agenzia pubblicitaria, ti costi ben più che una copia!

B: La signora in questione sostiene anche che per rendere un servizio onesto le Case Editrici dovrebbero fornire pdf o copie staffetta. Ora, secondo lei, noi dovremmo “prostituirci” per una copertina rilegata? Sorvolando sul fatto che spesso a noi vengono dati, appunto, pdf o ebook e che le copie cartacee siano rare come i lama senza saliva… in ogni caso se un blogger è serio e onesto lo è anche con un cartaceo in mano, mentre se è marchettaro nell’animo lo è anche con un pdf. O no?

LL:  Lo stai chiedendo a me? A me? Ti ricordi chi sono io? Ti ricordi chi ho stroncato io? No, perché se vuoi ti rinfresco la memoria, stella! Comunque sì, sta a noi avere un’etica e io ho sempre detto e sempre ribadirò che la mia correttezza va innanzitutto ai miei lettori: mai mi sentirete dire che un libro è bello se mi ha fatto schifo! Indipendentemente dal fatto che questo mi sia stato inviato o meno dall’editore. Vorrei però sottolineare, visto che la signora in questione, durante il dibattito con Glinda ha cercato di ritrattare le sue parole, che la frase nel video è: “Se il regalo è un compenso per scrivere una recensione, quella non è più una recensione ma si chiama MARCHETTA”. Io non so tu, Bacci, ma personalmente mi sento un tantino offesa!

B: un tantinello pure io, anche perché mi pare di svalutarmi un pochetto a vendermi per un ebook. E vogliamo parlare del fatto che, sempre la suddetta signora, sostenga che noi blogger dovremmo essere ricompensati dagli utenti? Ora, voi ditemi (senza insulti, please) se noi mettessimo il ticket di ingresso al blog, come a Venezia, quanti di voi cliccherebbero il tastino? Manco se mostrassimo le gemelle, mi sa...

LL:  io non ti pago per leggerti, anche perché ho le chiavi, entro dalla porta secondaria! Comunque, sperando che la gente non ci stia insultando, sono io la prima che non pagherebbe nessuno di voi per leggere le vostre recensioni, ma mica perché mi facciano schifo, semplicemente perché, citando una signora incontrata all’Università di Savona e che mi fece rimediare una barbina figura: “I blog sono delle stanze” (sì, la mia è aperta, ok?!). Ma la signora si chiede anche come un blogger decida di gestire il suo spazio. Nello specifico: parli solo di libri che ricevi gratis? Non parli dei libri che non ricevi gratis? E come parli di libri brutti che ricevi gratis? (Ora mentre io bestemmio in privato, la Bacci vi risponde!).

B: E come ne dovremmo parlare? Allo stesso identico modo di quelli che non riceviamo gratis! E sorvoliamo sul fatto che dei libri che leggiamo la GRAAAAAAAAN parte li compriamo (Zitta! Non dire quanti ne ho comprati e non ancora letti, ti ricordo che il Santo passa dal blog e legge. Vorrai mica farmi divorziare?)

LL:  OTTANTASEI! Ciao Santo, tutto bene?! No, tranquillo, 86 sono i miei. Che poi, 86 quando li ho contati un mese, nel frattempo mica ho smesso di comprare. Ecco, ciò che vorrei fosse chiaro sempre alla solita signora è che noi compriamo almeno il 95% dei libri che leggiamo. Anzi, mi spiego meglio: vedo libro che voglio, scrivo alla CE che mi risponde picche (quando è così gentile da rispondermi!) e io che faccio? Vado in libreria o su Amazon e lo compro! Ho speso dei soldi, eh, mica ci ho guadagnato! E se ci tiene così tanto ad avere una media, le dico che su 100 libri recensiti in un anno, almeno 85 sono stati acquistati da me o mi sono stati regalati da quelle disgraziate che mi impediscono di comprarli all’urlo di: “VEEEEEETOOOOO”. E giusto per rispondere a tutte le sue domande, le dico anche che se ricevo un libro da una CE e lo trovo brutto, lo dico senza mezzi termini (torni qui martedì mattina, se non si fida!).

B: vorrei aggiungere un’altra cosina, forse due. La prima è che se la cortese Casa Editrice mi regala un ebook di un libro che alla fine mi piace proprio tanto, lo vado a comprare in cartaceo perché ci tengo ad averlo e ammirarlo nella mia libreria. Capito come siamo brave a far le marchette? La seconda è questa: sempre in quel video viene fatta una netta distinzione tra blogger e influencer. Ora, l’inglese io non lo studio da un po’, ma a ricordo “influencer” non è colui che starnutendoti in faccia ti attacca l’influenza, ma è quella persona che con quello che dice o fa ti porta a tenere un determinato comportamento, per esempio io che faccio presente per quali motivi un libro mi è piaciuto potrei (uso il condizionale eh) indurre colui che mi legge ad acquistare il libro in questione. Io rimango comunque una blogger povera e disgraziata, ma questo comportamento indotto, esattamente come si configura?

LL: Etciù! Di base, stando a ciò che dice lei, noi siamo delle persone che hanno bisogno di un’aspirina! Perché, se ci ragioni, se anche solo una persona acquista un libro dopo aver letto una nostra recensione, l’abbiamo comunque influenzata e indotta all’acquisto (serve aspirina, signora?). A me, sarà che sono anziana e antica, il termine influencer fa tanto Ferragni, quindi io continuerò a definirmi blogger. Se poi alla “guru” non sta bene, saran pure cazzi suoi!

B: Tu sei vecchia dentro, ma questo è un altro discorso. E concordo con te che saran cazzi suoi, come sono cazzi nostri cercare di tenere una certa etica e coerenza quando scriviamo di libri, siano essi acquistati o “regalati”. E pur con dispiacere, alle volte, siamo sempre fedeli a noi stesse e ai nostri lettori. Almeno mi pare…

LL: Fedeli nei secoli, Bacci! Come i carabinieri e come Merlino! Ora, se a te non spiace, io avrei un pdf ricevuto da una CE su cui far marchette!

B: Mi sa che è lo stesso sul quale dovrò prostituirmi io. Vabbè che sò anziana, ma deprezzarmi così mi deprime proprio. 
Salutiamo chi ha avuto la pazienza di Giobbe ed è arrivato alla fine, se poi volesse anche dirci cosa ne pensa di questa questione, noi rispondiamo eh.

LL: ecco sì, diteci: pandoro o panettone? Buona giornata a tutti, eh!

B: Cretina o demente? Ciao a tutti!


26 gennaio 2018

La chiacchiera - Quando Dio è andato a Gargamella Visconti





LL: Pio pio!

E: noiosa, una non può sbagliare con te.

LL: oddio, sto ridendo con le lacrime

E: affogare no?

LL: sei gentile oggi! Com’è?

E: uno zucchero sono. Sono stanca, ho fatto tanti giri e il tutto per comprare i coriandoli.

LL: hai deciso di festeggiare carnevale? Da che ti mascheri? Da Puffetta?

E: da “Lallina motta affogata con un maglione giallo addosso”, piace?

LL: bello! Voglio foto, eh! Perché hai comprato coriandoli, Lallì? (Pio pio...ahahahahah)

E: (BASTAAAAAAAA) Per fare le foto. Non fare la gnorri che tu vai a comprarli domani. So io…

LL: eh giusto che abbiamo speso poco mentre stavi qui, aggiungiamoci pure i coriandoli. Lallì, che è marzo adesso?

E: Lallì, per il bene del tuo matrimonio meglio che marzo non sia subito domani. Cotogno ancora sta arrotando i coltelli?? Però che esagerato, ci siamo fatte prendere un attimo la mano…

LL: no, coi coltelli ha finito. Aveva una cosa in costruzione, però… pare tanto una ghigliottina… Comunque, controllato io, eh: 500 euro di minchiate. Forse me la merito la ghigliottina. Che poi io 500 euro di roba dove l’ho messa?

E: ah non lo chiedere a me! Io i conti non li ho fatto e non voglio farli, so solo che appena sono arrivata a casa la valigia mi ha guardato dritto negli occhi e ha esalato l’ultimo respiro… 

LL: vabbè, pure tu, però, che minchia sei ripartita a fare? Potevi fare tirata unica!

E: eh no! Sono venuta a recuperare i libri da farmi autografare!

LL: senti, non parliamo di Tempo di Libri che mi viene il nervoso

E: e pecchè? Dillo a ciambella tua, sfogati…

LL: pecché se quei due stanno di venerdì, io stavolta urlo veramente, ecco!

E: eh lo so… certo pure l’organizzazione, possibile tirare fuori il programma sempre il giorno prima dell’inizio?? Io ho un treno da prenotare! Va beh, ma non parliamo di marzo che lo faremo a tempo debito. Parliamo di Gargamella Visconti!

LL: Lallì, senti, tu un favore solo mi devi fare. Uno. In onore della laurea in morti che ti è costata soldi e fatica, in onore all’intelligenza che ti abita in corpo, tu devi imparare quel minchia di nome, hai capito? Dai, dillo con me: Grazzano Visconti.

E: però è colpa tua! “Per ricordatelo ricorda gazza”... e la R?? In leasing è?

LL: Lallì, minchia, da gazza a Gargamella come ci arrivi?

E: tu mi confondi. Però bello è, vero?

LL: una meraviglia! Un sogno! Pare finto quel posto! Ci torniamo, vero? Io voglio tornare a vedere se le ragazze dell'Emporio Stregato mi adottano!

E: certo! Anche perchè Mastro Gufo e Mondo Salame erano chiusi e noi dobbiamo andarci!

LL: chissà se esiste il salame di gufo…

E: ma che sei scema?

LL: no, carogna! Ci tengo io!

E: va beh! E poi che abbiamo fatto venerdì? 

LL: abbiamo visto uno che per fare il caffè freddo, metteva la macchinetta sul terrazzo. La gente è fubba, Lallì!

E: chissà se gli è venuto bene…

LL: poi siamo salite sulle scale mobili e io sono viva! 

E: si, salendo e scendendo che manco i bambini di 5 anni. Ma che ho fatto io di male con te??

LL: hai risposto a una mia mail

E: eh, quando serve un cagotto fulminante mai… Va beh, poi siamo andate in libreria e io non ho comprato niente! IO! NIENTE!! IO!!

LL: e non ti vergogni TU?

E: l’hai detto a Cotogno?

LL: che non ti vergogni? No, che gliene frega a quello?

E: no che hai pure comprato libro… e yankee… sia mai che usciamo dal territorio comunale di Ugo senza spendere due spicci noi.

LL: noi lo facciamo per l’economia italiana, dovrebbero premiarci! Senti che era buona la pizza?

E: gaaaaaaaaaaaaa!

LL: lo prendo per un sì! Vabbè, quanto abbiamo speso venerdì non è dato sapere. Però io ho ancora la tremarella per il caffè del cinese. Te come va?

E: credo di avere le palpitazioni ancora… Minchia a saperlo che i cinesi ci danno dentro con la caffeina. E poi ci ha portato una bustina di zucchero, una!

LL: una … ‘sto taccagno! Però abbiamo dormito lo stesso, mi sa che eravamo stanche. Io mi sono addormentata con Paddo sulla faccia, pensa te! 

E: ah no, io ho pure letto e guardato un episodio di Victoria! Anzi devo vedere ancora gli ultimi… Va beh, ma il meglio è venuto il sabato!

LL: ssssshhhh… sento ancora il rantolo della carta di credito. Non dire la parola sabato davanti a lei! Primark… dì questo nome e quella scappa!

E: eh la mia si è autopagata una settimana alle terme per riprendersi… Lallì, lì, ammettiamolo, abbiamo esagerato.

LL: dici? Ma erano tutte cazzatine. E comunque era vendetta contro commesso bugiardo (e stronzo!)

E: non dico per carità cristiana che stavi scrivendo cmq…. Si, ‘sto stronzo infingardo!! Noi arriviamo da Primark, vediamo due cose misere di Harry Potter e sconsolate gli chiediamo “Ma è tutto qua??” Eh lui “SIII”.... Vaffanculo!! Mi leggi amico, sì tu, Vaffanculo!! V-A-F-F-A-NCULOOOOOOO!!!!

LL: hai preso ripetizioni da Aldo? Brava! Quello era d’accordo con Consorte, fidati! Ma noi siamo fubbe e infime e li abbiamo fregati lo stesso! 200 euro tondi tondi gli è costato ‘sto scherzetto!

E: non è che siamo fubbe è che conosciamo gli stronzi facendo parte della categoria e quindi sappiamo combatterli. 200 te, altri 150 io… e due giri, 4 borse, il giro dell’oca quando avevamo le scale mobili davanti… tipico nostro.

LL: vabbè, era per vedere bene il posto! Sai che abbiamo dimenticato di andare a vedere il negozio di caramelle?

E: hai ragione! Ok, arrivo, ho treno tra un’ora.

LL: brava, così prendi pure gli anelli che sono rimasti qui

E: giusto! Lallì ma questi ora pensano che il nostro shopping sfrenato sia finito qui… glielo diciamo che non era manco ora di pranzo?

LL: certo che glielo diciamo: non era manco ora di pranzo! La mattinata è stata tutta per il Primark. Poi ci siamo rifocillate, che lo shopping stanca e siamo partite di nuovo all’attacco. Quanto abbiamo mangiato in quei giorni, Lallì?

E: quantità smisurate di roba che per altro ordinavamo in più… anche se il sandwich ci ha fregato. In foto era uno tagliato in due invece ne hanno portati due a testa… più patatine, robine fritte da pucciare in salsetta e finto caffè… insomma abbiamo rotolato.

LL: il finto caffè era per compensare quello del cinese del giorno prima. Un altro caffè come quello e sarebbe servito il defibrillatore! Però dillo al mondo che da Tiger abbiamo speso 4 euro… morigeratezza che ci accompagna!

E: 4 euro in due eh! Praticamente delle francescane! Poi siamo andate da Legami…

LL: e la morigeratezza è andata a farsi benedire! Ma adesso io sono proprietaria di una tazza con coccinelle che mi ha regalato una cretina!

E: bella è! Mica ti potevo lasciare senza una tazza! Io preso i washi beeeeeeellllli! *.*

LL: washi che sono costati come il PIL dell’Angola, dillo

E: ma belli! Senti che manca? Ah la Svezia…

LL: uh l’Ikea! Dove io ho scoperto l’esistenza di scatole atte a contenere i piatti. Non ti ringrazierò mai abbastanza per questa cosa, Lallì!

E: sono un fiume per il mio popolo. Però devo dire che quella è stata l’Ikea più minchiona della mia vita. Di solito entri, segui percorso e esci… lì e sali, e scendi, e torna indietro, e una roba sta su e una giù… Mi sono scaduti pure gli svedesi…. non c’è più religione.

LL: vogliamo parlare del povero carrello abbandonato a se stesso non so quante volte?

E: che persone brutte siamo! E tutte le volte “No ma ora non ti abbandoniamo più, tranquillo”.

LL: e della mezz’ora passata a fotografare led per farli vedere a Davide? Io ho ancora gli occhi che lampeggiano, eh

E: quella è stata la mazzata finale! Siamo uscite e ciaone Brescia… lo abbiamo detto che siamo andate a Brescia??

LL: no! Eravamo a Brescia, eh! Noi! Noi noi! Perché Consorte e Figlio stavano a caricare cameretta nuova su furgone… senza chiavi di casa!

E: senti, o pensavano alla cameretta o alle chiavi! Mica potevano fare tutto!

LL: tu esci senza chiavi solitamente?

E: no...ok, sono indifendibili.

LL: ecco! Muta devi stare. Tu pensa solo al tacchino che hai mangiato a cena

E: gaaaaaaaaaaaaa

LL: fatto sta, Lallì, che dovevamo stare a casa, tranquille, per tre giorni. E invece abbiamo girato mezza Lombardia, sconfinato pure in Emilia Romagna, mangiato come due maiale e messo in piedi reading challenge per un triennio. Ah già… montato cameretta con scrivania che pare piazza d’armi! Noi non siamo normali

E: Lallì io ancora mi devo riprendere… senti, non è che ‘sto cinese del caffè ha parente qui? Mi ci vorrebbe….

LL: io sono talmente stanca che da due sere mi addormento sopra il piumone invece che sotto. E non c’è manco Davide a sistemarmi. Ad un certo punto mi sveglia Pingu e mi butta giù

E: però…. hai copripiumino figo!

LL: bellissimo! Non lo cambierò maaaaaaai più! Ho dovuto tagliare il piumino per infilarcelo, eh… ma son dettagli quelli!

E: detto io, a costo piallo il piumone ma ce lo infilo! Frega un cazzo! Va beh che salutiamo? 

LL: chi?

E: Manzo, non lo abbiamo ancora citato e se non lo facciamo non ci vale come Chiacchiera questa.

LL: giusto!! Buongiorno dottor Manzo. Lallì…

E: dicaaaa

LL: che posso salutare pure Tommà?

E: eh sì… fossi più giovane…

LL: chi? Tu o io?

E: IO!

LL: ah ok.. poi te lo dico al telefono che Tommà ci legge e hai appena rimediato figura di merda, eh!

E: ci legge pure Manzo e direi che a figure di merda con lui abbiamo fatto il pieno, virtuale e reale (ah dottore, bellissimo il racconto in Un anno in giallo!!! Letto io!! Che ci fanno anche episodio della serie? No perchè è la morte sua!)

LL: che paracula che sei, Letizia (che non è il tuo nome!)

E: ecco, se non aveva ancora ricollegato ora lo ha fatto… e comunque io l’ho letto, tu no, tu non sai!

LL: stronza! E cari saluti a tutti!

E: ma si, è tutto affetto. Ciao ciao a tutti! Lallì è marzo?

LL: no, la ghigliottina non è ancora pronta, quindi direi di no!




24 novembre 2017

La chiacchiera - Speciale BookCity


LL: vabbè, lo vuoi un caffè? Un gerontologo? Minchia, Lallì! Il panino!!!

E: ah giusto ( e che palle! E comunque ti ricordo che la più vecchia qui sei tu!), siamo andate a pranzare, avevamo un languorino, avevamo voglia di qualcosa di buono ma non c’era Ambrogio (che a Milano è grave)... quindi altro giro di panino super.

LL: io finché campa la Bacci sarò sempre ciovane! Coooomunque, dopo un leggerissimo panino (senza Ambrogio), direzione Triennale. E meno male che siamo state così intelligenti da arrivare prima, altrimenti sai dove stavamo sedute? A San Siro!

E: eh sì arriviamo alla sala e c’erano poche persone ancora ( e io ancora non ho capito perché la signorina all’ingresso ci ha dato il bigliettino)

LL: per ricordo! Sia mai che ti dimentichi del pomeriggio col Manzo (ciao Antonio!), hai il bigliettino! Bon, ci sediamo e ci prende la cicagna… che sonno, Lallì!

E: io sto ancora aspettando il caffè! Comunque, sì ci sediamo e piano piano arriva gente. Cazzeggiamo allegramente perchè noi zitte e composte mai e poi il fattaccio… 4 signore si siedono davanti a noi e niente sarà più come prima!

LL: STEVECCHIECARAMPANEDIMERDAIGNORANTICOMEPOCHEMORISSEROAMMAZZATEESOFFERENTICOMESIPERMETTONODIPARLAREDICOSECHENONSANNO?

E: ecco, dicevo, ste quattro caramp…. signore si siedono e chiacchierano LL: STROOOOOONZE tra loro. Per altro mentre noi parliamo dei cazzi nostri (si può dire nostri?) queste parlano di libri (ma pensa, c’è chi ancora lo fa). E ad un certo punto fanno un nome: Lorenzo Marone. Io ho visto con la coda dell’occhio la capoccetta di Laura fare uno scatto verso l’alto, girarsi a 360 gradi come la ragazzina dell’Esorcista. Lo ammetto, ho avuto paura…

LL: non un nome. Fanno IL nome. E se fai QUEL nome nel raggio di 50 chilometri da dove sono io, tu devi sapere tutto. Tutto, capito? Pure che numero porta di scarpe Marone. Altrimenti devi stare muta. MUUUUUUUUUUUTA. E invece queste? Niente sapevano. NIEEEEEEEENTE. Ma ti pare che abbiano detto “L’arte di essere felici”? Io le uccido, non mi fermare...LASCIAMI! E Cesare? Mi parli di Cesare e ti chiedi se sia ambientato a Napoli? E niente, io lì non ce l’ho più fatta...anzi, scusa per il calcio che ti ho tirato, ma tu volevi fermarmi e io dovevo azzannare. Che ti fa ancora male?

E: un po’... ma il livido passerà… Alla prima cazzata detta sono riuscita a fermarti, ma appena hanno espresso il dubbio sull’ambientazione ho sentito solo dolore e poi “A NAPOLIIIIII!!! SONO TUTTI AMBIENTATI A NAPOLIII!! N-A-P-O-L-I!!!! Credo ti abbia sentito pure Lorenzo a Napoli…

LL: è stata pure cretina, la carampana. Perché mi ha guardata e, dubbiosa, mi ha chiesto: “Ma è sicura lei?”. E lì è morta. Si è decretata la fine con la sua stessa boccuccia. Spero che siano riusciti a rimuovere le macchie di sangue dal pavimento in marmo!

E: va beh, è la Triennale, massimo ci metto un cartello e lo spacciano per una installazione post moderna della rappresentazione della lacerazione dell’animo umano.. o una cazzata simile. (LL: Io intanto ho appena scoperto che a Milano hanno aperto il coso del pollo fritto, sia mai avessi fame!) Poi è arrivato il Manzo!!!! E io lì ho spento il cervello. Ciaone.

LL: no Lallì, dillo bene: tu hai spento il cervello e aperto l’ormone (per non dire altro!). C’è gente che ancora scivola sulla tua bava!

E: eh ma quello (ciao Antonio! Ti ricordi di me? Va beh poi parliamo della questione nome) è tanta tanta roba!! Simpatico e gnocco! 

LL: e non veste di giallo, pensa te!

E: ecco, parliamo di vestiti. Lallì com’è che dove vai vai a Milano scappotti?? Pure stavolta a metà presentazione sono dovuta intervenire!

LL: ehm...io non mi ero accorta di nulla!

E: hanno vita propria!! Va beh, diciamo pure che a presentare quel bel pezzetto d’uomo di Manzini c’era Alessandro Robecchi. E noi: ma chi è?? E poi la scintilla ha fatto breccia nella nostra mente obnubilata dagli ormoni scatenati da Manzini: è lo scrittore di “Torto marcio”!! (LL: non era una scintilla, ma il miracoloso internet che ci consente di scoprire tutto in tempo reale!) E noi ovviamente vogliamo iniziare la serie!

LL: non avevamo detto “basta serie”? Eh? Eh? Io intanto ho già preso il primo, sia mai che poi non si trovi più!

E: preso pure io (san Amazon)! Che lo volevo prendere là per farmelo firmare ma non lo avevano… cazzata colossale cari organizzatori!

LL: ecco, di questa e altre cose parleremo in post separati. Fatto sta che, invece, il Manzo ti ha fatto una dedica bella bella!! Ma beeeella!

E: tu sei una stronza colossale!!! Che l’ho già detto? Vedi che ho ragione!? Lo hai confuso. Tu continuavi a dire “A Letizia” io “A Laura” e lui…. A Laura, detta Letizia che non è il suo nome!”... ma sarai stronza??? 

LL: e che l’ho scritta io?

E: carogna sei!!

LL: però hai dedica divertente! Ti pare poco? Senti, mi sa che abbiamo fatto fuori pure la giornata di sabato. Ma visto che Consorte a me e Cotogno a te pensa sempre che stiamo sciupate, che ci ha fatto trovare quando siamo tornate a casa?

E: poi dici a me che sono anziana… era domenica stella. Uh ha fatto calzoni fritti!! Che sai, non abbiamo mangiato cose fritte in questi giorni…

LL: uh è già domenica? Ammazza, mi sa che il fritto mi ha dato al cervello… o forse è stato l’omicidio che mi ha scombussalata un po’! Vabbè, domenica sera di frittura...tu il fegato lo hai ancora o sta in Svizzera con la mia carta di credito?

E: forse è rimasto da te… Arriviamo al lunedì? Aaahh Lunedì stiamo a casa e ci riposiamo. Ops: Lallì la sveglia!!!

LL: e che cazzo! Ancora? Ma porcaccia di una miseriaccia! Vabbè, tanto che dobbiamo fare?

E: beh nipote avrebbe scuola. E noi… dobbiamo andare a farti gli occhiali che sei anziana e non ci vedi più niente.

LL: tu invece sei cretina e per quello non c’è rimedio. Vabbè, fatto controllo. Il tipo ha detto che la vista non è peggiorata tanto, però nel frattempo sghinazzava...stronzo! Che abbiamo fatto poi?

E: io porto gli occhiali da quando avevo 12 anni, fidati ha girato troppe rotelline e poi Lallì tutte le D erano O e tutte le Z erano X… fa te. Poi… siamo andate in libreria…

LL: ecco. Ancora. Di nuovo. Io non voglio vedere una libreria… no vabbè, non ci crede nessuno! Ma mica siamo andate solo in libreria, siamo andate a cercar maglioni!

E: eh ve l’ho detto che la ricerca del maglione è stata lunga e infruttuosa! Cercava maglione e trovava robette in pizzo che non coprivano nulla.

LL: infruttuosa per colpa tua. Io la roba carina l’ho trovata, sei tu che non me l’hai fatta comprare.

E: non erano maglioni e tu hai detto serve maglione.

LL: erano brutti i maglioni. O tutti rosa o tutti di lana.

E: muori di freddo poi eh. Cooomunque, siamo pur andate al Lidl, ufficialmente per la cena, ufficiosamente per comprare cose nataliziose per il blog. Uh lo diciamo che ci sono venute delle grandi idee??

LL: grandissime! Lunedì è stata giornata produttiva! Mentre facevo colazione mi sono inventata il Boccino d’oro (io, non la Rowling...io l'ho invento il Boccino d'oro...sarà felice zia JK...io le voglio tanto bene, eh) e poi tu al Lidl sei esplosa in tutta la tua genialità!

E: ssshhhhhhh, segreto eh! Che qui se no ci fregano le idee. Diciamo prossimamente sui vostri schermi. Lallì lunedì poi che abbiamo fatto?

LL: non fare ssssshhhhh che devo fare pipì! Abbiamo lavorato tutto il pomeriggio alla Challenge 2018. Giuro che se salta fuori anche solo una falla nel sistema, ti sparo! Ah e abbiamo pure mezzo abbozzato quella del 2019...diciamo che se non fossimo morte di sonno, avremmo messo in piedi anche quella del 2020 e tanti cari saluti a tutti!

E: e perchè dovresti sparare a me??? Tu guarda questa… Comunque sì, eravamo distrutte e infatti non abbiamo visto neanche il Grande Fratello. E poi martedì…

LL: scusa, due siamo. Che faccio? Mi sparo da sola? Martedì? Quale martedì? Non ...ento… tu tu tu

E: e martedì sono ripartita… che palle. Ora non ci vediamo fino a marzo…

LL: ...tu tu tu…

E: stiamo scrivendo Lallì…

LL: ‘sta cosa non funziona mai. Vabbè, sei ripartita. Ma hai lasciato qui shampoo per Tivvia e crema mani, quindi devi tornare subbbbito, altrimenti Tivvia come si lava? Op op!

E: beh quelli francamente sono cazzi suoi di lei. Io tornerei pure subito.

LL: metto su tè?

E: ti

LL: basta, piango. Ciao

E: salutiamo?

LL: no

E: stiamo qui in eterno?

LL: sei Dio, l’eternità è roba tua! Vabbè, ciao a tutti!

E: ciao!!