Recensione 'Distorted fables' di Deborah Simeone - Mondadori

Che sia chiaro: la protagonista di questa storia non ĆØ la solita principessa delle fiabe. Non ĆØ nĆ© magra nĆ© alta, e neppure bella da far girare la testa. E poi con la gente ĆØ spesso intrattabile, dura e spigolosa, proprio come il suo nome, Rebecca. Per lei non ci sono castelli incantati, fatine o scarpette di cristallo, ma un monolocale umido in un condominio chiassoso, e lunghe serate passate in solitudine a guardare serie tv, con in grembo un gatto birmano e nella testa una valchiria-grillo parlante che la sprona a non darsi mai per vinta. Le cose cambiano, perĆ², il giorno in cui Rebecca inizia a lavorare come portinaia in un bel palazzo nel centro di Milano. Qui, nonostante la sua avversione per i rapporti umani, la sua vita si intreccia con quella di alcuni condomini: un settantenne stravagante, ostinatamente aggrappato al ricordo della moglie, una giovane donna devota a un marito che la tradisce neanche tanto di nascosto e una ragazza stregata da un uomo freddo e calcolatore. Tutte fiabe d'amore, e tutte imperfette, come imperfetta ĆØ la vita di Rebecca, che ha smesso di credere al "vissero per sempre felici e contenti" nell'istante in cui il suo principe azzurro, anzichĆ© salvarla e poi giurarle amore eterno, l'ha mollata senza troppe spiegazioni a un binario della stazione. Ma chissĆ  che Rebecca non scopra, anche grazie ai suoi nuovi amici, che proprio nell'imperfezione si nasconde il segreto per trovare qualche momento di vera felicitĆ ...

Titolo: Distorted fables
Autore: Deborah Simeone
Editore: Mondadori
Data di pubblicazione: 21 marzo 2017
Pagine: 175

Trama: 3  Personaggi: 3  Stile: 4 





Non conosco l'autrice di questo romanzo, benchĆ© la sua pagina Facebook pare avere un grande seguito. 
Di questo romanzo mi hanno colpita immediatamente il titolo e la copertina, tanto da spingermi a chiederne una copia alla Mondadori.
Dalla sinossi immaginavo di trovarmi ad avere a che fare con qualcosa che, almeno in parte, mi ricordasse le atmosfere di Qualcosa di vero di Barbara Fiorio.

Invece quella che ci viene raccontata ĆØ la storia di Rebecca, una giovane ragazza che nella vita fa la portinaia in un palazzo al centro di Milano.
Rebecca ĆØ cinica, sarcastica, sociopatica e spesso irriverente. Le sue risposte taglienti e senza filtri sono sicuramente la parte migliore del romanzo, che si regge totalmente sulle sue spalle.
Di contro, perĆ², c'ĆØ tutta una parte dedicata a Crimilde, personaggio che abita i sogni e la mente della nostra protagonista, che, a parer mio, rende irritante la lettura di questo romanzo.
Quasi sicuramente l'autrice ha voluto usare Crimilde come una sorta di auto-terapia per Rebecca, che, trovandosi a dover combattere con questa sorta di nemesi immaginaria, riuscirĆ , pian piano, a tirarsi fuori dal guscio in cui si ĆØ rinchiusa.
Nonostante ciĆ², tutte le volte in cui mi sono trovata davanti al personaggio di Crimilde l'istinto primario ĆØ stato quello di saltare tutto a pie' pari.

Anche il rapporto che Rebecca instaura immediatamente con buona parte dei condomini mi ĆØ parso alquanto forzato: la protagonista ci viene descritta quasi come una misogina e vederla legare con i personaggi che animano il condominio praticamente dalla sera alla mattina, fa apparire tutto meno reale.

Insomma, questo ĆØ un libro che si fa leggere velocemente, che strappa piĆ¹ di un sorriso e regala un paio d'ore di svago, ma, conclusa la lettura, ben poco rimane.


La Libridinosa

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9 commenti:

  1. Anche io leggendo la sinossi ho pensato subito a Qualcosa di vero, che tanto avevo amato. PerĆ² dalle tue parole mi sa che stavolta passo, non sembra nulla di indimenticabile purtroppo!

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    1. Eh no, purtroppo non ĆØ assolutamente indimenticabile :(

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  2. Pensa che a me sono piaciuti proprio gli intermezzi con protagonista Crimilde, ma proprio questo ĆØ il bello dei lettori, la differenza che ci contraddistingue! Bacio

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  3. Sono sincera: la copertina non mi attira affatto. Ora che ho letto la tua recensione non ho cambiato idea e credo che per questa volta passerĆ² ad altro.

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    1. Rispetto alle solite copertine che vediamo in giro, ammetto che questa mi aveva colpita positivamente. Peccato per tutto il resto :)

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