Recensione 'Un'amicizia' di Silvia Avallone - Rizzoli


UN'AMICIZIA || Silvia Avallone || Rizzoli || 10 novembre 2020 || 444 pagine

Se le chiedessero di indicare il punto preciso in cui ĆØ cominciata la loro amicizia, Elisa non saprebbe rispondere. ƈ stata la notte in cui Beatrice ĆØ comparsa sulla spiaggia - improvvisa, come una stella cadente - con gli occhi verde smeraldo che scintillavano nel buio? O ĆØ stato dopo, quando hanno rubato un paio di jeans in una boutique elegante e sono scappate sfrecciando sui motorini? La fine, quella ĆØ certa: sono passati tredici anni, ma il ricordo le fa ancora male. PerchĆ© adesso tutti credono di conoscerla, Beatrice: sanno cosa indossa, cosa mangia, dove va in vacanza. La ammirano, la invidiano, la odiano, la adorano. Ma nessuno indovina il segreto che si nasconde dietro il suo sorriso sempre uguale, nessuno immagina un tempo in cui "la Rossetti" era soltanto Bea - la sua migliore amica.



Ogni ragazzina si infatua della migliore amica del liceo e poi, crescendo, la perde. ƈ un passaggio obbligato. Nessuna ne ha fatto un dramma esistenziale.
L'amicizia ĆØ la piĆ¹ grande forma d'amore che ci venga concessa. Ma ĆØ anche la prima cosa che ci spezzerĆ  il cuore e ci renderĆ  egoisti e, a volte, cattivi.

Da adolescenti siamo portati a credere che quella persona con la quale dividiamo il banco di scuola, i pomeriggi al telefono, le corse in motorino, a cui confidiamo i segreti del nostro cuore, colei che di noi conosce ogni centimetro di anima, sia l'Amica Per Sempre.
Succede? A volte sƬ. Ma piĆ¹ spesso accade che la vita reclami i propri spazi e cosƬ ci si allontana pian piano, in maniera indolore, tenendo stretti i ricordi degli anni trascorsi a crescere insieme!

Non ĆØ questo ciĆ² che accade tra Elisa e Beatrice: il bianco e il nero, il bene e il male, il sole e la pioggia, questo rappresentano l'una per l'altra e cosƬ appaiono anche agli occhi del mondo.

Elisa: bruttina, timida, la faccia perennemente nascosta dietro un libro, il corpo infagottato in vestiti di tre taglie piĆ¹ grandi. 
Beatrice: alta, bella, perfetta, i capelli sempre in piega, il trucco che la esalta, gli abiti che le calzano a pennello. 
Una famiglia disastrata a fare da sfondo alla vita della prima, una perfetta, almeno all'apparenza, quella che ruota attorno a Bea.

Queste sono le vite dentro le quali ci catapulta Silvia Avallone. Un'amicizia, quella tra Bea ed Elisa, frutto di due grandi solitudini; un'amicizia che fonda le sue radici sull'egoismo.

Elisa si trasferisce da Biella a T. ed ĆØ "la straniera", quella strana, diversa, brutta, quella da evitare.
Beatrice, invece, a T. ci ĆØ nata e cresciuta, ma ĆØ troppo bella perchĆ© qualcuno possa esserle davvero amico.
ƈ cosƬ che in un giorno qualunque del 2000, queste due solitudini si cercano e si prendono per mano, tuffandosi in uno di quei rapporti totalitari e stranianti che solo i 14 anni possono farci concepire.

ƈ immediata la sensazione di disparitƠ e prevaricazione che contraddistingue il rapporto tra le due ragazze: Elisa vive nel riflesso di Bea, si ciba della luce che lei emana, si fa forte del suo coraggio e della sua spregiudicatezza, ponendosi sempre in secondo piano, rimanendo sempre un passo indietro.
... lei davanti e io dietro. Come per molto tempo sarebbe stato: davanti e dietro lo specchio, la macchina fotografica, il computer, lei in luce e io in ombra, lei che parla e io che la ascolto, lei che diventa e io che la guardo.
Negli anni che non conoscevano ancora internet e i cellulari, queste due ragazze attraversano le strade della loro piccola cittĆ  in sella a un motorino, coi capelli al vento e l'incoscienza che la fa da padrona: i primi amori, i diari segreti, la voglia di fuggire... chi di noi non ĆØ stata Elisa o Bea?
Le vedremo crescere e cambiare, con Elisa che arranca sempre di piĆ¹ dietro ai tacchi a spillo dell'amica, lei ancora infagottata nelle vecchie felpe del fratello maggiore.

Sappiamo che ci sarĆ  un punto di rottura, perchĆ© a raccontarci questa storia, partendo quasi dalla fine, sarĆ  proprio Elisa. Lei che di Bea non ĆØ piĆ¹ amica da oltre un decennio e Bea che, nel frattempo, ĆØ diventata "La Rossetti": amata, odiata, invidiata, ancora bellissima, un'influencer da centinaia di migliaia di follower.

La storia che ci racconta Avallone ĆØ la storia di ogni ragazza, perchĆ© tutte siamo state, prima o poi, l'amica prevaricante o quella sottomessa e tutte abbiamo segretamente pianto per un'amicizia finita.
Un'amicizia ĆØ un romanzo che affascina perchĆ© ci fa compiere due grandi viaggi: quello all'interno di un rapporto di affetto e quello attraverso un ventennio, l'ultimo, che ha visto la tecnologia progredire ed evolversi in maniera sempre piĆ¹ rapida, cambiando del tutto e definitivamente le nostre vite.

ƈ un romanzo che conquista, facendo leva sulla curiositĆ  del lettore: cos'ĆØ accaduto tra Elisa e Bea? Purtroppo, proprio qui risiede la prima pecca di questa storia: anche all'occhio di un lettore meno attento sarĆ  facilmente intuibile quale sia stato il punto di rottura definitivo, l'avvenimento che manderĆ  in frantumi questo rapporto cosƬ squilibrato.

Una seconda fragilitĆ  si riscontra nel finale, troppo all'acqua di rose per quanto mi riguarda: tutto troppo facile, tutto troppo semplice, esattamente come quella rottura che, tutto sommato, si sarebbe potuta risanare piĆ¹ velocemente e con meno dolore, ma che poi non sarebbe stata adatta a finire in un romanzo!

Non ci sono personaggi positivi in questo romanzo: Elisa ĆØ fragile ai limite dell'irritante; il suo voler vivere costantemente in ombra, anche da adulta, la sua paura della felicitĆ , fanno venire voglia di scuoterla e lanciarla dentro la vita.
Bea ĆØ la perfetta sintesi di tutte quelle pseudo-vip che, oggi, popolano i nostri social e la tv; una sorta di Chiara Ferragni in versione stronza che, per quanto ci si provi, ĆØ impossibile farsi piacere.

Resta il fatto che queso romanzo, ben scritto, scorrevole al punto giusto, sia quanto di piĆ¹ vicino alla nostra realtĆ  e a una societĆ  in cui apparire ĆØ diventato piĆ¹ importante di ogni cosa: la perfezione, il sorriso sempre stampato sul volto, il luogo giusto, la posa perfetta e clic... scatto, posto, faccio credere al mondo di essere felice.



La Libridinosa

Cosa fai nella vita? Leggo!

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