Recensione 'Così com'è sempre stato' di Claire Lombardo - Bompiani


COSÌ COM'È SEMPRE STATO
Claire Lombardo
Bompiani
3 luglio 2024
575 pagine


“Non è una cattiva persona, solo che ogni tanto non è brava a essere una persona.” Julia sa da sempre che qualcosa dentro di lei non funziona come dovrebbe, o come gli altri si aspettano: le ragioni stanno in parte nell'infanzia con Anita, la madre dura e distratta che l'ha avuta giovanissima; poi sono venute le scelte dettate dall'impulso e dal dispetto, i vent'anni navigati senza una rotta, tra mille lavori casuali e legami altrettanto casuali. Infine Julia ha incontrato Mark, il solido, sereno, affidabile Mark, che l'ha amata tutta, così com'era. Ha avuto Ben, e ha cominciato subito a chiedersi cos'era quell'amore smisurato e incomprensibile, così forte da farle perdere l'equilibrio, per un essere minuscolo, e la voglia di scivolar via qualche volta è stata più forte di tutto. E poi è successo qualcosa. Qualcosa che le torna alla memoria, vivido come se fosse ieri, quando facendo la spesa per la festa dei sessant'anni di Mark incontra Helen Russo. Helen, la bella signora ricca, elegante, stravagante ma solida che anni prima l'ha accolta nella sua grande casa e le ha fatto posto nella sua vita. Julia si è come innamorata di lei, dell'isola di pace che rappresentava nella sua vita dominata dall'incertezza e dalla placida tirannia di Ben. E ha corso un rischio enorme. La Julia di oggi sembra avere tutto, proprio come Helen anni prima: una bella casa nei sobborghi, un marito che la adora, due figli – dopo Ben, che ora è un giovane uomo, è arrivata Alma, con i suoi alti e bassi da adolescente assertiva. Eppure, eppure. La memoria chiama, impone il confronto a lungo rimandato con Mark, con la madre, con i figli, ma prima di tutto con se stessa. E ancora una volta Julia correrà rischi, perché è così che si fa quando si vuole essere vivi. Dopo il brillante esordio con Mai stati così felici Claire Lombardo si conferma narratrice della famiglia e dell'anima; e racconta con una prosa precisa e illuminata una galleria di personaggi straordinari perché ordinari, colti nei loro slanci e nei difetti, nelle manie e nelle follie, nelle contraddizioni che tutti conosciamo quando ci misuriamo con “quell'enorme dramma senza fine che sono gli altri”.


Sono trascorsi quasi quattro anni da quando lessi Mai stati così felici (quattro anni... era l'anno del Covid!), eppure di quel libro ricordo tutte le sfumature, i personaggi e le sensazioni provate durante e dopo la sua lettura!
Un libro che mi è rimasto talmente nel cuore che continuo, ancora oggi, a consigliarlo a chiunque mi chieda una saga familiare; un libro nel quale, come scrissi nella recensione, ognuna delle 680 pagine e dei tanti personaggi che le abitavano, erano assolutamente necessario alla storia!

È stato con grande entusiasmo, quindi, che ho accolto la notizia della pubblicazione del secondo romanzo di Claire Lombardo, precipitandomi a prenotarlo per far sì di averlo tra le mie mani già il giorno della sua uscita.

Così com'è sempre stato non è un romanzo corale come il precedente dell'autrice statunitense, bensì una storia che ruota attorno a un'unica protagonista, Julia, fulcro non solo della narrazione ma anche della sua famiglia, di cui fa il bello e il cattivo tempo.
Julia è una donna, una madre e una moglie insicura e poco propensa a rapportarsi con gli altri. La sua vita scorre su binari tranquilli, almeno allo sguardo esterno, mentre lei vive in un costante stato di frustrazione e insoddisfazione, soprattutto da quando è diventata madre del piccolo Ben, un bambino tranquillo, silenzioso, affettuoso che pare essere, nella dinamica madre-figlio, colui che ricopre il ruolo dell'adulto.

La vita di Julia e ciò che l'ha portata a essere quello che è quando la conosciamo verranno sviscerate durante l'arco di tutto il romanzo, nel quale l'autrice punta il faro soprattutto verso due elementi: la presenza di Helen Russo in quello che è un "prima e dopo Helen" e un fatto, apparentemente grave, accaduto alla stessa Julia all'età di 17 anni.
La storia, quindi, si divide tra passato e presente, creando non poche difficoltà durante la lettura, perché, a differenza di quanto accaduto nel romanzo precedente, questa volta i capitoli non riportano la data; pertanto, sarà premura di noi lettori (con annesse imprecazioni!) riuscire a capire in quale epoca si svolgano i fatti narrati.
Soprattutto nella prima parte del romanzo, questa scelta mi è risultata davvero ostica (oltre che scriteriata!), tanto da rallentare notevolmente la mia lettura e, nei primi giorni, farmi desistere dal prendere in mano il romanzo stesso.
Procedendo con la storia, però, subentra la bravura di Claire Lombardo, questa sì rimasta invariata, che riesce a incuriosire il lettore, soprattutto riguardo al famoso "prima e dopo Helen Russo" e costringerlo a procedere spedito tra le pagine!

Peccato che, a conti fatti, quel "prima e dopo" non sia poi così sensazionale! Sì, in effetti, la vita di Julia ha un "prima e dopo Helen Russo", ma non per i motivi che ognuno di noi potrebbe ipotizzare. Resta l'amaro in bocca? Forse un po'!

Servono, poi, ben 48 capitoli e 480 pagine perché Lombardo ci sveli cosa accadde alla Julia diciassettenne. E anche qui, se il fatto può risultare in sé abbastanza grave, molto si intuisce nelle pagine precedenti la rivelazione, lasciandoci, anche questa volta, con un retrogusto non proprio piacevole.
Amare è più facile per chi ha conosciuto l'affetto, per chi ha imparato a ricambiare l'amore ricevuto.
Il personaggio di Julia si comprende di pagina in pagina; il racconto del suo passato, il rapporto disfunzionale con la madre, il suo risultare anaffettiva e incapace di rapportarsi agli altri, trovano spiegazione nel racconto del suo passato, ma non tanto da farcela risultare amabile e indimenticabile né, tantomeno, da giustificare certi suoi comportamenti, soprattutto nei confronti del marito Mark, un uomo totalmente opposto a lei: sicuro di sé, comprensivo, tollerante, insomma, un uomo buono!

Ho faticato parecchio per riuscire a capire le scelte di questa donna che, nonostante un'infanzia poco felice, alla soglia dei trent'anni incontra Mark che si innamora immediatamente di lei, e con lui costruisce una famiglia, mette le basi per un futuro stabile sia dal punto di vista sentimentale che economico.
Eppure Julia pare avere l'innata tendenze a mandare tutto all'aria, sia a parole che con i fatti; e se, inizialmente, le si possono attribuire e perdonare l'inesperienze e l'incapacità di dimostrare i suoi sentimenti, col trascorrere del tempo tutto ciò non è più una giustificazione valida.
Julia risulta indisponente più che bisognosa di amore, fastidiosa più che alla ricerca di conferme, antipatica anche con quelle persone che, in tutti i modi, cercando di dimostrarle affetto e comprensione.

Ognuno dei personaggi che le ruota attorno, la madre, il marito, i due figli, le poche "amiche" che avrà nella sua vita, vive come seduto su una mina pronta a saltare per aria. È snervante ritrovarsi sotto gli occhi un soggetto del genere e non poter interagire realmente con lei, non poter fare nulla per farla riflettere sugli errori che sta commettendo, rischiando di fare davvero il vuoto attorno a sé.

Così com'è sempre stato di fregia di due grandi qualità: la scrittura di Claire Lombardo e una trama avvincente che incuriosisce. D'altro canto, la parte centrale risulta decisamente lenta e spesso ripetitiva e, come detto, la protagonista non aiuta a far sì che il romanzo, nonostante le sue mancanze, rientri in quella sorta di perfezione che, forse, ci si sarebbe aspettati dopo Mai stati così felici.



La Libridinosa

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