Sono una lettrice accanita e una blogger. Volete che non vada al BookCity? Non ne ho perso mai uno, figuratevi se penso di iniziare proprio adesso!
Bene, questo è ciò che dovrebbe scrivere una blogger seria, che, armata di ombrello e pazienza, si è avventurata nella tre giorni milanese a caccia di autori, presentazioni e libri.
Ma io vi sembro seria? Ok, ogni tanto ci provo, ma raramente riesco! Così, il mio BookCity di quest'anno, è stato semplicemente il viatico per riunire finalmente le Lettrici Geograficamente Sparpagliate, anche se orfane di Stefania, causa distanza (triste io).
Dopo un sabato di diluvi e tempeste, nel quale Milano è stata vittima di esondazioni, metro allagate e traffico inverosimile, ieri mattina, forte del nostro arrivo, la capitale lombarda si è svegliata sotto un sole splendente e un cielo azzurro che faceva quasi male agli occhi!
Qualcuno, però, ha dimenticato di avvisare Cuore Zingaro e la sua mamma che, loro malgrado, si sono ritrovare a gironzolare per tutta la giornata armate di ombrello (no, non lo hanno perso, anche se, in fondo in fondo, ci speravano!).
Sveglia alle 6, famiglia giù dal letto, colazione, vestiti, corri, sbrigati, alle 7.45 eravamo in macchina, direzione Cremona. Arrivati in stazione, scopriamo che il treno ha un ritardo di 20 minuti. Vabbè, apro il Kobo e inizio a leggere l'e-book che mi ha gentilmente inviato la e/o edizioni.
Saliti sul treno, ovviamente continuo la lettura, interrotta semplicemente per guardare il Po in piena (spettacolo affascinante quanto pauroso!).
Arrivati in stazione a Milano, trovo Cuore Zingaro e la sua meravigliosa mamma che ci aspettano. E lì sono uscite le prime lacrime!
Una bella colazione in attesa del treno che, da Torino, porterà tra le nostre braccia anche Salvia!
E ancora lacrime e sorrisi quando, scesa dal treno, io e cuore le siamo corse incontro!
Tutti in metro, direzione Porta Romana per raggiungere la nostra Daniela e partecipare alla presentazione del nuovo romanzo di Massimo Gramellini e Chiara Gamberale, in uscita proprio oggi, dal titolo "Avrò cura di te".
Nel buio del teatro, immerse nel nostro ruolo di blogger, abbiamo diligentemente ascoltato i due autori raccontare com'è nato questo libro e a quali riflessioni li abbia portati.
Che dire di questo incontro? Inizialmente, Chiara Gamberale mi piaceva molto. Ho adorato il personaggio di Mandorla in Le luci nelle case degli altri e ho amato tanto Quattro etti d'amore, grazie.
Con il tanto osannato Dieci minuti, invece, ho avuto una sorta di distacco da questa autrice. E credo di poter dire che, dopo averla ascoltata ieri, l'antipatia abbia preso il sopravvento.
Mentre Massimo Gramellini è un animale da palcoscenico, coinvolge il pubblico, lo attrae, la Gamberale è, come ha detto mamma Cuore, priva di anima.
Non trasmette nulla, è noiosa, pedante, quasi statica.
Se da un parte, sentir parlare Gramellini faceva venire voglia di acquistare il libro, ogni volta in cui lei apriva bocca, la voglia, immediatamente scemava.
Tant'è che il libro, per quanto riguarda noi LGS è rimasto sullo scaffale!
Usciti dal Teatro in cui si era tenuto l'incontro, ci siamo dirette in piazza Duomo per un salutare pranzo al Burger King! E durante il pranzo, le LGS si sono messa all'opera e hanno preparato alcune sorprese per voi lettori che, però, scoprirete solo dopo le feste di Natale!
A quel punto, cosa pensate che possano fare quattro folli lettrici che bramano carta e inchiostro? Seguite da figli pazienti e mariti rassegnati, ci siamo fiondate alla Mondadori e ci siamo date alla pazza gioia!
Mentre i mariti controllavano che i figli non facessero danni e non venissero portati via da nessuno, le vostre quattro blogger hanno provveduto a svaligiare la libreria senza alcuna remora!
Gironzolando, vedo Cuore e Salvia con in mano i libri di Fannie Flagg. Arraffo quelli rimasti e Salvia mi chiede: "Laura, ti piace la Flagg? L'hai mai letta?". E io: "No". Dovevate vedere la sua faccia!
Ok, non l'ho mai letta, ma ne ho sempre sentito parlare benissimo e ho sempre avuto intenzione di leggere qualcosa di suo. Quindi, visto che ero lì perché non approfittarne? Anzi, per essere precisi, oggi ho provveduto ad ordinare i volumi che non sono riuscita a trovare.
Quindi, se in questi giorni doveste passare alla Mondadori di Piazza Duomo a Milano e doveste vedere un vuoto nello scaffale dove giacevano i libri di Fannie Flagg, sappiate che È TUTTA COLPA NOSTRA!
L'idea finale era quella di ascolta Amabile Giusti, Bea Buozzi, Giorgio Ponte e Virginia Bramati che presentavano i loro romanzi. Sinceramente, io non ce l'ho fatta. Un po' la stanchezza, un po' il fatto che, come sapete bene, si tratta di libri che non rispecchiano le mie letture, ho mollato e sono uscita dalla sala.
A quel punto, un po' tutte abbiamo deciso di andare, anche perché l'orario della partenza si avvicinava sempre di più. Salutata Daniela che era venuta in macchina, io, Cuore e Salvia ci siamo dirette in stazione. C'è bisogno di dirvi che abbiamo pianto ancora? No!
Che cosa aggiungere? So che il BookCity, per un lettore-blogger, dovrebbe essere un modo per immergersi ancora di più nei libri e so che io, quest'anno, non l'ho fatto. Ma l'emozione che ho provato nel poter finalmente abbracciare le mie amiche, nel poter sentire la loro voce senza un telefono di mezzo, poter parlare con loro guardandole negli occhi... Ho quasi quarant'anni, non sono più una ragazzina, di amiche, nella mia vita, ne sono passate tante. Certo non avrei mai pensato di trovare queste splendide ragazze grazie ad un blog e ad un social network. Ci siamo trovate, ci sono tante cose che ci accomunano e altre che ci differenziano. Ma una, su tutte, ci lega: CI VOGLIAMO BENE!
Mi spiace per chi si aspettava un resoconto di incontri con gli autori, di autografi sui libri, di presentazioni, ecc.
Quest'anno il mio BookCity è stata Salvia che è corsa in cartoleria a comprarmi una matita perché io le dico sempre che me le perde (lei vive in Piemonte, io in Lombardia... questo per darvi l'idea di che tipe siamo!). È stata Daniela che, quando ha incontrato Loredana Limone, si è preoccupata di far fare una dedica per ognuna di noi. È stata Cuore che mi ha guardata con i suoi occhi dolci e mi ha detto "ti voglio bene". E la sua mamma che mi abbraccia forte forte.
Quest'anno, il mio BookCity è stato speciale, bello, prezioso e lo porterò nel cuore per sempre. Perché ho guardato negli occhi tre ragazze speciali e il mio cuore le ha riconosciute. Adesso, di sguardo da incontrare, ne manca solo uno: due occhi scuri scuri che vivono in Calabria. Pochi mesi ancora, poi il quintetto sarà al completo. E chi ci ferma più?
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