13 novembre 2016

Del perché non vi parlerò de 'Gli eredi della terra' di Ildefonso Falcones


... o almeno non a breve termine.

Come sapete, all'inizio della settimana appena trascorsa, mi sono rifugiata nella Stanza Librosa e, in compagnia di una yankee candle all'arancia, segnalibro, matita e segnapagina, mi sono accomodata in poltrona, con tanto di coperta morbida e tazza di tè, e ho iniziato a leggere l'ultimo romanzo di Ildefonso Falcones.
Romanzo che è il seguito naturale de  La cattedrale del mare, che io, pur avendo avuto in libreria per tanti anni, mi sono decisa a leggere solo qualche mese fa. E che ho anche divorato, perché mi ha riportata a quelle atmosfere che tanto avevo amato con I pilastri della terra di Ken Follett.

Per quanto riguarda questo nuovo lavoro di Falcones, invece, mi trovo in una situazione di stallo: ho letto, faticando e sforzandomi, le prime 300 pagine. E ammetto anche che, se non fosse stato per la mole del romanzo e per i soldi spesi, lo avrei mollato già dopo le prime 100.
Ma davanti ad un libro di 900 e più pagine, mi sembrava corretto dargli una chance un po' più ampia!
Così ho proseguito, con grande fatica, lo ammetto. Ma non c'è  nulla da fare: il romanzo non scorre e, cosa ancora peggiore, sembra la replica esatta del suo predecessore; pare quasi che Falcones, spinto dal successo de La cattedrale del mare, si sia limitato a replicarlo, cambiando i nomi dei personaggi e cercando di modernizzarlo un po', tanto che mi sono ritrovata a leggere di scene di sesso degne dei migliori new adult (e grazie a Laura per la consulenza sul genere, ché io non me ne intendo!).

Insomma, so che molti di voi aspettano una mia recensione e mi sembra corretto dirvi che, al momento, la lettura prosegue a rilento e, soprattutto, inizierò ad alternare questo libro ad altri che ho sicuramente più voglia e piacere di leggere. Questo è uno dei lati oscuri dell'avere un blog: non ci si può permettere di impantanarsi in un romanzo perché si rischia di fermare tutto per troppo tempo.

Quindi, al momento, l'unica soluzione che ho trovato è quella dell'alternanza che, come sa chi mi conosce bene, non è una mia consuetudine. Spero che il romanzo di Falcones migliori col tempo per non rischiare un abbandono definitivo e, chissà, forse prima o poi potrete leggerne la recensione!



10 novembre 2016

Recensione 'Dove la storia finisce' di Alessandro Piperno - Mondadori

Matteo Zevi è sul volo di linea che da Los Angeles lo sta riportando in patria. È dovuto scappare molti anni prima, per debiti, abbandonando dall'oggi al domani i membri della sua famiglia. Su di loro, adesso, il suo ritorno incombe come una calamità persino peggiore di quelle seguite all'improvvisa fuga. Durante l'assenza di Matteo, infatti, ciascuno ha avuto modo di costruirsi un equilibrio apparentemente solido. Giorgio – primogenito settario, ambizioso e intraprendente – ha aperto l'Orient Express, un locale panasiatico che va per la maggiore, ed è in riluttante attesa di un figlio; Martina, che alla partenza del padre aveva solo nove anni, sconta un precoce matrimonio borghese con turbamenti affettivi e sessuali a dir poco sconvenienti; solo Federica, la seconda moglie che non ha mai smesso di attenderlo, sogna una nuova armonia familiare per la quale è disposta a tutto, mentre Matteo, attratto dalle suggestioni del patriarcato, ritrova vecchi amici e piaceri dimenticati in una Roma deturpata e bellissima. Sono tutti talmente presi da se stessi che quando la Storia irrompe brutalmente nella loro vita li coglie vulnerabili e impreparati. Ognuno è chiamato a fare i conti con il passato e con le incognite di un mondo che appare sempre più sinistro e imponderabile. Ecco allora che la storia finisce dove la Storia incomincia. A quattro anni dalla saga dei Pontecorvo (Persecuzione e Inseparabili, premio Strega 2012), a undici dal fortunato esordio (Con le peggiori intenzioni), Piperno dà di nuovo voce ai silenzi familiari, alle ipocrisie sociali, alle ambizioni ferite. Scritto in una lingua limpida e mirabile, che mescola senza soluzione di continuità commedia, tragedia, farsa e parodia, Dove la storia finisce è un romanzo che sa unire la felicità del racconto della vita di una famiglia alla capacità, propria delle opere più grandi, di cogliere tensioni, paure, drammi e speranze di un'intera epoca.

Autore: Alessandro Piperno
Editore: Mondadori
Data di pubblicazione: 4 ottobre 2016
Pagine: 277

Trama: 2  Personaggi: 2  Stile: 4  Copertina: 4 




9 novembre 2016

Il Giveaway per Babbani e Creature Magiche - Terza tappa


Buongiorno!!! Siete pronti? Siete caldi (oddio, che sembro Madonna?!)? Oggi inizia la terza tappa del giveaway per Babbani e Creature Magiche nato dalla collaborazione con La biblioteca di Eliza e le Due Lettrici quasi Perfette.

Avete fatto in tempo a rispondere alle domande della seconda tappa? Vi sono sembrate facili? Pensate di aver indovinato tutto? Vediamo un po'...

DOMANDA 1. Questa è l'immagine completa da cui era stato tratto il particolare dell'illustrazione...


Mrs Norris, la gatta del custode, pendeva appesa per la coda dal braccio della torcia. Era rigida come uno stoccafisso e gli occhi spalancati fissavano il vuoto (capitolo 8).

DOMANDA 2. Cos'è un Rivelatore? Oggetto che somiglia ad una gomma da cancellare di colore rosso acceso, usata da Hermione sul diario di Tom Riddle (capitolo 13).

DOMANDA 3. A cosa servono Mosche Crisopa, sanguisughe, erba fondente, centinodia, polvere di corno Bicorno, pelle tritata di Girilacco? Sono gli ingredienti della pozione Polisucco (capitolo 10).

Bene bene? Avete indovinato? Adesso riprendete in mano la vostra copia del libro e fatevi sotto con i prossimi tre quesiti, per cui vi ricordo che avete tempo di inviare le risposte sino alle 22 del 15 novembre. Il giorno dopo troverete la Quarta Tappa nuovamente sul blog delle Due lettrici quasi perfette!

DOMANDA 1
A cosa si riferisce questa immagine?


DOMANDA 2.
Qual è la definizione di G.U.F.O.?

DOMANDA 3.
Folletti di colore blu elettrico, alti circa 20 centimetri, con visetti appuntiti e voci così penetranti che era come sentire il cicaleccio di un nugolo di pappagallini.

Per inviare le vostre risposte, come sempre dovrete compilare il modulo che segue in ogni sua parte.






In bocca al lupo,

4 novembre 2016

Recensione '7-7-2007' di Antonio Manzini - Sellerio

«Lo sai cosa lasciamo di noi? Una matassa ingarbugliata di capelli bianchi da spazzare via da un appartamento vuoto».
Rocco Schiavone è il solito scorbutico, maleducato, sgualcito sbirro che abbiamo conosciuto nei precedenti romanzi che raccontano le sue indagini. Ma in questo è anche, a modo suo, felice. E infatti qui siamo alcuni anni prima, quando la moglie Marina non è ancora diventata il fantasma del rimorso di Rocco: è viva, impegnata nel lavoro e con gli amici, e capace di coinvolgerlo in tutti gli aspetti dell’esistenza. Prima di cadere uccisa. E qui siamo quando tutto è cominciato.
Nel luglio del 2007 Roma è flagellata da acquazzoni tropicali e proprio nei giorni in cui Marina se ne è andata di casa perché ha scoperto i «conti sporchi» di Rocco, al vicequestore capita un caso di bravi ragazzi. Giovanni Ferri, figlio ventenne di un giornalista, ottimo studente di giurisprudenza, è trovato in una cava di marmo, pestato e poi accoltellato. Schiavone comincia a indagare nella vita ordinata e ordinaria dell’assassinato. Giorni dopo il corpo senza vita di un amico di Giovanni è scoperto, in una coincidenza raccapricciante, per strada. Matteo Livolsi, questo il suo nome, è stato finito anche lui in modo violento ma stavolta una strana circostanza consente di agganciarci una pista: non c’è sangue sul cadavere. Adesso, l’animale da fiuto che c’è dentro Rocco Schiavone può mettersi, con la spregiudicatezza e la sete di giustizia di sempre, sulle tracce «del figlio di puttana che ha accoltellato due ventenni alla base del cranio». Ma se fosse la storia di un balordo solitario, sarebbe troppo liscia. Rocco invece ha un appuntamento con il fato tragico, e non sa di averlo. E quell’appuntamento gli lascia in eredità un nemico appostato quasi dieci anni dopo, quando, finito il ricordo, si ritorna al presente e Rocco ha da chiudere definitivamente il caso.
Il ritmo dei noir di Antonio Manzini dà il senso di un meccanismo dai mille ingranaggi che non perde mai un colpo, che gira all’unisono col travaglio esistenziale di un personaggio che resta nella mente, mentre lo sguardo di chi lo muove si posa critico e triste sulla realtà sociale dei tempi che corrono.

Titolo: 7-7-2007
Autore: Antonio Manzini
Editore: Sellerio
Data di pubblicazione: 7 luglio 2016
Pagine: 384

Trama: 5  Personaggi: 5  Stile: 5  Copertina: 4 



1 novembre 2016

Novità nella Stanza Librosa Ottobre 2016 + To Be Read Novembre 2016

Rieccoci qui! Un altro mese è volato via e si sente già nell'aria l' odore del Natale! Io adoro il mese di ottobre, perché i colori dell' autunno sono nel loro pieno splendore, perché le temperature si abbassano e le giornate si accorciano. Ottobre è il mese in cui ricomincio a sfornare torte e bere tè; è il mese in cui tiro fuori dal cassetto i calzettoni buffi e le coperte calde! 
Ottobre è stato (anche) il mese che ha portato alla mia famiglia quella serenità (professionale) che da tempo mancava! Quindi sì, Ottobre è un mese che amo e quest'anno ancor di più!
E, mentre qui tutto si assesta, ha preso anche il via un nuovo Giveaway. In collaborazione con La biblioteca di Eliza e le Due lettrici quasi perfette abbiamo deciso di regalarvi una copia illustrata di "Harry Potter e la camera dei segreti"! 
E adesso aspettiamo novembre, che mi vedrà, finalmente posso dirvelo, nuovamente in campo e in compagnia di un' autrice che adoro: si tratta di Loredana Limone che mi ha voluta al suo fianco per la presentazione del suo ultimo romanzo, Un terremoto a Borgo Propizio, che si terrà il 20 novembre, a Milano, in occasione del BookCity! Per tutti i dettagli (luogo e orario) tenete d' occhio la mia pagina Facebook!


CARTACEI


  • La città degli incontri proibiti - Carolina De Robertis omaggio Garzanti
  • Gli eredi della terra - Ildefonso Falcones acquisto 
  • Harry Potter e la camera dei segreti (ed. illustrata) - J. K. Rowling acquisto
  • L' imperfetta meraviglia - Andrea De Carlo acquisto
  • I Medici. Una dinastia al potere - Matteo Strukul acquisto
E-BOOK
  
 
  • Orfani bianchi - Antonio Manzini prestito Mlol
  • Dove la storia finisce - Alessandro Piperno prestito Mlol
  • Il regalo - Eloy Moreno omaggio Corbaccio
  • Qualcuno - Alice McDermott prestito Mlol
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Ad ottobre ho letto 10 libri per un totale di 2544 pagine.

  
    
   

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To Be Read di Novembre 

  • 7-7-2007 - Antonio Manzini cartaceo
  • Stanze di famiglia - Furio Bordon cartaceo
  • Gli eredi della terra - Ildefonso Falcones cartaceo
  • L'anno senza estate - Carlos Del Amor e-book
  • Qualcuno - Alice McDermott e-book
  • Dove la storia finisce - Alessandro Piperno e-book



31 ottobre 2016

Recensione 'La strada del ritorno è sempre più corta' di Valentina Farinaccio - Mondadori

L'estate in cui Vera ha cinque anni è una girandola di avventure. Vera è sfacciata e sognatrice: gioca a nascondino con l'amico immaginario Ringo Starr e da grande vuole fare la camionista, come il nonno, per scoprire dove finiscono tutte le strade del mondo. Oltre ai capelli rossi – della stessa tinta con cui i bambini colorano i cuori –, ha ereditato dal papà libraio la passione per le storie: riempie pile di fogli di una scrittura immaginaria per raccontare favole di calzini parlanti e piante grasse dimagrite. Quella dei suoi cinque anni è anche l'ultima estate che trascorre insieme al padre Giordano. Oggi Vera ha trent'anni, ed è una celebrità della tv: inventa oroscopi irriverenti e graffianti, specie per i nati dello Scorpione, segno zodiacale dell'ex fidanzato che l'ha appena lasciata, mettendola di colpo davanti a tutte le sue fragilità. Perché Vera è cresciuta senza un genitore, ed è come se fosse a metà: ha avuto in dotazione un solo braccio e un solo orecchio, una sola gamba e un solo occhio, e ha riempito tutto quel vuoto di sarcasmo e finta imperturbabilità. Di suo padre non sa nulla: la madre Lia, credendo di proteggerla e di proteggersi, ha preferito dimenticare. Ma quando riceve un centinaio di pagine scritte da Giordano durante gli ultimi mesi di vita e che parlano proprio di lei, dell'eccentrica Lia che si è ribellata alle leggi ancestrali della provincialissima Campobasso, e della nonna Santa, che ha consacrato la propria vita ai figli, Vera è investita da una sfida: il libro è senza finale. Lei adora gli inizi e odia la responsabilità della fine, eppure è la sola che potrebbe completarlo, è un'occasione unica per incontrare tra le pagine quel padre mancato, e per capire cosa accadde quell'estate in cui tutto è cambiato. La strada del ritorno è sempre più corta è un romanzo pieno di luce e di ironia, che racconta l'amore, la perdita e la trasformazione. La giornalista Valentina Farinaccio, qui al suo folgorante esordio narrativo, racconta con una lingua cangiante come attraversare il dolore sia l'unico modo per uscire salvi e interi, dall'altra parte. Ma questa storia è anche una dichiarazione d'amore per i libri e le eredità che vi passano attraverso, un atto di fiducia nell'eternità della letteratura.

Autore: Valentina Farinaccio
Editore: Mondadori
Data di pubblicazione: 30 agosto 2016
Pagine: 216

Trama: 5  Personaggi: 5  Stile: 5  Copertina: 5