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30 giugno 2022

Recensione 'Dolce nero' di Charmaine Wilkerson - Frassinelli

 

DOLCE NERO || Charmaine Wilkerson || Frassinelli || 14 giugno 2022 || 375 pagine



«Gli oceani sono molto complessi. E che cosa dire della vita di una persona? Come si fa a mappare quella? I confini che una persona traccia fra sé e gli altri. Le cicatrici lasciate sul terreno del cuore.» Byron e Benny, fratello e sorella, non si parlano da anni. A riunirli nella casa di famiglia in California è una triste circostanza: la morte della madre, Eleanor Bennett. La donna ha lasciato ai figli una insolita eredità: un lungo messaggio vocale, che dovranno ascoltare insieme, e un dolce tipico dei Caraibi, da condividere «quando sarà il momento». Il racconto registrato dalla madre è un salto indietro nel tempo: fino agli anni Sessanta, a un'isola caraibica, alla storia di una ragazza risoluta che amava nuotare e osava sfidare le onde più alte del mare. È un intreccio struggente di fughe e nuovi inizi, legami che salvano e abbandoni che spezzano il cuore. È la scoperta di una verità a lungo nascosta che mette in discussione tutto ciò che Byron e Benny credevano di sapere dei loro genitori. Una rivelazione che potrebbe dividerli per sempre. Oppure riavvicinarli e ricreare l'intesa che li univa da bambini, realizzando così l'ultimo desiderio di Eleanor. "Dolce nero" è una saga che attraversa generazioni e continenti per parlarci di identità e radici, di ingiustizie e conquiste, di ricordi che ci definiscono e segreti che ci aiutano a sopravvivere. Un romanzo dolceamaro come la vita, in cui ritroviamo sapori e colori di quel luogo chiamato casa, reale o figurato che sia, da cui spesso fuggiamo ma a cui finiamo per ritornare. Per ritrovarci.

3 luglio 2018

Recensione 'Non dire cazzo' di Francesca Rimondi - Frassinelli


Titolo: Non dire cazzo || Autore: Francesca Rimondi || Editore: Frassinelli
Data di pubblicazione: 26 giugno 2018 || Pagine: 340

«C'è un grosso equivoco dietro ciò che leggerete, che mi tocca molto da vicino in quanto Figlio Numero Uno, il cui unico ruolo nel romanzo è far sorridere il lettore con le proprie sfighe adolescenziali in mezzo alle tragedie-che-fanno-piangere-però-sono-raccontate-con-leggerezza della vita di mia madre, tra cui il filone in perfetto stile 'Quasi Amici' di mio nonno in ospedale, che se lo leggesse so che si incazzerebbe più di me. Mi sento perciò in dovere di precisare alcune cose. Il primo punto è la sottile linea di demarcazione tra autobiografia e finzione letteraria che l'autrice si ostina a dichiarare evidente e scontata. Non vedo come sia possibile, dato che nemmeno io, personaggio partecipe in prima persona, mi accorgo della distinzione. Quindi la mia priorità assoluta è chiarire a tutti che ogni singolo episodio che riguarda me è, per utilizzare i termini da intellettualoide damsiana di mia madre, un espediente narrativo il cui fine è quello di evitare al lettore di tagliarsi le palle tra un monologo depresso di lei sola a lavorare a Clear Valley e un monologo depresso di lei sola a lavorare a Jesi. Che poi non le mancavano gli espedienti narrativi per strappare due risate. La luna di miele in stile commedia-americana-con-Ben-Stiller dove la mettiamo? E tutti gli episodi della 'pisina'? Mio fratello, Numero Due, praticamente, è un fenomeno da baraccone; non appena crescerà e leggerà questo libro, nella migliore delle ipotesi scapperà di casa, nella peggiore diventerà un serial killer. Per non parlare della possibilità che questa invenzione di pura fantascienza - ci tengo a sottolinearlo - diventi famosa. Io sarei costretto a cambiare paese, per dire. Ma è un'ipotesi molto remota. Voglio dire, senza offesa eh mà, tu scrivi come Foster Wallace e dentro c'è tutto: c'è lo sfoggio del tuo bagaglio musicale con i continui occhiolini che strizzi al lettore, c'è persino la critica sociale attraverso le chat WhatsApp delle mamme... Però è una raccolta di post di Facebook, non può diventare famoso, cazzo, anche se va detto che come lettura da cesso è ottima. L'unica cosa a cui devo stare attento è che nessuno sotto la soglia dei venticinque anni si impossessi di una copia. Nel frattempo, mi raccomando, in attesa della mia versione più veritiera ("Non rompere il cazzo"), non datele troppo retta.» (dalla postfazione di Numero Uno)

3 aprile 2018

Recensione 'Sentimi' di Tea Ranno - Frassinelli


Titolo: Sentimi || Autore: Tea Ranno || Editore: Frassinelli
Data di pubblicazione: 27 febbraio 2018 || Pagine: 228

Durante una notte surreale, e nello stesso tempo fin troppo reale, una donna, una scrittrice, tornata nel paese siciliano dove è nata, ascolta decine di voci che giungono da un altrove indistinto, che si fanno strada in una nebbia strana, inquietante. Sono voci di donne morte, che vogliono raccontare le loro storie perché la scrittrice le trascini fuori dall'oblio. Sono storie dolorose, a volte tragiche, che hanno una caratteristica in comune: in tutte, l'umanità delle protagoniste, la loro complessità emotiva e intellettuale tutta femminile, viene annullata nella dicotomia maschile della donna "santa o buttana". Ma non solo per raccontarsi, i fantasmi di queste donne parlano all'autrice: c'è anche un'altra storia, che tutte le coinvolge, e che vogliono si sappia. La storia di Adele, figlia di Rosa, ma non del suo legittimo marito, Rosario. E la colpa più grave di Adele è quella di avere i capelli rossi, come il suo vero padre, segno inequivocabile del tradimento. Per questo Rosario passerà il resto della sua vita nel tentativo di uccidere la bambina. E per questo le donne del paese, le stesse donne che si raccontano, faranno di tutto per salvarla. Perché levare almeno la piccola Adele dai meccanismi mentali malati di questi maschi brutali, ancestrali e irredimibili, vorrebbe dire aver salvato tutte loro.

Trama: 2 || Personaggi: 3 || Stile: 2


16 aprile 2015

Recensione 'La signora Harris va a New York' di Paul Gallico - Frassinelli


SINOSSI

Dopo l’incursione da Dior a Parigi, la signora Harris è tornata felicemente alle sue quotidiane abitudini: la tazza di tè in compagnia dell’inseparabile signora Butterfield, qualche fuggevole visita al pub, il cinema settimanale. E soprattutto il lavoro di colf nelle case della Londra upper class, dove non mancano mai succulenti quanto scandalosi intrighi sui quali fantasticare con l’amica. Ma un giorno qualcosa interrompe di nuovo la routine: Ada Harris si accorge che Henry, il tenerissimo ragazzino della casa accanto, viene regolarmente maltrattato dai genitori adottivi che se ne occupano dopo l’abbandono della - snaturata!- giovane madre. Ada decide allora di rintracciare il vero padre di Henry, impresa non facile dal momento che vive negli States e il suo cognome è Brown... come cercare un signor Rossi in Italia. Ma niente può fermare la nostra entusiasta signora inglese. Perché quel che è giusto è giusto! D’altro canto la fortuna (che qualche volta ci vede benissimo) fa la sua parte: una delle facoltose famiglie per le quali Ada lavora deve trasferirsi proprio a New York, e non può assolutamente fare a meno dei suoi impagabili servigi. Accompagnata dall’imprescindibile, e straordinariamente recalcitrante, signora Butterfield, Ada solca l’oceano con una nuova missione: restituire un bambino all’affetto del padre. La signora Harris è irresistibile: eccentrica e generosa, ironica e risoluta, energica e gentile, affronta ogni avventura con lo spirito pragmatico di una donna inglese, la mancanza di pregiudizi di un cuore puro e lo spirito eroico di un cavaliere della Tavola Rotonda. Uno di quei personaggi che riconciliano con l’umanità (magari non tutta, d’accordo), la madrina delle favole che tutti vorremmo incontrare nel momento del bisogno; una lettura talmente piacevole, divertente e tenera da strapparci più di un sorriso.

TITOLO: La signora Harris va a New York Mrs. 'Arris va a New York
AUTORE: Paul Gallico
TITOLO ORIGINALE: Mrs ‘Arris goes to New York
TRADUZIONE A CURA DI:
EDITORE: Sperling & Kupfer
DATA DI PUBBLICAZIONE: 25 settembre 2013
PAGINE: 103
ISBN: 9788873399148

TRAMA 6
PERSONAGGI 7
STILE 7
INCIPIT 7
FINALE 6
COPERTINA 6
 
3 stelle e mezzo
Discretamente Libridinoso ... e mezzo

1748 Letto in 1 giorno



Seconda e, purtroppo per noi italiani (visto che gli altri libri non sono mai stati tradotti nella nostra lingua), ultima avventura di Ada Harris e della sua amica Violet Butterfield.

Dopo aver esaudito il suo sogno di possedere un autentico abito Dior, Ada Harris, rientrata a Londra, ha ripreso la sua vita quotidiana, scandita dal lavoro e dal tè in compagnia dell’amica e vicina di casa, Violet. Purtroppo, le loro serate sono funestate dalle urla dei vicini che maltrattano il piccolo Henry, abbandonato nelle loro mani da una madre scellerata, e valvola di sfogo del padrone di casa.
L’unica soluzione, secondo Ada e Violet, sarebbe quella di riuscire a trovare il padre del bambino, un americano di nome George Browne.
Fortuna vuole che una delle clienti di Ada debba trasferirsi urgentemente a New York e decida di portare Ada e Violet con sé. Ed è a questo punto che ritroviamo la cara vecchia Ada, i suoi colpi di genio, le sue bizzarre idee e, soprattutto, la sua incontrastata simpatia!

Ciò che, in questa seconda storia, mi ha affascinata meno è il modo in cui l’autore ha un po’ abbandonato la narrazione semplice e fresca del primo libro.  Ad un certo punto della lettura, ho avuto la sensazione che l’autore riempisse la storia di particolari superflui solo per allungare il brodo.
Nonostante ciò, Ada Harris è talmente simpatica che anche questo piccolo neo passa in secondo piano.
Sostanzialmente, una lettura che crea un piacevole svago dalla solita routine!