Recensione 'Le case del malcontento' di Sacha Naspini - Edizioni e/o


LE CASE DEL MALCONTENTO || Sacha Naspini || Edizioni e/o || 28 febbraio 2018 || 460 pagine

C’ĆØ un borgo millenario scavato nella roccia dell’entroterra maremmano, il suo nome ĆØ Le Case. Un paese morente. Una trappola di provincia. Un microcosmo di personaggi che si trascinano in un gorgo di giorni sempre uguali. Fino a quando la piccola comunitĆ  non viene sconvolta dall’arrivo di Samuele Radi, nato e cresciuto nel cuore del borgo vecchio e poi fuggito nel mondo. Il suo ritorno a casa ĆØ l’innesco che dĆ  vita a questo romanzo corale: la storia di un paese dove ognuno ĆØ dato in pasto al suo destino, con i suoi sprechi, le aspettative bruciate, le passioni, i giochi d’amore e di morte. PerchĆ© a Le Case l’universo umano non fa sconti e si mostra con oscenitĆ . Ogni personaggio lascia dietro di sĆ© una scia di fatti e intenzioni, originando trame che si incrociano, si accavallano, si scontrano dopo tragitti capaci di coprire intere esistenze. A Le Case si covano segreti inimmaginabili, si ammazza, si disprezza, si perdono fortune, si tramano vendette, ci si raccomanda a Dio, si vendono figli, si vive di superstizioni, si torna per salvarsi, si tradisce, si ruba, ci si rifugia, si cerca una nuova vita, si gioisce per le disgrazie altrui. Talvolta, inaspettatamente, si ama.




Le Case ĆØ un mostro che ingrassa a ogni nostro respiro, e allora io ne spengo uno per volta, fino all'ultimo, che sarĆ  il mio.
Muri che hanno occhi, pareti che ascoltano, porte che respirano, finestre che spiano. Le Case, piccolo borgo morente scavato tra le rocce della Maremma, ĆØ questo e molto di piĆ¹.
Pagine che ci parlano di essere umani, ogni capitolo un abitante; pagine che ci raccontano vita, che ci narrano dolore, che ci fanno respirare silenzio.

Le Case non ĆØ un luogo qualunque, ĆØ un paese che tra le sue vie vede serpeggiare segreti, che tra le sue mura nasconde dolore.
E i suoi abitanti non sono persone qualunque, perchĆ© quando nasci a Le Case il tuo destino ĆØ segnato: non c'ĆØ modo di fuggire, puoi provarci, ma la vita ti riporterĆ  lƬ, tra quegli occhi che ti hanno visto crescere, tra quelle mura che sanno ogni cosa di te.

Sacha Naspini ci porta alla scoperta di un borgo i cui abitanti potrebbero essere uno qualunque di noi e, come suo solito, lo fa con la "crudezza" che lo contraddistingue.
Naspini non fa sconti nel linguaggio nĆ© nel raccontarci le vite dei suoi personaggi ed ĆØ proprio questo che fa di lui una certezza: addentrarsi tra le pagine di un suo romanzo ĆØ come perdersi in quella Maremma tanto amata e spaventosa.

Le case del Malcontento ĆØ la narrazione corale della vita di un paese che riesce ad essere il fulcro del romanzo, mettendo, paradossalmente, in secondo piano i suoi abitanti.
SarĆ  Le Case il vero e unico protagonista di questo romanzo. Chi percorrerĆ  le sue strade, chi abiterĆ  le sue dimore, non sarĆ  altro che una spalla a quello che ĆØ un paese unico nel suo genere.
Unico e spaventoso. Unico e geniale.
  


La Libridinosa

Cosa fai nella vita? Leggo!

3 commenti:

  1. Dopo aver letto "Ossigeno" mi sono detta che assolutamente volevo leggere qualcos'altro di Naspini e, spulciando tra i titoli, mi ĆØ saltato subito all'occhio questo..tant'ĆØ che la mia cara amica Lea, lo sta facendo arrivare in biblioteca...
    Non vedo l'ora di leggerlo !!
    Bellissima recensione.. se il numero di pagine, un pĆ² mi ha fatta esitare...ora non ho piĆ¹ dubbi ;-)

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  2. Bellissima recensione.
    PS Ben tornata, sono felice di poterti rileggere

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  3. sto leggendolo, tra alti e bassi, bello rileggerti

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