Recensione 'Cujo' di Stephen King - Pickwick


CUJO
Stephen King
Pickwick
8 settembre 1981
409 pagine

A Castle Rock, una sonnolenta cittadina del Maine, la vita scorre sui soliti binari. Cujo, il docile San Bernardo del meccanico, scorrazza libero per la campagna... finchĆ©, una notte, il suo padroncino, aprendo la porta del ripostiglio, non vede emergere dalle tenebre due occhi infuocati. Chi ĆØ la creatura diabolica che da quel momento comincia a seminare ovunque terrore e desolazione? E' forse Cujo che, diventato idrofobo, si ĆØ trasformato nell'incarnazione stessa del male?



In un periodo di letture mediocri ed enorme fatica a mantenere la concentrazione, l'unica soluzione logica ĆØ stata quella di rifugiarsi nelle certezze. 
E chi se non il Re per essere sicura di non incappare nell'ennesima delusione? Meglio ancora affidarsi a una rilettura, che fatta dopo oltre trent'anni dalla prima volta mi avrebbe garantito sƬ la certezza di una bella storia, ma anche la consapevolezza dell'anziana blogger che ormai fatica pure a ricordare il proprio nome!
E quindi, a ridosso della notte di Halloween, io che evito le letture a tema quasi quanto la dieta, ecco che ho deciso di dedicarmi a una storia truculenta e ansiogena, di quelle che il King moderno non ĆØ piĆ¹ in grado di scrivere... anche perchĆ© ĆØ morto e nessuno ce lo dice (non ĆØ complottismo, ma l'unica spiegazione logica al decadimento della miglior penna horror del secolo scorso).

Cujo! Cuuuuujo! Caro, enorme San Bernardo! Cujo con i suoi occhioni languidi e tristi, il pelo folto, la bava che cola incessante dalle sue fauci. Cujo, il gigante buono, che con i suoi 100 chili sembra quasi un pony!

Siamo a Castle Rock, una sonnolenta cittadina del Maine, nella quale si intrecciano, per uno strano caso del destino, le vite di due famiglie.
In una bella casa con vista sulla cittĆ  vivono i Trenton: Vic, Donna e il piccolo Bad. Fuori cittĆ , invece, Joe Camber ha ricavato un'officina meccanica nel vecchio fienile che si trova accanto alla casa in cui vive assieme alla moglie e al figlio Brett e all'enorme Cujo.

King costruisce un romanzo ad alto tasso di ansia che, con grande delicatezza, affronta anche temi quali l'alcolismo e la violenza domestica e la crisi di coppia.
Proprio questa scelta, perĆ², penalizza, in alcuni punti, il romanzo. Se da una parte riusciamo a distrarci con le vicissitudini di Donna e Vic e della famiglia Camber, dall'altra, i momenti di massima tensione vengono spesso interrotti sul piĆ¹ bello proprio da questo spostare l'attenzione su altre situazioni.

Cujo racchiude in sĆ© tutti gli incubi che facevamo da bambini: i mostri nell'armadio, quegli occhi rossi e infuocati che ci spiano di notte, nella solitudine del buio e nel silenzio della casa che dorme. Quel cane cosƬ docile e affettuoso che d'improvviso si trasforma in un mostro assetato di sangue ĆØ la sintesi perfetta di quanto bene e male vadano spesso di pari passo.

King, con un semplice racconto dell'orrore, riesce a smuovere la coscienza del lettore, a ricordargli che anche tra le sicure pareti di casa propria puĆ² nascondersi il malvagio.

La Libridinosa

Cosa fai nella vita? Leggo!

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