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18 giugno 2015

Recensione 'L’invito' di Ruth Ware–Corbaccio

l'invitosinossi

Dieci anni cambiano una persona. A dieci anni dalla fine del liceo Leonora Shaw, Nora, ne ha fatta di strada: è diventata una scrittrice, la sua vita è scandita dal lavoro alla scrivania nel suo monolocale dell’East End londinese, dalle tazze di caffè e dalle corse nel parco. Della vecchia Leonora non resta più nulla, nemmeno il nomignolo di allora, Lee. Tutti possono avere mille buoni motivi per non frequentare gli amici di un tempo, per troncare con il passato, per incominciare una nuova vita. E Nora ha un ottimo motivo. Eppure, quando riceve l’invito all’addio al nubilato della sua ex amica del cuore, si fa strada in lei un assurdo senso di colpa unito a un assurdo sentimento di riconoscenza verso Clare per essersi fatta viva dopo dieci anni. Sebbene con riluttanza, accetta di trascorrere un weekend in una villa nei boschi del Northumberland insieme ai vecchi amici, e di colpo si trova catapultata indietro nel tempo di dieci anni, in quel passato che ha meticolosamente cercato di cancellare. E capisce di aver commesso un errore. Il peggior errore della sua vita...
Ruth Ware, inglese, ha scritto un thriller psicologico che è già stato venduto negli Stati Uniti e nei principali paesi europei e che aggancia il lettore fin dalla prima pagina per condurlo, attraverso colpi di scena imprevedibili, nei recessi della psiche umana.

TITOLO: L'invito In a Dark, Dark Wood
AUTORE: Ruth Ware
TITOLO ORIGINALE:
In a dark dark wood
TRADUZIONE A CURA DI:
Valeria GalassiEDITORE: CorbaccioDATA DI PUBBLICAZIONE:
11 giugno 2015PAGINE: 348
ISBN:
9788863809749

TRAMA 6
PERSONAGGI 5
STILE 7
INCIPIT 6
FINALE 5
COPERTINA 7

3 stelle
Discretamente Libridinoso

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