2 aprile 2015

Recensione 'Se mi vuoi bene' di Fausto Brizzi - Einaudi

SINOSSI
Esiste una sottile ma fondamentale differenza tra <> e <>. Purtroppo Diego Anastasi se ne accorge soltanto quando ha quasi quarantasei anni, un matrimonio alle spalle e una depressione nuova di zecca in corso. Scopre infatti che tutte le persone che ama non hanno tempo per lui e per le sue paure. E capisce che nemmeno lui si è mai davvero occupato di loro. Nel tentativo di uscire dalla palude emotiva in cui è precipitato decide quindi di adoperarsi in modo attivo per i suoi cari. Il risultato è inevitabile: con la precisione di un cecchino distrugge l’esistenza di ognuno di loro. O forse no.

TITOLO: Se mi vuoi bene
AUTORE: Fausto Brizzi
EDITORE: Einaudi
DATA DI PUBBLICAZIONE: 6 marzo 2015
PAGINE: 256
CODICE ISBN: 9788806224387

TRAMA 8
PERSONAGGI 8
STILE 9
INCIPIT 9
FINALE 9
COPERTINA 8

4 stelle e mezzo
Piacere Libridinoso ... e mezzo!

1748Letto in 2 giorni


Prima di parlarvi di questo secondo romanzo di Fausto Brizzi, credo sia necessaria una piccola premessa: Se mi vuoi bene non è assolutamente il seguito di Cento giorni di felicità.
Purtroppo, in queste ultime settimane mi è capitato di leggere questa cosa girando nel web. E, sinceramente, la mia prima perplessità riguardava proprio il fatto che né l’autore né l’editore abbiano mai parlato di sequel. Considerando il grande successo del primo romanzo, credo sarebbe stato nell’interesse di entrambi parlare di seguito se tale fosse stato.
Detto ciò, ho aspettato, ovviamente, di leggere per poter dire, con cognizione di causa, se trattasi di seguito o meno. E la risposta è: NO!
È vero, a metà della storia ci troveremo a varcare la porta del Negozio di chiacchiere di Massimiliano ; negozio che avevamo già frequentato nel romanzo precedente. Negozio di cui l’autore ci racconta lo scopo; quindi, se non avete letto Cento giorni di felicità, non avrete alcuna lacuna. Ed è anche vero che il nome di Lucio farà la sua apparizione, un po’ come un dovuto omaggio a chi ci ha fatto conoscere Brizzi in veste di scrittore. Lucio si intrufola, ci strizza l’occhio e va via! Ma anche in questo caso, si tratta di un’apparizione che nulla toglierà a chi scopre questo autore per la prima volta.
Ecco, dopo questa lunga premessa, io, ovviamente vi dico che Cento giorni di felicità va letto, perché è una di quelle storie che rimangono dentro! Pertanto, se siete tra quelle 20 persone che ancora non l’hanno fatto, leggete (anche) il primo romanzo di Fausto Brizzi!

E adesso parliamo di questa nuova storia.
Diego Anastasi è un avvocato civilista, quarantacinquenne, depresso. Due figli, Laura di 19 anni e Pico di 17, una ex moglie, Giulia, una sorella, Marta, senza peli sulla lingua e due genitori assenti.
Cresciuto con i nonni, Franco e Betta, una vita tutto sommato normale, Diego si troverà a dover affrontare la depressione. E a rendersi conto che tutti quegli amici che pensava di avere, in fondo, non hanno mai tempo per lui. Così, ribaltando la situazione, sarà lui che deciderà di esserci per loro, cercando di aiutarli a realizzare quei piccoli sogni quotidiani o a rimettere in piedi qualche rapporto di coppia traballante. Peccato che le sue buone intenzioni non sempre sortiranno l’effetto desiderato!

Ciò che amo particolarmente di Fausto Brizzi è la delicatezza con cui riesce a parlare di malattie senza mai scadere nella banalità, senza mai angosciare chi legge, sempre col sorriso sulle labbra!
Brizzi racconta la quotidianità, i luoghi e le persone esattamente come sono, nel bene e nel male.
L’amico che non c’è mai, il padre distratto, la portinaia pettegola... Gente con cui ci rapportiamo quotidianamente e di cui Brizzi porta alla luce pregi e difetti. Tutto questo, come sempre, strappandoci più di un sorriso, non poche riflessioni e qualche lacrima.

A questo punto posso affermare che Fausto Brizzi è una conferma e uno scrittore di sicura garanzia. I suoi romanzi rientrano di diritto tra quelli che devono abitare la mia libreria!


1 aprile 2015

Novità nella Stanza Librosa Marzo 2015 + To Be Read Aprile 2015



Marzo, assurdo, folle, pazzo marzo. Posso dire che gli ultimi 10 giorni del mese appena trascorso sono stati da cancellare? Il pc si è rotto, ho avuto problemi con la famiglia d’origine, il blog ha subito un notevole rallentamento.
Ma rieccomi qui, col pc sempre rotto (sto usando quello del coniuge e, vi assicuro, che odio questo coso che ho tra le mani!).
La Libridinosa ha compiuto 2 anni, compleanno passato sotto silenzio, ma ce l’ho fatta… chi l’avrebbe mai detto?!
E ora torno in pista. Dopo l’annuncio della nuova rubrica, eccovi il Recap del mese di marzo, con le nuove entrate nella mia libreria, le letture effettuate e, infine, la lista dei libri che ho intenzione di leggere nel mese di aprile.
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CARTACEI

Tutta colpa di un libro – Shelley King Omaggio della Casa Editrice Garzanti. Grazie!
Se mi vuoi bene – Fausto Brizzi Faustino è di famiglia, ormai. I suoi libri si comprano!
Pista nera – Antonio Manzini Regalo della mia adorata Salvia!
La costola di Adamo – Antonio Manzini Acquistato sul sito Comprovendolibri.it
Non è stagione – Antonio Manzini Regalo del mio magnifico braccio destro, Cuore Zingaro!

E-BOOK

Cruel Acquanera Le meraviglie del mondo antico L invenzione delle ali
La verità capovolta Quasi arzilli Il club delle lettrici

Cruel – Salvo Sottile Una storia che mi affascina e che ho intenzione di leggere al più presto
Acquanera – Valentina D’Urbano Costretta da Daniela!
Le meraviglie del mondo antico – Valerio Massimo Manfredi Quando Manfredi non scrive romanzi, è un genio
L’invenzione delle ali – Sue Monk Kidd Omaggio della Casa Editrice Mondadori. Grazie!
La verità capovolta – Jennifer duBois Prestito Bibliotecario Mlol
Quasi arzilli – Simona Morani Prestito bibliotecario Mlol
Il club delle lettrici – Jennifer Scott Prestito bibliotecario Mlol

E ora le mie letture del mese di marzo. Questa è la lista che avevo compilato all’inizio del mese:

ìAcquanera – Valentina D’Urbano

Le ho mai raccontato del vento del nord?  - Daniel Glattauer

Lette poche pagine, mi sono resa conto che lo stile di questo scrittore non mi appartiene, quindi ho abbandonato sia questo romanzo che il suo seguito

La settima onda – Daniel Glattauer

Dopo il nero della notte – Cristina Rava

Una brava ragazza – Mary Kubica

La presentatrice morta – Peppi Nocera

Quattrocento – Susana Fortes
Arrivata a pagina 100, innervosita dalle decine di inesattezze storiche, ho messo da parte questo romanzo.

Teoria idraulica delle famiglie – Elisa Casseri
Una ventina di pagine per decidere che il posto migliore per questo libro era fuori dalla mia finestra!

L’ultima fuggitiva – Tracy Chevalier
La ruga del cretino – Andrea Vitali e Massimo Piccozzi

Libri che non erano in lista e che ho letto:

Tutta colpa di un libro – Shelley King
L’invenzione delle ali – Sue Monk Kidd
Quasi arzilli – Simona Morani
Se mi vuoi bene – Fausto Brizzi

Libri letti: 10
Cartacei: 6
E-book: 4

    L'invenzione delle ali Una brava ragazza  Se mi vuoi bene

E, infine, ecco la lista dei libri che spero di leggere ad aprile:

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Come potete notare, il mese di aprile sarà prevalentemente dedicato alla lettura in formato digitale. Il mio Kobo lavorerà parecchio!
  1. La carta più alta – Marco Malvadi
  2. Giochi d’ombra – Charlotte Link
  3. La donna che collezionava farfalle – Bernie McGill
  4. La signora Harris – Paul Gallico
  5. La signora Harris va a New York – Paul Gallico
  6. La moglie dell’uomo che viaggiava nel tempo – Audrey Niffenegger
  7. La ragazza in blu – Susan Vreeland
  8. La ricamatrice di segreti – Katie Alender
  9. L’eredità della regina – Philippa Gregory
  10. Nessuno escluso – M. J. Arlidge
E adesso tocca a voi! Cosa avete letto a marzo? Cosa leggerete ad aprile? C’è qualcosa, in una delle mie mille liste, che vi incuriosisce? Fatemi sapere!

Nuova rubrica: Letture Geograficamente Sparpagliate

Buongiorno amici lettori, è con grande piacere che oggi, 1 aprile (giuro, questo post non è una bufala), vi presento un progetto ideato insieme alle mie care amiche LGS. Se per qualche motivo non ricordate quali siano i membri di questa pazza “famiglia”… ecco che ve li presento:

Salvia del blog Desperate Bookswife
Laura del blog La Libridinosa
Daniela del blog Un libro per amico
Cuore responsabile della rubrica Il venerdì di Cuore ospitato dalla Libridinosa

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Che cosa nono le Letture Geograficamente Sparpagliate? Noi simpatiche amiche ci siamo rese conto che, di tanto in tanto ci obblighiamo consigliamo a vicende le letture. Capita spesso che nell’arco di pochi giorni, tutte e cinque leggiamo lo stesso romanzo (è successo proprio così con La tentazione di essere felici oppure con Ciò che inferno non è).

È divertentissimo, bisogna ammetterlo, perché continuamente all’interno della nostra chat, scriviamo battute e aneddoti durante la lettura, ma soprattutto trattiamo gli autori come se fossero i nostri migliori amici (non vi nego che, nei casi più eclatanti, siano stati addirittura inseriti all’interno del nostro albero genealogico. Zio Luca, Nonno Vitali, ecc.)

Ecco che nasce questa idea, leggere una storia e successivamente, in un unico post, scrivere i nostri cinque pareri, in maniera un po’ stringata si intende, perché altrimenti, proprio grazie ad alcune di noi (non faccio nomi!!!) che la parola “sintesi” non ce l’hanno proprio sul vocabolario, si rischierebbe di pubblicare un libro.
Questa rubrica avrà una cadenza mensile, la prima settimana di ogni mese, a partire da maggio, troverete su tutti e quattro i blog le nostre recensioni: cinque ragazze al prezzo di una, mica male come offerta!!

Per correttezza però ci tengo a precisare che probabilmente non sempre riuscire tutte a leggere il medesimo libro, capirete bene che comunque i gusti sono simili ma non identici e non sarebbe corretto affrontare una lettura forzatamente, per due motivi: leggere non è un lavoro ma un piacere e secondo, una recensione obbligata difficilmente sarebbe positiva.

Quindi siete pronti a leggere per un solo libro tanti punti di vista? Se al momento della pubblicazione lo avrete già letto, potrete capire chi ha gusti più simili ai vostri, mentre, se ancora quel libro non lo avete preso in considerazione… potrete decidere se depennarlo per sempre oppure concedergli una possibilità. Noi siamo cariche e voi?

Alla prossima!

31 marzo 2015

Recensione 'Quasi arzilli' di Simona Morani - Giunti

SINOSSI
Nello storico bar la Rambla, nel cuore dell’Appennino Reggiano, la mano di briscola è più triste del solito. Nemmeno i caffè alla sambuca di Elvis riescono a tirare su il morale. Ermenegildo infatti non ha lasciato solo una sedia vuota, ma anche un grande buco nel cuore dei suoi amici e uno spettro con cui fare i conti. Dopo la vecchiaia c’è la morte. E dopo la morte? Ognuno cerca di reagire a modo suo: Gino, soprannominato Apecar per via dello sgangherato mezzo con cui circola, non vuole abbandonare la guida nonostante no ci veda più e sia un autentico pericolo pubblico. Ettore non riesce a dormire e tutte le mattine, puntuale come un orologio, si presenta nello studio del dottor Minelli. Basilio, ex comandante della ventiseiesima Brigata Garibaldi, si scaglia contro il “nemico”, un ragazzo serbo che ha preso in gestione il negozio di frutta e verdura, appartenuto al caro Ermenegildo. Nel frattempo, però, sulla scombinata combriccola incombe un’ulteriore minaccia: Corrado, il nuovo agente della polizia municipale, sembra avere un’unica missione: spedire tutto il gruppo alla Villa dei Cipressi, la nuova casa di riposo che sta per essere inaugurata.

TITOLO: Quasi arzilli
AUTORE: Simona Morani
EDITORE: Giunti
DATA DI PUBBLICAZIONE: 18 marzo 2015
PAGINE: 176
CODICE ISBN: 9788809792333

TRAMA 5
PERSONAGGI 5
STILE 5
INCIPIT 6
FINALE 5
COPERTINA 7

2 stelle
Delusione Libridinosa

1748Letto in 2 ore


+
Quella appena trascorsa è stata una settimana particolarmente pesante, sia a livello personale che come blogger. Nel momento in cui scrivo questa recensione, munita di carta e penna, il mi pc ha esalato l’ultimo e definitivo respiro. E checché se ne dica, gestire un blog da un tablet è quasi impossibile. A questo si aggiungono una serie di letture fallimentari: dopo aver abbandonato, alla soglia della centesima pagina, Quattrocento di Susana Fortes, e aver incassato la delusione di Una brava ragazza Mary Kubica, mi sono rifugiata tra le (poche) pagine di questo libro di Simona Morani, sperando in una storia allegra, ilare, che riuscisse a farmi staccare la spina per qualche ora.
E invece…Invece mi sono ritrovata a leggere e sentire contemporaneamente il mio cervello che mi diceva: <>

Ecco, è proprio questo il punto: durante le due ore trascorse a leggere questo libricino, ho avuto costantemente l’impressione che la Morani volesse cavalcare l’onda del successo di Marco Malvaldi e della sua serie di romanzi ambienti al BarLume.
Gli ingredienti sono quelli, in fondo:
  1. un piccolo centro di provincia (Emilia Romagna invece che Toscana);
  2. un bar;
  3. un barista un po’ anomalo;
  4. un gruppo di vecchietti;
  5. molte battute in dialetto (romagnolo invece che livornese).
C’è anche il morto in questa storia, solo che invece che di omicidio, trattasi di morte naturale.
FINE. Non c’è una storia vera e propria. Ci sono i protagonisti, in questo caso gli anziani, e gli abitanti del paese che ruotano intorno a loro.
Superate le prime 50 pagine ho continuato a chiedermi: <>, sperando sempre in un guizzo della storia, in un colpo di genio dell’autrice che, purtroppo, non sono mai arrivati.

Leggere questa storia è stato come sfogliare un album fotografico di gente sconosciuta senza che qualcuno mi presentasse i protagonisti delle istantanee e mi raccontasse la loro storia.


28 marzo 2015

Recensione 'Una brava ragazza' di Mary Kubica - Newton Compton

SINOSSI
Mia Dennett è figlia di un importante giudice di Chicago, ma ha scelto di condurre una vita semplice, lontana dai quartieri alti e dalla mondanità in cui è cresciuta. Una sera come tante, entra in un bar per incontrare il suo ragazzo, ma, all’ennesima buca di lui, Mia si lascia sedurre da un enigmatico sconosciuto dai modi gentili. Colin Thatcher- questo il vero nome del suo affascinante nuovo amico - sembra il tipo ideale con cui concedersi l’avventura di una notte. Peccato che si rivelerà il peggior errore della sua vita: Colin infatti è stato assoldato per rapirla. Ma quando Thatcher, invece di consegnare l’ostaggio, decide di tenere Mia con sé e di nasconderla in un remoto capanno del Minnesota, il piano prende una piega del tutto inaspettata. A Chicago, intanto, la madre di Mia e il detective Gabe Hoffman, incaricato delle indagini, sono disposti a tutto pur di ritrovare la ragazza, ma nessuno può prevedere le conseguenze che un evento tanto traumatico può avere su una famiglia apparentemente perfetta.

TITOLO: Una brava ragazza The Good Girl
AUTORE: Mary Kubica
TITOLO ORIGINALE: The good girl
TRADUZIONE A CURA DI: --
EDITORE: Newton Compton
DATA DI PUBBLICAZIONE: 8 gennaio 2015
PAGINE: 320
CODICE ISBN: 9788854175839

TRAMA 6
PERSONAGGI 5
STILE 5
INCIPIT 5
FINALE 5
COPERTINA 4

2 stelle
Delusione Libridinosa

1748 Letto in 3 giorni


TRE CARATTERISTICHE FONDAMENTALI CHE DEVE POSSEDERE UN THRILLER:
  1. tensione;
  2. colpi di scena;
  3. atmosfera
(ringrazio Daniela per la lista!)
Quando per leggere poco più di 300 pagine di un thriller impiego più di due giorni; quando mi addormento ogni 10 pagine; quando il solo pensiero di riprendere la lettura mi fa venire voglia di pulire i bagni di casa; quando i personaggi risultano più anonimi di una Barbie, allora quel thriller è un fallimento.
Ecco, a me questo libro ha suscitato esattamente queste emozioni: noia, svogliatezza, apatia.

Mia è la figlia ribelle del giudice John Dennett, padre assente, marito invisibile, uomo arrogante e spocchioso che, sin dal momento in cui l’autrice lo inserirà nella storia, susciterà la nostra antipatia.
Il giorno in cui Mia sparisce nel nulla e iniziano le doverose, Eve, la madre, si renderà improvvisamente conto che, tutto sommato, non sa nulla della vita di sua figlia.
In pieno stile fiera della banalità, l’ispettore che si occupa delle indagini si infatuerà della madre di Mia... che colpo di fantasia, eh?!
A metà libro avevo intuito il finale; a due terzi della lettura avevo carpito tutto il retroscena della storia.
Niente da fare. L’unica cosa che mi viene da dire di questo libro è che, al posto vostro, eviterei di leggerlo in treno: rischiereste di perdere la vostra fermata, colti da un colpo di sonno! Se, però, soffrite di insonnia, potrebbe essere un’ottima cura!


23 marzo 2015

Recensione 'L'invenzione delle ali' di Sue Monk Kidd–Mondadori


SINOSSI
Charleston, South Carolina, 1803. Quando per il suo undicesimo compleanno Sarah Grimké riceve in regalo dalla madre una schiava della sua stessa età di nome Hetty, cerca inutilmente di rifiutare quello che le regole vigenti impongono. Hetty anela alla libertà, soffoca tra le mura domestiche della ricca e privilegiata famiglia Grimké, vorrebbe fuggire lontano e Sarah promette di aiutarla. Come Hetty, anche lei è in qualche modo prigioniera di convenzioni e pregiudizi: in quanto donna non le viene permesso di realizzare il suo più grande desiderio, quello di diventare una giurista come il padre e i fratelli. Sarah sogna un mondo migliore, libero dalla schiavitù, che lei considera come un terribile abominio, e instaura con Hetty un rapporto speciale, insegnandole di nascosto a leggere e a scrivere nell'intento di aiutarla a emanciparsi.
Seguiamo così il rapporto difficile ma speciale tra una ricca ragazza bianca e la sua schiava nera e le loro vicende umane nel corso dei trentacinque anni, cui si aggiungono quelle della giovane sorella di Sarah, Nina, con la quale lei si batterà a favore dei diritti civili delle donne, dei più deboli e degli emarginati e contro la discriminazione razziale.
In questo splendido romanzo che celebra il potere dell'amicizia e della solidarietà al femminile, Sue Monk Kidd, autrice di culto negli Stati Uniti, evoca il mondo di contrasti scioccanti del profondo Sud, ispirandosi alla storia vera di due pioniere del femminismo americano, The Invention of Wingsdonne anticonformiste e coraggiose che in tempi difficili e contro tutto e tutti hanno intrapreso un arduo e doloroso percorso personale che le ha allontanate dal loro entourage e dalla loro famiglia per potere restare fedeli ai loro ideali di uguaglianza e libertà.
TITOLO: L'invenzione delle ali
TITOLO ORIGINALE:
The invention of wings
AUTORE: Sue Monk Kidd
TRADUZIONE A CURA DI:
Manuela Faimali
EDITORE: Mondadori
DATA DI PUBBLICAZIONE: 17 marzo 2015
PAGINE: 396
CODICE ISBN: 9788804650294
PREZZO: 20.00 €
E-BOOK: 8.99 €
TRAMA 8
PERSONAGGI 9
STILE 9
INCIPIT 8
FINALE 10
COPERTINA 9

5 stelle
Piacere Libridinoso ... e mezzo
1746 Letto in 4 giorni


Questo romanzo è basato sulla storia vera di Sarah ed Angelina Grimké.
Vissute agli inizi del XIX secolo a Charleston, nella Carolina del Sud, le due sorelle si contraddistinsero per la loro mentalità liberale e per l'assidua lotta che intrapresero contro la schiavitù.
Figlie del giudice John Grimké, che operava presso la Corte Suprema della Carolina, le due donne furono pioniere dei diritti razziali per le persone di colore e dell'emancipazione femminile, creando non poco scalpore con i loro discorsi pubblici.

La storia che Sue Monk Kidd ci racconta vede Sarah, appena undicenne, ricevere come dono di compleanno Hattie, detta Monella, sua coetanea, come schiava personale.
Davanti a tutti, Sarah rifiuterà questo dono, mettendo in notevole imbarazzo la dispotica madre.
Sin da subito, Sarah cercherà di rendere Hattie una persona libera, scontrandosi con l'ostracismo di tutti i componenti delal sua famiglia, non ultimo quel padre tanto amato, che predica bene e razzola male.
Sarah insegnerà a Monella a leggere e a scrivere e, quando verrà scoperta, le sarà vietato di continuare a farlo e, soprattutto, le sarà vietato l'accesso alla biblioteca di casa, luogo in cui lei si rifugiava nei momenti di tristezza.
In quel momento, Sarah si rende conto che la vita delle donne della sua epoca deve seguire un binario già tracciato e che questo non include le ambizioni personali.
01b4c498898af0632f42f553f91b00535e55b89601Quando Sarah ha 13 anni, la madre dà alla luce Angelina, di cui Sarah sarà madrina e nume tutelare. Tra varie vicissitudini, che porteranno Sarah ad allontanarsi da casa per periodi più o meno brevi, la donna deciderà di abbandonare la sua religione per convertirsi al Quaccherismo e adottare l'idea abolizionista relativamente alla schiavitù che contraddistingue il pensiero quacchero.

Questo libro ci racconta la storia del doppio punto di vista di Sarah e di Monella, in una perfetta alternanza della narrazione.
Seguiremo così la loro storia per più di un trentennio ed assisteremo all'evoluzione del loro rapporto sino allo stupefacente epilogo finale!

Questo è un romanzo che mi ha catturata sin dalle prime righe, che mi ha fatto pensare a quanto l'essere umano possa essere crudele, ma anche stupido.
Se avete amato The Help, non potrete non amare questo romanzo.
Perché 4 e mezzo e non 5? Perché anche in questo caso, come ne L'ultima fuggitiva, le trapunte la fanno spesso da padrona!