UN'ORA
Christian Bergamo
Rizzoli
18 giugno 2024
276 pagine
Una volta all’anno il tempo si ferma, regalandoci un’ora in cui tutto ĆØ possibile. Ć ciĆ² che succede a fine ottobre, nel passaggio dall’ora legale a quella solare, ed ĆØ in questo momento sospeso che nasce la storia di Diego e Camilla. I due si incontrano in un bar neanche ventenni, allo scoccare dell’ora solare, e sullo scadere del loro tempo insieme si fanno una promessa: ritrovarsi tutti gli anni nello stesso posto per vivere quell’ora che in realtĆ non esiste, senza vedersi mai oltre quello spazio sicuro e senza mai parlare di sĆ© al passato e al futuro. Un qui ed ora in cui si annida l’affetto di cui hanno bisogno, in cui prendersi una pausa da un’esistenza che, nelle sfide quotidiane, puĆ² logorare anche i sogni e gli affetti piĆ¹ forti. Lucio, il proprietario del locale, da dietro il bancone ĆØ arbitro e testimone dell’accordo: anno dopo anno li osserva e li ascolta tra una sigaretta e un bicchiere, senza mai immischiarsi, provando a immaginare le loro vite e a indovinare chi siano davvero fuori da quelle quattro mura dove hanno deciso di prendersi una pausa da ciĆ² che li aspetta tutti i giorni. E la loro relazione diventa cosƬ per lui un’occasione inattesa per riflettere sulla propria realtĆ . Christian Bergamo ci regala nel suo romanzo un’inedita storia di quasi amore, di due vite che si incontrano di rado, come le lancette di un orologio, e che, in un mondo che corre veloce, trovano uno strano modo per non perdersi mai.
A questo libro non avrei dato due spicci, giuro! Mi sembrava la solita storia, la solita copertina, qualcosa di giĆ visto e giĆ letto. Quindi, giusto perchĆ© i prezzi dei libri non scendono e gli stipendi non salgono, ho scelto di prenderlo in versione digitale, forte anche del mio nuovo Kobo a colori che mi avrebbe permesso di godermi i vivaci colori della copertina!
Allo stesso modo, ho scelto di leggerlo in un momento in cui avevo (avrei avuto) bisogno di una storia leggera, che non mi richiedesse impegno nƩ a livello mentale nƩ, tantomeno, di tempo. E invece, ecco che il bravo Christian Bergamo mi ha fregata!
Ho iniziato Un'ora durante il torrido pomeriggio dell'11 luglio e mi sono ritrovata a non riuscire piĆ¹ a mettere via il Kobo, leggere ovunque e sino a che, la sera, gli occhi non hanno ceduto al sonno, per poi riprendere nelle prime ore del giorno successivo e terminarlo senza quasi accorgermi di essere arrivata all'ultima pagina (o all'ultima schermata!).
Quello che so ĆØ che, giunta alla fine, sono corsa ad acquistare la versione cartacea del romanzo perchĆ© va bene tutto, comodo il digitale, ma ci sono libri che devono essere fisicamente presenti nella mia libreria!
Si sono guardati, il ragazzo ubriaco e la ragazza che piangeva, ed ĆØ iniziato tutto.
Ventiquattro ore, un giorno intero, ma spalmato in ventiquattro anni, un'ora all'anno. Un'ora ben precisa, quella che, tutto sommato, potrebbe non esistere, quell'ora di passaggio tra la legale e la solare; quell'ora che noi amanti dell'inverno e del buio amiamo piĆ¹ di ogni altra cosa, quell'ora che rende le giornate sempre piĆ¹ corte!
Ć in quell'ora lƬ della fine di ottobre del 1996 che Diego e Camilla, appena diciottenni, si incontrano per la prima volta al bancone del locale di Lucio.
Lui ubriaco fradicio, lei con le lacrime agli occhi. Ć quasi il momento della di chiusura, ma ĆØ proprio quell'ora che, in fondo, non esiste. E cosƬ Lucio cede e serve loro un'ultima birra!
Non sa, Lucio, che quello sarĆ l'inizio di una storia lunga 24 anni, una storia di cui anche lui, a modo suo, diventerĆ protagonista.
Ero una barriera separatrice o forse il trattino che li univa.
In uno strano gioco da giovani forse un po' sprovveduti, Diego e Camilla decideranno di non raccontarsi nulla del loro passato nƩ delle loro aspettative per il futuro e, soprattutto, di incontrarsi nuovamente in quello stesso posto, a distanza di un anno, durante il passaggio tra l'ora legale e quella solare.
Ć col gioco tra Camilla e Diego che prende il via questa storia che racchiude mille sfaccettature di vita! Ed ĆØ attraverso lo sguardo e le parole di Lucio che conosceremo, un'ora all'anno, i due ragazzi; li vedremo crescere, cambiare, sia fisicamente che emotivamente, scorgeremo nei loro sguardi, nei silenzi o nelle parole vomitate di getto, i loro dolori, anche se nulla ci sarĆ mai davvero rivelato.
Esattamente come Diego e Camilla rimarranno all'oscuro di una buona parte delle loro vite, altrettanto succederĆ a noi.
Tanto, invece, scopriremo di Lucio, della sua vita, di Roberta, quell'amore che sembrava per sempre, e del suo rapporto conflittuale col figlio.
Un'ora ĆØ l'intersezione perfetta fra tre personaggi diversi che, in qualche modo, lungo le pagine di questo racconto, diventano un'unica entitĆ .
Ci sarĆ un momento, non si sa bene quando, in cui pensarli separati, immaginare l'avvicinarsi della fine dei loro incontri, susciterĆ un dolore quasi fisico in chi legge.
Mentre faremo parte della vita di Lucio e lo ascolteremo raccontarci quelle ore rubate alla vita reale, diventeremo anche noi Diego e Camilla, due ragazzi prima, due adulti poi, ma sempre e comunque un battito di tristezza a fare da sottofondo ai loro incontri.
Questa storia non profuma di occasioni mancante, ma di speranza! Nonostante la vita cerchi sempre di prendere il sopravvento sui tre protagonisti, si continua a scorgere un bagliore, una piccola luce che brilla nel buio, esattamente come l'insegna di quel locale in cui tutto ha avuto inizio!
Ho amato follemente la scelta dell'autore di regalarci un finale imaginifico, lasciando a ognuno di noi la possibilitĆ di costruire il destino di Diego e Camilla!
Un'ora ĆØ una piccola chicca in mezzo a tante storie forse perfette, forse "importanti", forse ricche di studio e approfondimento.
Qui, invece, c'ĆØ solo la vita vera, l'ora da rubare a un'esistenza normale, lo sguardo da incrociare inconsapevolmente per poi costruirci attorno una fortezza!
E sƬ, in fondo, tutti abbiamo sognato di essere un Diego o una Camilla.
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