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29 giugno 2015

Recensione 'L’eredità' di Louisa May Alcott–Jo March

l'ereditàSINOSSI

Università̀ di Harvard. È una luminosa giornata di luglio di qualche anno fa. Tra le pareti della Houghton Library, qualcuno consulta febbrilmente lo schedario, e d’un tratto rimane col fiato sospeso. I ricercatori Joel Myerson e Daniel Shealy hanno fatto richiesta, soltanto qualche giorno prima, di visionare un carteggio familiare di una delle più̀ importanti scrittrici americane del xix secolo, del quale però scoprono non sia rimasta alcuna traccia. Una scheda di pochi pollici pare spalancare, invece, una possibilità̀ del tutto inaspettata: «Alcott, Louisa May. L’eredità. Manoscritto autografo; 1849».
In preda allo sconcerto e all’entusiasmo, scarabocchiano in fretta il numero di collocazione e consegnano la richiesta di prestito ai bibliotecari. Tra le carte del loro tavolo di lavoro fa capolino, come un magico scrigno venuto dal passato, un taccuino rosso, delle dimensioni di un diario, che reca una scrittura inconfondibile.
Sulla parte interna della copertina trovano attaccato un cartoncino con su scritto: «Il mio primo romanzo | scritto a diciassette anni | High St. Boston».
Quasi increduli, i due studiosi iniziano a leggere le pagine di un’affascinante storia trascurata fino a quell’istante: protagonista è Edith Adelon, una povera orfana di origini italiane, accolta e allevata dalla nobile famiglia inglese degli Hamilton, presso i quali diviene istitutrice e poi compagna della giovane Lady Amy. Una lunga lettera svelerà̀ alla ragazza l’inverosimile mistero della sua nascita.
Scritto sotto l’influenza dei romanzi gotici in voga al tempo, ancora acerbo nello stile eppure originale nella stesura, L’eredità è, dunque, l’incantevole primo esperimento letterario di colei che diventerà̀ la celebre Autrice di Piccole Donne.

titolo: L'eredità The Inheritance
autore: Louisa May Alcott
titolo originale:
The inheritance
traduzione a cura di: Valeria Mastroianni e Lorenza Riccieditore: Jo March
data di pubblicazione: 14 maggio 2015
pagine: 144
isbn:
9788890607691
trama 7
personaggi 7
stile 9
incipit 8
finale 7
copertina 8
4 stelle
Piacere Libridinoso 
1748 Letto in 2 ore

22 agosto 2014

Recensione 'La storia di una bottega' di Amy Levy


SINOSSI
Nella Londra di fine Ottocento, le giovani sorelle Lorimer perdono improvvisamente il padre e finiscono sul lastrico. Rifiutandosi di accettare un destino che le vedrebbe divise tra i vari familiari che si sono offerti di dar loro ospitalità e protezione, scelgono di restare insieme e di sopravvivere con le proprie forze: fra lo sgomento generale, si trasferiscono nell'affollata e viva Baker Street, nel centro di Londra, e aprono una bottega di fotografia.
Lacerate dai dubbi, sballottate dai colpi della fortuna, eppure appassionate e tenaci, Gertrude, Lucy, Phyllis e Fanny cercano di resistere alle privazioni e di conquistarsi uno spazio nella società, difendendo un'indipendenza per nulla scontata nella tarda età vittoriana.
Nel 1888, Amy Levy realizza un originale e raffinato ritratto di donne emancipate e moderne, utilizzando una metafora assolutamente calzante, quella della tecnica fotografica. Come la fotografia imprime, con leggi e codici del tutto nuovi, la realtà, stravolgendo per sempre l'arte e il concetto di immagine; nella stessa misura, le quattro protagoniste rivolgono uno sguardo più genuino alla vita, The Romance of a Shopincarnando una donna, al contempo idealista e  concreta, che annuncia il mutamento rapido e inarrestabile della condizione femminile alle porte del ventesimo secolo.
TITOLO: La storia di una bottega
TITOLO ORIGINALE:
The romance of a shop
AUTORE: Amy Levy
TRADUZIONE A CURA DI:Valeria Mastroianni e Lorenza Ricci
EDITORE: Jo March
DATA DI PUBBLICAZIONE: aprile 2013
PAGINE: 217 pagine
CODICE ISBN: 9788890607677
PREZZO: 12.00 €
E-BOOK: non disponibile
TRAMA 6
PERSONAGGI 7
STILE 7
INCIPIT 7
FINALE 6
COPERTINA 8
VALUTAZIONE COMPLESSIVA
4 stelle