29 marzo 2024

Diario di Bordo - Undici... e poi?


Undici anni. Undici... o "i due uni" come disse una volta un mio cuginetto, estraendo i numeri per la tombola!
I due uni! 1+1=2. Due come me e il blog! Siamo in due: io che scrivo, lui che accoglie i miei deliri!

Prima di scrivere questo post, sono andata a rileggere quelli pubblicati negli anni scorsi... e ammetto di essermi anche un po' commossa! 
Ci sono stati anni in cui non ho scritto nulla, altri in cui ero entusiasta, anni in cui ho lasciato, almeno in parte, la parola a chi mi è stato accanto in questo percorso e anni, infine, in cui traspariva stanchezza.
E quest'anno? Questo è l'anno dei passi indietro... un po' come un gambero!


Digito queste parole da una stanza librosa completamente rimessa a nuovo, stravolta rispetto a ciò che era poco meno di un anno fa: nuovi colori, nuova scrivania, nuove librerie (queste sono proprio fresche fresche di montaggio!), nuovi spazi da riempire di libri! E, forse, anche una nuova me! Sto lasciando andare tante cose e mi rendo conto che non è un obbligo, quanto una scelta consapevole, un bisogno di rinnovare che è andato di pari passo con quello del rinnovamento stilistico della stanza in cui leggo, scrivo, penso (muta, Bacci!).
Ho lasciato andare, per la prima volta dopo davvero tanti anni, le collaborazioni. Mi fa schifo ricevere libri gratis? Assolutamente no, mica sono cretina sino a questo punto! Quello che mi fa schifo (sì, lo so, non si dice schifo, si dice non mi piace, ma tant'è!) è il modo in cui, negli ultimi anni, queste sono state gestite.
Non è un segreto che ormai un po' tutti ci lamentiamo delle scelte delle Case Editrici (tutte le Case Editrici): si guarda al numero di follower, si rifugge da chi recensisce in maniera esaustiva, ma soprattutto onesta! E quando, negli ultimi mesi, mi sono sentita dire più volte: "No, non ti mando il libro perché non voglio rischiare una recensione negativa" o "Non abbiamo più copie" per poi vedere quello stesso libro spacchettato (e spesso rivenduto subito dopo) da profili coi "numeroni" (finti!), mi sono fermata un attimo a riflettere e mi sono chiesta perché. Perché dare spazio e visibilità a chi non apprezza il mio lavoro e la mia onestà? E allora basta! In quest'angolo di mondo non vedrete più spacchettamenti selvaggi e pile di libri inviati dalle Case Editrici. Se qualche invio ci sarà ancora, sarà frutto di rapporti personali tra me e l'autore del libro stesso!

Sto lasciando andare Instagram che, pian piano, sta seguendo la pagina Facebook. Sono stanca di dover postare postare postare, creare creare creare, quando i risultati sono miseri. "Ma non dovresti farlo per te stessa?" Certo! Ma io per me stessa ho questo posto qui, l'unico che, da undici anni, amo senza remore!
Che io e Instagram non ci siamo mai piaciuti più di tanto, non è un segreto per nessuno! Ma se dover pubblicare una recensione diventa una fatica dovuta al pensiero di dover scattare una foto, allora si vede che la misura è colma. E quindi? E quindi, da adesso, troverete delle foto molto più semplici, meno pensate, meno studiate, spesso scattate in serie (dai, tanto lo sapete che io stilo una tbr mensile e la rispetto!).
Instagram è diventato un luogo in cui farvi sapere che ho pubblicato qualcosa nel blog. Fine.

E lui? Il blog! Oh il blog sta qui e, mentre scrivo queste righe, mi arriva un messaggio di Ansialisa che mi fa scendere una lacrimuccia e, contemporaneamente, mi strappa un sorriso: "Il tuo blog si è aggiornato, ha cercato di stare al passo coi tempi, però la sostanza non è cambiata: blog, libri, recensioni. Libri letti, recensioni veritiere, accurate e approfondite. Non è una cosa che si può dire di tantissimi blog, questa è una cosa bella, molto bella: alla fine, nella vita ci sono poche certezze, il tuo blog è una di quelle!".

Che altro posso dire, amici e amiche mie? Dopo queste parole meravigliose, tutto sarebbe superfluo!



25 marzo 2024

Recensione 'Niente di nuovo sul fronte occidentale' di Erich Maria Remarque - Neri Pozza


NIENTE DI NUOVO SUL FRONTE OCCIDENTALE 
Erich Maria Remarque
Neri Pozza
24 marzo 2016
207 pagine


Kantorek è il professore di Bäumer, Kropp, Müller e Leer, diciottenni tedeschi quando la voce dei cannoni della Grande Guerra tuona già da un capo all'altro dell'Europa. Ometto severo, vestito di grigio, con un muso da topo, dovrebbe essere una guida all'età virile, al mondo del lavoro, alla cultura e al progresso. Nelle ore di ginnastica, invece, fulmina i ragazzi con lo sguardo e tiene così tanti discorsi sulla patria in pericolo e sulla grandezza del servire lo Stato che l'intera classe, sotto la sua guida, si reca compatta al comando di presidio ad arruolarsi come volontari. Una volta al fronte, gli allievi di Kantorek - da Albert Kropp, il più intelligente della scuola a Paul Bäumer, il poeta che vorrebbe scrivere drammi - non tardano a capire di non essere affatto "la gioventù di ferro" chiamata a difendere la Germania in pericolo. La scoperta che il terrore della morte è più forte della grandezza del servire lo Stato li sorprende il giorno in cui, durante un assalto, Josef Behm - un ragazzotto grasso e tranquillo della scuola, arruolatosi per non rendersi ridicolo -, viene colpito agli occhi e, impazzito dal dolore, vaga tra le trincee prima di essere abbattuto a fucilate. Nel breve volgere di qualche mese, i ragazzi di Kantorek si sentiranno "gente vecchia", spettri, privati non soltanto della gioventù ma di ogni radice, sogno, speranza.

21 marzo 2024

Recensione 'Uvaspina' di Monica Acito - Bompiani


UVASPINA || Monica Acito || Bompiani || 22 febbraio 2023 || 396 pagine


È nato con una voglia sotto l’occhio sinistro, come un pallido frutto incastonato nella pelle: Uvaspina si è abituato presto a essere chiamato con quel nome che lo identifica con la sua macchia. A quasi tutto, del resto, è capace di abituarsi: a suo padre, il notaio Pasquale Riccio, che si vergogna di lui; alla Spaiata, sua madre, che dopo aver incastrato Pasquale Riccio con le sue arti di malafemmina e chiagnazzara non si dà pace di aver perduto il proprio fascino e finge di morire ogni volta che lui esce di casa. Ma soprattutto Uvaspina è abituato a sua sorella Minuccia, abitata fin da bambina da un’energia che tiene in scacco il fratello con le sue esplosioni imprevedibili, le ripicche, la ferocia di chi sa colpire nel punto di massima fragilità, come quando gli dice: “Avevano ragione i compagni tuoi, sei veramente un femminiello.” Eppure, solo Uvaspina conosce l’innesco che rende la sorella uno strummolo, una trottola capace di ferire con la sua punta di metallo vorticante. E solo Minuccia intuisce i sogni di Uvaspina, quando lo strummolo la tiene sveglia e può scrutare i suoi finissimi lineamenti nel sonno. Intorno a loro, Napoli: la città dalle viscere ribollenti, dai quartieri protesi verso il cielo, dai tentacoli immersi in quel mare che la fronteggia e la penetra. È proprio sul confine tra la città e il mare, tra la storia e il mito, che Uvaspina incontra Antonio, il pescatore dagli occhi di colori diversi, che legge libri e non ha paura del sangue, che sa navigare fino a Procida e rimettere al mondo un criaturo che dubita di se stesso. La purezza del loro incontro, però, non potrà nascondersi a lungo nelle grotte di Palazzo Donn’Anna: la città li attira a sé, lo strummolo gira e il suo laccio unirà per sempre i loro destini. Una passione assediata dallo scherno e dallo scuorno. L’ambiguità dell’amore fraterno, la necessità dell’ombra perché ci sia luce. Infine una scrittura, quella della giovane Monica Acito, che sa inserirsi con originalità in una grande tradizione letteraria e, mescolando la forza tellurica del vernacolo alla freschezza di un racconto sulla giovinezza, invoca la fame di felicità che abita ciascuno di noi.

18 marzo 2024

Recensione 'Tutti su questo treno sono sospetti' di Benjamin Stevenson - Feltrinelli


TUTTI SU QUESTO TRENO SONO SOSPETTI
Benjamin Stevenson
Feltrinelli
6 febbraio 2024
384 pagine


Ernest Cunningham è nei guai. Dopo essere diventato famoso per aver scritto un true crime sulla sua famiglia – una famiglia micidiale: hanno tutti ucciso qualcuno –, il suo agente letterario e il suo editore gli chiedono con insistenza un nuovo libro. Ma dove trovare l’ispirazione, senza che qualcuno ci rimetta la pelle? 
L’occasione si presenta sotto forma di un invito al Festival Australiano del Giallo. In omaggio ad Assassinio sull’Orient Express di Agatha Christie, gli organizzatori hanno deciso di riunire un gruppo di celebri giallisti a bordo del Ghan, il treno che attraversa l’Australia, da Darwin a Adelaide. Durante il viaggio, Ernie avrà modo di confrontarsi con i colleghi e forse, chissà, di mettersi finalmente al lavoro. Neanche il tempo di partire che ci scappa il morto. 
Per deformazione professionale, ciascuno dei giallisti inizia subito a elaborare teorie in base alla propria specializzazione: c’è chi procede per deduzione, chi veste i panni del medico legale e chi traccia il profilo psicologico del possibile assassino. A bordo sono tutti sospetti. Sulla carta sanno tutti come ragiona un detective e, prima ancora, come si commette un crimine, ma chi è passato dalla teoria alla pratica? Dopo il grande successo di Tutti nella mia famiglia hanno ucciso qualcuno, Benjamin Stevenson torna con un giallo brillante e ricco di humour, che corre davvero come un treno verso il più sorprendente dei finali. Un viaggio in treno. 
Un cadavere alla prima fermata. 
Dei passeggeri molto sospetti: sanno tutti come cavarsela con un delitto. 
Chi di loro è il colpevole?

11 marzo 2024

Recensione 'L'animale femmina'
di Emanuela Canepa - Einaudi


L'ANIMALE FEMMINA || Emanuela Canepa || Einaudi || 30 aprile 2018 || 260 pagine


Rosita è scappata dal suo malinconico paese, e dal controllo asfittico della madre, per andare a studiare a Padova. Sono passati sette anni e non ha concluso molto. Il lavoro al supermercato che le serve per mantenersi l'ha penalizzata con gli esami e l'unico uomo che frequenta, al ritmo di un incontro al mese, è sposato. Ma lei è abituata a non pretendere nulla. La vigilia di Natale conosce per caso un anziano avvocato, Ludovico Lepore. Austero, elegante, enigmatico, Lepore non nasconde una certa ruvidezza, eppure si interessa a lei. La assume come segretaria part time perché possa avere più soldi e tempo per l'università. In ufficio, però, comincia a tormentarla con discorsi misogini, esercitando su di lei una manipolazione sottile. Rosita la subisce per necessità, o almeno crede. Non sa quanto quel rapporto la stia trasformando. Non sa che è proprio dentro una gabbia che, paradossalmente, si impara a essere liberi.

7 marzo 2024

Recensione 'Errore 404'
di Sacha Naspini - Edizioni e/o


ERRORE 404 || Sacha Naspini || Edizione e/o || 14 febbraio 2024 || 197 pagine


Andrea Arcadi, fondatore della rivista Voyeur Italia, viene improvvisamente arrestato con l’accusa di aggressione ai danni di un’ex compagna di scuola con cui non aveva contatti da trent’anni. Com’è possibile? Eppure è un uomo felicemente sposato, con un figlio bellissimo e una vita professionale di successo… Messo sotto torchio dagli investigatori, racconta aneddoti inverosimili, sembrano i deliri di uno psicopatico. Andrea Arcadi sostiene di avere delle capacità uniche, in particolare questa: sa rivivere episodi del suo passato attraverso il gusto. Gli basta mettere in bocca il tale alimento e “torna” alla prima volta in cui lo ha assaggiato. Di più: avviata “l’immersione”, riesce a modificare il flusso degli eventi, dando nuove direzioni alla sua vita. Agli occhi degli inquirenti, la deposizione dell’imputato si trasforma presto in un caotico moltiplicarsi di linee parallele, ipotesi nelle quali i percorsi sono deviati, prendono destinazioni inattese… In questa girandola di vite create, rovesciate, interrotte, si procede in un viaggio pieno di colpi di scena, scoperte, amori, avventure. Errore 404 è il disperato tentativo di un personaggio alla ricerca dell’unica, decisiva traiettoria per intonare la migliore vita per sé e per i suoi cari. Come cerchiamo di fare tutti.

4 marzo 2024

Recensione 'La donna in bianco'
di Wilkie Collins - Fazi Editore


LA DONNA IN BIANCO || Wilkie Collins || Fazi Editore || 12 gennaio 2024 || 839 pagine


Quale terribile segreto nasconde la misteriosa figura femminile che si aggira di notte per le buie strade di Londra? Questo è solo il primo di una serie di intrighi, apparizioni e sparizioni, delitti e scambi di identità che compongono la trama di La donna in bianco, tessuta con magistrale sapienza da Wilkie Collins. Nel 1860 Charles Dickens pubblicò il romanzo a puntate sulla sua rivista «All the Year Round» suscitando uno straordinario interesse nel pubblico, che seguì per un intero anno le vicende della sventurata Anne Catherick e quelle degli altri personaggi, descritti con impareggiabile abilità psicologica, come l’impavida Marian Halcombe, il coraggioso Walter Hartright e l’affascinante quanto ambiguo conte Fosco.
È passato oltre un secolo e mezzo e le cose non sono cambiate: anche il lettore moderno più smaliziato non può che rimanere piacevolmente intrappolato negli ingranaggi di questa straordinaria macchina narrativa, che ha segnato per sempre la tradizione del mistery facendo guadagnare al suo autore l’appellativo di “padre del poliziesco moderno”. Non c’è lunghezza che tenga: con un libro del genere si arriva sempre al fondo con rimpianto. La donna in bianco è anche un musical di grande successo realizzato da Andrew Lloyd Webber.