21 novembre 2023

Recensione 'Boom!'
di Marcello Dòmini - Marsilio


BOOM! || Marcello Dòmini || Marsilio || 13 giugno 2023 || 666 pagine

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Ricciotti Chiusoli ha fatto la guerra e ne è uscito vivo. Suo fratello Candido è morto mentre collaborava con la Resistenza, i suoi zii hanno dovuto espatriare perché ebrei, il suo migliore amico, il padre che non ha avuto, era il podestà fascista di Bologna, Leandro Arpinati, ed è stato giustiziato. Ma la vita si sconta vivendo e Ricciotti, per il quale la gioia è il sentimento della realtà, venduta l’azienda agricola di famiglia allo zio ebreo rientrato in patria, decide di seguire una vecchia passione per i motori e apre la prima rivendita di Alfa Romeo in Emilia-Romagna. L’uomo è capace, allegro, ha i contatti, e a casa è felice: ha una moglie, tre figli, e il cibo non manca. Così, nei primi anni Cinquanta, la concessionaria Chiusoli diventa il centro di un mondo – il nostro – in piena espansione economica. Quando la borghesia comincia a strutturarsi aumentano il consumo di carta, perché i figli vengono mandati a studiare, il consumo di carne rossa – che in Emilia-Romagna non ha mai fatto difetto – e i costi per le infrastrutture. La modernità e la velocità portano a case comode e palazzi, portano a ferrovie e strade. E dopo aver fatto le strade, ci vogliono le macchine per percorrerle. Magari una per ogni famiglia. In questo romanzo, Marcello Dòmini narra le avventure della famiglia Chiusoli attraverso il Boom che dà il titolo al romanzo, dagli anni Cinquanta agli anni Settanta, mettendo in risalto l’avventura e le contraddizioni che risiedono in ciascun uomo e in ciascuna famiglia: il fascismo mai processato, l’industria mai diventata davvero cultura, la volontà di costruire un mondo nuovo accompagnata alla nostalgia di quello vecchio.

13 novembre 2023

Recensione 'Tre amici quasi geniali verso la fine del mondo'
di Jonas Jonasson - La nave di Teseo


TRE AMICI QUASI GENIALI VERSO LA FINE DEL MONDO || Jonas Jonasson ||
La nave di Teseo || 31 ottobre 2023 || 485 pagine



Stoccolma, estate 2011. Petra, una giovane ricercatrice di astrofisica, ha calcolato che l’atmosfera collasserà tra esattamente dodici giorni. Ovviamente, nessuno le crede. Johan, un tipo senza arte né parte vissuto sempre all’ombra del fratello – che adesso ha lasciato la Svezia per raggiungere l’Italia, intraprendendo una brillante carriera diplomatica –, è ingenuo ai limiti della stupidità, ma ha sviluppato delle doti culinarie stupefacenti e ama stare tra i fornelli per preparare pranzi e cene deliziosi. L’incontro tra i due sarà l’inizio di un’avventura tanto rocambolesca quanto divertente: partiti alla volta di Roma per incontrare Fredrik, il fratello di Johan che – si scoprirà – lo ha ingannato per tutta la vita, si imbattono in Agnes, una pensionata che si mantiene fingendo di essere una giovane influencer. Così, tra incontri con Barack Obama, dittatori africani, missioni governative e la pericolosa profezia di Petra che incombe minacciosa su tutto il pianeta, i tre amici “quasi geniali” finiranno per stravolgere completamente non solo le loro vite, ma anche quelle di chiunque avrà a che fare con questo strano e improvvisato trio. Unendo, come solo un grande autore sa fare, ironia, avventura, satira e politica, Jonas Jonasson ci regala una storia che fa ridere ed emozionare, in perfetto equilibrio tra realtà e finzione, intrighi internazionali e drammi personali, con tanta voglia di non prendersi troppo sul serio.

6 novembre 2023

Recensione 'Riusciranno i nostri eroi a ritrovare l'amico misteriosamente scomparso in Sud America?'
di Antonio Manzini - Sellerio


RIUSCIRANNO I NOSTRI EROI A RITROVARE L'AMICO MISTERIOSAMENTE SCOMPARSO IN SUD AMERICA? || Antonio Manzini || Sellerio || 31 ottobre 2023 || 145 pagine



Dopo Vecchie conoscenze e Le ossa parlano, il vicequestore Rocco Schiavone è in missione non ufficiale a migliaia di chilometri dalla sua odiata Aosta, con il vecchio amico Brizio. Vogliono ritrovare Furio, l’altro compagno di una vita, scomparso tra Buenos Aires, Messico e Costa Rica. Furio, da parte sua, si è lanciato a rotta di collo sulle tracce di Sebastiano, il quarto del gruppo, scappato in Sud America per sfuggire ad una colpa tremenda e alla conseguente punizione. L’antefatto è lontano nel tempo e ha squassato le vite di tutti loro. E adesso Rocco e Brizio devono impedire «la pazzia» di Furio, ma vogliono anche capire i perché di Seba, quali sono stati i motivi profondi di quel tradimento orribile con cui Rocco ha già provato a fare i conti, in modo da poter dare l’addio come si deve a un’amicizia vecchia quanto loro. La ricerca appare vana, perché il continente è immenso e chi scappa lascia solo labili indizi, sospeso in realtà tra scomparire e voglia di spiegarsi o di espiare. Il vicequestore, da fine investigatore, sa bene come armare una caccia spericolata, e Brizio è abbastanza svelto di mano da spalleggiarlo adeguatamente. In questo miscuglio di thriller e psicologia, è inevitabile che nella mente di Rocco si affollino i tanti ricordi di un’infanzia con la banda a Trastevere, quel piccolo mondo dove solo un fortunato caso ha deciso che Schiavone sia diventato un poliziotto e non un «bandito», una guardia e non un ladro, al pari dei suoi inseparabili compari, uniti in un’amicizia che non c’è più, distrutta dal tempo, dal destino o forse solo da appetiti personali. Ritrovare Sebastiano misteriosamente scomparso in Sud America sarà forse possibile. Impossibile ritrovare l’amico. Antonio Manzini torna a raccontare i fantasmi del suo vicequestore, ma questa volta lo fa per chiudere un cerchio, uno dei più dolorosi della sua vita.

2 novembre 2023

Recensione 'Sono tornato per te'
di Lorenzo Marone - Einaudi


SONO TORNATO PER TE || Lorenzo Marone || Einaudi || 31 ottobre 2023 || 260 pagine



Un amore che attraversa la guerra e rimane intatto nonostante gli orrori che lo mettono alla prova. L’epopea di un ragazzo che difende la propria vita facendo a pugni per tornare dalla donna che lo aspetta. Cono Trezza e Serenella Pinto sono due giovani del Sud, cresciuti nella zona del Vallo di Diano, tra Campania e Basilicata. Lui contadino, lei figlia di un artigiano di idee socialiste. Si sono conosciuti che erano adolescenti, aspettano solo il momento di sposarsi. Ma sono gli anni Trenta del secolo scorso, e a mettersi tra loro ci sono i fascisti. Soprattutto Romano, il figlio del podestà. Stufo di subirne l’arroganza, Cono si ribella, compiendo un gesto che la sua famiglia pagherà a caro prezzo. Poi la partenza per il servizio militare, e dopo l’8 settembre 1943 la deportazione in Germania. A tenerlo in vita, saranno la speranza di rivedere Serenella, l’aiuto di un compagno di prigionia dal cuore grande e la sua abilità nel tirare di boxe. C’era uno sport che veniva praticato nei campi di concentramento, il pugilato. Piaceva al Führer, piaceva alle guardie naziste che scommettevano sugli incontri, piaceva ai kapò che obbligavano i prigionieri a combattere di notte su ring improvvisati. “Sono tornato per te” racconta la storia di chi è sprofondato in quell’inferno e ne è uscito aggrappandosi a un ricordo. «In quella stanca e sventurata stagione che aveva già vendemmiato, nella quale le foglie a una a una cadevano dai tralci, Cono ripensò al bacio con Serenella quando erano accovacciati sotto le viti. Ma qualcosa dentro di lui gli impedì di lasciarsi spezzare, in testa gli si conficcò l’ordine di non dimenticare, di tenere bene a mente il pianto di Benedetta, gli occhi disperati di sua madre, le urla di suo padre, il volto sfatto di Serenella. Per tutti loro avrebbe resistito, e per lei un giorno sarebbe tornato».

30 ottobre 2023

Recensione 'La luce che manca'
di Nino Haratischwili - Marsilio


LA LUCE CHE MANCA || Nino Haratischwili || Marsilio || 12 settembre 2023 || 696 pagine



Sta per arrivare il nuovo secolo e in Georgia, come nelle altre repubbliche sovietiche, si levano rabbiose le voci che invocano l’indipendenza. In un periodo di grandi disordini, che per il piccolo stato culmina nel caos assoluto, quattro ragazze crescono in uno dei tanti cortili del quartiere più vivace di Tbilisi. L’universo della loro infanzia è fatto di bucato svolazzante, altalene arrugginite, un albero di melograno. Vivono in case dalle pareti umide con i balconi di legno intagliato, mangiano gelato alla crema e respirano l’aroma del grano saraceno, delle caramelle alle bacche di crespino e della gassosa al dragoncello. Le loro famiglie appartengono a ceti diversi, ma niente sembra scalfire la loro amicizia: né il primo amore tenuto segreto, né gli scontri sanguinosi per le strade o la guerra al confine, né la corruzione e la violenza che divorano il paese, e neppure il razionamento del cibo o la continua mancanza di corrente. Qeto, Dina, Nene e Ira sono sulla soglia della vita, all’inizio di un legame che – ancora non lo sanno – da loro pretenderà tantissimo. Sono e resteranno inseparabili, fino a quando un tradimento non le avvolgerà in un’ombra cupa. Vent’anni dopo, ormai adulte, in tre si ritrovano a Bruxelles in occasione della retrospettiva fotografica di una di loro. Immagine dopo immagine, in quel mondo in bianco e nero le tre sopravvissute ripercorrono un tempo che non c’è più, una storia privata che è anche la storia della rivoluzione seguita al crollo dell’Unione Sovietica. E allora, all’improvviso, un raggio di luce squarcerà il velo steso sui ricordi, e il perdono sembrerà di nuovo possibile.

24 ottobre 2023

Diario di Bordo - Cos'è successo con ‘Il patto dell'acqua’ di Abraham Verghese


IL PATTO DELL'ACQUA || Abraham Verghese || Neri Pozza || 20 giugno 2023 || 736 pagine


La mia avventura con Il patto dell'acqua di Abraham Verghese si è conclusa a pagina 384, quando, spostando lo sguardo verso la prima riga della pagina successiva, mi sono resa conto che la frase non filava: una… tro… Una tro? In che senso Una Tro? Sarà mica un insulto indiano?! 
Il mio sguardo, allora, è sceso verso il basso e, sorpresa! Pagina 353! Sfoglio sfoglio sfoglio e mi rendo conto che le pagine da 353 a 384 si ripetono pare pare, peccato che poi si salti direttamente a pagina 417! 
E le 33 pagine mancanti? Ecco, mancanti appunto: sparite! Puff… evaporate! Fossero stati compiti per casa, avrei anche potuto dare la colpa a un cane a caso (tanto qui abbondano!), ma no, niente prof a cui giustificare qualche mancata consegna!


Diciamo subito che il “problema” è stato risolto facilmente; avevo acquistato il libro su Libraccio, li ho contattati e mi hanno proposto due alternative: copia sostitutiva o rimborso tramite buono. 
Vista la mia scarsa voglia di proseguire la lettura del romanzo di Verghese, ho optato per la seconda opzione (tranquilli, il buono è già stato debitamente speso!).


Ma facciamo un passo indietro e torniamo al libro in questione (o almeno alla parte che ho letto io). 
Premessa: non amo le ambientazioni asiatiche, ma avevo sentito parlare talmente tanto bene di questo libro che ho deciso di fare uno strappo alla regola e dargli comunque una chance. 
Emozionante, sconvolgente, ammaliante… Sono rimasta incollata alle pagine per tutto il tempo, non riuscivo a metterlo giù, si legge velocemente nonostante la mole… 
Ammetto che io e Loredana (anche lei vittima di una copia fallata!) ci siamo chieste se “la fallatura” delle nostre edizioni non risiedesse anche nella storia narrata! 
Il patto dell'acqua era il libro che avevamo scelto di leggere assieme per il mese di ottobre (e intanto continuiamo a cercare colui o colei che ce la sta tirando grama, visto che ogni lettura scelta sino a ora si è rivelata un fiasco!).


Emozionante? Sicuramente l’emozione che abbiamo provato quando abbiamo deciso di abbandonarlo, è stata forte! 
Sconvolgente? In effetti ci siamo sconvolte perché più volte abbiamo preferito dedicarci alle pulizie di casa piuttosto che dedicare tempo alla lettura! 
La nostra lettura è stata una lenta e lunga agonia, portata avanti quasi stoicamente perché no, non potevamo accettare di mollare l’ennesimo libro da leggere in coppia!

Per quanto mi riguarda, la parte che ho letto si è rivelata lenta, ripetitiva e mortalmente noiosa. Un continuo ritornare di situazioni e termini indiani (senza alcuna traduzione o riferimento), un’agonia di descrizioni relative a luoghi e piatti tipici… a un certo punto avrei potuto organizzare una cena indiana senza dover ricorrere a internet per trovare le ricette! 
Arrivata a metà della quinta parte del romanzo, l’unico motivo che mi spingeva ad andare avanti era la flebile curiosità di scoprire in che modo l’autore avrebbe “legato” tra loro tutti i personaggi e le situazioni presentate di capitolo in capitolo.

Ma niente da fare! La falla della copia ha fatto capire a me e Loredana che non ce l’avremmo fatta a continuare ulteriormente! 
L’unica cosa che abbiamo capito è che il nostro divano è da cambiare!