31 gennaio 2015 Come sempre sono nella stanza librosa, accucciata in poltrona, col muso di Merlino su una gamba e un libro tra le mani. È un libro particolare. L'ho terminato da pochi minuti, ho le guance ancora umide di lacrime e un crescente senso di solitudine mi alberga dentro. Ho la sensazione che quella che mi accingo a scrivere sarà una delle recensioni più difficili della mia carriera di blogger. Come farò a spiegare chi è Cesare? Come si spiega a chi ancora non conosce quello scorbutico settantasettenne, che un uomo così, egoista, sociopatico, anche un po' vigliacco, può entrarti nel cuore, ridurtelo a brandelli e non uscirne più? Cesare è uno dei personaggi meno amabili che io abbia incrociato sulla mia strada di assidua lettrice. Un anziano che, per queasti tutta la sua vita, ha calpestato i sentimenti altrui; un uomo pieno di rimpianti, un pessimo marito e un padre forse peggiore. Eppure... Eppure io, poco più di 48 ore fa, ho preso in mano questo lib