Recensione 'Buonanotte, signor Tom'
di Michelle Magorian - Fazi Editore


BUONANOTTE, SIGNOR TOM || Michelle Magorian || Fazi Editore || 4 novembre 2021 || 325 pagine



Nel 1939, allo scoppio del secondo conflitto mondiale, nel timore dei bombardamenti tedeschi, il governo inglese decide di evacuare migliaia di bambini dalle cittĆ  e di ospitarli in campagna presso le famiglie offertesi di accoglierli. Uno di questi bambini, Willie Beech, trova alloggio presso Tom Oakley, un uomo di mezza etĆ  che vive solo dopo la morte della moglie nel villaggio di Little Weirwold. Il bambino ĆØ chiaramente traumatizzato: si spaventa per un nonnulla, bagna il letto tutte le notti e ha il corpo ricoperto di lividi e cicatrici. Con il tempo, le attenzioni costanti e l’affetto del signor Oakley consentono a Willie di riacquistare stabilitĆ  e serenitĆ  emotiva, nonchĆ© di inserirsi felicemente a scuola e stringere legami di amicizia con i bambini del villaggio. L’incanto della nuova vita si infrange quando la madre di Willie vuole riavere con sĆ© il figlio, e il bambino ĆØ costretto a tornare a Londra. Tom, inquieto per la mancanza di notizie, decide di andare in cittĆ  per sincerarsi delle condizioni del bambino. Dopo una serie di peripezie lo ritrova, ma fa una terribile scoperta…


Se conoscete qualcuno che abbia letto (e amato) questo libro, probabilmente riceverete gli stessi suggerimenti che ho ricevuto io: "Tieni a portata di mano i fazzoletti" o " Ti servirĆ  del cibo consolatorio" oppure vi diranno che questo libro vi spezzerĆ  il cuore!
Da me sentirete parole diverse, perchĆ© per quanto la storia di Thomas Oakley e William Beech sia certamente tenera, il mio barattolo di nutella ĆØ rimasto al suo posto, i fazzoletti non sono stati toccati e il mio cuore ha subito appena un piccolo scossone, ma nulla piĆ¹.
Mettiamo in chiaro le cose nel caso qualcuno di voi non mi conoscesse abbastanza: IO PIANGO. Se trovo la storia giusta le mie lacrime sgorgano senza remore, ovunque io mi trovi, senza vergogna alcuna! Ho pianto in treno, in posta, al tavolino di un bar, nella sala lettura della biblioteca...
Quindi, cosa non ha funzionato tra me e il signor Tom? Assolutamente nulla, a parte, forse, delle aspettative un po' alte!

Thomas Oakley ĆØ un anziano vedovo che, assieme al suo cane Sammy, vive in un cottage di Little Weirworld, un piccolissimo borgo inglese. 
Alle soglie dell'entrata in guerra del Regno Unito, le autoritĆ  decidono di sfollare nelle campagne inglesi i bambini di cittĆ . Ed ĆØ cosƬ che hanno inizio questo romanzo e il rapporto tra il signor Tom e Will, un bambino di nove anni, sporco, smunto e silenzioso.

Michelle Magorian non usa mezzi termini e non si dilunga inutilmente in descrizioni o dialoghi superflui: va dritta al punto, anche quando quel punto tocca tasti dolenti.
L'autrice ci fa entrare immediatamente nelle pieghe del rapporto tra i due protagonisti, usando la loro quotidianitĆ  come spunto per farci conoscere le loro storie.

Tom ĆØ vedovo da ormai quarant'anni; chiusosi nel suo dolore dopo la perdita della giovane moglie e del figlio appena nato, non ha piĆ¹ trovato quella scintilla che gli facesse alzare lo sguardo verso gli altri. A Little Weirworld tutti lo definiscono scorbutico, ma Tom ĆØ semplicemente un uomo solo.
Ben diversa ĆØ, invece, la storia del piccolo Will che, a nove anni, giunge a Little Weirworld con un corredo di traumi e lividi e i soli vestiti che indossa.
La madre, come scopriremo durante la lettura, ĆØ una donna violenta che, oltre a picchiare duramente il piccolo Will, spesso lo lascia a digiuno, legato, al buio, nella sua stessa sporcizia.

Magorian, come detto, non si perde in giri di parole, ma narra una storia che, nella sua durezza, risulta lineare e, a tratti, un po' semplicistica. 
Fra Tom e Will va tutto a meraviglia sin dal primo giorno di convivenza: i due incastrano alla perfezione i loro dolori, creando un legame forte e indissolubile.  E anche quando qualche scossone arriva a far tremare le loro vite, tutto viene risolto in fretta e senza tentennamenti.

Buonanotte, signor Tom ĆØ un romanzo dolce, quasi una favola di quelle da raccontare a un bambino prima di metterlo a dormire; quelle favole in cui si sa per certo che arriverĆ  il lupo cattivo, ma si ĆØ altrettanto sicuri che ci sarĆ  un cacciatore ad aspettarlo e a proteggere il protagonista.

Forse avrei preferito qualche "scossone" in piĆ¹, ma in fondo va bene anche cosƬ: ogni tanto si ha bisogno anche di favole!


La Libridinosa

Cosa fai nella vita? Leggo!

1 commento:

  1. Ho preso in biblioteca questo libro il giorno prima che la Russia invadesse l'Ucraina e ovviamente leggerlo in quei giorni, incredula per quello che stava succedendo, ĆØ stato molto forte emotivamente. Anche a me ĆØ piaciuto parecchio...

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