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18 maggio 2016

'Ah, ma tu sei quella di Lorenzo Marone!'

Eh sì, sono proprio io! Perché è così che, questa mattina, un certo tipo mi ha definita, parlandomi al telefono.
Non Laura, non La Libridinosa, ma quella di Lorenzo Marone. E vabbè! Facciamocene una ragione e andiamo avanti!
Perché, alla fine, in questo post è proprio di Lorenzo che voglio parlarvi, ma di un Lorenzo dietro le quinte.

Prendo spunto dal suo romanzo autopubblicato Le feste non vengono mai da sole (non lo avete letto? Perché? Dai su, fate i bravi e prendete esempio da Laura che lo ha acquistato sulla fiducia! Lo trovate su Amazon) per farvi conoscere più a fondo una persona che, in poco più di un anno, è riuscita a conquistarsi uno spazio tutto suo nella mia libreria (privilegio riservato a pochi) e nel mio cuore!
Ecco, la mia libreria! Vedete la foto qui accanto? Quella è una copia cartacea del romanzo in questione. Copia che, ovviamente, non è di semplice reperimento. Come faccio io ad averla? Me l'ha regalata Lorenzo in persona dopo che, qualche settimana prima, gli avevo mandato una foto di un pezzetto della libreria in questione, l'angolo in cui soggiornano i suoi romanzi. 
Insomma, vorrai mica che me ne manchi qualcuno?! Nooo! E Lorenzo ha provveduto!

In questo libro, Mr Marone ci racconta la notte di Capodanno in casa Esposito. Luogo: ovviamente Napoli! E sappiamo tutti cosa sia la notte del 31 dicembre a Napoli. Tutto un esplodere di fuochi, petardi e chi più  ne ha più ne metta!
È una storia esilarante, divertente e con alcuni spunti di riflessione che, come Lorenzo ci ha insegnato, non devono mai mancare.

C'è una cosa che io e la mia squadra (appellativo affibbiato da Lorenzo stesso a tutta quella cerchia di donnine che io, amabilmente, costringo a leggere i suoi libri!) diciamo sempre: 
i libri di Lorenzo andrebbero venduti con una matita!
Ed è vero! Perché mi rendo conto che, ogni volta che leggo qualcosa di suo, mi ritrovo sempre a sottolineare dei passaggi, delle frasi. Ma, ohibò, a parlarci è la stessa cosa! Tanto che, prima o poi, finirà che gli sottolineerò la faccia!! 
Di questo piccolo libro, però, c'è una cosa che mi ha colpita più di altre: la sua biografia.

...a 25 anni ho perso i capelli e ho capito di essere diventato maturo. Ma ben presto mi sono reso conto che la vita da adulto non è che mi piacesse poi tanto, così, dopo una laurea e un paio di fallimentari tentativi, ho deciso di regredire. Oggi (...) sono alla ricerca di un editore folle che decida di investire in un autore che, nel giro di qualche anno, tornerà a essere un bambino.

Io credo che in queste righe si nasconda l'essenza di quello scrittore all'apparenza timido e che io ho avuto il privilegio di conoscere più a fondo!
Una persona ironica, ilare, divertente. Un uomo in grado di prendersi in giro e di scherzare anche su quelle sberle che la vita gli ha dato!

Io di Lorenzo, e sono fiera di dirlo, ho visto la risata genuina, quella che gli appare in viso quando Flavia e Riccardo sono nei paraggi! Quella che ti fa capire che, in fondo, un amico così lo vorremmo tutte!

Ora, caro Lorenzo, se potessi gentilmente smettere di ridere delle mie figure barbine rimediate in giro per l'Italia, io magari sarei anche ben disposta a ringraziarti!
No, eh? Non ce la fai proprio! E vabbè, io grazie te lo dico lo stesso e non sto neanche ad elencarti i motivi, perché ormai ce li siamo ripetuti mille volte!
Il grazie di stavolta è tutto per la famiglia Esposito e, soprattutto, la signora Pisanelli che mi ha fatto pariare (visto come imparo in fretta?!).