L'ASSASSINO È TRA LE RIGHE
Janice Hallett
Einaudi
28 marzo 2023
544 pagine
Caro lettore, in queste pagine troverai i documenti necessari per risolvere un caso. Tutto inizia con la comparsa di due nuovi membri della cittadina di Lockwood, nella campagna inglese, e termina con una tragica morte. Per il brutale omicidio qualcuno è già stato condannato ed è in prigione, ma sospettiamo che potrebbe essere innocente. L'impressione è che segreti ben piú oscuri debbano ancora essere svelati. L'assassino, se fai attenzione, si è tradito. E le prove sono qui, tra le righe, basta saperle leggere. Se vuoi scoprire la verità non ti resta che accettare la sfida e cominciare l'indagine. Lockwood – cosí tranquilla e pittoresca – sembra il posto ideale per mettere radici. O almeno questo è quello che pensa Sam, un'infermiera appena tornata dall'Africa, decisa a lasciarsi alle spalle brutti ricordi. C'è persino una compagnia teatrale, perfetta per fare conoscenze e distrarsi un po'. Ma tra le stradine acciottolate di Lockwood non tutto è privo di ombre. Issy, la collega che ha introdotto Sam nella filodrammatica, dà l'impressione di nutrire per lei un morboso interesse. C'è poi una strana raccolta fondi lanciata dalla famiglia Hayward – la più ricca della città – che pare nascondere altro. Qualcuno inizia a fare domande in giro, troppe, e lo uccidono. Un colpevole viene subito trovato, ma due giovani studentesse di Legge, Charlotte e Femi, sono convinte che qualcosa non quadri. Eppure la verità, lo sentono, è davanti ai loro occhi.
Come si fa a parlare di un libro così? La prima cosa che mi viene in mente di dirvi è di mettere un bel segnapagina laddove troverete la lista di tutti i personaggi che incontrerete durante la lettura, altrimenti sarà difficile raccapezzarvi (in realtà lo è anche così, ma almeno saprete dove andare a spulciare nel caso ne aveste bisogno!).
Seconda cosa: armatevi di carta e penna per appuntarvi i vostri sospetti, perché saranno talmente tanti che rischierete di perderne il conto. E, infine, scegliete dei giorni in cui siete sicuri di avere tanto tempo libero a disposizione, perché una volta iniziato, questo libro non si mette giù tanto facilmente, tanta sarà la voglia di scoprire cosa sia vero, cosa falso e cosa stia accadendo in quel di Lockwood!
La cosa che colpisce di più de L'assassino è tra le righe è la sua inconsueta struttura: non aspettatevi un romanzo classico, con capitoli e capoversi, perché qui avremo a che fare con scambi continui di mail tra i vari personaggi, sms e, qua e là, qualche post-it!
Ma vediamo di capirci qualcosa (ah, facile a dirsi, difficile a farsi!). Ci troviamo a Lockwood, pittoresco (e immaginario) luogo del Regno Unito; luogo nel quale Samantha e Keller, una coppia di giovani infermieri, decide di trasferirsi dopo anni trascorsi in Africa.
Prima domanda: perché sono tornati in Inghilterra?
Samantha (Sam) inizia a lavorare nel reparto di geriatria del St Ann Hospital, dove conosce Isabel, infermiera anche lei, con la quale pare intrecciare immediatamente un intenso rapporto di amicizia.
Seconda domanda: perché Isabel non si può prendere a gomitate sulle gengive?
Isabel fa parte di una compagnia teatrale, nella quale riesce a coinvolgere anche Sam e Keller. Quasi contemporaneamente al loro arrivo e all'inizio delle prove per il nuovo spettacolo, però, gli Hayword, fondatori della compagnia e famiglia "alfa" di Lockwood, scoprono che la loro nipotina di due anni, Polly, ha una grave forma di cancro al cervello e decidono di lanciare una raccolta fondi per l'acquisto di un farmaco sperimentale che si trova solo negli Stati Uniti.
Terza (e quarta) domanda: Polly ha davvero il cancro? Il farmaco esiste?
Adesso che ci siamo un po' raccapezzati su quella che è la trama centrale del romanzo, vediamo di proseguire assieme alla storia.
Lo sguardo esterno sui fatti è quello di due studentesse di giurisprudenza, che, esattamente come noi lettori, ricevono dal loro docente i fascicoli contenenti le mail e gli sms e li studiano per capire cosa sia accaduto tra l'aprile e il luglio del 2018.
Tra le due ragazze un fitto scambio di sms che servirà a chiarire i dubbi che sorgeranno anche in chi legge (taaaaanti dubbi!).
La storia è avvincente, sia per la scelta della struttura fatta dall'autrice che per la mera trama in sé. Man mano che si procede nella lettura, ci si pongono tante domande e si sospetta di tutto e di tutti. Cosa c'è dietro la famiglia Hayward? Polly sta davvero male o si sono inventati una malattia solo per risanare la loro (disastrosa) situazione finanziaria? E se invece fosse la Dottoressa Tish Banthoa a mentire? E a che scopo?
Nel frattempo, cerchiamo anche di capire per quale motivo Sam e Kel abbiano lasciato "malvolentieri" l'Africa e cosa stia accadendo tra loro due.
A spiccare, però, sono le mail di Isabel a Sam: Isabel appare come una disagiata sociale, insicura e sempre alla ricerca di approvazione da parte degli altri.
A noi vengono mostrate solo le sue mail a Sam, quindi ci manca sicuramente il punto di vista dell'altra persona, ma il quadro che ne viene fuori è quello di una stalker che inscena un rapporto di amicizia decisamente univoco.
Isabel è uno dei personaggi più irritanti che io abbia incontrato nei romanzi letti sino a ora! Più e più volte, dalla prima all'ultima pagina, avrei voluto prenderla a ceffoni; è riuscita a suscitare in me tutti quei i sentimenti negativi che l'animo umano possa contemplare!
E ora passiamo ai difetti (sì, ahimè, ci sono pure quelli!). Sicuramente uno dei problemi che ho riscontrato è stato quello di riuscire a identificare i personaggi, soprattutto quelli secondari.
Come dicevo più su, c'è un'utilissima lista di tutti i protagonisti tra le prime pagine del romanzo e questo sicuramente aiuta a raccapezzarsi, ma rallenta la lettura perché si è spesso costretti ad andare a spulciare per capire chi sia chi!
Quello che posso dire per certo è che, alla lunga, a parte Sam e Isabel, i personaggi di questo libro sfuggiranno dalla mia mente, il che mi fa capire quanto non siano loro il punto focale di questa storia.
La lettura è resa veloce dalla storia davvero intrigante: sono talmente tante le domande che sorgono che è quasi fisiologica la voglia di proseguire per poter avere delle risposte ai propri dubbi! Ciò che rallenta è proprio il tipo di struttura, dove ci si deve destreggiare tra mail ed sms e, ogni volta, capire chi stia scrivendo a chi e in merito a quale argomento.
Ultima pecca, quella che mi ha fatto abbassare il voto di mezzo punto, l'ultima parte del romanzo (diciamo 150 pagine abbondanti). In quest'ultima tranche, l'autrice abbandona gli scambi tra gli abitanti di Lockwood e lascia la parola alle due studentesse di giurisprudenza, al loro insegnante e, in alcuni casi, alle trascrizioni degli interrogatori necessari a scoprire chi sia morto, in quali circostanze e, soprattutto, chi sia l'assassino.
Si vira verso una struttura più tradizionale, intervallata solo dagli sms che le due ragazze scambiano tra loro per formulare varie ipotesi. Qui il romanzo diventa lento e, a tratti, un po' banale, il che mi ha portata a pensare che la scelta della struttura così particolare per almeno due terzi della storia, sia stata davvero vincente da parte dell'autrice!
Sicuramente L'assassino è tra le righe è un giallo anomalo, di quelli che fanno sentire il lettore parte integrante della storia e delle indagini, rendendo la lettura più avvincente di quella di un giallo tradizionale, soprattutto per chi non è affine al genere (come me!).
A questo punto ho quasi paura all'idea di leggere il nuovo romanzo dell'autrice: sarà stata in grado di creare qualcosa di altrettanto affascinante?!
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