Visualizzazione post con etichetta pierpaolo mandetta. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta pierpaolo mandetta. Mostra tutti i post

10 agosto 2017

Diario di bordo - Caro scrittore...


*in blu i commenti della Bacci*

... tu che mi scrivi, chiedendomi se ho voglia di leggere il tuo libro
... tu che metti mi piace ad ogni mio post, incluso quello della camicia macchiata di mascara (finché si tratta delle tue merende ipercaloriche, posso anche capirlo, uno guarda e sogna, ma quelli in cui mi dai della cretina anche no)
... tu che mi chiedi l'amicizia su Facebook, mi segui su Istagram, su Twitter, al parcheggio dell'Esselunga...

Dico a te, scrittore mio adorato! (sì, parla proprio di te, e di te, e di te, e di...)Tu maestro della penna! (dai l'inchiostro, togli l'inchiostro) Tu che, appena esce un tuo libro, mi rendi una folle lettrice in grado di dormire davanti alla libreria già dalla settimana prima, che per precauzione, mentre è davanti alla libreria, con tanto di sacco a pelo e zainetto con i viveri che, diciamolo, sono sufficienti a sfamare gli abitanti di Cremona e dintorni, fa pure un preordine su Amazon (che metti mai la libreria non dovesse avere copie, almeno sto tranquilla!) (ma di quelle che ti avanzano, che ne fai?)
Dico a te! Sai chi sono io? (Io lo so: il Pippo Baudo delle blogger, colei che scopre scrittori come i maiali scovano tartufi). Sono colei che ti segue su ogni social network, che gira l'Italia in lungo e in largo per sentirti parlare del tuo romanzo, che consiglia i tuoi libri a chiunque gli respiri intorno!(ma in particolare, di chi stai parlando? Perché un certo pensiero mi sta sorgendo spontaneo...)
Ma sono, soprattutto, una blogger. E che blogger! L'unica e la sola col nome zozzo. Hai presente il genere? Siamo quelle persone, in prevalenza donzelle, che amano talmente tanto i libri da aver sentito la necessità di parlarne ovunque; anche perché, duole dirlo, ma familiari e amici spesso non condividono la nostra passione, anzi... Così, un giorno (qualcuno direbbe funesto! Ehm...) abbiamo deciso di usare questo enorme aggeggio chiamato web (fiuuuuu! Temevo che, chiamandoti Libridinosa, parlassi di altri tipi di aggeggi) e farlo diventare il luogo deputato e preposto per condividere il nostro amore verso questi oggetti, solitamente di forma rettangolare, composti in buona parte di carta, costosi (eh sì, inutile far finta che i libri non costino), ma che tanta gioia sanno donarci! Anche perché eravamo stufe di vedere occhi roteanti ogni volta che dicevamo a qualcuno (non per forza conosciuto) "Devi leggere questo libro!"

E così passano i mesi, poi gli anni e, se rientri nella categoria di quelle un po' brave, un po' fortunate (o chissà che altro), riesci anche a farti conoscere e leggere da qualcuno che non siano tua madre e tua sorella (che, nel mio caso specifico, sappiatelo, non mi leggono... almeno la prima, la seconda non lo so!). 
E ci sei anche tu, caro scrittore, a leggermi. Lo so che mi stai leggendo perché, porca puzzola, ti ho taggato la recensione ovunque fosse possibile! Sì, quella luce che ti ha svegliato stamattina col suo lampeggìo (si dirà così?) erano le SUE notifiche. Te l'ho pure stampata, attaccata alla zampa di un piccione e l'ho lanciato verso la tua città. Ho tappezzato muri e vagoni di treno per far sì che tu la leggessi! E qui si aprono le acque, cari miei (sì, come per Mosè). (oh meno male, ti vedevo già in sala parto e penavo per la creatura).
Perché dopo che noi blogger abbiamo fatto il nostro lavoro, quindi acquistare (o, se siamo fortunati, ricevere dalla Casa Editrice), leggere e recensire un libro, parte l'effetto visualizzazioni. 
Che vuol dire? Semplice! Recensire un libro ha vari scopi: ovviamente, scopo primario è quello di far sapere al mondo (che sto esagerando? - Cosa te lo fa supporre?) se quel libro è bello o brutto, insomma se è il caso di correre in libreria a comprarlo o è meglio spendere quei 20 euro per una pizza e un cinema! Ora voglio il nome della pizzeria e del cinema, che qua con 20 euro, ciaone!
Ma visto dalla nostra parte della barricata, scrivere una recensione, vuol dire anche (e soprattutto) farla arrivare a coloro che esulano la cosiddetta sfera dei lettori affezionati. E come si fa? Uh! Dì, dì! Svela l'arcano! Facile: le condivisioni! Aaaaaah! E io che mi vedevo già a ballare Despacito sopra ad una torre di libri invocando tutti i direttori delle CE conosciute... Noi, ovviamente, condividiamo la recensione sui nostri canali social, che solitamente sono Facebook, Twitter (che tu sia maledetto! Tu e i tuoi pidocchiosi 140 caratteri!) e Instagram! E lì ci sono i lettori affezionati e qualche novizio che ci scopre per caso e decide di leggerci!
Ma se tu maledetto autore del libro, tuuuuuu (suona libero, rispondi!) quella recensione la vedi (perché io lo so che la vedi, capito? LO SO! Quando la Libridinosa scrive in maiuscolo c'è da aver paura, sapevatelo). Anzi, fai pure peggio: mi scrivi un bel commentino con uno stitico "grazie"... eh vabbè, sarai timido, facciamocene una ragione! Comunque, prego! Ora sai che devi fare, bello mio? Pendere un Eva Q? No! Devi cliccare su CONDIVIDI. Lo vedi il tastino lì a destra? Proprio accanto alla scritta COMMENTA. Non è difficile! Dai su, puoi farcela! Non è faticoso, ti giuro! Non sudi, non avrai bisogno di reintegrare sali minerali. Dai, so che puoi farcela... ti assicuro che è gratis! Nessuno verrà a contestare nulla, nessuna bolletta arriverà nella tua cassetta della posta, manco un prelievo dal conto corrente. Niente! Al massimo ti si indolenzirà un pochino il polpastrello, ma val bene una potenziale copia venduta in più, no?
Hai cliccato? L'hai fatto? Bravo! Oh tu sì che mi dai grandi soddisfazioni! Complimenti caro scrittore, tu sei uno che ha capito come funziona oggi il mondo: una persona mi legge, il mio libro le piace, magari pure tanto, si prende anche la briga di mettersi davanti ad un computer e buttare giù una recensione (che non è quella che posso trovare su Amazon o GoodReads o il tanto bistrattato Anobii, dove dicono "bello... brutto... gne..."). No, questa persona sta lì (chissà per quanto tempo, ché mica tutti nascono scrittori come me!) e scrive e spiega perché il libro è bello, spiega perché i personaggi sono validi e perché sì e perché no! E io che faccio? La ringrazio (ovviamente) e faccio in modo che questa recensione venga letta da altre persone! Che ci vuole? Clicco su CONDIVIDI e tutti quelli che mi seguono sui social network magari andranno a dare un'occhiata! E magari rimangono conquistati dalle sue parole e vanno pure a comprare il libro!
Grazie scrittore mio adorato! Io ti ringrazio davvero con tutto il cuore. Poi se pure la tua Casa Editrice facesse la stessa cosa, per noi blogger sarebbe un'aiuto immenso e per loro (e per te) sicuramente qualche copia venduta in più!

E poi ci sei tu! Ti vedo, sai? Stai lì, nascosto nell'angolo buio; sbirci per vedere che faccio. Che brutta immagine... Ti leggo? Sì, ti leggo! Ti recensisco? Sì, ti recensisco! ... Ma tu sei infame e niente, il tasto CONDIVIDI non lo guardi nemmeno. Dove vaaaaaai? Vieni qui, disgraziato. Tanto ormai ti ha visto, inutile che scappi, che questa è una carogna fatta e finita e non ci mette niente a spiattellare tutto in giro. Spiegami perché. Eh? Perché ti sei fatto beccare? Perché lo fai disperata ragazza miaaa(no, non sto citando Marco Masini - ops, scusa)? Ti faccio schifo? Puzzo (è agosto, ma ho fatto la doccia, quindi 'sta scusa non regge)? Ti sto antipatica? Il mio blog è troppo sfigato per te? Dimmelo! Dimmelo, porca mannaia! Spiegami perché, fai in modo che io possa aprire la mia mente e capire la tua scelta. Però tu prometti che se lui te lo spiega, tu accetti la spiegazione e non uccidi nessuno. Prometti! Hai letto la recensione, vero? Ti ho dato cinque stelle o quattro... non ho mica detto che scrivi come mio figlio in prima elementare; non ho sostenuto che i tuoi personaggi sono paragonabili a Heidi e Peter. No, ho parlato bene del tuo libro, sarebbe carino che tu, proprio per educazione, visto che fiori e pastarelle non puoi mandarmene, mi ringraziassi! (Io, la Bacci, accetto volentieri le pastarelle, anche senza biglietto accompagnatorio. Fiori no, che fanno tanto cimitero. Grazie) Che dici? Ti ho convinto? Lo clicchi quel tasto? Eh? Come no? Ma vaf... E allooooooora! Non essere scurrile, per favore. Pensa invece a ringraziare chi è sempre tanto carino e non solo condivide (e non è ancora morto per averlo fatto, perché è una pratica assolutamente innocua) ma si profonde in mille ringraziamenti e cuoricini. Su, op op!
Hai ragione Bacci, ci sono scrittori che vanno seriamente ringraziati (e non solo perché scrivono libri bellissimi!). Sono quelli che tutte le sante volte, pure quando recensiamo i temi che scrivevano alle scuole medie, arrivano, puntuali: ringraziano, ci mandano pure i messaggini per dirci quanto siamo state brave e, soprattutto (SO-PRA-TUT-TO) condividono! E allora, visto che non è che io e te siamo solo brave a insultare, anche se lo facciamo egregiamente, ringraziamo sentitamente Sara Rattaro (che con tutti i cuori che manda, San Valentino spicciale casa!) colei che ha rapito il cuore anche a mia figlia undicenne, Lorenzo Marone (ha condiviso pure il tatuaggio, figurati!) carinissimo con tutti i suoi lettori e con noi minch blogger, Alice Basso (che fa brutto se mi parte la ridarella quando penso a lei?) che prima o poi farà il tour dei nostri comodini , Tommaso Fusari (Core de zia Libbbri! e de quella che je po' esse madre), Pierpaolo Mandetta (e Katia...e se non sapete chi sia Katia, avete una brutta vita!) la mia coppia preferita, e poi Fabio Genovesi che è di una carineria senza pari, Gigi Paoli, Antonio Fusco  e ultima ma non ultima Rosa Teruzzi, sempre prodiga di complimenti nei nostri confronti, che è una di quelle che ci segue davvero tanto, talmente tanto che io sono sicura che prima o poi me la troverò alla porta di casa perché avrà visto la foto di qualche pizza o di qualche torta (e io ti aprirò, Rosa! Mi casa es tu casa!).



e  







27 luglio 2017

Diario di bordo - La Libridinosa va a Roma


... e non si fa arrestare!!

E già! L'avreste mai detto? La Libridinosa che entra nella Sala Stampa della Camera dei Deputati e per tutto il tempo riesce a stare zitta, benché incitata a far domande, e ne esce sana, salva e senza manette ai polsi! E ho anche parlato con la Senatrice Monica Cirinnà... se non è un record questo!

Direte: "Che sei andata a fare alla Camera dei Deputati?". Se non mi avete seguita sulla pagina Facebook, ve lo spiego qui: Monica Cirinnà, che, per quei due che non lo sapessero, è la "madre" della legge sulle Unioni Civili tra coppie dello stesso sesso, ha chiesto a Pierpaolo Mandetta, autore di "Dillo tu a mammà", di presentare il libro a Roma, proprio alla Camera.
E io che c'entro? Sostanzialmente nulla, ma Pierpaolo e Massimo, il suo compagno, avevano piacere di avermi lì con loro (il che vi fa capire che o mi vogliono davvero tanto bene o non hanno ancora capito che mina vagante sia io, soprattutto in queste occasioni!).

Quando Massimo mi ha scritto per chiedermi di andare con loro, lo confesso, ho avuto un breve mancamento, tanto che ero partita subito con un: "la vedo dura" e gli avevo anche suggerito il nome di Deborah, meglio conosciuta come Deborahconlacca o Scheggia tra le pagine in mia vece!
Poi, parlando con Consorte, ci siamo detti "perché no?". Così, in meno di 24 ore ho dato l'ok a Massimo, fatto i biglietti del treno per Roma e poi ho messo tutto da parte perché c'era prima da pensare a Pontremoli e al Premio Bancarella!

A quanto pare il mese di luglio ha premuto sull'acceleratore, perché gli eventi e i giorni si sono susseguiti sempre più veloci ed ecco che arriva il "Roma day"!
Sveglia alle 5.30. Sì, avete letto bene, le cinque, CINQUE, CIN-QUE! E considerando che sono andata a letto che era l'una passata, il mio viso è stato prontamente nascosto dietro un paio di occhiali da sole (peccato che, usciti di casa, ci fosse la nebbia).
Colazione veloce (che quelle calme e buone si fanno solo in albergo!), operazione restauro, prendi tutto ciò che ti serve in giornata e non dimenticare di caricare in macchina Consorte e Figlio.
Alle 6.30 in punto siamo tutti in postazione, destinazione San Donato Milanese, dove La Libridinosa Mobile, meglio conosciuta come Crozza (e non è una Clio, vero Lea?!), viene fatta accomodare e salutata dalla proprietaria con occhi languidi e bacino alla carrozzeria.
Prendiamo la metro che ci porterà alla Stazione Centrale di Milano e, una volta lì, ci concediamo una colazione vera, con tanto di cornetto alla crema di pistacchi che aveva proprio un suo perché!

Arriva il treno, saliamo, ci accomodiamo, partiamo, tutto in perfetto orario (sarà il caso di cominciare a preoccuparsi?). Dopo una mezz'ora, mi sposto di un paio di carrozze e scovo Pierpaolo e Massimo, il quale, giusto perché era sveglio e pimpante come me, mi scambia per "la tipa dell'American Express che rompe sempre i coglioni"!!!
Chiacchieriamo un po', poi io torno al mio posto e mi dedico alla lettura de "I Cazalet" (alla faccia della Bacci che ha pregato perché io non riuscissi a leggere nulla durante il viaggio!). In tutto ciò, scopro anche che il mio gentile Consorte ha lasciato i miei occhiali da vista in auto -.-

Arriviamo a Roma in perfetto orario e, mentre i ragazzi saltano su un taxi, io mi piazzo davanti al McDonald's e aspetto Deborahconlacca (perché dove c'è cibo c'è una blogger). La pazza arriva dopo una ventina di minuti e... toh è cresciuta! Dev'essere stata la vicinanza di Cristina... ah no, ha le zeppe. Brava, ora spiegamelo come andremo in giro per Roma con te arrampicata su quei cosi!
Come detto, le blogger non campano di soli libri, tutt'altro, quindi usciamo dalla stazione alla ricerca spasmodica di cibo e scoviamo una rosticceria poco distante. Dovete sapere che uno dei motti di Deborahconlacca è "la pizza si mangia col supplì". Quindi, vuoi venire a Roma e non mangiare il supplì? Assolutamente no! E supplì sia... supplì che, c'è da dirlo, mi ha seriamente fatto venir voglia di trasferirmi seduta stante nella Capitale!
A chi si stesse chiedendo perché io non sia andata a mangiare il famoso trapizzino, rispondo che quella è una cosa che ho intenzione di fare in compagnia di Tommaso Fusari che, purtroppo, ieri non è riuscito a raggiungerci causa lavoro :( 

Si è fatta una certa, bisogna andare! Prendiamo un taxi e raggiungiamo la Sala Stampa. Abbandoniamo a loro stessi Consorte e Figlio, che sono qui in veste di turisti e io e Deborah consegniamo i documenti e riceviamo, in cambio, un pass.
Entriamo e Deborahconlacca ha necessità di un bagno (no, non per ciò che pensate voi, ma per via delle zeppe su cui si è arrampicata e che le stanno scorticando i piedi). Chiediamo gentilmente se possiamo andare e ci sentiamo rispondere "eh non si potrebbe". Ma alloooooora? Ma è illegale questa cosa. Che avete paura che vi rubiamo la carta igienica? No perché se vogliamo parlare di gente che ruba, qui non siamo certe noi le prime indiziate!
Fatto sta che avremo suscitato pena perché, alla fine, il bagno ci è stato concesso. Che vogliamo dirlo che era brutto e puzzava pure un po'? Diciamolo!

Finalmente arrivano anche Pierpaolo e Massimo e la conferenza ha inizio. L'emozione di Pierpaolo era tale che gli si è azzerata la salivazione (tanto che ho seriamente pensato di lanciargli una secchiata d'acqua addosso) e le mani gli tremavano così tanto che sembrava preda di un attacco di delirium tremens. Ma è stato bravo, come suo solito: è riuscito a far arrivare ai presenti la sua gioia per essere lì, l'emozione che provava, l'amore per Massimo (che glielo leggi proprio negli occhi!), che lo sostiene e supporta come poche persone sono in grado di fare!
È la seconda volta che ascolto Pierpaolo dal vivo e, mannaggia a lui, è riuscito di nuovo a farmi scendere la lacrimuccia!
Emozionante anche il discorso della Senatrice Cirinnà che, tanto per cambiare, ci ricorda quanto arretrato sia il nostro Paese e quanta strada ci sia ancora da fare in tema di diritti e di uguaglianza.
Terminata la conferenza stampa, suggerito un titolo alla Senatrice (che volete farci? Io quello faccio nella vita: propino libri alla gente!), fatte le foto di rito,
io e Deborahconlacca salutiamo a raggiungiamo Consorte e Figlio in Piazza Navona (e no, Deborah non aveva le scarpe di ricambio stavolta). Da lì ci siamo spostati verso Fontana di Trevi per il rituale lancio della monetina, sosta ad un negozio di souvenir (mica posso tornare a casa senza una tazza, no?) e via verso la stazione, con Consorte che continuava a ripetere "sono solo 2 km, facciamo una bella passeggiata", finché Deborahconlacca non ha esclamato: "Ma quando le hanno fatte tutte 'ste salite a Roma?".


Prima di salutarci ci siamo concesse un gelato (che ci è quasi costato la perdita del treno!). Abbracci, occhi lucidi e il solito pensiero: "Quando ci rivedremo?", perché sono queste le cose che accadono quando hai vicino persone a cui vuoi bene!
Correndo come matti saltiamo sul treno di volata, stanchi ma felici. Figlio crolla addormentato, Consorte lo segue a ruota e io cerco di leggere, anche se gli occhi chiamano riposo. 
Arriviamo a casa che è da poco passata la mezzanotte, stanchi ma felici per una giornata che rimarrà sicuramente nel cuore!

Da oggi si torna alla normalità: agosto sarà un mese tranquillo, fatto di letture e pace (e speriamo non troppo caldo!), in attesa del Festival della Letteratura a Mantova.
Io non posso far altro che ringraziare, come sempre accade in questi momenti, le persone che hanno condiviso con me questa giornata: Deborahconlacca che è entrata nella mia vita da pochissimo ma ne è già parte integrante (tanto che mio figlio l'ha già minacciata di trasferirsi da lei!), Massimo e Pierpaolo per avermi voluta con loro in un momento così importante (grazie grazie grazie, siete due persone belle dentro e pure fuori. Pierpaolo, io comunque avanzo sempre la pasta al forno!) e, ultimi ma non ultimi, Consorte e Figlio che, per l'ennesima volta, mi hanno seguita in una delle mie giornate folli!


29 giugno 2017

Ma 'ndo vai se un libro non ce l'hai?

consigli seri da blogger minchione!

Sapete quanto io odi l'estate, vero? Fosse per me, salterei da maggio direttamente ad ottobre (facciamo pure novembre, giusto per stare sicuri!). Io sono una di quelle che non va in vacanza, perché le spiagge affollate, la gente che urla, i bambini che alzano sabbia correndo, mi danno l'orticaria! Quindi, che cavolo ci sto a fare qui a consigliarvi libri da mettere in valigia? Semplice! Io non vado in vacanza, ma magari molti di voi stanno già lì che fanno il conto alla rovescia, con tanto di tacche sui muri di casa (occhio eh, che poi tocca a voi lavorare di stucco!).
E se poi siete come me e le vacanze le trascorrete a casa, spiaggiati in giardino o sul terrazzo, con i piedi a bagno nella vaschetta di plastica e il ventilatore a soffiarvi aria (calda) in faccia, non è detto che non troviate il tempo per leggere, no?

E allora, io e La Bacci (e, ovviamente, Lea) abbiamo deciso di darvi qualche consiglio. Quindi, prendete carta e penna o aprite le note del telefonino e segnatevi questi titoli!

Lorenzo Marone
Feltrinelli 
16,50 euro

Dai su, che ve lo aspettavate! Consorte mi ha pure fatto fare la torta di compleanno con la copertina di questo romanzo. Ora, io i romanzi di Lorenzo, ovviamente, ve li consiglio tutti, ma presumendo che, se circolate frequentemente da queste parti, i primi due li abbiate già letti da tempo, vi indirizzo su quest'ultimo (poi, in separata sede, mi spiegherete come mai non lo abbiate ancora letto, eh!).







Alice Basso
Garzanti
16,90 euro

Mi direte: "Ma questo è il terzo libro di una serie". Embè? Prima domanda: perché non avete ancora letto i primi due? Volete i titoli? Siete così svampiti da non averli ancora segnati in tutto questo tempo? Oooook, eccovi accontentati: L'imprevedibile piano della scrittrice senza nome e Scrivere è un mestiere pericoloso.
Seconda domanda: siete in ferie, giusto? E allora avete taaaaaanto tempo a disposizione per leggere, quindi una trilogia, che, per di più, è divertente e scorrevole, è ciò che fa al caso vostro!

Sara Rattaro
Sperling & Kupfer
16,90 euro

Primo: copertina che fa estate che più estate non si può! Secondo: Sara è una garanzia in fatto di scrittura. Terzo: un romanzo che spacchi il cuore, sotto l'ombrello e tra i boschi di una montagna, ci sta sempre bene!
Ah già, anche in questo caso: se non lo avete ancora letto, c'è qualcosa che non va!





Gigi Paoli
Giunti
15,00 euro

Quale momento migliore delle vacanze per dedicarsi ad uno di quei gialli (o noir come sta scritto in copertina) che vi fanno lambiccare il cervello? Nessuno! Anche in questo caso, visto il tempo a disposizione, trattandosi, per adesso, di una ufologia, vi consiglio di partire dal primo romanzo, Il rumore della pioggia, e poi proseguire con questo. Vi assicuro che non ve ne pentirete e, presto, sarete innamorati di Carlo Alberto Marchi, giornalista insolito che si aggira per le vie di un'insolita Firenze! Ah già, se avete in programma un viaggetto nella città dantesca, questi due romanzi ve ne faranno scoprire un lato alquanto sconosciuto!

Francesca
Manuela Raffa
Piemme
18,50 euro

A me la storiella che in vacanza si leggano solo storielle leggere, non è mai andata giù. Quindi, vi consiglio assolutamente questo romanzo che, oltre a raccontarvi la famosa storia di Paolo e Francesca da una prospettiva completamente diversa, vi darà anche modo di conoscere un'autrice italiana che, secondo me, farà parlare di sé!
E come per i romanzi di Paoli, anche in questo caso c'è un luogo che dovreste assolutamente visitare: Gradara, la cui rocca ospitò proprio i due amanti. Se non siete mani andati, vi consiglio vivamente di programmare un'escursione, perché è davvero meravigliosa!!

Ecco lettori cari, questi sono i miei consigli per i libri da portare in vacanza con voi. Ma io e La Bacci, nei mesi appena trascorsi, ci siamo letteralmente innamorate di due romanzi, entrambi di due giovani virgulti nostrani e, onde evitare di accapigliarci (anche) per decidere a chi toccava l'onore di consigliarveli, abbiamo deciso di farlo assieme, dandovi così delle motivazioni diverse e sperando di convincervi a correre in libreria, acquistare i romanzi in questione e metterli in valigia!

Pierpaolo Mandetta
Rizzoli
18,00 euro

Motivo numero 1: il libro in questione non è bello, è bellissimo!
Motivo numero 2: Pierpaolo è uno dei ragazzi più umili e dolci che io abbia mai conosciuto
Motivo numero 3: gli autori italiani, soprattutto se giovani e bravi, vanno aiutati!
Motivo numero 4: le storie di famiglia ambientate al sud scadono spesso nel banale; Pierpaolo è riuscito a scrivere una storia divertente, emozionante e intensa, senza mai cadere in quei cliché che tanto sono stati usati da altri prima di lui.
Motivo cinque (che è anche il più importante): Massimo (detto Katia) sta distribuendo coccinelle per tutta Italia e non vede manco una lira, quindi bisogna aiutarlo!

Tommaso Fusari
Mondadori
16,00 euro

Anche in questo caso, valgono alcuni dei motivi citati per Pierpaolo: libro bellissimo, che vi farà piangere come pochi (ma piangere rende gli occhi belli, quindi ne vale la pena!). Autore giovane e italiano, simpatico (e pure gnocco!). 
E, soprattutto, sono mesi che gli sbaglio l'accento del cognome e non mi ha mai ancora insultata: vogliamo rendergliene merito?!




Allora, avete scritto tutto? Bene, adesso andate a sbirciare i consigli di Lea e della Bacci e poi tutti in libreria!!!


19 giugno 2017

Dario di bordo: metti una sera a cena...


...uno scrittore timido, una moderatrice bravissima (e gnocca!), una blogger e "i Velini"!!! No, non sto vaneggiando, non sono reduce da una sbronza (anche perché sono notoriamente astemia!) e non ho neanche preso troppo sole. Questa è la perfetta sintesi dei protagonisti della cena letteraria che si è svolta, giovedì 15 giugno, al Ristorante La Fornace presso il Poli Hotel di San Vittore Olona (MI).

"A cena con l'autore" è un'idea che nasce dalle geniali menti di Amanda Colombo, libraia presso "Galleria del libro" di Legnano (MI), nonché Boss incontrastata delle #bancarellablogger, e Luigino Poli, proprietario dell'omonimo hotel! 
Di cosa si tratta? Facile intuirlo già dal nome, ma visto che io c'ero e questo blog a qualcosa dovrà pur servire, facciamo che vi racconto tutto a modo mio!

Si sceglie uno scrittore (possibilmente simpatico, altrimenti sai che palle tutta la sera?!), si fa leggere
il suo libro allo Chef Vincenzo Marconi (so che state fissando la foto con l'espressione di chi ha già visto quella faccia in giro, quindi, giusto per non stancarvi troppo i neuroni, ve lo dico io: sì, era uno dei cuochi che partecipavano alla trasmissione "La prova del cuoco"), che ne estrapolerà dei piatti e a voi non resterà altro da fare che prenotare, presentarvi e ascoltare Amanda e lo scrittore in questione che, tra una portata e l'altra, vi daranno modo di assistere ad una presentazione diversa dal solito!
Ecco, raccontata così pare una cosa semplice! Ma voi, lettori cari, sapete bene che La Libridinosa in movimento è pur sempre un evento (e anche un rischio!). E quindi...

Giovedì mattina: è il momento di buttare qualcosa in valigia. Prima domanda: perché Consorte ha comprato un trolley dentro cui entrerebbe la Franzellitti tutta intera? Vabbè! Seconda domanda: ma quegli elastici a che cavolo servono? Niente, io e le valigie non ci capiremo mai! Meglio prendere la roba, appoggiarla sul letto e aspettare che sia Consorte a giocare a Tetris!
Io, nel frattempo, passo all'operazione parrucco (che col caldo che fa, è sempre un piacere!). Consorte zompetta di fianco alla valigia, infila tutto dentro senza problemi, poi mi fissa e mi dice che la macchina è pronta. "Oh grazie! È pronta nel senso che l'hai lavata?" "Non ci penso proprio". Pareva strano!
Ok, già devo portarmi la tua perché la mia me la ridaranno sabato; già la tua è scomoda, pesante, bassa e pure rumorosa... non puoi almeno pulirla un po'? Giusto fuori! Niente da fare.

Parto da Culonia intorno alle 16.00, conscia del fatto che la Lombardia è la regione più trafficata d'Italia a qualunque ora del giorno e in qualunque giorno dell'anno. E meno male che sono stata previdente, perché sono arrivata in hotel con almeno mezz'ora di ritardo sui tempi previsti.
Arrivo in reception e... "Scusaci, c'è un piccolo problema, manca un attimo la luce". Oh... Vabbè, finché c'è acqua per lavarmi, nessun problema. Salgo in camera: bellissima camera, bellissimo bagno... buio. Faccio la doccia giocando a moscacieca, ma sono brava e non sbatto la faccia da nessuna parte. Inizio a vestirmi quando mi chiamano per dirmi che "luce fu"! 
Arriva in camera un ragazzo che mi consegna la chiave elettronica e... ops! La Libridinosa legge, non viaggia... come cavolo si usa 'sta cosa? Chiamo Consorte che mi fa una lezione in diretta (e probabilmente prega accoratamente sperando che io non dorma in corridoio!).

Mi vesto, mi trucco... ma sì, mettiamo pure i tacchi, che stasera ci stanno anche bene! Scendo giù
dove trovo Amanda ad attendermi sui dei trampoli che io, al confronto, ho delle pianelle. Amanda, ma sicura che non serva il porto d'armi per girare con quelle scarpe? 
Prima notizia: Pierpaolo è imbottigliato in autostrada (che dicevamo del traffico lombardo?). Ci sediamo fuori dove, dopo tre anni di lontananza, mi sovviene uno dei tanti motivi per cui ho amato tanto la zona alto-milanese-quasi-varesotto: qui non c'è l'umidità della bassa padana e, soprattutto, le temperature sono più umane!
Io e Amanda ci godiamo il fresco chiacchierando, nel frattempo cominciano ad arrivare i partecipanti alla cena con l'autore... tutti tranne l'autore!

Con un leggerissimo ritardo arrivano anche Pierpaolo e Max (detto Katia), il suo compagno, nonché segretario-autista-valletto-distributore di coccinelle!
Tutto può avere inizio: scendiamo al ristorante, dove ad attenderci c'è una parmigiana di melanzane che è la fine del mondo e che, alla prima forchettata, catapulta me e Pierpaolo in quelli che sono i sapori, i colori e i profumi del nostro sud! Abbiamo fissato il piatto e c'è quasi scappata la lacrima!
Nel frattempo, ci raggiunge anche Gigi, marito di Amanda, nonché valletto-velino! (Piccola parentesi sentimentale: volete sapere cos'è l'ammmmmore? Guardate Gigi e Amanda e avrete la risposta!).
Ci sediamo ai tavoli e Amanda inizia a presentarci Pierpaolo e, soprattutto, il suo libro, "Dillo tu a mammà". La prima cosa che emerge è la timidezza del Mandetta: uno di quei ragazzi ancora in grado di arrossire davanti ad un complimento!
Arriva la prima portata: rigatoni con pomodorini freschi, mozzarella del Cilento e basilico. Devo dirvi altro? Ok, io e Massimo abbiamo fatto la scarpetta nel piatto!

In attesa del secondo, Amanda e Pierpaolo continuano a parlarci del romanzo, della sua nascita, di cosa voglia dire, per un ragazzo del Sud, essere omosessuale e scegliere di andare via pur di poter vivere la propria vita. E negli occhi di Pier si legge quella voglia di casa, di ritorno, che traspare anche dalle pagine del suo romanzo; quel bisogno di essere accettato per ciò che è, quella necessità di essere se stesso che riesce a commuovere chiunque abbia la fortuna di incontrarlo.

È il momento del secondo piatto: alici marinate alla cilentana con pane bruschettato. In questo momento vorrei che tutti i progressi tecnologici degli ultimi anni fossero in grado di farvi sentire il profumo di mare che è arrivato a noi quando i piatti ci sono stati portati.... Ma la tecnologia non arriva a tanto, quindi andate a provare di persona!

Ultimo momento chiacchierino prima del dolce: Amanda decide di farci ridere e, prima di lasciare spazio alle nostre domande, ci legge qualche (altra) pagina tratta dal romanzo e, nello specifico, la protagonista è zia Cherubina. Adesso, io non sono in grado di descrivervi zia Cherubina, ma cliccando qui potrete vedere il video in cui Amanda legge le pagine a lei dedicate!
Per noi è arrivato il momento del dolce e del caffè, per
Pierpaolo quello del firmacopie e per Max e Gigi è giunta l'ora di trasformarsi in Velini: mentre il primo distribuisce coccinelle come se non ci fosse un domani, il Real Consorte omaggia i lettori con le copie del romanzo.

Per me, invece, è arrivato il momento di tirare le somme di una serata che si è rivelata più piacevole del previsto: ho avuto modo di chiacchierare con Max, che si è rivelato essere, come buona parte dei toscani, una persona di rara simpatia! Abbiamo parlato di famiglia, di società, di quanto, purtroppo, ancora oggi, le coppie omosessuali fatichino a veder riconosciuti i loro diritti. 
Credo che chiunque mi segua conosca bene il mio pensiero: io sono favorevole al matrimonio tra persone dello stesso sesso, all'adozione da parte di coppie di gay; penso e ho sempre pensato che l'amore non debba fare distinzioni di sesso, età o razza. Amare è un verbo universale e parlare con Massimo è una di quelle cose che tutti dovrebbero fare nella vita: nelle sue parole si riscontra quella normalità, quella quotidianità tipica di due persone che si amano, che condividono un percorso comune, fatto di sorrisi, di gioie, di piccoli battibecchi. E se qualcuno, ancora oggi, si ostina a dire che tutto ciò non è "normale", beh... della vita voi non avete capito proprio un tubo!

La serata si conclude, io mi ritiro nella mia camera e sì, riesco ad aprire la porta e infilarmi sotto le coperte senza alcuna difficoltà! Crollo in un sonno profondo e ristoratore (cosa rarissima quando mi trovo fuori casa), da cui riemergo solo 8 ore dopo!
Il momento del rientro tra le mura domestiche si avvicina, ma prima, visto che sono in zona, è doveroso un salto alla libreria della Boss! 
Arrivo a Legnano, posteggio la ConsorteMobile ed entro in quel mondo magico che profuma di carta che è "La galleria del Libro", dove, sorridente e assonnata, trovo Amanda: "Aspetta che metto il rossetto", non si smentisce mai!
Faccio quattro chiacchiere coi padroni di casa, compro un libro (pensavate davvero che io riuscissi ad entrare in una libreria e non comprare nulla?), saluto, ringrazio e mi avvio verso casa, dove arriverò due ore dopo, stanca ma felice!

Di questa giornata porterò con me l'affetto di Amanda, le risate fatte con Massimo e Gigi, lo sguardo dolce di Pierpaolo, i sapori del sud tutti raccolti in una cena fantastica. E a chi mi chiede perché io ami tanto i libri, rispondo di guardare la foto qui sotto


Guardate i nostri sorrisi! Questa è la magia che i libri sono in grado di fare: ci fanno incontrare persone e storie che meritano di essere conosciute!
A questo punto, non mi resta che ringraziare Amanda per avermi voluta con sé, Luigino Poli e lo Chef Vincenzo Marconi per la professionalità e la simpatia con cui ci hanno accolti. Ovviamente, Gigi e Max per la compagnia e le chiacchiere durante la cena. E, infine, lui: Pierpaolo! Come ti ho detto quella sera: "Vai, spacca e goditi questo momento!". Sei un ragazzo meraviglioso e meriti tutto l'affetto che la gente ha per te e per il tuo romanzo. Noi, ne sono sicura, ci rivedremo presto!



11 maggio 2017

Recensione 'Dillo tu a mammà' di Pierpaolo Mandetta - Rizzoli

I sentimenti non sono semplici, ma con le parole lo diventano. 
L’amore è sempre una faccenda di famiglia. Samuele ne è convinto, mentre guarda fuori dal finestrino sul treno che da Milano lo trascina verso sud. Dopo essere fuggito per anni, è finalmente pronto a rivelare ai suoi genitori di essere omosessuale. Con lui c’è Claudia, la sua migliore amica, incallita single taglia 38 e unica donna di cui si fida. Appena arrivano a Trentinara, un grazioso borgo del Cilento, ad accoglierli ci sono i parenti al completo. E la sera, alla festa del paese, il papà ha un annuncio da fare: suo figlio e la fidanzata Claudia si sposeranno a breve. È un vero e proprio shock per Samuele: lui vuole sposare Gilberto, il compagno rimasto a Milano, proprio lo stesso uomo che lo aveva convinto a riavvicinarsi ai suoi. Ma nelle case del Sud è quasi una tradizione che sogni e desideri vengano condivisi in “famiglia”: non solo con mamma e papà, ma anche con quella vecchia zia che si incontra una volta all’anno e persino con la vicina di casa. E così Samuele, per poter essere padrone della propria vita, dovrà fare i conti con un passato che vuole lasciarsi alle spalle; stavolta, però, non è disposto a scendere a compromessi. E adesso chi glielo dice a mammà?


Titolo: Dillo tu a mammà
Autore: Pierpaolo Mandetta
Editore: Rizzoli
Data di pubblicazione: 11 maggio 2017
Pagine: 322

Trama: 5  Personaggi: 5  Stile: 5