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29 settembre 2013

Recensione 'Il mio nome è Nessuno. Il ritorno' di Valerio Massimo Manfredi - Mondadori




Titolo: Il mio nome è Nessuno. Il ritorno
Autore: Valerio Massimo Manfredi
Editore: Mondadori
Data di pubblicazione:10 settembre 2003
Pagine: 335
Prezzo: 19 €
Versione e-book: 9.99 €
Trama: Ci sono voluti dieci anni ininterrotti di guerra e di sangue, di amori feroci e di odio inestinguibile, per sconfiggere i Troiani. Ora Odysseo deve rimettersi in viaggio con i suoi uomini per fare ritorno a Itaca, dove lo attendono la moglie fedele, il figlio lasciato bambino, la ricompensa per tante sofferenze solida, grande e desiderata quanto il letto nunziale intagliato nel tronco d'ulivo.
Ma il nòstos, il ritorno, è una una nuova avventura: Odysseo deve riprendere la lotta, la sua sfida agli uomini, alle forze oscure della natura, al capriccioso e imperscrutabile volere dei dei. Vano è disporre gli animi alla gioia del ritorno: l'eroe e i suoi compagni dovranno affrontare imprese spaventose, prove sovrumane, nemici insidiosissimi come il ciclope Polifemo, i mangiatori di loto – il fiore dà l'oblio – e poi la maga incantatrice che trasforma gli uomini in porci, i mostri dello Stretto, le Sirene dal canto meraviglioso e assassino... Il multiforme Odysseo, il coraggioso Ulisse, l'astuto Nessuno dovrà raggiungere i confini del mondo e addirittura evocare i morti dagli inferi, sperimentando lo struggimento più immedicabile al cospetto di chi ormai vive nel mondo delle ombre, e ancora finire su un'isola misteriosa dove una dea lo accoglierà e lo terrà avvinto in un abbraccio dolcissimo e pericoloso per lunghi anni...
Poi, finalmente, il cuore colmo di dolore per i compagni perduti lungo la rotta, ecco compiersi il ritorno. Il giorno dell'esultanza. Il giorno della vendetta.

Voti:
Trama  9
Personaggi  8
Stile  10
Incipit  8
Finale  9
Copertina  9
Voto complessivo 8.8
 
Perché Manfredi scrive così poco? Perché non pubblica un libro ogni sei mesi? Potrei decidere di tornare a scuola e studiare sui suoi testi!
Dopo il primo racconto, in cui ci ha portati a conoscere Odysseo, a vedere fanciullo e poi adulto, innamorato, sposo e poi padre; dopo la sanguinosa ed infinita guerra di Troia, dopo la presa della città, questa volta Manfredi ci porta ad accompagnare Odysseo nel suo infinito viaggio di ritorno.
E allora, ecco la gioia di un marito e di un padre, che dopo 10 anni, si mette in viaggio per tornare nella sua casa, tra le braccia della sua Penelope, per poter finalmente vedere Telemaco, lasciato bambino, attaccato ancora al seno della madre.
Ma nulla va come si vorrebbe. E gli dei, famigerati, decidono di punire Odysseo e rendere il suo viaggio lungo, impervio e pieno di dolore.
Così, dopo essere salpati dalle coste di Troia, il nostro eroe si ritroverà a a dover combattere contro ogni tipo di mostro.
Prima dovrà combattere contro il popolo dei mangiatori di loto che inebrieranno i suoi compagni al punto che molti di loro non vorrebbero più tornare indietro.
E poi l'incontro col gigante Polifemo
Aveva un solo occhio sotto la fronte, ardente come una brace ma fisso e apparentemente inerte
che mangerà alcuni dei suoi compagni e che Odysseo, l'uomo dai mille pensieri, riuscirà ad ingannare con astuzia e coraggio, riuscendo così a salvarsi, ma attirando su di sé l'ira di Nettuno, padre di Polifemo.
Chi di noi non ricorda ancora, dai tempi della scuola, le parole di Polifemo quando viene accecato da Ulisse e, mentre i suoi amici ciclopi, gli chiedono spiegazioni per le sue urla, lui risponde: "Nessuno mi fa del male. Nessuno mi assale. Aiutatemi!".
Continuo a sostenere che si potesse studiare sui libri di Manfredi, si imparerebbe di più e più volentieri!
Dopo essere scampato alle fauci di Polifemo, Odysseo si ritroverà ad approdare sull'isola della maga Kirke, colei che trasforma gli uomini in porci. Vivrà con lei momenti di amore, finché deciderà di attraversa
la nebbia che separa i mondi
e arrivare sino al mondo dei morti, dove
Tiresia dagli occhi spenti, colui che aveva rivelato a Tebe la ragione del castigo degli dei
gli rivelerà ciò che Odysseo vuole ad ogni costo sapere
<<Tu cerchi il dolce ritorno, Odysseo, un ritorno che il dio dell'abisso ti renderà duro, perché gli hai accecato il figlio e senza pietà lo hai umiliato. Tornerai, ma tardi e male, avendo perduti tutti i compagni, su nave straniera, e troverai la casa invasa da uomini arroganti che divorano le tue ricchezze e insidiano la tua sposa.
E così Odysseo si rimetterà in viaggio, tornando nuovamente tra le braccia di Kirke, incontrando poi la dea Calypso, con cui vivrà per molti anni, perdendo, ad ogni nuovo viaggio, molti dei suoi compagni.
Finché, esausto, stanco e invecchiato, approderà su una splendida isola, dove verrà accolto da
Nausicaa, di immensa bellezza
che di lui si infatuerà e che vorrebbe farne il suo sposo. Ma Odysseo brama la sua terra, la sua sposa e suo figlio e così, aiutato dai genitori di Nausicca, ripartirà su nave straniera e senza più alcuno dei suoi compagni e approderà, finalmente, dopo dieci lunghi anni, nella sua amata Itaca.
Ma non è la fine delle sue pene. Perché, come predetto da Tiresia, troverà la sua casa piena di uomini che insidiano Penelope, che gli è sempre rimasta fedele.
Odysseo li ucciderà tutti e riprenderà possesso della sua casa e della sua sposa. Ma come predice il suo nome, la sua sventura non è ancora arrivata alla fine. E così, un giorno, si ritroverà costretto a ripartire per fare in modo che il dio Nettuno accetti il suo sacrificio e gli lasci vivere in serenità gli ultimi anni della sua vita.
Ed è così che ci lascia Manfredi, con Odysseo perso in questo lungo ed impervio viaggio, perché di una seconda ipotetica Odissea scritta dal poeta Omero non si è mai trovata traccia. E allora...
Io che sono e sarò finché un giorno, chissà dove, chissà quando, incontrerò un uomo che mi chiederà se quello che porto sulla lucida spalla non sia un ventilabro per separare la pula dal grano, e finalmente riabbraccerò per sempre Penelope mia, il mio figliolo coperto di bronzo abbagliante, regnerò su popoli felici. Io che sono tutti e chiunque.
Io che sono Nessuno.
Penso non ci sia bisogno di dire, che tanto quanto il primo volume, questo libro mi ha affascinata, ammaliata, coinvolta. I lunghi tempi che ho impiegato per portarlo a termine sono dovuti, purtroppo, ad ingerenze esterne che mi hanno spesso impedito di leggere con la serenità che un libro del genere richiede!
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7 agosto 2013

Recensione 'Il mio nome è Nessuno. Il giuramento' di Valerio Massimo Manfredi

il mio nome è nessuno
Titolo: Il mio nome è Nessuno. Il giuramento
Autore: Valerio Massimo Manfredi
Editore: Mondadori
Data di pubblicazione:
6 novembre 2012
Pagine: 311
Prezzo: 19,00 €
Versione e-book: 9,99 €
Trama: Ulisse, Odysseo, Nessuno: l'uomo dal multiforme ingegno, il mito che solca i mari, l'eroe più formidabile e moderno di tutti i tempi è qui, in queste pagine. E ci parla in prima persona, raccontandosi con tutta l'umanità e il coraggio che lo hanno reso, lungo ventisette secoli, più immortale di un dio.
Dalla nascita nella piccola, rocciosa Itaca alla formazione di uomo e di guerriero al fianco del padre Laerte, dalle braccia materne della nutrice Euriclea al vasto mare da navigare sino a Sparta, dalla abbagliante e pericolosa bellezza di Elena all'amore per Penelope, dal solenne giuramento tra giovani principi leali al divampare della tremenda discordia: questo romanzo, primo di due volumi, segue Odysseo fino alla resa di Troia, grandiosa e terribile. Prima ancora che inizi il nòstos – lo straordinario viaggio di ritorno – l'avventura già è costellata di incontri folgoranti, segnata da crisi profonde, dominata dall'intelligenza e dall'ardimento di un uomo capace, passo dopo passo, di farsi eroe.
La figura di Odysseo ha avuto lo straordinario destino di "reincarnarsi" infinite volte: i più grandi poeti lo hanno cantato, la sua orma profonda e sempre nuova è riconoscibile nei testi più importanti della letteratura di ogni tempo, a ogni latitudine. Tutti noi abbiamo la sensazione di ricordare da sempre le gesta di Odysseo, ma in questo romanzo, attingendo all'immensa messe di miti che lo vedono protagonista, Valerio Massimo Manfredi porta alla luce episodi e personaggi che non conoscevamo, ci regala la viva emozione di scoprire un intero universo brulicante di uomini, donne, imprese gloriose o sventurate. Ci mostra come accanto a quel personaggio fluisca gran parte dell'epos greco: Alcesti, le fatiche di Herakles, i sette contro Tebe, gli Argonauti, oltre ai due poemi di Omero. Odysseo non si erge solitario tra le ombre di dei guerrieri, ma il suo intero percorso di formazione, le sue radici famigliari, gli epici racconti di cui è nutrito dal nonno-lupo Autolykos e dal padre argonauta, i dialoghi con con Herakles e Aias, gli incontri con la misteriosa Athena dagli occhi verdi, ogni dettaglio dà corpo a un racconto profondamente sorprendente.
Con assoluto rigore, ma anche con una vibrante adesione a questa materia "in continuo movimento", Manfredi compie la scelta forte di affidare la narrazione proprio a colui che disse di chiamarsi Nessuno: una voce diretta, potente, scolpita nella sua semplicità. Una voce dal fascino assoluto, una storia incalzante come i tamburi di guerra, tempestosa come il mare scatenato da Poseidone, piena di poesia come il canto delle Sirene.

14 maggio 2013

Recensione 'L'isola dei morti' di Valerio Massimo Manfredi - Mondadori

l'isola dei morti Titolo: L’isola dei morti
Autore: Valerio Massimo Manfredi
Editore: Mondadori
Data di pubblicazione: 1 gennaio 2005
Pagine: 76
Prezzo: 9,00 €
Versione e-book: non disponibile

Trama: Questa storia prende avvio e ispirazione dal rinvenimento e dallo scavo di due relitti medievali affondati presso l'isola, oggi sommersa in laguna, di San Marco in Boccalama, usata come luogo di sepoltura, se non di discarica, dei morti della peste del 1348. L'autore raccoglie gli elementi documentali di base di questa importante impresa archeologica ma rimescola completamente le carte per far partire un'avventura che subito decolla verso la dimensione dell'intrigo, del mistero e della caccia affannosa a un tesoro scomparso. Non si tratta di monete d'oro e d'argento né di un bottino di guerra dei marinai della Serenissima. Si tratta di un tesoro che nessuna somma di denaro potrebbe mai pagare, un patrimonio dell'anima, l'eredità di una mente superiore


Voti:

Trama  3
Personaggi  5
Stile  6
Incipit  7
Finale  0
Copertina  1
Voto complessivo  3.7



Se si ama la storia non si può non leggere Manfredi! Come tutti i suoi romanzi, anche in questo piccolo libro, traspaiono la sua esperienza in fatto di archeologia e le sue conoscenze storiche. La pecca, però, sta nel contorno. Quello che si prospettava come un bel romanzo a sfondo storico-archeologico e con un tocco di mistero, si conclude senza alcuna soluzione e senza una sorta di spiegazione. Sembra quasi che Manfredi sia stato obbligato a terminarne la scrittura. Una delusione.

L’autore: Valerio Massimo Manfredi si è laureato in lettere classiche all’ Università di Bologna ed ha una specializzazione in Topografia del Mondo Antico all’’’ Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Ha insegnato nella stessa università, all’ Università di Venezia, alla Loyola University di Chicago, all’Ecole pratique des hautes études della Sorbona di Parigi e alla Bocconi di Milano.manfredi Attualmente, insegna Storia del territorio e della città antica nell’ambito del Corso di alta formazione in comunicazione multimediale dell’Antico presso la Facoltà di Conservazione dei Beni Culturali dell’ Università di Bologna, sede di Ravenna.
Ha pubblicato molti articoli e saggi e ha scritto note opere di narrativa, soprattutto romanzi storici, tradotte in tutto il mondo.

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