28 febbraio 2018

Recensione 'La cena dei segreti' di Care Santos - Salani


Titolo: La cena dei segreti || Autore: Care Santos || Editore: Salani
Data di pubblicazione: 15 febbraio 2018 || Pagine: 359

Nel cuore dell'estate del 1950 cinque compagne di collegio giocano per l'ultima volta a Obbligo o verità. Due di loro, Marta e Olga, stanno per cominciare una nuova vita fuori dall'istituto. È un'occasione speciale e le ragazze sono emozionate, ma non si aspettano che un pegno troppo crudele finirà per segnare le loro esistenze per sempre. Le amiche si perdono di vista e prendono strade diverse, ognuna con le sue frustrazioni e le sue rivincite. Sono passati trent'anni - Marta è diventata una famosa autrice di libri di cucina, Olga è dimagrita ma si annoia ancora, Nina ha un nuovo misterioso fidanzato, Lola è incinta e ha appena perso suo marito, Julia è stata eletta deputata - e per loro è giunto il momento di fare i conti con i ricordi e le colpe che si portano dentro da troppo tempo. Si danno appuntamento a cena al Media vida, il ristorante di Marta, e tra una portata e l'altra decidono di giocare ancora una volta al gioco dei pegni: ognuna dovrà porre alle altre una domanda a cui non ci si può rifiutare di rispondere. Ma Julia - che quella notte d'estate ha pagato il prezzo più alto - ha fatto annunciare dalla sua segretaria di essere in ritardo. Le loro risposte portano alla luce segreti del passato e del presente che si intrecciano in maniera sorprendente in attesa dell'ultimo racconto, quello di Julia, l'unico che potrà chiudere il cerchio e 'mettere ordine nei cassetti del passato'. Attraverso le voci di cinque personaggi femminili nell'arco di trent'anni Care Santos ritrae un'intera generazione di donne alle prese con la costruzione del proprio futuro in un momento in cui l'ipocrisia e la rigidità della società si scontrano con una nuova visione dell'amicizia, della libertà e dell'amore.

Trama: 4 || Personaggi: 4 || Stile: 4


26 febbraio 2018

Recensione 'Un ragazzo normale' di Lorenzo Marone - Feltrinelli


Mimì, dodici anni, occhiali, parlantina da sapientone e la fissa per i fumetti, gli astronauti e Karate Kid, abita in uno stabile del Vomero, a Napoli, dove suo padre lavora come portiere. Passa le giornate sul marciapiede insieme al suo migliore amico Sasà, un piccolo scugnizzo, o nel bilocale che condivide con i genitori, la sorella adolescente e i nonni. Nel 1985, l'anno in cui tutto cambia, Mimì si sta esercitando nella trasmissione del pensiero, architetta piani per riuscire a comprarsi un costume da Spiderman e cerca il modo di attaccare bottone con Viola convincendola a portare da mangiare a Morla, la tartaruga che vive sul grande balcone all'ultimo piano. Ma, soprattutto, conosce Giancarlo, il suo supereroe. Che, al posto della Batmobile, ha una Mehari verde. Che non vola né sposta montagne, ma scrive. E che come armi ha un'agenda e una biro, con cui si batte per sconfiggere il male. Giancarlo è Giancarlo Siani, il giornalista de «Il Mattino» che cadrà vittima della camorra proprio quell'anno e davanti a quel palazzo. Nei mesi precedenti al 23 settembre, il giorno in cui il giovane giornalista verrà ucciso, e nel piccolo mondo circoscritto dello stabile del Vomero (trenta piastrelle di portineria che proteggono e soffocano al tempo stesso), Mimì diventa grande. E scopre l'importanza dell'amicizia e dei legami veri, i palpiti del primo amore, il valore salvifico delle storie e delle parole. Perché i supereroi forse non esistono, ma il ricordo delle persone speciali e le loro piccole grandi azioni restano.


Titolo: Un ragazzo normale
Autore: Lorenzo Marone
Editore: Feltrinelli
Data di pubblicazione: 22 febbraio 2018
Pagine: 240

Trama: 2  Personaggi: 2  Stile: 5 


23 febbraio 2018

Blogtour "Nient'altro al mondo" di Laura Martinetti e Manuela Perugini: Alma


Tocca a me il compito di parlarvi di una delle due protagoniste di "Nient'altro al mondo", romanzo in cui la maternità è il tema centrale della narrazione.

Alma mi è parsa, sin dall'inizio, una donna egoista. Lei che, a differenza dell'amica, Maria, riuscirà a diventare madre, appare agli occhi del lettore come una donna che non riuscirà a mettere da parte, neanche per un momento, quella felicità che, come è ovvio, la maternità dona.

Mi sono chiesta più volte come si potesse essere così insensibili davanti al dolore di colei che reputi la tua migliore amica. E ammetto anche che, per buona parte del libro, io con Alma ho fatto a pugni. Per poi rendermi conto, quasi a fine lettura, che la felicità per la nascita di un figlio fa passare in secondo piano tutto ciò che ci circonda.

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BLOGTOUR e GIVEAWAY

Per potersi aggiudicare la copia cartacea de “Nient’altro al mondo” di Laura Martinetti e Manuela Perugini, gentilmente messa in palio dalla casa editrice Garzanti, bisognerà seguire queste regole:
– Essere Lettori Fissi di tutti i blog:

La Libridinosa
Due lettrici quasi perfette
La lettrice sulle nuvole
Leggere in Silenzio
La spacciatrice di libri
Scheggia tra le Pagine
Silenzio, sto leggendo (Il segui è su Bloglovin’)

– Cliccare “Mi Piace” alle pagine Facebook di tutti i blog:

La Libridinosa
Due lettrici quasi perfette
La lettrice sulle nuvole
Leggere in Silenzio
La spacciatrice di libri
Scheggia tra le Pagine
Silenzio, sto leggendo

– Cliccare “Mi Piace” alla pagina Facebook di Garzanti Libri.

– Commentare tutte le tappe del blogtour. Nella prima tappa sarà necessario lasciare una mail a cui essere contattati in caso di vincita del giveaway.

Il blogtour si concluderà l’1 marzo alle ore 20. Tutti i commenti lasciati dopo quell’ora non saranno ritenuti validi. Il nome del vincitore verrà comunicato nella giornata del 2 marzo sulle pagine Facebook dei blog organizzatori. In bocca al lupo a tutti!

CALENDARIO

21 febbraio 2018

Recensione 'L'ultimo di noi' di Ádelaide de Clermont-Tonnerre - Sperling&Kupfer


Titolo: L'ultimo di noi || Autore: Ádelaide de Clermont-Tonnere || Editore: Sperling&Kupfer
Data di pubblicazione: 20 febbraio 2018 || Pagine: 385

Dresda, 1945. Sotto un diluvio di bombe, una ragazza muore dando alla luce un figlio. Nell'affidarlo alla carità di estranei, consegna loro anche il nome del neonato, come una promessa di futuro. New York, 1969. Nella Manhattan di Andy Warhol e Jimi Hendrix, un giovane imprenditore rampante è pronto a tutto pur di conquistarsi un posto nel mondo e nel cuore dell'unica donna che è riuscita a farlo innamorare. Lui, Werner, orfano di genitori ignoti, è convinto di poter scrivere la propria vita da zero. Lei, Rebecca, figlia di uno degli uomini più facoltosi d'America, è uno spirito libero. La passione li travolge senza limiti. Ma la felicità ha le ore contate. Una rivelazione inattesa strappa a Werner quel futuro che credeva di avere già in pugno. C'è qualcosa, nelle sue origini oscure, che rischia di separarlo per sempre da Rebecca. Se vuole davvero lottare per il suo amore, Werner dovrà fare i conti con il passato, ripercorrendo a ritroso la storia alla ricerca della sua vera identità, la cui unica traccia è cucita da sempre dentro i suoi vestiti di bimbo: "Si chiama Werner Zilch. Non cambiategli il nome, è l'ultimo di noi."

Trama: 5  || Personaggi: 4 || Stile: 5


20 febbraio 2018

[Questa volta leggo...] Recensione 'La nemica' di Brunella Schisa - Neri Pozza

Buongiorno lettori! Oggi prende il via una nuova rubrica nata da un'idea di Chiara La lettrice sulle nuvola, in collaborazione con me e Dolci de Le mie ossessioni librose.
Questa volta leggo nasce dall'esigenza di creare un filo di letture comuni tra vari blog. Ogni mese, tramite un sondaggio, verrà scelto un argomento e stilato un calendario di pubblicazione in base al quale, ognuna di noi, dovrà leggere e recensire il libro relativo all'argomento vincitore.
Per questo mese di avvio, abbiamo scelto di leggere

un libro che ci è stato regalato a Natale

Personalmente, ho ricevuto parecchi libri (sono fortunata, lo so!), ma tra questi, quello che mi premeva leggere prima degli altri è "La nemica" di Brunella Schisa, regalatomi da Lallina!
In fondo a questo post, troverete il calendario di pubblicazione per il mese di febbraio! Io, Chiara, Dolci e tutte le altre blogger speriamo che questa idea vi piaccia e che ci seguiate con il solito entusiasmo!


Parigi, giugno 1786. Il silenzio del mattino è trafitto da uno strillo roco, disperato. Cercando di farsi largo tra la folla che affluisce al Palazzo di Giustizia, il giovane Marcel de la Tache, giornalista alle prime armi, si trova dinnanzi a uno spettacolo senza precedenti: migliaia di persone circondano il patibolo sopra cui si dibatte una donna con le vesti stracciate. Da sola tiene testa a quattro uomini. Soltanto il boia di Parigi, Henri Sanson, un gigante con un grembiule di cuoio, un berretto di pelo e una frusta in mano, se ne sta tranquillo accanto a un braciere fumante, pronto a infliggere alla prigioniera il marchio del disonore. Chi è quella tigre inferocita? E quale delitto orrendo ha commesso per essere condannata alla pubblica fustigazione e marchiata a fuoco come una ladra? Marcel de la Tache lo ignora. Impressionato e, suo malgrado, affascinato dalla bellezza di quella belva selvaggia, si interessa al caso. Scopre che la condannata è Jeanne de la Motte, un'avventuriera con il sangue dei re Valois nelle vene. Si è macchiata di tre gravi reati: furto, falso e lesa maestà. La donna, fingendo di agire per conto di Maria Antonietta, ha convinto il grande elemosiniere di Francia, il cardinale Rohan, a comprare e consegnarle un favoloso collier di diamanti con oltre seicento pietre tra le più belle d'Europa. Ammaliato dalla donna che ha infangato il nome della regina, frodato il cardinale Rohan e l'intera Francia, Marcel decide di farle visita in carcere. Una scelta destinata a condurlo su strade pericolose quando Jeanne gli chiederà di aiutarla a evadere. Attraverso una prosa elegante e agile, Brunella Schisa fa rivivere nelle sue pagine la più grande truffa del XVIII secolo, a opera di uno dei personaggi femminili più affascinanti della storia: Jeanne Valois, contessa de la Motte, che nei suoi memoir si firmava «la nemica mortale» di Maria Antonietta.


Titolo: La nemica
Autore: Brunella Schisa
Editore: Neri Pozza
Data di pubblicazione: 16 novembre 2017
Pagine: 428

Trama: 4  Personaggi: 5  Stile: 4 


16 febbraio 2018

Diario di Bordo - Caro scrittore, (e due!)

*in blu i commenti di Laura La Biblioteca di Eliza*
*in verde i commenti della Bacci*

Caro scrittore... ma non ci eravamo già sentiti io e te? Non che lui stia saltellando dalla gioia in questo momento, eh. Ah già, sei lo stesso che si era beccato il cazziatone perché non condivide mai i nostri post! Vabbè... ma sempre lui è? Porello... certo che quando ti intigni tu...

Caro scrittore,
oggi sono qui per muoverti un appunto un appunto? che hai foglietti volanti? Appunti che si muovono?, un rimprovero un rimprovero? chiamiamolo col suo nome, quello che hai usato sopra: "cazziatone" si dice, diciamo che ne ho un po' le palle piene ecco ora ti riconosco, va bene? Bene ma non benissimo. Eh scusa, lo so che non è carino rivolgersi così a te, la consapevolezza è importante, ma ti rendi conto che stai scendendo a livelli proprio bassi? Starà aspettando la metro? Ma dico io, ma che ti passa per la testa? Due idee io ce le avrei... Mi sa che sono le stesse che ho io
Ma vuoi vedere che io, blogger imperitura, impericheeee? che mi faccio un culo così da quasi 5 anni uh stai in miniera? Fai foto, che vengono bene, No no, sta sul tapicoso, rassoda i glutei, che legge in ogni momento libero (e pure in quelli occupati - non voglio sapere durante quali occupazioni leggi -), che non ricava un centesimo... anzi, diciamola tutta, sono più le spese dei guadagni.
Dicevo: faccio quel che faccio per la mera gloria e mò chi è questa Gloria? (e guardando la categoria, spesso manco per quella!). Ci metto passione, tempo, salute (sì, salute! Etciù!) e l'unico riconoscimento che dovrei avere sarebbe quello di veder apprezzata la mia correttezza, l'integrità, quella che, lo diciamo sempre, differenzia noi blogger dai giornalisti. Va beh, ora, ci sarà pure qualche giornalista corretto... Pure lo stipendio è una bella differenza eh
E tu che fai? Mi attacchi? Ti appigli ad una mia critica, peraltro educata e assolutamente personale, per lanciare una crociata in tua difesa? E per una volta va detto che Lallina è stata educatissima, una damina proprio, da vestito di carnevale che ci propinavo anni fa e che pizzicava pure il c... cervello ... Eh stavolta è stata veramente delicata, le va riconosciuto il merito.

Eh no, bello mio, non ci siamo capiti proprio! Allora, adesso tu ti siedi, io ti offro pure un caffè e ti spiego due cosette! Uno di zucchero per me, Bacci? Io solo un goccio di latte, ma gradirei anche due biscottini.
Il blogger altri non è che una persona che lavora... ehi, zitto eh! Noi lavoriamo, quanto e più di molti altri. Passiamo ore davanti allo schermo di un computer (chiedi al mio oculista io manco lo vedo più l'oculista, è una macchia indistinta, il mio mi fa leggere i cartelloni per strada), giriamo mezza Italia per partecipare ad eventi e incontri in cui i protagonisti siete voi scrittori e ne facciamo di strada eh, che poi tacci vostra sempre in tre posti andate e sempre ad orari del cavolo, in compenso da me la sagra del pesce in padella non perde un colpo a qualsiasi ora del giorno, togliamo tempo a famiglia e lì è quasi un bene, la mia famiglia per questo ringrazia, amici io ho Lallina e la Bacci, sto a posto grazie e anche a noi stessi se proprio devo togliermi tempo, scelgo quello del tapicoso, perché gestire un blog che parla di libri vuol dire star dietro a delle scadenze ben precise. Ci sono mesi in cui le nuove uscite sono talmente tante e talmente una a ridosso dell'altra, che quasi smettiamo di vivere per poter leggere tutto febbraio, febbraio? gli unici mesi tranquilli pare siano agosto e dicembre.
E vuoi mettere il dover star dietro agli uffici stampa? Eh? Eh? Tu hai mai avuto a che fare con quei tizi che gestiscono la promozione del tuo libro? No! Lo so che tu non devi combatterci. Noi, invece, sì.  Una lotta continua! Rambo, stella, spostati e vai a giocare coi soldatini che arriviamo noi!!! Io la bandana e la canottiera sbrindellata non li metto, però!
E allora, mentre tu ti godi quel buon caffè, io lo sto ancora aspettando, eh! io ti spiego: l'addetto stampa di una Casa Editrice si divide in due categorie: lo Stronzo e il Santo. E fidati, la prima categoria prevale! 
Ci sono quelli che non ti rispondo mai: ti schifano, ti odiano proprio e te lo fanno capire ignorandoti. Poi ci sono quelli che non ti rispondono, ma spediscono il libro. E tu, che sei blogger precisa, visto che non hai ricevuto risposta, il libro, nel frattempo, lo hai comprato. Capito? Capito? CAPITO???? 
Eh ma mica è finita qui! Te piacerebbe, caro scrittore! Ci sono quelli che ti odiano, però ti rispondono e ti trattano di merda montagnetta di escrementi con faccina sorridente se chiedi a Siri... che a quel punto, preghi perché smettano di prenderti in considerazione, perché hanno la strana capacità, sicuramente sviluppata in anni di studio, di farti sentire un'accattona puzzolente. e noi ci laviamo invece! Anche col docciaschiuma profumato, poi ci mettiamo il deodorante e poi, visto che siamo accattone, spesso dopo aver letto l'ebook che ci hanno inviato, il cartaceo lo compriamo!

E poi ci sono loro, rarissimi: i Santi! Oh sì, esistono! Sono entità protette (da noi blogger) come i panda. Sono carini, educati, rispondono sempre e in maniera gentile, non sporcano, mangiano il loro bambù, fanno ruttino, e rotolano tenerosi... ah no, parlavamo degli uffici stampa. Magari pure loro fanno queste cose, che ne sai? Se possono ti fanno avere le copie dei libri che chiedi, alcune volte anche in anteprima; ti invitano alle presentazioni, si interessano a ciò che scrivi e, soprattutto, non contestano mai la tua opinione. Pensa, condividono sui social!!! Un miraggio! E se un libro che ti hanno mandato non dovesse piacerti, lo capiscono e non ti depennano dalle loro liste.

Ecco, hai capito scrittore? NON CONTESTANO! Tu, invece, sì. 
Ora, io scrittrice non sono (né mi interessa esserlo), ma posso anche capire che non sia bello sentirsi dire che il proprio lavoro non sia esattamente apprezzabile. Ma io una cosa vorrei farti notare: hai mai pensato che la lettura sia una delle cose più soggettive del mondo? Cosa intendo dire? Che già è difficile, per noi, consigliare un libro ad amiche di cui conosciamo tutto, (io, per esempio, ti ho appena consigliato un libro che non ti è piaciuto per niente, sigh!) figurati quanto possa essere impossibile, per voi, piacere a tutti! Senza contare che quando mi smerdi (si può dire?) una recensione stai facendo proprio quello, anzi non solo dici che il mio lavoro non è apprezzabile, ma sotto sotto, mi dai pure della falsa (nego lo splendore di quei fogli), dell'accattona ingrata (perché magari il libro mi è stato spedito)  e pure della truffatrice (perché dico alla gente che il tuo lavoro non merita di essere acquistato). Io non apprezzerò il tuo lavoro, ma tu ci dai sotto eh. E diciamo che, se noi abbiamo espresso il nostro parere in modo obiettivo e non offensivo, chi ne esce male non siamo certo noi.
Adesso hai capito? Quello che sto cercando di dirti è che se io leggo il tuo libro e non mi piace, mi sento in diritto (se non addirittura in dovere) di dirlo ai miei lettori. Lettori che, essendo dotati di proprio cervello, decideranno liberamente se fidarsi del mio parere e passare oltre o se, viceversa, dare comunque una chance al tuo romanzo capito? Liberamente! Perché io non vado a casa della gente a strappargli il libro di mano!. Anche perché abbiamo altro da fare.
Ma tutto ciò, caro mio scrittore, non ti autorizza in nessun modo a mettere in piedi una contestazione, per di più su un social network! Sai perché non puoi farlo? Prima di tutto, perché mi scadi e se anche avessi avuto una mezza intenzione di darti una seconda possibilità, ecco che te la sei giocata definitivamente! Ti sembro sborona? Ti stai chiedendo cosa cambierebbe nella tua preziosa carriera se io non ti leggessi più? Semplice! Se non ti leggo io e spiego il perché non lo faccio, arriveranno un'altra ventina di persone (amiche a me!) che faranno altrettanto! E queste persone, a loro volta, avranno un'altro tot di amici che li seguiranno a ruota. Fai due conti, scrittore! Vuoi calcolatrice? Altro caffè? Basta che tu non le dia il mio...Ecco, stella bella, è un attimo che ti giochi qualche centinaio di copie. Senza contare che se fai così a me tanto sicura del tuo lavoro non sembri... che sotto sotto senti di aver fatto una super cazzola? Il dubbio giunge... e dove giunge?

Che ne dici? Vale davvero la pena di piantare il capriccio su Facebook? Che poi metti che prenda e ci troviamo Facebook invaso dai capricci...aspetta, che pianta è il capriccio? No, eh? Ma mica ho finito. Miiii! E quante ne hai ancora? La cosa che risulta più fastidiosa di tale capriccio è il palese scopo per cui lo fai: avere un sfilza di commenti di gente  che inneggia, che ti fa i complimenti, che ti dice quanto tu sia bello, bravo, intelligente, il novello Dante de noantri! Tranquilli lettori, Dante sta sempre là, in quel di Ravenna, a rigirarsi nella sua bella tomba per ogni congiuntivo sbagliato in Italia. Sarà arrivato in Nuova Zelanda, ormai
Ecco, bravo scrittore! Hai ottenuto ciò che volevi: solidarietà come se piovesse! Ora sai cosa devi fare? Prendi le recensioni positive e informati su chi le ha scritte. Guarda bene, chiedi al tuo ufficio stampa se quella blogger ha ricevuto il libro. Come dici? L'ha ricevuto, vero?! Ma pensa te! Ecco: quella recensione da 5 stelline è falsa come una moneta da 3 euro.Uh! Sono false? Perché, scrittore mio adorato, tu non sei Dante e manco Leopardi niente gobba eh e speriamo un tantino più gioioso, e il tuo libro, come il 95% dei libri pubblicati, non è esente da imperfezioni. Quindi quelle 5 stelline puzzano di leccata di culo da qui alla Sardegna!

Ora, visto che il caffè lo hai finito Scusa, ma per fare il mio sei andata a raccogliere i chicchi in Africa? e io avrei da leggere, sai che ti dico? Che per quanto riguarda me, continuerò a scrivere ciò che penso pure mi, e famo tri. Per quanto concerne te, invece, liberissimo di farti leccare il derriere da blogger che hanno bisogno di fare questo per far sì che gli uffici stampa le tengano in considerazione!

Oh scrittore, vediamo di non sentirci più, mi raccomando!

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L'idea di questo post è nata quando io e Lallina Letizia Cretina Dio ci siamo rese conto che una certa scrittrice SARDA aveva piantato un casino sul suo profilo Facebook proprio a causa delle nostre recensioni al suo ultimo romanzo. Questa scrittrice ribadiva la sua sardità, il legame con la sua terra e bla bla bla... Adesso, sempre sottolineando il fatto che ogni parere sui libri sia assolutamente soggettivo, sia io che Laura, parlando del romanzo in questione durante la lettura, ci siamo chieste più volte cosa ne sarebbe rimasto se la storia fosse stata estrapolata dall'ambientazione e dal contesto storico. E, se mi seguite un tantino e avete capito di quale romanzo si tratti, il risultato è che ci siamo trovate davanti a nulla più che ad un romance qualunque (con tutto il rispetto per il genere e per chi lo apprezza). 
Nella mia recensione ho sottolineato proprio il fatto che mi sarebbe piaciuto, in futuro, leggere altro di questa autrice, che ha indubbiamente uno stile avvincente e piacevole, ma che avrei voluto vederla cimentarsi in qualcosa di diverso da ciò che ha scritto sino ad oggi.
Tutto questo, non è stato scritto più su perché a noi non piace mai puntare il dito contro la singola persona. Lo troviamo indelicato e poco professionale. Diciamo che usiamo lo spunto per fare un discorso più generico.

Cos'è cambiato nel frattempo? È cambiato che, mentre io scrivevo questo post e le due cretine inserivano i loro commenti (è domenica 4 febbraio mentre accade ciò), Laura si è accorta che l'autrice SARDA in questione ci ha BANNATE su Facebook. 
Ora, lungi da me che me ne freghi qualcosa, mi sono comunque chiesta cosa porti una persona a decidere di comportarsi in questo modo. Insomma, se io dovessi impedire a chi mi segue sulla pagina Facebook di esprimere la propria opinione, sia in positivo che in negativo, i commenti si ridurrebbero sicuramente all'osso.
Ho sempre pensato che avere un blog, mi consentisse di esprimere il mio pensiero sulle mie letture in maniera libera, ovviamente educata, ma sempre e comunque libera.

C'è una cosa che vorrei dire a questa scrittrice SARDA: conosco un certo scrittore che ambienta tutti i suoi libri a Napoli e, spesso, Napoli è parte integrante della storia. Insomma, se le sue storie fossero estrapolate da quel contesto, perderebbero il senso che hanno. Ma questa cosa non mi ha mai infastidita. E non perché io ami Napoli più della Sardegna (anche perché a Napoli sono stata una sola volta ed ero anche abbastanza piccola e in Sardegna non ci ho mai messo piede). Questa cosa non mi infastidisce perché le sue storie fanno battere il cuore, sono originali, costellate di personaggi che fanno battere il cuore, sono storie che rimangono dentro per molto molto tempo. Non mi è mai venuto in mente di chiedere allo scrittore in questione di cambiare ambientazione, semplicemente perché so che quello è il suo mondo, ma ho anche la certezza che se domani decidesse di scrivere un romanzo ambientato a Milano, sarebbe in grado di farmi battere il cuore allo stesso modo.
A questo punto, credo seriamente che tu, scrittrice SARDA, non sia in grado di fare nient'altro che scrivere storielle d'amore ambientate nel passato e in una terra ostica. E se provassi a scrivere altro, finiresti a pubblicare con una certa Casa Editrice che poca stima riceve da parte mia.

Senza rancore,