SINOSSI
TITOLO: Acquanera
AUTORE: Valentina D'Urbano
EDITORE: Longanesi
DATA DI PUBBLICAZIONE: 19 settembre 2013
PAGINE: 360
CODICE ISBN: 9788830434387
PREZZO: 14.90 €
TRAMA 8
PERSONAGGI 7
STILE 8
INCIPIT 7
FINALE 6
COPERTINA 6
3 stelle e mezzo
Discretamente Libridinoso ... e mezzo
Ho letto questo libro dietro consiglio minaccia di Daniela, che mi ha gentilmente detto: <<Se non leggi Acquanera non leggerò più nulla di ciò che mi consigli tu!>> E io a Daniela voglio bene, quindi l'ho letto.
Questo romanzo io, ovviamente, lo conoscevo già . E me ne sono anche tenuta lontana perché c'era qualcosa, ogni volta che me lo ritrovavo tra le mani, che mi respingeva e me lo faceva mettere giù.
Ma, ripeto, io a Daniela voglio bene.. E allora, visto che lei lo aveva definito una droga, ho ceduto!
Roccachiara è un luogo di fantasia, un piccolo borgo arroccato sulle rive di un lago scuro, un lago che evoca morte.
È lì che vivono Clara ed Elsa. Ed è da loro che prende vita questa storia di donne e di mistero.
Clara è la strega del paese. E, col tempo, l'isolamento e la diffidenza che l'hanno sempre circondata, avvolgeranno Elsa e poi sua figlia Onda e, infine, la nipote Fortuna.
Onda, in questo nugolo di donne, è il personaggio che più mi ha infastidita. Onda è indisponente, saccente, ipocrita, cattiva.
Parlando di questo libro con Cuore, che lo sta leggendo proprio in questi giorni e di cui potrete leggere la recensione nella sua rubrica di venerdì, mi sono beccata l'appellativo di insensibile : <> Glisso sul fatto che le LGS mi chiamano acida quando sono in vena di gentilezze, perché solitamente sono definita SCADUTA (come lo yogurt!).
Onda sceglie la direzione da dare alla sua vita. Ma la cosa che più mi ha urtata, e devo riconoscere che il mio passato mi ha sicuramente influenzata nell'esprimere questo giudizio, è il modo in cui Onda è madre. O forse dovrei dire "in cui NON È".
Onda rifiuta Fortuna sin dal suo concepimento e mai, mai più sarà madre. Fortuna crescerà con Elsa, la nonna, continuamente rifiutata da questa madre un po' pazza, che preferisce parlare con i morti piuttosto che passare del tempo con lei.
Scusa, Cuore, ma io Onda la prenderei a sberle!
Il finale. Ecco il punto dolente. Se la storia in sé mi è piaciuta, il finale mi è sembrato raffazzonato. Una serie di notizie buttate lì una dopo l'altra. La spiegazione, quasi ovvia, del rapporto tra Fortuna e Luce, non ha fatto altro che rendere banale qualcosa che, fin lì, era stato speciale.
Anche il momento in cui Fortuna scopre chi sia suo padre, mi è apparso ovvio. Insomma, io avevo capito già a metà libro di chi si trattasse.
Che non sia un libro brutto lo potete capire da quel 3 e mezzo finale.
La D'Urbano sa scrivere, questo è indiscutibile. E la storia cattura e l'atmosfera affascina e i personaggi parlano col lettore. Ma... ma io non sono una da noir. La cupezza, la tristezza, l'angoscia che suscitano questa storia non fanno parte di me come lettrice.
Quindi, concludendo, posso dire che io questo libro lo consiglio, ma a chi ama il genere, perché, altrimenti, vi ritroverete a trascinarvi dietro una lettura che non vi appartiene e non vi entusiasma.
Nessun commento:
Posta un commento
INFO PRIVACY
AVVISO: TUTTI I COMMENTI ANONIMI VERRANNO CANCELLATI. Se volete contestare o insultare, abbiate il coraggio di firmarvi!
Avete un'opinione diversa dalla mia? Volete consigliarmi un buon libro? Cercate informazioni? Allora questo è il posto giusto per voi...Commentate!^^