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Lettera ironica agli editori: copertine, errori e amori impossibili coi lettori

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Cari editori, accomodatevi. Niente paura, non mordo. O quasi. Sedetevi, prendete una tazza (ma niente tè pastello, vi prego) e ascoltate. Questa non è una guerra, è una lettera d'amore un po' stropicciata , piena di ironia e qualche graffio. Perché, vedete, noi lettori vi amiamo - ma ci fate anche un po' arrabbiare. Vi seguiamo, vi sosteniamo, vi riempiamo le tasche e le storie Instagram, ma ogni tanto... ci chiediamo se viviate nello stesso mondo nostro. Quello dove una copertina è importante, ma anche una trama leggibile; dove le bozze andrebbero corrette prima della stampa; e dove non serve un titolo lungo quanto un testamento per attirare l'attenzione. A chi pubblica solo copertina pastello con tazze di tè: serve uno psicologo (e un grafico sobrio) Cari editori dell'estetica zuccherosa, possiamo parlare? Ogni volta che vede una copertina con una ragazza di spalle, un fiore appassito e un font calligrafico color cipria, un lettore muore dentro. Capisco la necessi...