31 dicembre 2014

Recensione 'La briscola in cinque' di Marco Malvaldi - Sellerio


SINOSSI
Al BarLume, in un paese della costa intorno a Livorno, tra un caffè e una briscola in cinque, quattro vecchietti e il barista si ritrovano a chiacchierare, discutere, contendere, litigare e infine indagare sul delitto di una giovane ragazza. E sotto all'intrigo giallo, la vita di una provincia ricca che sopravvive testarda alla devastazione del consumismo turistico.
La rivalsa dei pensionati. Da un cassonetto dell'immondizia in un parcheggio periferico, sporge il cadavere di una ragazza giovanissima. Siamo in un paese della costa intorno a Livorno, l'immaginaria Pineta, <>. L'omicidio ha l'ovvio aspetto di un brutto affare tra droga e sesso, anche a causa della licenziosa condotta che teneva la vittima, viziata figlia di buona famiglia. E i sospetti cadono su due amici della ragazzina nel giro delle discoteche. Ma casa vuole che, per amor di maldicenza e per ammazzare il tempo, sul delitto cominci a chiacchierare, discutere, contendere, litigare infine indagare il gruppo di vecchietti del BarLume e il suo barista. In realtà è quest'ultimo il vesto svogliato investigatore. I pensionati fanno da apparato all'indagine, la discutono, la spogliano, la raffinano, passandola a un comico setaccio di irriverenze. Sicché, sotto all'intrigo giallo, spunta la vita di una provincia ricca, civile, dai modi spicci e dallo spirito iperbolico, che sopravvive testarda alla devastazione del consumismo turistico modellato dalla televisione. Un giallo in toscanaccio.
TITOLO: La briscola in cinque
AUTORE: Marco Malvaldi
EDITORE: Sellerio
ANNO DI PUBBLICAZIONE: 2007
PAGINE: 184
CODICE ISBN: 9788838922190
PREZZO: 12.00 €
E-BOOK: 6.99 €
TRAMA 7
PERSONAGGI 8
STILE 8
INCIPIT 8
FINALE 8
COPERTINA 7

4 stelle
Piacere Libridinoso

Primo appuntamento della mia vita con Malvaldi e la serie del BarLume. E di questo devo ringraziare la mia Raimonda Occhiolino(certo che se mi avessi detto che era tutto ambientato in Toscana, iniziavo a leggerlo anche prima!).
E appunto, in Toscana, zona Livorno, ci ritroveremo leggendo questo libro. Per la precisione, al BarLume, dove Massimo, il barrista trascorre le sue afose giornate, tra giovani che si presentano per l'aperitivo serale e, soprattutto, in compagnia di Aldo, Gino, Pilade e del nonno Ampelio, età media 80 anni, che al bar trascorrono le loro giornate, appollaiati al tavolino sotto l'olmo, intenti a chiacchierare e, soprattutto, a giocare a carte.
La vita dei cinque personaggi viene scombussolata dal ritrovamento del cadavere di Alina, giovincella di buona famiglia, uccisa e gettata in uno dei cassonetti vicino al bar.
Così, tra chiacchiere, gelati, caffè, supposizioni e colpi di scena, Massimo aiuterà l'inetto commissario Fusco ad arrestare l'insospettabile assassino.
Credo che Malvaldi diventerà una delle mie letture fisse di questo anno che sta per iniziare (Raimonda, gongola pure!). Di base, avendo sangue toscano in corpo, adoro l'ambientazione e adoro altrettanto le battute dei quattro vecchietti con la loro cadenza dialettale! Inoltre, Malvaldi descrive talmente bene luoghi e personaggi che, più che leggere un libro, si ha la sensazione di essere in Pineta con loro!
E con quest'ultima recensione, la vostra Libridinosa vi augura una buona serata (che io trascorrere in casa, in tranquillità e, ovviamente, in compagnia di un libro!) e un buon 2015. Che sia l'anno che voi speriate e, soprattutto, che sia un 2015 libridinoso!

TEMPO DI LETTURA: 3 ore

29 dicembre 2014

Una domenica a Borgo Propizio!

Domenica 28 dicembre 2014. Qualche chilo fa era Natale, tra qualche chilo sarà già il 2015. In mezzo a tutto questo cibo, ai regali, agli auguri a parenti ed amici, l'occasione di incontrare un'autrice speciale, Loredana Limone.
Ho letto Borgo Propizio qualche mese fa, su suggerimento di Salvia del blog Scribacchiando in Soffitta. Da lì, come sempre quando mi innamoro di un libro, ho cominciato a consigliarlo a tutti. Tanto che, ad oggi, quasi nessuno del mio giro di amici/parenti, ha potuto evitare almeno una capatina al Borgo!
E, ovviamente, io, nel frattempo, mi sono premurata di scoprire cosa è accaduto ai personaggi del Borgo nel suo seguito naturale, E le stelle non stanno a guardare.

Così, dopo averla tanto rincorsa e mai raggiunta, ieri, finalmente, reduce da influenza ed emicrania, mi sono trascinata in macchina e ho potuto abbracciare questa meravigliosa scrittrice!
Munita di marito e figlio, ho raggiunto Brescia, dove, ad aspettarci, c'erano già il mio fidato braccio destro, Cuore Zingaro, col suo simpaticissimo compagno e col loro meraviglioso figlio!
Dopo un caffè che, in teoria, avrebbe dovuto scaldarci un po' (ma che freddo c'era ieri a Brescia), ci siamo diretti al luogo dell'incontro, la pasticceria Deliziosa Mente Giulia, un luogo accogliente ed intimo dove Loredana ha parlato dei suoi due romanzi.

013fdebb598421960719a7ca167c932559d419e9f4Cosa dirvi? Cosa si può dire di una donna che, appena vi vede entrare, vi corre incontro, felice di avervi lì? Che vi disarma con un sorriso stellare, che sprizza gioia di vivere e vi fa sentire la persona più importante del mondo?
Ecco, io e Cuore, in quel momento, ci siamo sentite proprio così: due lettrici uniche davanti ad una scrittrice che tanto amiamo ed ammiriamo!

019d9f29b65f6342df09a0db79d24f1dcdc93e326eLoredana è quella che vedete in queste foto: una donna umile, intelligente, solare, forse un po' fragile, ma di estrema simpatia e con una grande ironia.
È una donna che, parlando, raccontando, vi farà diventare parte del suo mondo, dei suoi libri, delle sue storie.
Vi prenderà per mano e vi guiderà attraverso i vicoli di quel borgo che tutti abbiamo amato! E voi, fermi lì ad ascoltarla, avrete la sensazione di sbirciare attraverso le vetrine della Latteria, di vedere zia Letizia sfornare la sua torta, Belinda litigare con Francesco; poi vi girerete un attimo ed ecco arrivare Mariolina e Marietta...
Poi Loredana fa una delle sue risate stellare e... oh, siete ancora in pasticceria e lei è lì, davanti a voi!

Io credo che una delle grandi doti degli scrittori sia quella di riuscire a coinvolgere i propri lettori anche oltre i libri. Incontrarli, parlarci, metterli a proprio agio. Sono pochi gli autori che riescono in questa impresa. Ma sono anche quelli che, alla resa dei conti, noi lettori ci portiamo sempre dentro al cuore!
Loredana un posto nel mio cuore lo aveva già, per via dei suoi romanzi. Adesso da lì non la muove più nessuno, perché io ieri mi sono davvero sentita speciale ed è tutto merito suo!
Scoprire come sono nati i personaggi del Borgo, come ha preso vita la sua storia, sentirle raccontare come scrive, quando e dove, è uno di quei ricordi che mi porterò dentro per sempre!

Abbiamo trascorso con lei quasi due ore. Due ore che sono volate in un attimo.


012d8e07510b4c879c926bcf10f6240b6d2011915fLa proprietaria della pasticceria, la deliziosa Giulia, alla fine della presentazione ha offerto a tutti una fetta della sua buonissima torta Letizia! Nel frattempo, Loredana ha continuato a chiacchierare con tutti noi, ha autografato i suoi libri e, devo confessarvelo, mio figlio ne è rimasto affascinato a tal punto che voleva portarla a casa con noi!

Personalmente, di questo incontro serberò un dolce ricordo. Mi rimangono due splendide dediche

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Ma, soprattutto, mi rimane la gioia di aver incontrato una donna speciale, una Donna che mi ha lasciato un sorriso dentro. Ecco, Loredana, per me, è questa:

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Quindi, non posso che dirti GRAZIE, Loredana! Grazie per avermi permesso di abbracciarti, di sentirmi parte del tuo Borgo così speciale!
E adesso sto qui, in attesa di tornare al Borgo e di abbracciarti ancora una volta!

La Libridinosa

Recensione 'La fantastica storia dell'ottantenne investito dal camioncino del latte' di J. B. Morrison - Corbaccio




SINOSSI


Frank, neo-ottantunenne, abita con il gatto Bibì in una tipica cittadina inglese; colleziona dvd, sperpera i psuoi pochi denari alle fiere parrocchiali e tenta disperatamente di evitare gli scocciatori che bussano alla sua porta. Prima era abbastanza in gamba per riempire decorosamente le sue giornate, ma ora con un braccio e un piede fratturati, la vita gli appare decisamente grigia. Fino a quando non fa irruzione nel suo tran-tran Kelly Natale, professione assistente a domicilio. Con la sua utilitaria azzurra, un parcheggio da far rizzare i capelli in testa, una serena tenacia e la risata pronta, Kelly trasforma la vita di Frank. E gli ricorda  che fuori dai muri di casa c'è un mondo avventuroso per chiunque, anche per chi ha ottantun anni.The Extra Ordinary Life of Frank Derrick, Age 81
La fantastica storia dell'ottantunenne investito dal camioncino del latte è un romanzo commovente e allegro, tenero e spiritoso. È la storia esemplare di una vita unica e straordinaria, come ogni vita.
TITOLO: La fantastica storia dell'ottantunenne investito dal camioncino del latte
TITOLO ORIGINALE:
The extra ordinary life of Frank Derrick, age 81
AUTORE: J. B. Morrison
TRADUZIONE A CURA DI: Giovanni Arduino
EDITORE: Corbaccio
DATA DI PUBBLICAZIONE: 16 ottobre 2014
PAGINE: 265
CODICE ISBN: 9788863807998
PREZZO: 14.90 €
E-BOOK: 9.99 €

TRAMA 6
PERSONAGGI 6
STILE 7
INCIPIT 8
FINALE 6
COPERTINA 7

3 stelle



Nel giorno del suo ottantunesimo compleanno, Frank Derrick fu investito dal furgone del lattaio. Avrebbe preferito un buono per l'acquisto di un libro o un paio di gemelli per la camicia, ma è il pensiero che conta.
Ecco, questo è l'incipit di questo romanzo. E io, ovviamente, che questo libro l'ho fortemente voluto, ho pensato: "Bene, già ci siamo!" e mi sono tuffata tra le sue pagine!
Peccato che, dopo questo guizzo iniziale, il resto della storia sia di una banale mediocrità.
L'autore ci racconta la storia di Frank Derrick, neo-ottantunenne, che viene investito dal camioncino del lattaio e si ritroverò con un un braccio ed un piede fratturati.
La figlia, che vive dall'altra parte del mondo, decide di assumere un'assistente domiciliare per aiutare Frank nelle incombenze quotidiane.
Così, nella vita dell'anziano signore, entrerà Karen, giovane infermiera a domicilio che, una volta a settimana, porterà un po' di gioia in casa Derrick.
Ecco, l'idea di base non è male. Peccato che non si vada oltre. Se per Frank l'arrivo di Karen nella sua vita è uno stimolo a vivere, per Karen, Frank è uno dei tanti pazienti di cui si prende cura.
Così, mentre Frank, scoperta l'allergia di Karen al pelo del gatto, non esiterà a sbarazzarsi del suo fedele micio; mentre cercherà di vendere tutti gli oggetti accumulati in anni di vita pur di poter pagare Karen per farla rimanere con lui, la ragazza, ovviamente direi, arrivata all'ultimo giorno di servizio, sembra quasi infastidita dalla lacrime dell'uomo e dalle sue dolci parole. Quando lui le dice che lei gli ha restituito la voglia di vivere, lei prende la sua borsa e va via.
Sinceramente, durante tutta la lettura, non ho capito se Frank fosse infatuato della giovane infermiere o se, più semplicemente, vedesse in lei un'allegra alternativa alla sua triste solitudine quotidiana.
Di sicuro, mi ha urtato parecchio la scena in cui, senza tante remore, porta il suo gatto in un rifugio per animali abbandonati; così come non ho trovato per nulla divertente vederlo vendere tutti i suoi oggetti per racimolare degli spiccioli.
Anche il finale è alquanto insulso e abbastanza surreale.
Non una bocciatura completa, perché lo stile è piacevole e, a tratti, scappa anche qualche risata. Ma di sicuro, non è uno di quei libri che regalerei ad un amico!

TEMPO DI LETTURA: 2 giorni

25 dicembre 2014

Recensione 'Momenti di insopprimibile fastidio' di Federica Bernardo - Feltrinelli




SINOSSI
Che fastidio...
Il semaforo rosso. E anche quello giallo visto da lontano, che sai che ti fregherà.
Il pizzico di sale e il "quanto basta" spacciati per unità di misura scientifiche nelle ricette.
I tappi antibimbo, che i bimbi aprono benissimo e che a te richiedono sforzi titanici.
Il lavoro che nobilita l'uomo, ma in Italia lo mobilita.
Gli stage non pagati. I contratti a tempo determinato. Quelli a tempo indeterminato... degli altri.
La parola "feedback".
La carta argentata della nutella.
la lunghezza inspiegabilmente asimmetrica dei fili degli auricolari.
L'impresa eroica di far smettere di schiumare la spugnetta con cui hai lavato i piatti.
La Guerra dei cent'anni che non dura cent'anni.
Chi non ha mai provato un momento di insopprimibile fastidio? Uno di quei piccoli, ordinari, insignificanti e spesso subdoli fastidi che inquinano le giornate.
Federica Bernardo ha deciso di raccoglierli in questo libro ironico e originale.
Perché il fastidio è bipartisan: colpisce tutti indistintamente. È un termine maschile, ma ha un'indole molto femminile. È sempreverde (di bile), adatto a ogni stagione e non passa mai di moda. E perché, in fondo, scoprire che gli altri hanno più fastidi di noi ci fa sentire meglio.
TITOLO: Momenti di insopprimibile fastidio
AUTORE: Federica Bernardo
EDITORE: Feltrinelli
DATA DI PUBBLICAZIONE: ottobre 2014
PAGINE: 103
CODICE ISBN: 9788807491757
PREZZO: 9.50 €
E-BOOK: non disponibile


3 stelle e mezzo
Discretamente Libridinoso... e mezzo

Prendete un pomeriggio di festa, magari proprio il pomeriggio di Natale. Dopo un pranzo da 2000 calorie, bambini che scartano giochi a non finire, la nonna che vi chiede se avete il fidanzato o quando vi sposerete o quando vi deciderete a procreare. La zia che vi parla dei successi di vostra cugina, del suo lavoro meraviglioso, del marito perfetto e dei figli perfetti. Vostra madre che continua a dirvi che dovete cambiare parrucchiere/abbigliamento/trucco/casa...
Ecco, prendete uno di questi pomeriggi, in cui l'unica cosa che vorreste fare è starvene un po' in pace, prendere in mano un libro che non vi impegni troppo la mente e che vi strappi anche qualche risata!
Ecco, Momenti di insopprimibile fastidio di Federica Bernardo è il libro perfetto per staccare la spina!
L'ho ricevuto questa mattina da Babbo Natale (nei panni di mio figlio!) e, nel pomeriggio, mentre gli uomini di casa erano intenti a montare Lego, mi sono piazzata in poltrona, in compagnia di una bella fetta di pandora spalmata di un'abbondante strato di crema al mascarpone e, per un'ora, non ho fatto altro che ridere!
Questa raccolta di piccoli fastidi quotidiani che ognuno di noi è costretto a subire, riesce davvero a far trascorrere al lettore del tempo piacevole!
E giusto per rimare in tema festivo-culinario...
Sì, certo, ma...
Come se "tanto è festa" dimezzasse le calorie.
È domenica. È festa.
Il pranzo è durato fino alle cinque perché è festa (sì, ma non hai toccato il pane); a colazione cornetto, perché tanto è festa. Stesso ragionamento dietro alla scelta del babà (ma era piccolo!) dal vassoio dei dolci. Ora è sera, non puoi mica cenare, ormai non è quasi più festa, e poi ci tieni alla linea. E allora che fai? Latte e creali, quelli fitness straricoperti di cacao (ma si chiamano fitness!).
È lunedì mattina. Non è più festa. Ti pesi come sempre con la coscienza tranquilla di chi ha fatto festa, ma senza esagerare, e scopri che le tue convinzioni della domenica pesano 1 kg in più.
La ciccia non conosce festa.

22 dicembre 2014

Recensione 'Oltre le apparenze' di Charlotte Link - Corbaccio




SINOSSI
Osserva le vite degli altri. Osserva la vita delle donne. Le osserva e finge di vivere al loro fianco. Conosce tutto di loro mentre fugge da se stesso. Da osservatore si innamora di Gillian Ward, donna in carriera, un matrimonio felice, una bellissima bambina. L'osservatore vive una perfetta e felice vita illusoria con lei, a distanza. Der BeobachterFinché si accorge dell'inganno che egli stesso ha ordito, finché si accorge che niente è come sembra.
Intanto Londra è sconvolta da una serie di efferati omicidi. Le vittime sono donne, uccise in modo sadico. La polizia cerco uno psicopatico, un uomo che odia le donne, uno che le osserva...
TITOLO: Oltre le apparenze
TITOLO ORIGINALE: Der beobachter
AUTORE: Charlotte Link
TRADUZIONE A CURA DI:
Umberto Gandini
EDITORE: Corbaccio
DATA DI PUBBLICAZIONE: 15 marzo 2012
PAGINE: 540
CODICE ISBN: 9788863803549
PREZZO: 18.60 €
E-BOOK: 7.99 €

TRAMA 8
PERSONAGGI 8
STILE 9
INCIPIT 9
FINALE 8
COPERTINA 7

4 stelle



Eccolo qui! Un thriller come si deve. Uno di quei thriller che creano la giusta suspense, che mettono ansia, che vi fanno trattenere il fiato, che vi fanno tremare le gambe quando dovete attraversa quel pezzetto di corridoio che vi porta sino al bagno. Uno di quei thriller che, assolutamente, non vanno letti se si è in casa da soli!
Abito in mezzo al bosco. Nell'ex casa foresta. A dieci minuti di macchina circa da Tunbridge Wells. Fuori c'è un'automobile. Credo che ci sia qualcuno che osserva la mia casa. È da un paio di settimane che succede. Vedo la luce dei fari quando la macchina si avvicina lungo lo sterrato che attraversa il bosco, perché qui non c'è altra strada. Poi la luce si spegne. La macchina si ferma da qualche parte. E io non so che cosa vuole il conducente. Che cosa vuole da me.
Cosa sta accadendo a Londra e nei suoi dintorni? Chi è lo spietato assassino che uccide a sangue freddo donne sole? E cosa c'entra Tom, il marito di Gillian Ward? Era lui l'obiettivo? O, piuttosto, è stata una fatale coincidenza che lo ha costretto a rimanere in casa in una delle serate in cui non avrebbe dovuto esserci?
Scotland Yard brancola nel buio, concentrando tutti i suoi sospetti su un povero ragazzo la cui unica colpa è stata quella di infatuarsi di Gillian e della sua perfetta famiglia!
Sin dal prologo, sin dalle prime pagine, Charlotte Link cattura la nostra attenzione con una rivelazione sconvolgente (vi assicuro che mi è proprio caduta la mascella!).
Il pregio più grande di questo libro è il non perdere mai la capacità di tenere desta l'attenzione del lettore. Nonostante le più di 500 pagine, la voglia di andare avanti, di scoprire cosa accadrà, non scemano mai. Non ci sono cali, non c'è noia, c'è solo voglia di leggere, leggere, leggere e, contemporaneamente, il timore di arrivare all'ultima pagina e doversi staccare dalla storia.
È il primo libro di quest'autrice che leggo, pur avendo molti e credo proprio che non la abbandonerò facilmente!
E ora, purtroppo, una nota davvero negativa. La traduzione. Armata di matita, ho preso nota, più e più volte, di strafalcioni e termini assurdi!
Innanzitutto, la parola RECUPERARE. Cosa vi ha fatto di male? È brutta? Non vi piace la prima E? Perché, per tutto il libro, ho dovuto leggere (e sopportare) il termine RICUPERARE? "Ho ricuperato... ricuperiamo... ricupera...". Che nervoso!
Pagina 37: "gli aveva cambiato i pannolini". Quanti ne indossa?
Pagina 119: "sono vissuto". Il verbo avere non ti piaceva?
Pagina 195: "Becky doveva essere in stanza sua". In stanza sua?
Pagina 217: "le aveva prodotto FICCANTI dolori". Qualcuno definisca il termine ficcanti.
Pagina 225: "Dovrei darmi da fare per PROVVEDERMI un alibi?". Lascio a voi ogni commento!
Pagina 338: "È tutto il tempo GIÀ che volevo dirtelo". No comment.
Pagina 339: "Dove ti tieni nascosta?". Anche qui, stendiamo un velo pietoso!
Pagina 341: "Si sarebbe potuta provvedere di un laptop". Eh?!
Pagina 347: "Quanto meno MASSIMAMENTE possibile anonimità". Credo proprio di non aver capito!
Pagina 454: "Avrebbe combinato meno malanni". Ma da quando i malanni si combinano?
Pagina 494: "Me non mi ammazzerà". E con quest'ultima perla, chiedo al gentile traduttore di cambiare mestiere!

TEMPO DI LETTURA: 2 giorni

20 dicembre 2014

Recensione 'Elizabeth è scomparsa' di Emma Healey - Mondadori


SINOSSI
"Elizabeth è scomparsa!" è scritto sui fogli che Maud si ritrova nelle tasche, appiccicati al frigo, vicino al telefono, e per di più scritti a mano con la sua grafia. Maud sta diventando un po' smemorata e la sua presa sulla realtà  a volte vacilla. Continua a comprare barattoli su barattoli di pesche sciroppate quando ne ha dispensa piena, si dimentica di bere le tazze di tè che ha appena preparato, e scrive un sacco di appunti per ricordare a se stessa le cose.
Non si dimentica però della sua amica Elizabeth, scomparsa e probabilmente in pericolo. Ma nessuno sembra darle retta, non sua figlia, non le infermiere che vengono a prendersi cura di lei, non i poliziotti, e nemmeno Peter, l'egoista figlio di Elizabeth. Maud è sospettosa, non ha la minima fiducia nelle loro rassicurazioni ed è determinata a scoprire cosa è successo. Ancora non sa che le sue smemorate ricerche stanno per condurla indietro di cinquant'anni, nell'Inghilterra dell'immediato dopoguerra, Elizabeth Is Missingalla sua infanzia e a un mistero irrisolto che aleggia come un fantasma sulla sua famiglia: la scomparsa dell'adorata sorella maggiore Sukey. E se il mistero della scomparsa di Sukey contenesse la chiave per ritrovare Elizabeth?
TITOLO: Elizabeth è scomparsa
TITOLO ORIGINALE:
Elizabeth is missing
AUTORE: Emma Healey
TRADUZIONE A CURA DI: Manuela Faimali
EDITORE: Mondadori
DATA DI PUBBLICAZIONE: 6 maggio 2014
PAGINE: 288
CODICE ISBN: 9788804642862
PREZZO: 17.00 €
E-BOOK: --

TRAMA 5
STILE 7
PERSONAGGI 5
INCIPIT 6
FINALE 5
COPERTINA 7

2 stelle e mezzo
Delusione Libridinosa... e mezzo



Se qualcuno di voi ha già letto questo libro e ha capito dove volesse portarci l'autrice, per favore, mi chiami e me lo spieghi!
Maud è un'anziana donna inglese la cui memoria, è palese sin dalle prima righe, è intaccata dall'Alzheimer.
Per cercare di non dimenticare le cose, Maud scrive tutto su dei biglietti. E uno degli appunti più frequenti è Elizabeth è scomparsa.
Ecco, tutto qui. In un continuo alternarsi della narrazione, troveremo una Maud ragazzina e alle prese con la presunta morte della sorella Sukey e la Maud di oggi che, causa perdita della memoria, dimentica il fornello acceso, non ricorda il nome degli oggetti, si reca più volte alla stazione di polizia per denunciare la scomparsa della sua amica...
In tutto questo, compresa la rivelazione finale su cosa accadde alla sorella, l'unica parola che mi viene in mente per descrivere questo libro è: NOIA.
Le sbadataggini di Maud non sono esilaranti, ma non suscitano neanche quella tenerezza che una situazione del genere potrebbe ispirare nel lettore.
La scoperta su Sukey non è misteriosa come la sinossi lascia credere.
Il finale, per di più, è banale.
Insomma, noia.
Un libro dal quale mi aspettavo risate e suspence e che, invece, si è rivelato una grande delusione. L'unico motivo per cui l'ho terminato è lo stile dell'autrice, che, devo riconoscerlo, scrive davvero bene. Ciò che manca, però, è la storia!
Soldi spesi male e tempo perso a legger e un libro di cui si può tranquillamente fare a meno.

TEMPO DI LETTURA: 3 giorni