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27 luglio 2017

Diario di bordo - La Libridinosa va a Roma


... e non si fa arrestare!!

E già! L'avreste mai detto? La Libridinosa che entra nella Sala Stampa della Camera dei Deputati e per tutto il tempo riesce a stare zitta, benché incitata a far domande, e ne esce sana, salva e senza manette ai polsi! E ho anche parlato con la Senatrice Monica Cirinnà... se non è un record questo!

Direte: "Che sei andata a fare alla Camera dei Deputati?". Se non mi avete seguita sulla pagina Facebook, ve lo spiego qui: Monica Cirinnà, che, per quei due che non lo sapessero, è la "madre" della legge sulle Unioni Civili tra coppie dello stesso sesso, ha chiesto a Pierpaolo Mandetta, autore di "Dillo tu a mammà", di presentare il libro a Roma, proprio alla Camera.
E io che c'entro? Sostanzialmente nulla, ma Pierpaolo e Massimo, il suo compagno, avevano piacere di avermi lì con loro (il che vi fa capire che o mi vogliono davvero tanto bene o non hanno ancora capito che mina vagante sia io, soprattutto in queste occasioni!).

Quando Massimo mi ha scritto per chiedermi di andare con loro, lo confesso, ho avuto un breve mancamento, tanto che ero partita subito con un: "la vedo dura" e gli avevo anche suggerito il nome di Deborah, meglio conosciuta come Deborahconlacca o Scheggia tra le pagine in mia vece!
Poi, parlando con Consorte, ci siamo detti "perché no?". Così, in meno di 24 ore ho dato l'ok a Massimo, fatto i biglietti del treno per Roma e poi ho messo tutto da parte perché c'era prima da pensare a Pontremoli e al Premio Bancarella!

A quanto pare il mese di luglio ha premuto sull'acceleratore, perché gli eventi e i giorni si sono susseguiti sempre più veloci ed ecco che arriva il "Roma day"!
Sveglia alle 5.30. Sì, avete letto bene, le cinque, CINQUE, CIN-QUE! E considerando che sono andata a letto che era l'una passata, il mio viso è stato prontamente nascosto dietro un paio di occhiali da sole (peccato che, usciti di casa, ci fosse la nebbia).
Colazione veloce (che quelle calme e buone si fanno solo in albergo!), operazione restauro, prendi tutto ciò che ti serve in giornata e non dimenticare di caricare in macchina Consorte e Figlio.
Alle 6.30 in punto siamo tutti in postazione, destinazione San Donato Milanese, dove La Libridinosa Mobile, meglio conosciuta come Crozza (e non è una Clio, vero Lea?!), viene fatta accomodare e salutata dalla proprietaria con occhi languidi e bacino alla carrozzeria.
Prendiamo la metro che ci porterà alla Stazione Centrale di Milano e, una volta lì, ci concediamo una colazione vera, con tanto di cornetto alla crema di pistacchi che aveva proprio un suo perché!

Arriva il treno, saliamo, ci accomodiamo, partiamo, tutto in perfetto orario (sarà il caso di cominciare a preoccuparsi?). Dopo una mezz'ora, mi sposto di un paio di carrozze e scovo Pierpaolo e Massimo, il quale, giusto perché era sveglio e pimpante come me, mi scambia per "la tipa dell'American Express che rompe sempre i coglioni"!!!
Chiacchieriamo un po', poi io torno al mio posto e mi dedico alla lettura de "I Cazalet" (alla faccia della Bacci che ha pregato perché io non riuscissi a leggere nulla durante il viaggio!). In tutto ciò, scopro anche che il mio gentile Consorte ha lasciato i miei occhiali da vista in auto -.-

Arriviamo a Roma in perfetto orario e, mentre i ragazzi saltano su un taxi, io mi piazzo davanti al McDonald's e aspetto Deborahconlacca (perché dove c'è cibo c'è una blogger). La pazza arriva dopo una ventina di minuti e... toh è cresciuta! Dev'essere stata la vicinanza di Cristina... ah no, ha le zeppe. Brava, ora spiegamelo come andremo in giro per Roma con te arrampicata su quei cosi!
Come detto, le blogger non campano di soli libri, tutt'altro, quindi usciamo dalla stazione alla ricerca spasmodica di cibo e scoviamo una rosticceria poco distante. Dovete sapere che uno dei motti di Deborahconlacca è "la pizza si mangia col supplì". Quindi, vuoi venire a Roma e non mangiare il supplì? Assolutamente no! E supplì sia... supplì che, c'è da dirlo, mi ha seriamente fatto venir voglia di trasferirmi seduta stante nella Capitale!
A chi si stesse chiedendo perché io non sia andata a mangiare il famoso trapizzino, rispondo che quella è una cosa che ho intenzione di fare in compagnia di Tommaso Fusari che, purtroppo, ieri non è riuscito a raggiungerci causa lavoro :( 

Si è fatta una certa, bisogna andare! Prendiamo un taxi e raggiungiamo la Sala Stampa. Abbandoniamo a loro stessi Consorte e Figlio, che sono qui in veste di turisti e io e Deborah consegniamo i documenti e riceviamo, in cambio, un pass.
Entriamo e Deborahconlacca ha necessità di un bagno (no, non per ciò che pensate voi, ma per via delle zeppe su cui si è arrampicata e che le stanno scorticando i piedi). Chiediamo gentilmente se possiamo andare e ci sentiamo rispondere "eh non si potrebbe". Ma alloooooora? Ma è illegale questa cosa. Che avete paura che vi rubiamo la carta igienica? No perché se vogliamo parlare di gente che ruba, qui non siamo certe noi le prime indiziate!
Fatto sta che avremo suscitato pena perché, alla fine, il bagno ci è stato concesso. Che vogliamo dirlo che era brutto e puzzava pure un po'? Diciamolo!

Finalmente arrivano anche Pierpaolo e Massimo e la conferenza ha inizio. L'emozione di Pierpaolo era tale che gli si è azzerata la salivazione (tanto che ho seriamente pensato di lanciargli una secchiata d'acqua addosso) e le mani gli tremavano così tanto che sembrava preda di un attacco di delirium tremens. Ma è stato bravo, come suo solito: è riuscito a far arrivare ai presenti la sua gioia per essere lì, l'emozione che provava, l'amore per Massimo (che glielo leggi proprio negli occhi!), che lo sostiene e supporta come poche persone sono in grado di fare!
È la seconda volta che ascolto Pierpaolo dal vivo e, mannaggia a lui, è riuscito di nuovo a farmi scendere la lacrimuccia!
Emozionante anche il discorso della Senatrice Cirinnà che, tanto per cambiare, ci ricorda quanto arretrato sia il nostro Paese e quanta strada ci sia ancora da fare in tema di diritti e di uguaglianza.
Terminata la conferenza stampa, suggerito un titolo alla Senatrice (che volete farci? Io quello faccio nella vita: propino libri alla gente!), fatte le foto di rito,
io e Deborahconlacca salutiamo a raggiungiamo Consorte e Figlio in Piazza Navona (e no, Deborah non aveva le scarpe di ricambio stavolta). Da lì ci siamo spostati verso Fontana di Trevi per il rituale lancio della monetina, sosta ad un negozio di souvenir (mica posso tornare a casa senza una tazza, no?) e via verso la stazione, con Consorte che continuava a ripetere "sono solo 2 km, facciamo una bella passeggiata", finché Deborahconlacca non ha esclamato: "Ma quando le hanno fatte tutte 'ste salite a Roma?".


Prima di salutarci ci siamo concesse un gelato (che ci è quasi costato la perdita del treno!). Abbracci, occhi lucidi e il solito pensiero: "Quando ci rivedremo?", perché sono queste le cose che accadono quando hai vicino persone a cui vuoi bene!
Correndo come matti saltiamo sul treno di volata, stanchi ma felici. Figlio crolla addormentato, Consorte lo segue a ruota e io cerco di leggere, anche se gli occhi chiamano riposo. 
Arriviamo a casa che è da poco passata la mezzanotte, stanchi ma felici per una giornata che rimarrà sicuramente nel cuore!

Da oggi si torna alla normalità: agosto sarà un mese tranquillo, fatto di letture e pace (e speriamo non troppo caldo!), in attesa del Festival della Letteratura a Mantova.
Io non posso far altro che ringraziare, come sempre accade in questi momenti, le persone che hanno condiviso con me questa giornata: Deborahconlacca che è entrata nella mia vita da pochissimo ma ne è già parte integrante (tanto che mio figlio l'ha già minacciata di trasferirsi da lei!), Massimo e Pierpaolo per avermi voluta con loro in un momento così importante (grazie grazie grazie, siete due persone belle dentro e pure fuori. Pierpaolo, io comunque avanzo sempre la pasta al forno!) e, ultimi ma non ultimi, Consorte e Figlio che, per l'ennesima volta, mi hanno seguita in una delle mie giornate folli!


19 giugno 2017

Dario di bordo: metti una sera a cena...


...uno scrittore timido, una moderatrice bravissima (e gnocca!), una blogger e "i Velini"!!! No, non sto vaneggiando, non sono reduce da una sbronza (anche perché sono notoriamente astemia!) e non ho neanche preso troppo sole. Questa è la perfetta sintesi dei protagonisti della cena letteraria che si è svolta, giovedì 15 giugno, al Ristorante La Fornace presso il Poli Hotel di San Vittore Olona (MI).

"A cena con l'autore" è un'idea che nasce dalle geniali menti di Amanda Colombo, libraia presso "Galleria del libro" di Legnano (MI), nonché Boss incontrastata delle #bancarellablogger, e Luigino Poli, proprietario dell'omonimo hotel! 
Di cosa si tratta? Facile intuirlo già dal nome, ma visto che io c'ero e questo blog a qualcosa dovrà pur servire, facciamo che vi racconto tutto a modo mio!

Si sceglie uno scrittore (possibilmente simpatico, altrimenti sai che palle tutta la sera?!), si fa leggere
il suo libro allo Chef Vincenzo Marconi (so che state fissando la foto con l'espressione di chi ha già visto quella faccia in giro, quindi, giusto per non stancarvi troppo i neuroni, ve lo dico io: sì, era uno dei cuochi che partecipavano alla trasmissione "La prova del cuoco"), che ne estrapolerà dei piatti e a voi non resterà altro da fare che prenotare, presentarvi e ascoltare Amanda e lo scrittore in questione che, tra una portata e l'altra, vi daranno modo di assistere ad una presentazione diversa dal solito!
Ecco, raccontata così pare una cosa semplice! Ma voi, lettori cari, sapete bene che La Libridinosa in movimento è pur sempre un evento (e anche un rischio!). E quindi...

Giovedì mattina: è il momento di buttare qualcosa in valigia. Prima domanda: perché Consorte ha comprato un trolley dentro cui entrerebbe la Franzellitti tutta intera? Vabbè! Seconda domanda: ma quegli elastici a che cavolo servono? Niente, io e le valigie non ci capiremo mai! Meglio prendere la roba, appoggiarla sul letto e aspettare che sia Consorte a giocare a Tetris!
Io, nel frattempo, passo all'operazione parrucco (che col caldo che fa, è sempre un piacere!). Consorte zompetta di fianco alla valigia, infila tutto dentro senza problemi, poi mi fissa e mi dice che la macchina è pronta. "Oh grazie! È pronta nel senso che l'hai lavata?" "Non ci penso proprio". Pareva strano!
Ok, già devo portarmi la tua perché la mia me la ridaranno sabato; già la tua è scomoda, pesante, bassa e pure rumorosa... non puoi almeno pulirla un po'? Giusto fuori! Niente da fare.

Parto da Culonia intorno alle 16.00, conscia del fatto che la Lombardia è la regione più trafficata d'Italia a qualunque ora del giorno e in qualunque giorno dell'anno. E meno male che sono stata previdente, perché sono arrivata in hotel con almeno mezz'ora di ritardo sui tempi previsti.
Arrivo in reception e... "Scusaci, c'è un piccolo problema, manca un attimo la luce". Oh... Vabbè, finché c'è acqua per lavarmi, nessun problema. Salgo in camera: bellissima camera, bellissimo bagno... buio. Faccio la doccia giocando a moscacieca, ma sono brava e non sbatto la faccia da nessuna parte. Inizio a vestirmi quando mi chiamano per dirmi che "luce fu"! 
Arriva in camera un ragazzo che mi consegna la chiave elettronica e... ops! La Libridinosa legge, non viaggia... come cavolo si usa 'sta cosa? Chiamo Consorte che mi fa una lezione in diretta (e probabilmente prega accoratamente sperando che io non dorma in corridoio!).

Mi vesto, mi trucco... ma sì, mettiamo pure i tacchi, che stasera ci stanno anche bene! Scendo giù
dove trovo Amanda ad attendermi sui dei trampoli che io, al confronto, ho delle pianelle. Amanda, ma sicura che non serva il porto d'armi per girare con quelle scarpe? 
Prima notizia: Pierpaolo è imbottigliato in autostrada (che dicevamo del traffico lombardo?). Ci sediamo fuori dove, dopo tre anni di lontananza, mi sovviene uno dei tanti motivi per cui ho amato tanto la zona alto-milanese-quasi-varesotto: qui non c'è l'umidità della bassa padana e, soprattutto, le temperature sono più umane!
Io e Amanda ci godiamo il fresco chiacchierando, nel frattempo cominciano ad arrivare i partecipanti alla cena con l'autore... tutti tranne l'autore!

Con un leggerissimo ritardo arrivano anche Pierpaolo e Max (detto Katia), il suo compagno, nonché segretario-autista-valletto-distributore di coccinelle!
Tutto può avere inizio: scendiamo al ristorante, dove ad attenderci c'è una parmigiana di melanzane che è la fine del mondo e che, alla prima forchettata, catapulta me e Pierpaolo in quelli che sono i sapori, i colori e i profumi del nostro sud! Abbiamo fissato il piatto e c'è quasi scappata la lacrima!
Nel frattempo, ci raggiunge anche Gigi, marito di Amanda, nonché valletto-velino! (Piccola parentesi sentimentale: volete sapere cos'è l'ammmmmore? Guardate Gigi e Amanda e avrete la risposta!).
Ci sediamo ai tavoli e Amanda inizia a presentarci Pierpaolo e, soprattutto, il suo libro, "Dillo tu a mammà". La prima cosa che emerge è la timidezza del Mandetta: uno di quei ragazzi ancora in grado di arrossire davanti ad un complimento!
Arriva la prima portata: rigatoni con pomodorini freschi, mozzarella del Cilento e basilico. Devo dirvi altro? Ok, io e Massimo abbiamo fatto la scarpetta nel piatto!

In attesa del secondo, Amanda e Pierpaolo continuano a parlarci del romanzo, della sua nascita, di cosa voglia dire, per un ragazzo del Sud, essere omosessuale e scegliere di andare via pur di poter vivere la propria vita. E negli occhi di Pier si legge quella voglia di casa, di ritorno, che traspare anche dalle pagine del suo romanzo; quel bisogno di essere accettato per ciò che è, quella necessità di essere se stesso che riesce a commuovere chiunque abbia la fortuna di incontrarlo.

È il momento del secondo piatto: alici marinate alla cilentana con pane bruschettato. In questo momento vorrei che tutti i progressi tecnologici degli ultimi anni fossero in grado di farvi sentire il profumo di mare che è arrivato a noi quando i piatti ci sono stati portati.... Ma la tecnologia non arriva a tanto, quindi andate a provare di persona!

Ultimo momento chiacchierino prima del dolce: Amanda decide di farci ridere e, prima di lasciare spazio alle nostre domande, ci legge qualche (altra) pagina tratta dal romanzo e, nello specifico, la protagonista è zia Cherubina. Adesso, io non sono in grado di descrivervi zia Cherubina, ma cliccando qui potrete vedere il video in cui Amanda legge le pagine a lei dedicate!
Per noi è arrivato il momento del dolce e del caffè, per
Pierpaolo quello del firmacopie e per Max e Gigi è giunta l'ora di trasformarsi in Velini: mentre il primo distribuisce coccinelle come se non ci fosse un domani, il Real Consorte omaggia i lettori con le copie del romanzo.

Per me, invece, è arrivato il momento di tirare le somme di una serata che si è rivelata più piacevole del previsto: ho avuto modo di chiacchierare con Max, che si è rivelato essere, come buona parte dei toscani, una persona di rara simpatia! Abbiamo parlato di famiglia, di società, di quanto, purtroppo, ancora oggi, le coppie omosessuali fatichino a veder riconosciuti i loro diritti. 
Credo che chiunque mi segua conosca bene il mio pensiero: io sono favorevole al matrimonio tra persone dello stesso sesso, all'adozione da parte di coppie di gay; penso e ho sempre pensato che l'amore non debba fare distinzioni di sesso, età o razza. Amare è un verbo universale e parlare con Massimo è una di quelle cose che tutti dovrebbero fare nella vita: nelle sue parole si riscontra quella normalità, quella quotidianità tipica di due persone che si amano, che condividono un percorso comune, fatto di sorrisi, di gioie, di piccoli battibecchi. E se qualcuno, ancora oggi, si ostina a dire che tutto ciò non è "normale", beh... della vita voi non avete capito proprio un tubo!

La serata si conclude, io mi ritiro nella mia camera e sì, riesco ad aprire la porta e infilarmi sotto le coperte senza alcuna difficoltà! Crollo in un sonno profondo e ristoratore (cosa rarissima quando mi trovo fuori casa), da cui riemergo solo 8 ore dopo!
Il momento del rientro tra le mura domestiche si avvicina, ma prima, visto che sono in zona, è doveroso un salto alla libreria della Boss! 
Arrivo a Legnano, posteggio la ConsorteMobile ed entro in quel mondo magico che profuma di carta che è "La galleria del Libro", dove, sorridente e assonnata, trovo Amanda: "Aspetta che metto il rossetto", non si smentisce mai!
Faccio quattro chiacchiere coi padroni di casa, compro un libro (pensavate davvero che io riuscissi ad entrare in una libreria e non comprare nulla?), saluto, ringrazio e mi avvio verso casa, dove arriverò due ore dopo, stanca ma felice!

Di questa giornata porterò con me l'affetto di Amanda, le risate fatte con Massimo e Gigi, lo sguardo dolce di Pierpaolo, i sapori del sud tutti raccolti in una cena fantastica. E a chi mi chiede perché io ami tanto i libri, rispondo di guardare la foto qui sotto


Guardate i nostri sorrisi! Questa è la magia che i libri sono in grado di fare: ci fanno incontrare persone e storie che meritano di essere conosciute!
A questo punto, non mi resta che ringraziare Amanda per avermi voluta con sé, Luigino Poli e lo Chef Vincenzo Marconi per la professionalità e la simpatia con cui ci hanno accolti. Ovviamente, Gigi e Max per la compagnia e le chiacchiere durante la cena. E, infine, lui: Pierpaolo! Come ti ho detto quella sera: "Vai, spacca e goditi questo momento!". Sei un ragazzo meraviglioso e meriti tutto l'affetto che la gente ha per te e per il tuo romanzo. Noi, ne sono sicura, ci rivedremo presto!



11 maggio 2017

Recensione 'Dillo tu a mammà' di Pierpaolo Mandetta - Rizzoli

I sentimenti non sono semplici, ma con le parole lo diventano. 
L’amore è sempre una faccenda di famiglia. Samuele ne è convinto, mentre guarda fuori dal finestrino sul treno che da Milano lo trascina verso sud. Dopo essere fuggito per anni, è finalmente pronto a rivelare ai suoi genitori di essere omosessuale. Con lui c’è Claudia, la sua migliore amica, incallita single taglia 38 e unica donna di cui si fida. Appena arrivano a Trentinara, un grazioso borgo del Cilento, ad accoglierli ci sono i parenti al completo. E la sera, alla festa del paese, il papà ha un annuncio da fare: suo figlio e la fidanzata Claudia si sposeranno a breve. È un vero e proprio shock per Samuele: lui vuole sposare Gilberto, il compagno rimasto a Milano, proprio lo stesso uomo che lo aveva convinto a riavvicinarsi ai suoi. Ma nelle case del Sud è quasi una tradizione che sogni e desideri vengano condivisi in “famiglia”: non solo con mamma e papà, ma anche con quella vecchia zia che si incontra una volta all’anno e persino con la vicina di casa. E così Samuele, per poter essere padrone della propria vita, dovrà fare i conti con un passato che vuole lasciarsi alle spalle; stavolta, però, non è disposto a scendere a compromessi. E adesso chi glielo dice a mammà?


Titolo: Dillo tu a mammà
Autore: Pierpaolo Mandetta
Editore: Rizzoli
Data di pubblicazione: 11 maggio 2017
Pagine: 322

Trama: 5  Personaggi: 5  Stile: 5