Recensione 'Più di quel che avanza' di Francesca Romana Capone
SINOSSI Un evento capace di sospendere l'esistenza e di costringere a guardarla sotto una diversa, inedita prospettiva: vittima di un incidente, la protagonista del romanzo si ritrova nell'impossibilità di muoversi e parlare, e tuttavia in una condizione di cristallina lucidità attraverso al quale rilegge il suo passato e prevede un futuro. Attorno al suo letto, la rete di relazioni che tessuto nei suoi quarantatré anni di vita si dipana e si lacera, senza che lei possa in alcun modo intervenire. Marito, amante, figlia, baby-sitter: la sua presenza muta sembra far precipitare vicende prima sospese in una precaria stabilità. In un teso monologo interiore, il mestiere di restauratrice divien metafora della situazione presente e della necessità di ricostruire una nuova identità. Proprio come una tela deteriorata dal tempo riprende vita e colore grazie al lento, faticoso e quasi magico processo del restauro, così "Ora la tua faccia somiglia al tuo nome. È molto be...