29 aprile 2024

Recensione 'Cuore nero' di Silvia Avallone - Rizzoli


CUORE NERO || Silvia Avallone || Rizzoli || 23 gennaio 2024 || 370 pagine


L’unico modo per raggiungere Sassaia, minuscolo borgo incastonato tra le montagne, è una strada sterrata, ripidissima, nascosta tra i faggi. È da lì che un giorno compare Emilia, capelli rossi e crespi, magra come uno stecco, un’adolescente di trent’anni con gli anfibi viola e il giaccone verde fluo. Dalla casa accanto, Bruno assiste al suo arrivo come si assiste a un’invasione. Quella donna ha l’accento “foresto” e un mucchio di borse e valigie: cosa ci fa lassù, lontana dal resto del mondo? Quando finalmente s’incontrano, ciascuno con la propria solitudine, negli occhi di Emilia – “privi di luce, come due stelle morte” – Bruno intuisce un abisso simile al suo, ma di segno opposto. Entrambi hanno conosciuto il male: lui perché l’ha subito, lei perché l’ha compiuto – un male di cui ha pagato il prezzo con molti anni di carcere, ma che non si può riparare. Sassaia è il loro punto di fuga, l’unica soluzione per sottrarsi a un futuro in cui entrambi hanno smesso di credere. Ma il futuro arriva e segue leggi proprie; che tu sia colpevole o innocente, vittima o carnefice, il tempo passa e ci rivela per ciò che tutti siamo: infinitamente fragili, fatalmente umani. Con l’amore che solo i grandi autori sanno dedicare ai propri personaggi, Silvia Avallone ha scritto il suo romanzo più maturo, una storia di condanna e di salvezza che indaga le crepe più buie e profonde dell’anima per riempirle di compassione, di vita e di luce.

22 aprile 2024

Recensione 'Mio fratello rincorre i dinosauri' di Giacomo Mazzariol - Einaudi


MIO FRATELLO RINCORRE I DINOSAURI
Giacomo Mazzariol
Einaudi
26 aprile 2016
174 pagine

Hai cinque anni, due sorelle e desidereresti tanto un fratellino per fare con lui giochi da maschio. Una sera i tuoi genitori ti annunciano che lo avrai, questo fratello, e che sarà speciale. Tu sei felicissimo: speciale, per te, vuol dire «supereroe». Gli scegli pure il nome: Giovanni. Poi lui nasce, e a poco a poco capisci che sí, è diverso dagli altri, ma i superpoteri non li ha. Alla fine scopri la parola Down, e il tuo entusiasmo si trasforma in rifiuto, addirittura in vergogna. Dovrai attraversare l'adolescenza per accorgerti che la tua idea iniziale non era cosí sbagliata. Lasciarti travolgere dalla vitalità di Giovanni per concludere che forse, un supereroe, lui lo è davvero. E che in ogni caso è il tuo migliore amico. Con Mio fratello rincorre i dinosauri Giacomo Mazzariol ha scritto un romanzo di formazione in cui non ha avuto bisogno di inventare nulla. Un libro che stupisce, commuove, diverte e fa riflettere. Insomma, è la storia di Giovanni, questa. Giovanni che ha tredici anni e un sorriso piú largo dei suoi occhiali. Che ruba il cappello a un barbone e scappa via; che ama i dinosauri e il rosso; che va al cinema con una compagna, torna a casa e annuncia: «Mi sono sposato». Giovanni che balla in mezzo alla piazza, da solo, al ritmo della musica di un artista di strada, e uno dopo l'altro i passanti si sciolgono e cominciano a imitarlo: Giovanni è uno che fa ballare le piazze. Giovanni che il tempo sono sempre venti minuti, mai piú di venti minuti: se uno va in vacanza per un mese, è stato via venti minuti. Giovanni che sa essere estenuante, logorante, che ogni giorno va in giardino e porta un fiore alle sorelle. E se è inverno e non lo trova, porta loro foglie secche. Giovanni è mio fratello. E questa è anche la mia storia. Io di anni ne ho diciannove, mi chiamo Giacomo.

10 aprile 2024

Recensione 'Era un bravo ragazzo' di Simonetta Agnello Hornby - Mondadori


ERA UN BRAVO RAGAZZO || Simonetta Agnello Hornby || Mondadori || 17 ottobre 2023 || 240 pagine


Questa è la storia di due amici, di due madri, di due mogli. Siamo fra Sciacca e Pertuso Piccione, nella Sicilia occidentale. Giovanni e Santino hanno sognato entrambi un dolce riscatto, fra il volo di Gagarin, il cinema americano e la bellezza del paese in cui vivono. Giovanni deve soddisfare le ambizioni sociali della madre Cettina, Santino vuole salvare la madre Assunta dal destino equivoco al quale si è esposta per mantenere la famiglia. Cosa ci succederà da grandi? E cosa vuol dire diventare grandi? Che masculi saremo? Non hanno tempo di darsi delle risposte: sono assorbiti progressivamente da accordi chiusi sopra le loro teste. Santino diventa un principe del calcestruzzo, che accetta commesse sempre più ricche e sempre più manovrate. Giovanni, avvocato, raccomandato da personaggi ambigui e potenti, mette la sua abilità di uomo di legge al servizio di chi la legge la usa per nascondere il vantaggio di pochi contro il bisogno di molti. Fanno entrambi ottimi matrimoni e trionfano nei cupi anni Ottanta, gli anni terribili delle guerre di mafia. Anna, avvocatessa impegnata, specializzata nel diritto delle acque, vorrebbe "salvare" Giovanni, sposato alla ricca Veronica. Margherita, moglie devota, assicura a Santino una vita famigliare che sembra al riparo dal sangue e dalla violenza. Ma l'edilizia, pubblica e privata, non consente trasparenze né giustizia e i due amici vengono risucchiati in una spirale senza scampo. Resistono solo i barbagli dell'adolescenza e la smagliante bellezza di Assunta, incarnazioni di una Sicilia sognata, che non smette di sognare il proprio bene. Quello di Simonetta Agnello Hornby non è solo un romanzo su una mafia che magari non spara ma governa l'economia dell'isola, è soprattutto una storia sul potere feroce della famiglia e sul desiderio struggente di tornare alla terra in cui sono radicate identità e speranza.

2 aprile 2024

Recensione 'Mia madre aveva una cinquecento gialla' di Enrica Ferrara - Fazi


 MIA MADRE AVEVA UNA 500 GIALLA
Enrica Ferrara
Fazi Editore
20 febbraio 2024
289 pagine


Gina ha dieci anni ed è figlia di un politico democristiano, Mario Carafa, che nell’estate del 1980 è costretto a scappare da Napoli e a lasciare la sua famiglia. Con la madre Sofia e la sorella Betta, Gina parte sotto falso nome per raggiungere il padre in Sardegna. Grazie alla passione sfrenata per le storie e le parole nuove, Gina prova con tutte le sue forze a comprendere cosa stia succedendo, cercando di decifrare il significato di termini per lei esotici come “capro espiatorio”, “latitante”, “brigatista” e “camorrista”. Le sembra di capirne il senso, eppure più passa il tempo e più rimane confusa: suo padre è innocente o colpevole? È un politico o un camorrista? Chi sono i suoi amici e chi invece gli è diventato nemico?
Tra incomprensioni familiari, ribellioni adolescenziali, nuove amicizie e nuove avventure a bordo della sgangherata Cinquecento gialla di sua madre, Gina supera questo periodo difficile e si mette a investigare per conto suo per scoprire le vere ragioni che stanno dietro la latitanza di suo padre e soprattutto per cercare di riportarlo a casa una volta per tutte. Un esordio dolceamaro su una famiglia che di colpo si ritroverà catapultata in mezzo agli intrighi politici che hanno diviso l’Italia nel periodo a cavallo degli anni Ottanta, a ridosso degli anni di piombo e del rapimento Moro. Un romanzo di formazione autentico e onesto che racconta di trame occulte e malaffare visti attraverso lo sguardo curioso di una ragazzina restituendo allo stesso tempo un quadro vivo e realistico di un periodo della nostra storia su cui rimangono ancora troppi misteri.

29 marzo 2024

Diario di Bordo - Undici... e poi?


Undici anni. Undici... o "i due uni" come disse una volta un mio cuginetto, estraendo i numeri per la tombola!
I due uni! 1+1=2. Due come me e il blog! Siamo in due: io che scrivo, lui che accoglie i miei deliri!

Prima di scrivere questo post, sono andata a rileggere quelli pubblicati negli anni scorsi... e ammetto di essermi anche un po' commossa! 
Ci sono stati anni in cui non ho scritto nulla, altri in cui ero entusiasta, anni in cui ho lasciato, almeno in parte, la parola a chi mi è stato accanto in questo percorso e anni, infine, in cui traspariva stanchezza.
E quest'anno? Questo è l'anno dei passi indietro... un po' come un gambero!


Digito queste parole da una stanza librosa completamente rimessa a nuovo, stravolta rispetto a ciò che era poco meno di un anno fa: nuovi colori, nuova scrivania, nuove librerie (queste sono proprio fresche fresche di montaggio!), nuovi spazi da riempire di libri! E, forse, anche una nuova me! Sto lasciando andare tante cose e mi rendo conto che non è un obbligo, quanto una scelta consapevole, un bisogno di rinnovare che è andato di pari passo con quello del rinnovamento stilistico della stanza in cui leggo, scrivo, penso (muta, Bacci!).
Ho lasciato andare, per la prima volta dopo davvero tanti anni, le collaborazioni. Mi fa schifo ricevere libri gratis? Assolutamente no, mica sono cretina sino a questo punto! Quello che mi fa schifo (sì, lo so, non si dice schifo, si dice non mi piace, ma tant'è!) è il modo in cui, negli ultimi anni, queste sono state gestite.
Non è un segreto che ormai un po' tutti ci lamentiamo delle scelte delle Case Editrici (tutte le Case Editrici): si guarda al numero di follower, si rifugge da chi recensisce in maniera esaustiva, ma soprattutto onesta! E quando, negli ultimi mesi, mi sono sentita dire più volte: "No, non ti mando il libro perché non voglio rischiare una recensione negativa" o "Non abbiamo più copie" per poi vedere quello stesso libro spacchettato (e spesso rivenduto subito dopo) da profili coi "numeroni" (finti!), mi sono fermata un attimo a riflettere e mi sono chiesta perché. Perché dare spazio e visibilità a chi non apprezza il mio lavoro e la mia onestà? E allora basta! In quest'angolo di mondo non vedrete più spacchettamenti selvaggi e pile di libri inviati dalle Case Editrici. Se qualche invio ci sarà ancora, sarà frutto di rapporti personali tra me e l'autore del libro stesso!

Sto lasciando andare Instagram che, pian piano, sta seguendo la pagina Facebook. Sono stanca di dover postare postare postare, creare creare creare, quando i risultati sono miseri. "Ma non dovresti farlo per te stessa?" Certo! Ma io per me stessa ho questo posto qui, l'unico che, da undici anni, amo senza remore!
Che io e Instagram non ci siamo mai piaciuti più di tanto, non è un segreto per nessuno! Ma se dover pubblicare una recensione diventa una fatica dovuta al pensiero di dover scattare una foto, allora si vede che la misura è colma. E quindi? E quindi, da adesso, troverete delle foto molto più semplici, meno pensate, meno studiate, spesso scattate in serie (dai, tanto lo sapete che io stilo una tbr mensile e la rispetto!).
Instagram è diventato un luogo in cui farvi sapere che ho pubblicato qualcosa nel blog. Fine.

E lui? Il blog! Oh il blog sta qui e, mentre scrivo queste righe, mi arriva un messaggio di Ansialisa che mi fa scendere una lacrimuccia e, contemporaneamente, mi strappa un sorriso: "Il tuo blog si è aggiornato, ha cercato di stare al passo coi tempi, però la sostanza non è cambiata: blog, libri, recensioni. Libri letti, recensioni veritiere, accurate e approfondite. Non è una cosa che si può dire di tantissimi blog, questa è una cosa bella, molto bella: alla fine, nella vita ci sono poche certezze, il tuo blog è una di quelle!".

Che altro posso dire, amici e amiche mie? Dopo queste parole meravigliose, tutto sarebbe superfluo!



25 marzo 2024

Recensione 'Niente di nuovo sul fronte occidentale' di Erich Maria Remarque - Neri Pozza


NIENTE DI NUOVO SUL FRONTE OCCIDENTALE 
Erich Maria Remarque
Neri Pozza
24 marzo 2016
207 pagine


Kantorek è il professore di Bäumer, Kropp, Müller e Leer, diciottenni tedeschi quando la voce dei cannoni della Grande Guerra tuona già da un capo all'altro dell'Europa. Ometto severo, vestito di grigio, con un muso da topo, dovrebbe essere una guida all'età virile, al mondo del lavoro, alla cultura e al progresso. Nelle ore di ginnastica, invece, fulmina i ragazzi con lo sguardo e tiene così tanti discorsi sulla patria in pericolo e sulla grandezza del servire lo Stato che l'intera classe, sotto la sua guida, si reca compatta al comando di presidio ad arruolarsi come volontari. Una volta al fronte, gli allievi di Kantorek - da Albert Kropp, il più intelligente della scuola a Paul Bäumer, il poeta che vorrebbe scrivere drammi - non tardano a capire di non essere affatto "la gioventù di ferro" chiamata a difendere la Germania in pericolo. La scoperta che il terrore della morte è più forte della grandezza del servire lo Stato li sorprende il giorno in cui, durante un assalto, Josef Behm - un ragazzotto grasso e tranquillo della scuola, arruolatosi per non rendersi ridicolo -, viene colpito agli occhi e, impazzito dal dolore, vaga tra le trincee prima di essere abbattuto a fucilate. Nel breve volgere di qualche mese, i ragazzi di Kantorek si sentiranno "gente vecchia", spettri, privati non soltanto della gioventù ma di ogni radice, sogno, speranza.