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13 gennaio 2021

Recensione 'L'appello' di Alessandro D'Avenia - Mondadori

 


L'APPELLO || Alessandro D'Avenia || Mondadori || 3 novembre 2020 || 348 pagine

E se l'appello non fosse un semplice elenco? Se pronunciare un nome significasse far esistere un po' di più chi lo porta? Allora la risposta "presente!" conterrebbe il segreto per un'adesione coraggiosa alla vita. Questa è la scuola che Omero Romeo sogna. Quarantacinque anni, gli occhiali da sole sempre sul naso, Omero viene chiamato come supplente di Scienze in una classe che affronterà gli esami di maturità. Una classe-ghetto, in cui sono stati confinati i casi disperati della scuola. La sfida sembra impossibile per lui, che è diventato cieco e non sa se sarà mai più capace di insegnare, e forse persino di vivere. Non potendo vedere i volti degli alunni, inventa un nuovo modo di fare l'appello, convinto che per salvare il mondo occorra salvare ogni nome, anche se a portarlo sono una ragazza che nasconde una ferita inconfessabile, un rapper che vive in una casa famiglia, un nerd che entra in contatto con gli altri solo da dietro uno schermo, una figlia abbandonata, un aspirante pugile che sogna di diventare come Rocky... Nessuno li vedeva, eppure il professore che non ci vede ce la fa. A dieci anni da "Bianca come il latte, rossa come il sangue", Alessandro D'Avenia torna a raccontare la scuola come solo chi ci vive dentro può fare. E nella vicenda di Omero e dei suoi ragazzi distilla l'essenza del rapporto tra maestro e discepolo, una relazione dinamica in cui entrambi insegnano e imparano, disponibili a mettersi in gioco e a guardare il mondo con occhi nuovi. È l'inizio di una rivoluzione? "L'Appello" è un romanzo che, attingendo a forme letterarie e linguaggi diversi – dalla rappresentazione scenica alla meditazione filosofica, dal diario all'allegoria politico-sociale e alla storia di formazione –, racconta di una classe che da accozzaglia di strumenti isolati diventa un'orchestra diretta da un maestro cieco. Proprio lui, costretto ad accogliere le voci stonate del mondo, scoprirà che sono tutte legate da un unico respiro.


3 novembre 2014

Recensione 'Ciò che inferno non è' di Alessandro D'Avenia - Mondadori




SINOSSI
Federico ha diciassette anni e il cuore pieno di domande alle quali la vita non ha ancora risposto. La scuola è finita, l'estate gli si apre davanti come la sua città abbagliante e misteriosa, Palermo. mentre si prepara a partire per una vacanza-studio a Oxford, Federico incontra "3P", il prof di religione: lo chiamano così perché il suo nome è Padre Pino Puglisi, e lui non se la prende, sorride. 3P lancia al ragazzo l'invito a dargli una mano con i bambini del suo quartiere, prima della partenza. Quando Federico attraversa il passaggio a livello che separa Brancaccio dal resto della città, ancora non sa che in quel preciso istante comincia la sua nuova vita. La sera torna a casa senza bici, con il labbro spaccato e la sensazione di aver scoperto una realtà totalmente estranea eppure che lo riguarda da vicino. E l'intrico dei vicoli controllati da uomini che portano soprannomi come il Cacciatore, 'u Turco, Madre Natura, per i quali il solo comandamento da rispettare è quello dettato da Cosa Nostra. Ma sono anche le strade abitate da Francesco, Maria, Dario, Serena, Totò e tanti altri che non rinunciano a sperare in una vita diversa... con l'emozione del testimone e la potenza dello scrittore, Alessandro D'Avenia narra una lunga estate in cui tutto sembra immobile eppure tutto si sta trasformando, e ridà vita a un uomo straordinario, che in queste pagine dialoga insieme a noi con la sua voce pacata e mai arresa, con quel sorriso che non si spense nemmeno di fronte al suo assassino.
TITOLO: Ciò che inferno non è
AUTORE: Alessandro D' Avenia
EDITORE: Mondadori
DATA DI PUBBLICAZIONE: 29 ottobre 2014
PAGINE: 324
CODICE ISBN: 9788804647126
PREZZO: 19.00 €
E-BOOK: 10.99 €
TRAMA 10
PERSONAGGI 10
STILE 10
INCIPIT 9
FINALE 10
COPERTINA 9

5 stelle
Perfezione Libridinosa



Ho letto D' Avenia sin dal suo esordio con Bianca come il latte, rossa come il sangue e ne sono rimasta folgorata. Ho proseguito con Cose che nessuno sa ed è stato amore definitivo e vero.
Di questo libro avevo un po' paura, perché, leggendo la sinossi nel mio spulciare le nuove uscite, temevo che l'argomento fosse troppo e che D' Avenia rischiasse di mancare l'appuntamento con quello che avrebbe dovuto essere il libro della crescita e della conferma.
Forte del fatto che la Mondadori mi ha proposto la lettura in anteprima, mi sono buttata e, ricevuto il libro, mi sono gettata a capofitto tra le sue pagine. Ed è stata una delle esperienze più forti degli ultimi tempi.
Palermo. Bella, Palermo! Palermo di sole, Palermo di mare, Palermo di estati spensierati, di scuola finita e di vacanze da vivere! Questa è la Palermo di Federico, 17 anni, che frequenta il liceo classico, che ama le parole più di ogni altra cosa; Federico, il Poeta, come lo chiama suo fratello Manfredi; Federico pronto a partire per l'Inghilterra per perfezionare il suo inglese.
Palermo. Palermo di cemento, Palermo di dolore, di povertà. Palermo di mafia. Quartiere Brancaccio. Il quartiere di Don Pino Puglisi, che da quelle strade, da quel cemento, cerca di tirare fuori il meglio.
Don Pino
uno che rompe le scatole in cui ti nascondi, le scatole dei luoghi comuni, le scatole delle parole vuote, le scatole che separano un uomo da un altro uomo.
Don Pino è l'insegnante di religione di Federico. Ed il giorno il cui gli chiede di passare a dargli una mano a Brancaccio, di oltrepassare quel passaggio a livello che sembra dividere in due la città, sarà il giorno in cui la vita di Federico subirà una svolta, in cui i suoi programmi andranno per aria.
Perché Federico da Brancaccio tornerà con una bici in meno e un labbro rotto in più, ma, soprattutto, tornerà con l'animo intriso di dolore. E manderà davvero tutto per aria, vacanza inglese compresa
che ci vado a fare in Inghilterra, se non conosco neanche l'altra metà della mia città?
Questo romanzo squarcia l'anima. Perché la Sicilia è bella, è bella davvero, ma è anche amara. È la terra in cui comanda il più forte. E gli altri continuano a ripete che tanto non cambia niente.
La Sicilia ti entra dentro con i suoi colori, i suoi sapori, i suoi profumi e la sua gente. Ma ti devasta, ti caccia via ti dice di non tornare più, perché tanto non cambia nulla. La Sicilia i suoi figli li tratta male, li prende a calci e li spinge lontano.
E questo romanzo è come la Sicilia: ti entra dentro, ti inebria, ti riempi l'anima e poi ti uccide.
Ho sempre definito Alessandro D' Avenia un poeta moderno. Ha una capacità descrittiva tale che, leggendo queste pagine, vi sembrerà di tuffarvi nel mare di Mondello assieme a Federico e Don Pino, di sentire l'aria di mare che vi avvolge mentre passeggiate per le strade di Palermo, di vedere i visi di quei bambini che giocano a pallone in mezzo ad una strada.
Alessandro D' Avenia riesce a coinvolgere il lettore, a farne parte integrante della storia.
In questo suo nuovo romanzo, ho riscontrato una rinnovata maturità, quella crescita che avevo paura di non trovare che, invece, c'è, è piena, completa e gli fa compiere un salto di qualità notevole.
La storia che ci racconta è una storia vera, una di quelle tristi pagine italiane che lascerà per sempre una cicatrice in ognuno di noi. Ma è anche una storia di vita, di amore, di ragazzi che guardano avanti e, soprattutto, una storia di speranza.
Un lettore mi ha scritto che in questo romanzo D' Avenia
si è dato da fare per trovare un linguaggio assai ricercato
e che
se con il romanzo precedente i giovani avevano cominciato ad apprezzarlo, con questo scapperanno a gambe levate.
Io non so che concetto abbia questa persona dei ragazzi di adesso. Perché di giovani vuoti, è vero, ce ne sono tanti e le cronache quotidiane ce ne danno dimostrazione.
Ma ci sono anche giovani con la testa, giovani che vogliono quel futuro che il nostro Paese gli sta portando via.
E, sinceramente, non credo che questi giovani scapperanno davanti al linguaggio di D'Avenia. Anzi, credo che questo romanzo sarà un ulteriore sprone per inseguire i loro sogni.
Questo romanzo, ve l'ho già detto, vi entrerà dentro l'anima, vi prenderà il cuore e ve lo farà a pezzi, ma vi farà anche capire che, nella vita, lottare per i proprio sogni, per il proprio futuro, è la cosa migliore che si possa fare.
A questo punto, spero di avere presto l'occasione di poter ascoltare Alessandro D'Avenia e di potergli dire a voce quanto questa storia mi abbia inciso l'anima.
TEMPO DI LETTURA: 3 giorni

1 maggio 2013

Recensione 'Cosa che nessuno sa' di Alessandro D'Avenia

cose che nessuno saTitolo: Cose che nessuno sa
Autore: Alessandro D’Avenia
Editore: Mondadori
Data di pubblicazione: 31 ottobre 2011
Pagine: 332
Prezzo: 16,00 €
Versione e-book: 9,99 €

Trama: Margherita ha quattordici anni e sta per varcare una soglia magica e spaventosa: l’inizio del liceo. I corridoi della nuova scuola sono pieni di fascino ma anche di minacce, nel primo intervallo dell’anno scolastico si stringono alleanze e si emettono sentenze capaci di segnare il futuro. Chiusa nella sua stanza, con il tepore del sole estivo ancora sulla pelle, Margherita si sente come ogni adolescente: un’equilibrista su un filo sospeso nel vuoto. Solo l’amore dei genitori, della straordinaria nonna Teresa, del fratellino le consentono di lanciarsi, di camminare su quel filo, di mostrarsi al mondo e provare a diventare grande con le sue forse. Ma un giorno Margherita ascolta un messaggio in segreteria telefonica. E’ suo padre: annuncia che non tornerà più a casa. Per Margherita si spalanca il vuoto sotto i piedi. Ancora non sa che sarà proprio attraversando questo doloroso smarrimento che a poco a poco si trasformerà in una donna, proprio come una splendida perla fiorisce nell’ostrica in seguito all’attacco di un predatore marino. Perché questo è il segreto del dolore: sa dove si nasconde la vita e se ne nutre per farle crescere le ali. Questa volta, però, la saggezza di nonna Teresa non basterà a Margherita e sarà dal suo nuovo mondo, quello scolastico, che giungeranno nuove voci in rado di aiutarla: quella di Marta, la compagna di banco capace di contagiarla con il suo entusiasmo, quella profonda di Giulio, il ragazzo più misterioso della scuola, è anche quella di un professore, un giovane uomo alla ricerca di sé eppure capace di ascoltare le pulsazioni della vita nelle pagine dei libri. Proprio in un libro, l’Odissea, Margherita legge la storia di Telemaco e trova le energie per partire in un viaggio alla ricerca del padre che cambierà radicalmente il suo destino.