Recensione 'Il suono di mille silenzi' di Emma La Spina
Titolo: Il suono di mille silenzi
Autore: Emma La Spina
Editore: Piemme
Data di pubblicazione: 8 marzo 2010
Pagine: 169
Prezzo: 9,00 €
Versione e-book: 6,99 €
Trama: Sua madre è una donna fredda e dura, che lei ha visto solo in rare occasioni, ha partorito e abbandonato undici figli. Emma è la decima. Trascorre la sua infanzia in collegio, un luogo di deprivazione e di autentico terrore. La vita delle bambine è completamente contingentata e del tutto priva di amore, di un qualsiasi gesto di affetto. Alle punizioni corporali si aggiungono più sottili tormenti e vessazioni psicologiche. Nell’istituto - i famigerati “collegi” menzionati come spauracchio a generazioni di bambini - le bimbe non hanno alcun contatto con l’esterno. Sono mille silenzi.
Voti:
Trama 8
Personaggi n.c.
Stile 7
Incipit 9
Finale 6
Copertina 6
Voto complessivo 7.2
Come si fa a “giudicare” un libro come questo? E’ una storia vera, è la storia dell’autrice e lascia l’amaro in bocca. Emma è figlia di una donna che di figli ne ha avuti ben 11 e che, ogni volta, li lascia in orfanotrofio. Emma cresce in un clima di paura, di freddezza, tra botte, rimproveri, furti… La prima volta in cui vedrà sua madre, la Signora come la chiama lei, ha 7 anni e, lo stesso giorno, scoprirà che, nel suo stesso istituto, vive anche sua sorella. Ma neanche questo le porterà un po’ di gioia, perché la sorella non la vuole tra i piedi.Emma ci racconta cos’è la vita in collegio e la cosa fa realmente rabbrividire. Le bambine non hanno abiti di ricambio: indossano tutte lo stesso vestito bianco e la stessa biancheria. Ci si lava solo con acqua fredda; Emma scoprirà anni dopo cosa sono il sapone, lo spazzolino da denti e il dentifricio; nessuna di loro possiede asciugamani. Si va in bagno ad orari prestabiliti e se ci si sporca, le suore le costringono a indossare la biancheria intima in testa.
Il cibo è poco e pessimo. Le giornate sono scandite dalla preghiera, dal lavoro e dalla scuola. E anche quella, col passare degli anni, sarà un problema, perché le suore non forniscono nessun tipo di materiale per lo studio: niente quaderni, penne né libri.
Emma imparerà, a sue spese, che, per avere qualunque cosa dovrà rubarla.
Crescendo sarà anche costretta a trascorrere le estati facendo da serva a famiglie benestanti che la tratteranno male e i cui uomini proveranno più volte ad abusare di lei.
Vedrà la madre pochissime volte e saranno sempre tutte occasioni di poco piacere.
Negli anni scoprirà di avere vari fratelli e sorelle in giro per il mondo, ma neanche questo cambierà il corso della sua vita.
Il libro si conclude quando, al compimento del 18° anno di età, Emma verrà costretta a lasciare il collegio.
Come ho detto, è quasi impossibile giudicare e recensire un libro del genere. Certamente, fa capire quanto la vita sia ingiusta. E’ assurdo, per chi vive una vita serena e normale, pensare che una ragazza non abbia mai assaggiato il latte, il cioccolato, la nutella; che non sappia cosa siano un orologio o un calendario. Che per avere un paio di scarpe della sua misura debba rubarle.
Ogni pagina letta è una pugnalata al cuore, una lacrima che scende…
L’autrice: Emma La Spina nasce nel 1960 a Catania, dove vive
La mia valutazione:
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