20 giugno 2023

Recensione IN ANTEPRIMA
‘I Monteleone’ di Lucia Tilde Ingrosso - Baldini+Castoldi


I MONTELEONE || Lucia Tilde Ingrosso || Baldini+Castoldi || 20 giugno 2023 || 421 pagine


C’è Pia, la contessa matriarca, con granitiche certezze e inaspettate fragilità, e poi Roberto, suo marito adorante, che «più che pensare, funziona». Quando Giuliano, il loro unico figlio, si sottrae al copione già scritto della sua vita dorata, i Monteleone imbracciano sorte e futuro in un viaggio che, fra il tragico e il lieto, dal 1931 li condurrà fino ai giorni nostri. Cinque generazioni affollano questo ritratto corale, insieme alle gioie e ai dolori di una famiglia irripetibile, ma a ben guardare qualunque. Si avvicendano suocere sofisticate e nuore cafone, Natali in città ed estati sul lago, padri integerrimi e zii faccendieri. Ma soprattutto, segreti inconfessabili e verità tramandate, come pure una pericolosa vendetta e qualche insperata rinascita. In una corsa a perdifiato fra passato e presente, spostandosi fra la Roma occupata e la Milano da bere, Lucia Tilde Ingrosso intesse una saga privata piena di ironia e tenerezza, un inno intonato a squarciagola alle famiglie legate dal sangue o, meglio ancora, dal semplice amore.

12 giugno 2023

Recensione 'La voce del buio'
di Gigi Paoli - Giunti


LA VOCE DEL BUIO || Gigi Paoli || Giunti || 7 giugno 2023 || 331 pagine


Da dodici anni alcuni anziani scompaiono di notte, senza lasciare traccia, tutti nello stesso modo: escono da Villa Imperiale, la sfarzosa casa di riposo sul Passo della Mendola dove sono ospiti, abbandonano i propri indumenti ai margini del bosco e si inoltrano nel buio richiamati da una voce… o almeno così riferiscono alle autorità gli amici e i parenti dei dispersi. Ogni due anni puntualmente la storia si ripete, senza che gli inquirenti riescano a venirne a capo. Mentre in paese si mormora che lassù c'è qualcosa di sovrannaturale per il susseguirsi di eventi inspiegabili, a far luce sul caso viene chiamato il professor Piero Montecchi. Fascinoso, ironico, innamorato della scienza e di una moglie perduta, Montecchi è docente di Neuroscienze forensi all'Università di Verona e membro del CICAP, l'ente che controlla le affermazioni sul paranormale. Tra foreste silenziose, presenze inquietanti e un antico fatto di sangue che ha sconvolto per sempre il villaggio, lo scettico professore dovrà sciogliere i nodi di una vicenda che sembra trascendere i limiti della razionalità. Perché nessuno meglio di lui sa che l'enigma più contorto non è l'occulto, bensì la mente umana. Un mistero impossibile, macchiato dall'ombra di presenze oscure.

6 giugno 2023

Recensione 'La malnata'
di Beatrice Salvioni - Einaudi


LA MALNATA || Beatrice Salvioni || Einaudi || 241 pagine || 21 marzo 2023



Monza, marzo 1936: sulla riva del Lambro, due ragazzine cercano di nascondere il cadavere di un uomo che ha appuntata sulla camicia una spilla con il fascio e il tricolore. Sono sconvolte e semisvestite. È Francesca a raccontare in prima persona la storia che le ha condotte fino a lì. Dodicenne perbene di famiglia borghese, ogni giorno spia dal ponte una ragazza che gioca assieme ai maschi nel fiume, con i piedi nudi e la gonna sollevata, le gambe graffiate e sporche di fango. Sogna di diventare sua amica, nonostante tutti in città la considerino una che scaglia maledizioni, e la disprezzino chiamandola Malnata. Ma quella sua aria decisa, l’aria di una che non ha paura di niente, la affascina. Sarà il furto delle ciliegie, la sua prima bugia, a farle diventare amiche. Sullo sfondo della guerra di Abissinia, del dolore per la perdita e degli scompigli dell’adolescenza, Francesca impara con lei a denunciare la sopraffazione e l’abuso di potere, soprattutto quello maschile, nonostante la riprovazione della comunità.

1 giugno 2023

Diario di Bordo - Maggio


Prendete nota: a maggio non si legge. Se avete figli che frequentano la scuola, soprattutto le superiori, maggio è il mese deputato alla non-lettura causa verifiche e interrogazioni che manco quando andavate a scuola voi dovevate studiare così tanto!
Avete segnato? Bene, ora possiamo vedere cosa è accaduto a maggio mentre non leggevo!


Le letture Ma se vi ho appena detto che a maggio non si legge! Tre-libri-tre: a tanto ammontano le mie letture di maggio.
Tra verifiche, interrogazioni, prime ondate di caldo (che, per fortuna, sono durate poco, ma diciamolo piano), stanchezza cronica, sono stati più i giorni trascorsi senza leggere neanche una riga di quelli che mi hanno vista con un libro tra le mani.
Abbandonato dopo un centinaio di pagine "L'equilibrio delle lucciole" di Valeria Tron, la cui scrittura mi è risultata indigeribile, con gli altri tre libri non è andata molto meglio:
Grandissima delusione per il ritorno in libreria di Fausto Brizzi, col suo "Siamo scritti a matita", una sorta di 007 versione cartacea, e per "Il mio nome è Lily", un romanzo per ragazzi quasi del tutto incentrato sulla storiella d'amore tra i due protagonisti.
Unico libro degno di nota è stato "Ti prendo e ti porto via" di Niccolò Ammaniti che, nonostante i congiuntivi trucidati e le troppe scene di sesso, resta nel cuore per la storia dolorosa che ci racconta.

In compenso, nel blog abbiamo chiacchierato un po: prima di libri sempre meno belli e poi del fenomeno BookTok che, da quello che ho intravisto su Instagram, pare essere diventato il fulcro degli stand di alcune Case Editrici durante il Salone del Libro, con tanto di angoli attrezzati per poter girare video e tour e incontri creati appositamente per i BookToker.
E direi che dopo questo, il fondo è stato definitivamente toccato!


Cosa leggerò a giugno?
 Direi che la frase corretta sarebbe "cosa spero di leggere a giugno", ma viviamo di ottimismo e facciamo finta di credere che, con la fine della scuola, il mio tempo per leggere aumenterà notevolmente!
Io la tbr l'ho stilata (c'è mai stato un momento in cui l'ho fatto?) e devo dire che sono proprio curiosa di leggere i libri che ho messo in lista!

  • "Irina Nikolaeva o l'arte del romanzo" di Paola Capriolo, per la rubrica #sullostessodivano (meglio conosciuta come "vediamo quale libro ci farà schifo questo mese")
  • "Resta con me, sorella" di Emanuela Canepa
  • "La correttrice" di Emanuela Fontana
  • "La malnata" di Beatrice Salvioni
  • "Vieni tu giorno nella notte" di Cinzia Leone
  • "La voce del buio" di Gigi Paoli
In tv Mese di serie tv quello di maggio. Assieme a Consorte ho iniziato a guardare "9-1-1" su Disney+. È una serie ambientata a Los Angeles, che vede protagonisti i vigili del fuoco della città californiana.

Giunta alla sesta stagione (noi abbiamo appena iniziato la quarta), è una di quelle serie perfette per staccare la spina: gli episodi sono abbastanza corti e scorrono via veloci.
La serie è più incentrata sulla vita privata dei protagonisti che non sulle emergenze da risolvere, che sono almeno tre per ogni episodio e spesso rimangono marginali, soprattutto nelle prime due stagioni.
Carina, sicuramente perfetta per quando non si ha voglia di impegnare la mente più di tanto!

Da sola, invece, ho guardato le due stagioni di "A casa tutti bene", serie tv Sky diretta da Gabriele Muccino.
Era da parecchio tempo che volevo guardarla e finalmente sono riuscita a trovare il tempo per farlo, anzi direi per divorarla, visto che ho impiegato quattro giorni scarsi per far fuori tutti i 16 episodi.
Racconta la storia di tre fratelli che devono dibattersi tra i problemi personali e quelli familiari che piombano su di loro dopo la morte del padre.
Che Muccino sia un bravissimo regista non devo certo dirvelo io, ma credo che con questa serie abbia fatto un lavoro sopraffino.
I personaggi sono tutti ben caratterizzati, la storia scorre veloce e coinvolgente, lasciando lo spettatore sul filo del rasoio della curiosità.
L'ultimo episodio della prima stagione si chiude in maniera tragica, regalando, allo stesso tempo, risposte alle mille domande che ci si pone negli episodi precedenti.
Per fortuna c'è già la seconda stagione, perché altrimenti sarei morta di curiosità!

Oh, ovviamente, ho guardato la nuova stagione di "The Ferragnez" e tirato mille insulti a Fedez che, col primo episodio, mi ha fatto piangere pure l'acqua del battesimo!

In cucina Non avrò letto, ma sicuramente ho mangiato (e cucinato) tanto! Finalmente ho trovato una
ricetta valida per la "linguaccia romana", una pizza rossa, sottile e croccante che si prepara in pochissimo tempo e si divora altrettanto velocemente!
Figlio ha voluto una serata a tema messicano, quindi via di fajitas, accompagnati, però, da un dolce tutto italiano: la torta tenerina, una delle mie preferite, perché oltre a essere buonissima, si prepara velocemente e fa sempre la sua figura!

29 maggio 2023

Recensione 'Il mio nome è Lily'
di Erin Stewart - Garzanti


IL MIO NOME È LILY || Erin Stewart || Garzanti || 9 maggio 2023 || 370 pagine



La sedicenne Lily Larkin avrebbe molte cose da dire, ma trattiene le parole dentro di sé. Da quando sua sorella maggiore Alice è stata ricoverata in ospedale, su di lei sono ricadute le responsabilità di casa e scuola. Sente il dovere di essere la figlia perfetta e felice. Ma ora, dopo mesi, Alice sta per tornare e Lily ha paura. Paura di sbagliare, di urlare, di ribellarsi. Per non perdere il controllo, comincia a compilare liste e ad appuntarsi parole in latino su un quaderno. Come se non bastasse, le viene affidato un progetto scolastico da svolgere insieme a Micah, il nuovo arrivato, additato come «pazzo» dai compagni. È l'ultima cosa che avrebbe voluto. Ma forse è proprio l'amicizia con Micah che potrà aiutarla: grazie a lui, Lily impara che può scacciare le ansie scrivendo poesie sui muri. Forse questa è la risposta giusta al bisogno impellente di far scoppiare la bolla che si è costruita intorno. Forse la soluzione non è vivere la vita perfetta, ma accettare di essere fragili e perciò speciali. Insieme all'amico, Lily è pronta a riscrivere la sua storia. Per mesi Io sono Ava è stato l'esordio per ragazzi più venduto in Italia, conquistando le classifiche e i lettori. Erin Stewart torna in libreria con una storia altrettanto emozionante che racconta il mondo dei giovani, pieni di insicurezze e soffocati dalle aspettative degli adulti. Con grande empatia, l'autrice ci invita a prendere una penna e scrivere i nostri sentimenti. Perché, per essere liberi e felici, è importante ascoltarli, senza nasconderli. 

18 maggio 2023

Diario di Bordo - Non chiamatemi BookToker!


Vi ricordate quando sproloquiavamo di Instagram e dell'avvento dei Bookstagrammer? Discorsi iniziati nel vetusto 2017 e che, nel tempo, avevano portato noi BookBlogger di lunga data a urlare: "Non chiamateci Bookstagrammer!". Ebbene, oggi parliamo di un fenomeno nuovo... i BookToker!

Mettiamoci subito in chiaro una cosa: NON CHIAMATEMI BOOKTER! E ve lo dico con cognizione di causa, perché qualche giorno fa c'è stata una persona che ha osato farlo (tranquilli, è ancora viva... il respiratore al quale è attaccata funziona benissimo!).

Chi sono i o le BookToker? Innanzitutto, partiamo col dire che si tratta, molto spesso, di persone giovanissime; l'età media dei lettori del BookTok oscilla tra i 12 (sì, dodici, avete letto bene... li riconoscete perché sono quelli col biberon!) e i 20/22 anni al massimo.
Negli ultimi mesi hanno iniziato a fare capolino anche quelle del reparto geriatrico nel quale viviamo io e la Bacci, ma, insomma, siamo una netta minoranza e, solitamente, ci portiamo appresso quelle persone che ci hanno scoperte col blog, seguite su Instagram e adesso, povere loro (vi vogliamo bene, sappiatelo!), si sono rassegnate a scaricare TikTok perché era più semplice quello che pagarci la terapia!

Quali caratteristiche bisogna avere per essere un BookToker? Personalmente, credo che la caratteristica più importante sia non capire una beata minchia di libri. Ma come? Parlano di libri e non capiscono niente? Eh sì, cari miei ottuagenari che passate da qui! Noi che siamo abituati a sbirciare in libreria, sfogliare, soppesare, valutare, chiedere consigli ad amici, parenti, conoscenti, case libri auto viaggi e fogli di giornale... Noi che da mesi, ormai, ci crucciamo all'urlo di: "I libri nuovi fanno tutti schifo!", davanti a ciò che circola nel BookTok potremmo restarci secchi!

I BookToker leggono quattro libri in croce, sempre quelli, solo quelli. Non conoscono nient'altro al di fuori de "La canzone di Achille", "Il fabbricante di lacrime", "Una vita come tante", la Hoover, la Maas e pochi altri che io, quando li vedo in libreria, ho un attacco di orticaria!
I generi supremi che imperversano nel BookTok sono fantasy e romance e regina incontrastata è quella che le poppanti col biberon chiamano zia Felicia (sì, lei, quella là), che viene idolatrata manco fosse Dante e che se qualcuno osa criticare, apriti cielo, che le fiamme dell'inferno lo avvolgano per l'eternità!
Quindi, prima caratteristica: avere una visione limitata di generi letterari e titoli da leggere. Ma andiamo avanti!

Cosa fa di una persona un BookToker? Ebbene qui ci sono dei segni distintivi ben precisi e se non li avete tutti non potrete mai essere un BookToker che si rispetti!
Pronti? Prendete nota!
  1. I BookToker sfogliano i libri. Per minuti interi... sfogliano sfogliano sfogliano... Se avete culo, se non morirete prima, potreste anche scoprire di che libro si tratti. Ma nella maggior parte dei casi non lo saprete mai o perché lo stron... il BookToker ha in mano un'anteprima e non ve lo farà vedere o perché è un'incapace, ha calcolato male i tempi e il video si conclude a 2 secondi netti dalla soluzione del mistero. Voi, per stare sicuri, passate oltre sin da subito!
  2. La quantità di letture mensili. Dote fondamentale per essere un BookToker che si rispetti è quella di leggere almeno 25 libri al mese, altrimenti non siete nessuno! Volete mangiare, uscire con gli amici, studiare, lavorare, andare a fare la spesa, vi scappa la pipì? Male. Malissimo! Dovete leggere, leggere senza sosta. Dovete essere quelli che leggono più di tutti, quelli che a fine mese fanno il wrap-up (che no, non è un panino del McDonald's!) e hanno a fianco una pila di libri alta più della Scialletta Alta (ed è tanto alta la Scialletta Alta!).
  3. Quanti segnapagina usate? Sono pochi! Siete pezzenti! Terza regola fondamentale del BookToker che si rispetti è l'uso smodato di segnapagina, spesso in palette con la copertina dei libri o con l'arredamento di casa (e voi che volevate pagare la terapia a me e alla Bacci!). Un libro non viene ritenuto degno di considerazione se non viene riempito di segnapagina, sottolineature, evidenziature, appunti sui margini. Volete sapere una cosa? Secondo me i segnapagina li mettono a caso... tanto chi volete che controlli? 
  4. Le librerie devono essere "aesthetic". Che vuol dire? Che tutte le BookToker hanno librerie alte (pensate che risate ci faremmo con Lallina!), rigorosamente bianche (spesso si tratta di Billy Ikea, la peggior libreria che io abbia mai visto, quella con le mensole che fanno pancia al terzo libro che ci poggiate su!), possibilmente angolari o comunque lunghe per l'intera parete e nelle quali i libri sono  disposti in rigoroso ordine estetico (per saga, per colore delle coste, per altezza...). Se non avete una libreria così, siete poracce e non potrete mai far parte del mondo dei BookToker!
  5. La poltrona Strandmon. A libreria esteticamente perfetta deve seguire una poltrona da lettore. Vincitrice suprema in quel del BookTok è la poltrona Ikea Strandmon. Se mi seguite da un po', saprete sicuramente di cosa io stia parlando, visto che è quella poltrona dalla quale spesso vi parlo, quella rossa, avete presente? Pensate che io la ho da ormai tre anni! Perché sono una BookToker che si rispetti? No, perché sono anziana e quella regge bene la cervicale! Anche in fatto di colori c'è una precisa etichetta da seguire, infatti i BookToker tendono a preferire il grigio con qualche concessione al giallo. Io sono blogger e l'ho voluta rossa!
  6. Le dirette. Col culo sulla Strandmon e la libreria perfetta alle spalle, i BookToker ci deliziano con le loro dirette di lettura. Di che si tratta? Di gente che piazza il telefono sul cavalletto (che nel frattempo si fonde sotto al bollore della batteria!) e avvia una diretta nella quale si vede il BookToker leggere. E poi? E poi basta. Lui sta lì, comodo comodo, a leggere il suo libro, ricordandosi, si spera, che sta in diretta, quindi è il caso di evitare scaccolamenti e pulizie varie di parti del corpo solitamente nascoste alla vista dei più! Non cercate un senso, perché un senso non c'è (l'aveva capito già Vasco all'alba dei tempi!).
  7. I trend. Alcuni sono davvero carini e si basano su audio fatti da una persona che poi vengono ripresi da altri e che, spesso, servono a far conoscere libri sconosciuti ai più. E tutto sarebbe bello bellissimo se ci si fermasse a questi trend. Ma i BookToker sono gente strana e lanciano mode che, benedetto il cielo che ci sta sopra la testa, fanno venire voglia di trovarli tutti, uno per uno, e ucciderli a colpi di libri! I primi sono stati i video ASMR (non è un colpo di tosse, ma un acronimo) che consistono in spacchettamenti senza musica o parlato di sottofondo, ma con dieci unghie (rigorosamente smaltate) che ticchettano sulla scatola prima e sulla copertina del libro dopo. Ve lo dico cosa auguriamo tutte noi a chi fa questo tipo di video? Meglio di no ché gli avvocati costano e Loredana non trova Giuseppi!
  8. Trend numero due: NON ACCETTO CRITICHE sui libri che ho amato di più. Segue video in cui si mostrano cinque o sei libri che si sono amati alla follia e sui quali, dice il BookToker, non accetta nessun tipo di critica. Ok, bello, quindi che vuoi da me? Che ti scriva che anche io ho amato quei libri? Perché altro non posso fare! Qual è lo scopo di questo video? Farmi sapere che hai pianto tanto quando Achille ti ha parlato dei piedi di Patroclo? E sticazzi!
  9. Trend numero tre: i libri impacchettati. Questo è anche abbastanza recente e consiste nell'impacchettare tuuuuuutti i libri che si hanno ancora da leggere (le sento le risate delle amiche mie che sanno benissimo quale talento io abbia quando si tratta di impacchettare!). Quindi, il BookToker si arma di carta (da pacchi, di giornale, carta regalo, carta forno, gli involucri unti del Burger King...) e passa ore a incartare tutti i libri che giacciono in attesa nella sua libreria esteticamente perfetta. E poi che fa? Qui ci sono due scuole di pensiero: le più "sane" di mente pescano a caso, spacchettano e iniziano a leggere il libro; le psicopatiche livello pro, invece, mettono un numero su ogni pacchetto, poi in un barattolo inseriscono tanti bigliettini numerati quanti sono i libri e pescano di volta in volta. Che poi tra quel marasma di carta sprecata per impacchettare ci siano anche decine di libri ricevuti dalle Case Editrici, son dettagli!
  10. Le recensioni. La recensione del BookToker è un mondo a sé fatto di "l'ho amato tantissimo", "mi sta piacendo un sacco", "ho pianto pure l'acqua del battesimo". Argomentazioni, spiegazioni, motivazioni (tutto in ioni!) sono ritenute superflue da chi frequenta il BookTok, ma guai GUAI a non far sapere se un libro sia Spicy! Punto fondamentale sul quale si erge l'etica del BookToker è il livello di piccantezza di un libro. Non trombano? Il libro vale zero! Trombano poco? Via di Viagra!

Ecco, lettori miei cari, giovani e anziani che passate di qui alla ricerca di spunti di lettura e sapete di trovare recensioni sproloquianti ma che, sia lode, vi spiegano cosa troverete in un libro! Ecco, dicevo, questo è il perfetto decalogo del perfetto BookToker, un mondo nuovo, strano, nel quale le polemiche e le litigate che si scatenano sono tali che le litigate che si facevano su Instagram sembrano il battesimo di Gesù in quanto a pacatezza dei toni!

Io, ormai lo sapete, TikTok lo uso da parecchio tempo (credo di averlo scaricato nel pieno della pandemia) e lo adoro, mi ci diverto un sacco, maaaaaa... non frequento gente che parli di libri, non guardo video che parlino di libri, se, malauguratamente, l'algoritmo sta in dopo-sbronza e prova a propormi un video di qualche BookToker, gli ricordo immediatamente che no, io con quella gente lì non voglio averci a che fare! E lui, bravo bravo, sicuramente molto più bravo dell'algoritmo di Instagram, fa spallucce, mi dice di averci provato e lascia perdere, tornando a propormi video di Giuseppi, di cani cretini (come se non bastasse il mio!) e ricette di pizza!

Non so che rapporto abbiate voi con quello che viene riconosciuto come il social dei giovani, non so se lo frequentiate, utilizziate, se ogni tanto sbirciate anche solo per curiosità. A me spiace molto dovermi rendere conto di quanto Instagram avesse abbassato il livello del mondo dei libri, ma credo proprio di dover ammettere che TikTok abbia dato la mazzata finale.
Qualunque sia il vostro parere in merito a questo social, però, ricordate una cosa: non chiamatemi BookToker!