Recensione 'Come l'arancio amaro' di Milena Palminteri - Bompiani


COME L'ARANCIO AMARO
Milena Palminteri
Bompiani
26 giugno 2024
445 pagine


Tre protagoniste straordinarie fronteggiano la sfida piĆ¹ grande: trovare il senso del proprio essere donne in un mondo che vorrebbe scegliere al posto loro.Nardina, dolce e paziente, che sogna di laurearsi ma finisce intrappolata nel ruolo di moglie. Sabedda, selvatica e fiera, che vorrebbe poter decidere il proprio futuro ma ĆØ troppo povera per poterlo fare. Carlotta, orgogliosa e determinata, che vorrebbe diventare avvocato in un mondo dove solo i maschi ritengono di poter esercitare la professione. E un segreto, che affonda nella notte in cui i loro destini si sono uniti per sempre.
Tra gli anni Venti e gli anni Sessanta del Novecento, Sabedda, Nardina e Carlotta lottano e amano sullo sfondo di un mondo che cambia, che attraversa il Fascismo e la guerra, che approda alla nuova speranza della ricostruzione. Per ciascuna di loro, la vita ha in serbo prove durissime ma anche la forza di un amore piĆ¹ grande del giudizio degli uomini.
Partendo da una storia vera, Filomena Palminteri esordisce con un romanzo maturo e travolgente, scritto con una lingua ricca di sfumature, popolato di personaggi memorabili per la dolente fierezza con cui abbracciano i propri destini.



ChissĆ  se i libri possono emanare un profumo? E non mi riferisco all'odore della carta, quello ĆØ quasi ovvio! Parlo dei profumi contenuti in una storia. PerchĆ© se cosƬ fosse, questo romanzo odorerebbe di sole, di salsedine e di agrumi, di amore, di disprezzo e di mare, di solitudine, di intrighi e di quella Sicilia che fu e forse ĆØ ancora oggi.
Nell'isola nobili e villani, prima di sentirsi italiani, erano tutti siciliani e la Sicilia era una fede.
Come l'arancio amaro ĆØ un romanzo che, come un puzzle, ĆØ composto di tanti dettagli e tanti personaggi, ognuno dei quali, alla fine del racconto, troverĆ  il proprio posto per comporre un quadro magnifico e indimenticabile!

Carlotta potrebbe apparire come la protagonista centrale di questa storia, ma, procedendo con la lettura, ci renderemo conto che lei ĆØ il fulcro attorno al quale ruota tutto ciĆ² che l'autrice ha deciso di raccontarci, inclusi gli scenari politici, la mafia che imperversava sulla Sicilia, le dinamiche di ogni altro personaggio che, in qualche modo, sarĆ  sempre ricollegato a Carlotta, ma diverrĆ , a modo suo e con la sua storia, protagonista.

La notte del 23 dicembre 1924 a Sarraca accaddero molte cose, forse troppe. Sabedda, giovane e ribelle serva dei Baroni Cangialosi, dĆ  alla luce la piccola Carlotta; pochi minuti dopo, la bambina le viene tolta dalle braccia e portata via.
La notte del 23 dicembre 1924 nel cielo di Sarraca, sopra il mare in tempesta, il dirigibile Diximude viene colpito da un fulmine, prendendo fuoco e lasciando cadere in mare i 50 uomini che componevano il suo equipaggio. Mentre tutto ciĆ² accade, la piccola Carlotta, tra le braccia della levatrice, viene portata a palazzo Cangialosi, dove Nardina AricĆ², moglie del Barone Carlo Cangialosi, finge di dare alla luce il loro primogenito.
Nardina ha vent'anni e il suo sogno sarebbe stato quello di studiare, ma la madre ha sempre avuto mire diverse per la bellissima figlia e, terminate le scuole superiori, la riporta a Sarraca, dove Nardina incontra Carlo, di molti anni piĆ¹ grandi di lei; sboccia l'amore e, appena diciottenne, la ragazza, nonostante le rimostranze della Baronessa Rosetta, madre di Carlo, forte della dote preparatale dalla madre, sposa il suo amato.
La notte del 23 diembre 1924 il Barone Carlo Cangialosi muore misteriosamente, poche ore dopo aver visto la sua primogenita per la prima volta.

Bastiana AricĆ² a Sarraca ĆØ conosciuta come "la currera", la corriera. Rimasta vedova da giovane e con una figlia da crescere, Bastiana si ĆØ rimboccata le maniche e ha cominciato a creare quella che ĆØ diventata la sua attivitĆ : occuparsi di commissioni per gli altri, ovviamente dietro lauto compenso.
Bastiana ĆØ una di quelle donne dalla scorza dura, che ha pensato al futuro della figlia prima che a sĆ© stessa; l'ha fatta studiare, le ha creato una dote sostanziosa, fatta di denari, terreni e proprietĆ  varie e vederla sposata col Barone Cangialosi ĆØ la realizzazione di ogni suo desiderio. Ma quando, dopo due anni di matrimonio, Nardina non ha ancora figli, Bastiana capisce che il suo ruolo traballa. Ed ĆØ cosƬ che Come l'arancio amaro dĆ  il via a un intricato intreccio di vite e di storie!

Nel 1960 Carlotta vive e lavora ad Agrigento, dove dirige l'archivio notarile ed ĆØ proprio da lƬ, da una carta ritrovata per caso, come la scintilla che dĆ  il via a un incendio, che Carlotta inzia a sospettare del suo passato e delle sue origini.

A traghettarci in questa storia ĆØ zu' Pippino, un avvocato ormai novantenne che ha sempre fatto parte della vita della famiglia Cangialosi e, assieme a loro, ha attraversato l'epoca del fascismo, le morti, i cambiamenti sino alla perdita di tutti i loro beni.

Come l'arancio amaro ci accompagna in una Sicilia soleggiata e arida, trascinandoci quasi a forza nella vita dei suoi abitanti. Tra Agrigento e Sarraca seguiremo questo nugolo di personaggi, scopriremo gli intrecci che li legano e ascolteremo i loro segreti.
Saremo spettatori consapevoli di quella che ĆØ una grande storia; una storia che si dipana lungo quarant'anni di vita e che sconfina sino a "la Merica", laddove tanta gente trovo rifugio dai propri peccati.

ƈ un ricamo questo romanzo, partendo dalla scrittura di Milena Palminteri, una scrittura che ricorda i classici, che accoglie, avvolge e coinvolge il lettore sino a non lasciarlo piĆ¹ libero di respirare, bramoso di sapere come i fili si intrecceranno tra loro!
ƈ un ricamo i cui colori ricordano l'azzurro di quel mare limpido e incontaminato, ma anche l'ariditƠ di una terra dura, a volte ostile, i cui abitanti hanno imparato a guardarsi le spalle dai nemici, ma soprattutto dagli amici.
Il dialetto, centellinato, dosato con cura, rende ancora piĆ¹ vera questa storia. I personaggi risultano vividi e reali, talmente tanto che si ha la sensazione di poter allungare una mano per far loro una carezza.
Io dell'arancio amaro conosco solo le spine e ormai non mi fanno piĆ¹ male. Ma il profumo del suo fiore bianco ĆØ il tuo, ed ĆØ quello della libertĆ .
Non c'ĆØ una parola fuori posto in questa storia, non un tassello che non vada dove debba andare. Tutto trova una sistemazione, ogni situazione avrĆ  la sua risoluzione, solo quel vuoto nel cuore di Carlotta pare non debba trovare requie.

La Libridinosa

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4 commenti:

  1. Finito di leggere ieri. L’ho trovato eccessivo, barocco, lentissimo… la trama (non particolarmente nuova e interessante, di storie simili se ne trovano a bizzeffe) ne avrebbe sicuramente giovato con 200 pagine in meno. Non riesco a pubblicare accedendo a google, quindi firmo Rosalia M.

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    1. Ciao Rosalia, mi spiace che il romanzo non ti sia piaciuto, ma ammiro la tua tenacia nell'averlo portato a termine. Io sono dell'idea che quando una storia non ci sta regalando emozioni, la si possa tranquillamente abbandonare!

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    2. Confesso che le ultime 150 pagine le ho lette mooolto velocemente. Di solito abbandono senza pietĆ , questo mi ha comunque incuriosito, volevo sapere come andava a finire

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  2. Ciao ! Ho terminato si leggere questo romanzo proprio ieri sera e tra tutte le recensioni ed i commenti che ho trovato nel web, la tua ĆØ senza dubbio quella che piĆ¹ rispecchia ciĆ² che il libro mi ha suscitato e noi sarei mai stata in grado scrivere. Grazie

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