FOLLIA
Patrick McGrath
Adelphi
1996
296 pagine
Inghilterra, 1959. Dall'interno di un tetro manicomio criminale vittoriano uno psichiatra comincia a esporre, con apparente distacco, il caso clinico piĆ¹ perturbante che abbia incontrato nella sua carriera – la passione letale fra Stella Raphael, moglie di un altro psichiatra dell'ospedale, e Edgar Stark, un artista detenuto per un uxoricidio particolarmente efferato. Ć una vicenda cupa e tormentosa, che fin dalle prime righe esercita su di noi una malƬa talmente forte da risultare quasi incomprensibile – finchĆ© lentamente non ne affiorano le ragioni nascoste.
Follia di Patrick McGrath ĆØ uno di quei volumi acquistati per l'ormai defunto gruppo di lettura che avevo creato su Telegram assieme a un gruppo di amiche.
Avevamo stilato una lista di titoli che incuriosivano tutte e io avevo provveduto a recuperarne un po' in previsione di un'imminente lettura.
Il gruppo ĆØ miseramente fallito dopo pochissimi mesi (io devo prendere atto di non essere assolutamente capace di leggere assieme ad altre persone, a meno che questa cosa non capiti per puro caso), ma il romanzo di McGrath ĆØ rimasto lƬ a osservarmi (assieme all'altro centinaio abbondante di libri che continuano a guardami male dai ripiani della libreria!).
Quando ho deciso di creare la pila di libri da leggere durante l'estate, ho tirato giĆ¹ anche lui e, complice il ditino di Loredana, Follia ĆØ stato la mia ultima lettura di luglio. Una lettura interrotta spesso dal caldo, dalla sonnolenza che prendeva il sopravvento, ma soprattutto da un travaglio e un parto lunghi 8 ore a carico della cucciola di casa!
Quando ho mostrato il romanzo nelle storie di Instagram, annunciandone l'imminente lettura, c'ĆØ stata una netta divisione tra chi ha detto di averlo amato alla follia (ah ah che battutona!) e chi, invece, di non averlo apprezzato affatto o, addirittura, di averlo abbandonato.
E io ? Come potete evincere dal voto, mi piazzo esattamente a metĆ tra i due schieramenti!
Cos'ĆØ Follia? Narrativa? Giallo? Thriller? Un po' tutto e un po' nulla. Una storia che, per scrittura e struttura, ambisce sicuramente a diventare un classico e forse c'ĆØ giĆ riuscita, ma che, per quanto mi riguarda, dei classici ha anche i difetti: lentezza, soprattutto nella parte centrale della narrazione, e personaggi poco approfonditi.
La storia verte su Stella Raphael, moglie di uno psichiatra, che si lascia coinvolgere in una torbida relazione con un paziente del manicomio criminale presso il quale il marito lavora.
Stella ĆØ una donna ambigua: spesso annoiata, insoddisfatta della vita che conduce, madre poco presente nella vita di un figlio che, invece, la idolatra e propensa, sin dalle prime pagine, a cercare svago e piacere fuori dalle mura domestiche.
Ma sarĆ proprio tra quelle mura, o meglio, nel giardino della villa in cui abita con il marito e il figlio, che Stella si abbandonerĆ all'insana attrazione sessuale che la trascinerĆ verso il fondo di un baratro dal quale non sarĆ piĆ¹ in grado di risalire.
Il romanzo ci racconta questa donna incapace di badare a sƩ stessa, totalmente concentrata sul suo benessere economico e sull'eleganza e la bellezza che l'hanno sempre contraddistinta.
Quello che mi ha colpito di piĆ¹ in questo romanzo ĆØ stato assistere alla trasformazione fisica di Stella, una trasformazione che ĆØ stata specchio dei suoi stati emotivi; Stella passa dall'essere una donna attraente ed elegante al diventare smunta e sciatta, per poi ritrovarsi appesantita e trascurata durante il periodo del trasferimento in Galles assieme al marito. Il suo corpo pare rispecchiare appieno le varie fasi della sua vita.
CiĆ² che, invece, ha sollevato in me le maggiori perplessitĆ ĆØ stata la mancanza di una struttura che mi portasse a capire il perchĆ© delle scelte messe in atto dalla protagonista. Cosa porta Stella a mandare all'aria la sua vita di moglie di un eminente psichiatra e madre di un bambino modello? Cosa la spinge a lasciare la sua bella casa e la vita agiata che conduce per seguire un uxoricida in un fatiscente sottotetto?
Ć davvero solo una donna annoiata e con un matrimonio poco soddisfacente? Basta cosƬ poco perchĆ© una persona possa rovinare la sua vita e quella dei suoi familiari?
O forse Stella covava in sƩ una malattia mentale cui nessuno, nemmeno il marito psichiatra, ha mai fatto caso?
Ecco, questo ĆØ ciĆ² che avrei voluto sapere: come fa una donna ad arrivare a certe decisioni? Cosa la spinge? Cosa le manca? E, soprattutto, che passato ha avuto?
Il personaggio di Stella Raphael, centrale nella narrazione, rimane oscuro per il lettore. Non so se sia stata una scelta voluta o un puro caso, ma questo mi ha portato a non riuscire a capire la mente di questa donna, a entrare nella sua testa e seguire le dinamiche che l'hanno mossa in tutte le sue scelte.
Allo stesso modo, anche gli altri protagonisti del romanzo galleggiano su una bruma grigiastra che, alla lunga, fa sƬ che la lettura si impantani, complice anche una certa lentezza nella parte centrale del romanzo.
Mi sarei aspettata, inoltre, un colpo di scena finale, qualcosa che sparigliasse le carte in tavola, che ribaltasse certe situazioni e mi stupisse. Invece il finale ĆØ, forse, la parte peggiore di questo romanzo: nella sua banalitĆ diventa il colpo definitivo a una storia che si salva solo per la scrittura di McGrath e per una scena davvero cruda che, forse, ĆØ l'unica a racchiudere davvero l'essenza della follia.
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