Da qualche mese, come ormai saprete se seguite il blog con una certa costanza, sono stata coinvolta nel progetto #bancarellablogger. Da qualche mese, io e alcuni colleghi blogger abbiamo preso l'impegno di accompagnarvi per mano alla scoperta di questo premio letterario tanto importante e, purtroppo, poco conosciuto nonostante la sua lunga storia!
Dopo avervi fatto scoprire come nasce, cresce e si evolve il Premio Bancarella, come vengono scelti i libri della Sestina finalista e come si svolgono le votazioni che decreteranno il vincitore, dopo aver letto e recensito tutti i sei libri finalisti di quest'anno, adesso abbiamo deciso di passare la parola ai librai, che, assieme ai libri, sono i veri protagonisti di questo premio!
Io ho avuto il piacere di conoscerla durante la prima presentazione de "La tristezza ha il sonno leggero" e sono rimasta affascinata dal modo in cui, nonostante il libro fosse uscito da 5 minuti, ĆØ riuscita a coinvolgere il pubblico presente, a parlare del romanzo senza svelare assolutamente nulla, facendo leva su quell'ironia innata che, come vi ho detto, la contraddistingue!
Vi ho incuriositi? Bene! Ecco a voi Amanda Colombo!
1. I lettori che frequentano la tua libreria, arrivano con delle idee ben precise su cosa acquistare o tendono a farsi consigliare?
Devo dire che abbiamo entrambe le tipologie di clientela, anche se coloro che vogliono farsi consigliare prevalgono. Il bello di essere una piccola libreria indipendente è proprio questo: si instaura un rapporto personale col cliente, che finisce per essere "parte della famiglia", e come tale viene trattato... Si parla, si ride, ci si confronta e si cerca il libro giusto insieme. Vi dirò di più: a volte mi capita di ordinare i libri che venderò pensando già a chi sarà l'acquirente...
2. Con quale criterio scegliete i libri da esporre in vetrina?
Non esiste un vero criterio, direi che si tratta più di emozioni da seguire. Cerchiamo di cambiare spesso le vetrine, e facciamo in modo che ogni vetrina racconti una storia, grazie alle storie che propone. Che si parli d'amore, di viaggi, di favole o di arte, cerchiamo di creare un insieme che "parli". La verità però è che l'artista di famiglia è mio marito: io lancio l'idea e scelgo i libri, lui crea l'ambientazione e dà forma al racconto.
3. Come combattete la crisi delle vendite, la concorrenza delle grandi catene e dei siti di vendita on-line? Quelli iniziative propone la tua libreria per fidelizzare i clienti (ad es.: tessere punti,
sconti, incontri con gli autori, club di lettura, ecc.)
Come ormai molti colleghi, anche noi abbiamo una tessera fedeltĆ con accumulo punti e abbiamo delle convenzioni con enti, aziende e associazioni. Come sai organizziamo incontri con autore nella nostra cittĆ e nelle cittĆ limitrofe, convinti che dare la possibilitĆ ai lettori di incontrare i propri autori preferiti dal vivo sia un regalo enorme. In ogni modo, credo che tutte queste cose non bastino a combattere la concorrenza di chi traduce tutto in risparmio economico: noi librai indipendenti siamo proprio una cosa diversa, e credo che sia diverso anche il nostro cliente tipo. Noi siamo custodi di storie, e il nostro compito ĆØ affidarle nelle mani del lettore giusto. E questo non ha prezzo.
4. Cosa spinge un lettore a scegliere, oggi, una libreria indipendente?
Di sicuro il desiderio di un parere competente, di un consiglio ben motivato, di un contatto umano che vada oltre il "Grazie e buongiorno". E poi la possibilità di trovare anche editori minori, idee meno allineate magari, edizioni meno "commerciali". à un po' come andare dal sarto: si cerca il prodotto su misura. Ed è anche un po' come andare dall'analista, perché per trovare il libro giusto bisogna parlare di sé, mettersi a cuore nudo, raccontare i propri gusti, desideri e aspirazioni... Solo così il libraio potrà trovare il libro perfetto, l'amico fedele che il lettore si porterà a casa.
5. Qual ĆØ il “libro Bancarella” che ti ĆØ rimasto nel cuore (vincitore o partecipante)?
Oddio, dirne solo uno sarebbe un torto verso gli altri! Io sono votante dal 2009, e ogni anno è un ricordo speciale. Se proprio proprio mi obblighi, allora dico il vincitore del 2009: "Il suggeritore" di Donato Carrisi. Io ero lì per la prima volta, lui pure. Ci siamo conosciuti la sera del sabato a Montereggio durante la cena dei librai, con un freddo cane: lui ha servito piatti di minestrone a tutta la tavolata, e fra un cucchiaio e l'altro ci siamo raccontati i reciproci mestieri, le emozioni di quella "prima volta", i sogni e le speranze. Poi la mattina dopo ho scoperto che i suoi genitori erano nel mio stesso hotel, nella stanza di fianco: la signora Carrisi che la domenica mattina cerca un ferro per stirare la camicia al figlio è uno dei ricordi più cari! Quando poi la sera è stato proclamato vincitore, sono salita sul palco e gli ho scattato una foto con mamma, foto che - a quanto dice - è ancora sul loro comò. Alla fine anche il Premio Bancarella è come i librai indipendenti che l'hanno creato: qualcosa che ha a che fare più con la passione e il cuore che con i dati di vendita.
6. Cosa pensi dei blog letterari? Li segui?
Credo che i blog siano una vera ricchezza per i librai e per l'editoria in genere! Una voce indipendente, come lo siamo noi! à divertente seguirvi e vedere come ogni blogger abbia gusti ben precisi e idee diversi su titoli uguali... Ma si sa, ogni libro ha una casa, e ogni lettore è una casa a sé. I blogger non fanno differenza: sono lettori accaniti che si circondano delle storie giuste per loro!
7. Ci consigli un libro.
Mai. Siete troppi. Dovrei guardarvi negli occhi per poterlo fare. Il libraio "libraio" deve vedere l'anima del lettore.
Ecco lettori, questa ĆØ Amanda e credo proprio che dalle sue parole traspaia il suo amore incondizionato verso quel meraviglioso mondo fatto di carta, inchiostro e pagine di libri!
Prima di salutarvi, però, permettetemi di ringraziare Amanda a nome di tutti i #bancarellablogger: è stata lei a volerci, a crearci, a supportarci e ad aiutarci, seguendoci con l'affetto di una mamma, tirandoci le orecchie quando era il caso, facendoci ridere sino alle lacrime. Amanda, parlo io ma lo faccio a nome di tutti: ti vogliamo bene, sei un dono per questo mondo così difficile e siamo felici di averti nelle nostre vite! Ora, però, scendi dai tacchi che le vie di Pontremoli non mi sembrano adatte!!
Amanda, oltre che mitica e paziente, ĆØ anche mooolto loquace (capiscimi), ahahahahah! :)
RispondiEliminaahahahahah
EliminaPurtroppo librerie così ce ne sono sempre meno! Quando abitavo a Venezia andavo spesso alla Goldoni che è storicissima o alla Toletta. Erano più attrattive delle grandi marche, più casalinghe. Ci vorrebbero più Amanda!
RispondiElimina#piùamandapertutti
EliminaGrazie Amanda e grazie Laura. Bellissima intervista.
RispondiEliminaLea
<3
EliminaBrava Amanda! Il libraio "libraio" deve vedere l'anima del lettore.
RispondiEliminaAmanda ĆØ brava davvero!
EliminaBellissima intervista!!!
RispondiEliminaadoro Amanda e se non riesco a imitarla per i tacchi ci provo con i rosso Amanda!
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