L'anno dei libri dimenticati: quando la vita cambia e la lettura resta indietro
Premessa affettuosamente disperata
C'è stato un tempo - tipo l'anno scorso, niente di epico - in cui potevo permettermi il lusso di leggere 6 romanzi al mese. Avevo una routine, una poltrona, dei cani che russavano e un buon rapporto con la mia libreria. Insomma, un equilibrio (orribile, ma tale era).
Poi è arrivato questo nuovo anno che, invece di bussare, è entrato sfondando la porta: nuova città, nuova casa, un lavoro, nuovo amore!
Un quartetto perfetto... per ridurre drasticamente la mia capacità di leggere qualunque cosa più lunga della lista della spesa.
Il risultato?
L'anno dei libri dimenticati. Iniziati e abbandonati, sfogliati e traditi, lasciati a metà come relazioni estive senza messaggio di addio.
E non nego che, per una lettrice come me, abituata a macinare pagine come se stessi allenandomi per le olimpiadi della TBR, la scoperta sia stata, almeno inizialmente, traumatica.
La sfilata dei libri abbandonati (non per colpa loro)
Giuro che non erano libri sbagliati.
Ero io. Davvero.
La lettrice esausta, distratta, rimescolata.
Ci sono romanzi che ho cominciato in treno e poi dimenticato nella borsa del cambio vita. Altri che ho posato sul comodino promettendo: "Stasera ti riprendo"... e che ora sono coperti da una pila di calzini, documenti e altre promesse non mantenute.
Qualcuno mi ha tenuto compagnia per tre sere, poi ho traslocato.
Un altro è stato vittima nella nuova relazione (che, come tutti sanno, porta con sé la fase del "leggo pochissimo perché sto vivendo la vita vera").
Non c'è stata cattiveria. Solo un tempismo discutibile e un'estate bollente in cui il mio neurone lettore si è sciolto come una tavoletta di cioccolato lasciata sulla spiaggia.
L'estate senza leggere (un'esperienza extracorporea)
Dovrebbero metterlo come avviso legale sulle creme solari: "Attenzione: l'esposizione prolungata al sole potrebbe causare perdita temporanea della voglia di leggere".
Io l'ho vissuta sulla mia pelle, letteralmente.
Tre mesi di nulla.
Un'estate intera in cui i libri mi guardavano. E io guardavo il mare.
Un'estate in cui non ho letto neanche quei romanzi leggeri che di solito uso per staccare il cervello e sentirmi ancora viva come lettrice.
Niente.
Zero.
Solo sudore, cambi di vita, scatoloni e serate in cui la mia unica attività intellettuale consisteva nello scegliere quale angolo della casa fosse meno caldo.
E se pensate che io stia esagerando... vi giuro che non mi riconoscevo (ma ero felice!).
È stato il mio personale Erasmus emotivo: ho provato la vita da persona non-lettrice.
Esperienza forte.
Potrei anche decidere di ripeterla, chissà!
Le nuove abitudini che ti fregano senza avvisare
Perché sì, Roby è adorabile. E comprensivo. E simpatico. Ed è un lettore forte che si è trovato davanti a una persona che non sapeva più leggere.
E ha dovuto prendere le misure con le mie nuove abitudini da lettrice ritrovata.
Ha preso un libro in mano e ha detto: "Leggiamo".
Ed è così che ho ricominciato: tra le sue braccia, stessa pagina, stessa riga, stesso momento.
Il lavoro? Bellissimo, stimolante, entusiasmante.
Ma, piccolo dettaglio, mi ciuccia l'anima. perché lo amo e perché sono una persona che si butta a capofitto in quello che fa, che deve farlo bene, dare sempre il massimo (sono Gemelli, rassegnatevi!).
E quando arriviamo a casa, la sera, fatico persino a ricordare come mi chiamo. Figurarsi leggere!
E poi c'è la nuova città. Tutta da esplorare, da annusare, da vivere.
E indovinate chi ha perso ore che una tempo avrebbe passato con il naso tra le pagine? Esatto!
La me "urban explorer" che ha tradito la me "lettrice da divano".
Morale della favola? L'amore per i libri non è sparito. Si è solo nascosto
So che la lettrice che divora pagine è ancora lì, nascosta da qualche parte tra i suoi occhi e le sue braccia che mi stringono e che sta solo aspettando che la vita si stabilizzi quel tanto che basta per farle spazio di nuovo.
Ma sotto sotto so anche che non tornerò quella di una volta, quella delle tbr mensili rigidissime, dei 100 libri letti in un anno (altrimenti sei una lettrice fallita), quella che programmava persino il numero di pagine da leggere ogni giorno.
La verità è che non ho dimenticato i libri.
Ho dimenticato il tempo.
E quando la vita cambia così tanto, così in fretta, è normale perdere qualche pezzo per strada.
Anche dei romanzi.
E ora che l'anno volge al termine, mi guardo indietro e penso: "Sì, ho letto poco. Sì, ho dimenticato un sacco di libri. Ma devo dire che sono stata magnificamente coerente!"
Chiusura (pungente!)
Se c'è una lezione da portarsi dietro da quest'anno è semplice: non esistono davvero libri dimenticati. Esistono vite che chiedono priorità.
E se qualcuno ha qualcosa da ridire, che venga pure a discutere con la mia TBR.
È armata, nervosa e non ha letto nemmeno lei.
Ora tocca a voi: qual è stato IL libro che avete abbandonato quest'anno senza uno straccio di spiegazione?
E soprattutto: vi siete sentiti in colpa o avete fatto finta di niente come me?
Raccontatemelo nei commenti che ci consoliamo a vicenda!



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