Dieci frasi che ogni lettore odia sentirsi dire (e risposte ironiche per salvarsi dalla galera)



C’è una categoria di esseri umani che il lettore teme più dei finali aperti: quelli che, vedendoti con un libro in mano, ti dicono:

“Ah, io non ho tempo per leggere.”

Giuro, ogni volta mi parte un tic all’occhio. Come se leggere fosse un privilegio riservato ai disoccupati del regno di Narnia.
E allora ecco un piccolo manuale per sopravvivere a chi ti fa venire voglia di usare Guerra e pace come arma contundente.

Le 10 frasi proibite (e come rispondere senza finire in galera)

  1. “Leggere è una perdita di tempo.”
    Risposta ironica: “Hai ragione, in effetti è molto più produttivo guardare un cantiere.”

  2. “Io non ho tempo per leggere.”
    Risposta ironica: “Tranquillo, anch’io non ho tempo per respirare, ma lo faccio lo stesso.”

  3. “Ma a cosa serve leggere?”
    Risposta ironica: “Serve a capire perché la gente dice cose assurde e sopravvive senza perdere la sanità mentale.”

  4. “I libri sono noiosi.”
    Risposta ironica: “Anche ascoltare te, ma lo faccio lo stesso.”

  5. “Io preferisco guardare film.”
    Risposta ironica: “Io preferirei sotterrarti, ma i bagni delle carceri sono sporchi.”

  6. “Non leggo perché mi annoio subito.”
    Risposta ironica: “Capisco, la pazienza è sopravvalutata. Meglio continuare a saltare da un reel all’altro.”

  7. “Io leggo solo se devo studiare o lavorare.”
    Risposta ironica: “Quindi non lo fai da parecchi anni.”

  8. “Non mi piacciono i libri strani.”
    Risposta ironica: “Se i tuoi familiari pensassero la stessa cosa delle persone, tu saresti un reietto.”

  9. “Leggere è roba da secchioni.”
    Risposta ironica: “Non leggere è da fascisti.”

  10. “Non mi ricordo mai i nomi dei personaggi.”
    Risposta ironica: “Ti svelo un segreto: carta, penna e calamaio.”

Riflessione tra le righe

E poi ci fermiamo un attimo a pensare: vivere in un mondo dove la gente crede che leggere sia un lusso o una perdita di tempo è come stare in una biblioteca e sentire qualcuno dire:

“Che palle, troppo silenzio qui dentro!”

Noi lettori lo sappiamo bene: i libri non giudicano, non interrompono, non ti spoilerano la vita con meme stupidi. E allora ci si ritrova, pazienti ma armati di sarcasmo, a navigare tra le frasi proibite con la grazia di chi sa che, prima o poi, il mondo finirà per leggere… o almeno per smettere di fare queste domande assurde.

E alla fine, sopravviviamo.
Sorridiamo, annuiamo e torniamo ai nostri libri, che almeno non ci chiedono:

“Ma a cosa serve leggere?”

Serve a questo: a non rispondere male.
E a sentirci un po’ meno soli in un mondo che sembra avere il cervello in modalità “auto-scroll”.



Commenti

  1. Quanta verita... sarà un caso quindi che le persone che scelgo per amici siano lettori come me?

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