24 maggio 2016

LGS TRIVIAL GIVEAWAY - Seconda Edizione - Quarta Tappa


Buongiorno lettori! Siamo giunti all'ultima tappa dell'LGS Trivial Giveaway - Seconda Edizione. 
Come sta andando? Siete riuscite a rispondere bene a tutte le domande?
Quest'oggi tocca a me parlarvi dell'ultimo libro scelto per questo gioco. Se non lo aveste ancora letto, sbrigatevi a farlo perché Martedì 31 maggio vi invierò una mail contenente tre domande, diverse per ognuna di voi, relative al libro.
Dovrete inviare le risposte entro e non oltre le ore 17 di lunedì 6 giugno
Per correttezza, vi avviso che io, quel giorno, sarò in Garzanti per un incontro autrice - blogger, quindi non potrò rispondere immediatamente. Farà comunque fede l'ora di invio della mail, quindi non barate!!
Vi chiedo inoltre un piccolo favore: quando inviate le risposte, allegate anche le domande.
Io vi risponderò indicandovi eventuali imprecisioni e comunicandovi il punteggio definitivo.
Prestate attenzione a ciò che scrivete per evitare eventuali errori di battitura.
Per ogni risposta esatta vi sarà assegnato un punto e riceverete invece 5 punti se risponderete correttamente a tutte e tre le domande.

E ora passiamo al libro che ho scelto!

Autore: Lorenzo Marone
Editore: Longanesi
Pagine: 385

Sinossi
Erri Gargiulo ha due padri, una madre e mezza e svariati fratelli, È uno di quei figli cresciuti un po' qua e un po' là, un fine settimana dalla madre e uno dal padre, Sulla soglia dei quarant'anni è un uomo fragile e ironico, arguto ma incapace di scegliere e di imporsi, tanto emotivo e trattenuto che nella sua vita, attraversata in punta di piedi, Erri non esprime mai le sue emozioni ma le ricaccia nello stomaco, somatizzando tutto. Un giorno la moglie Matilde, con cui ha cercato per anni di avere un bambino, lo lascia dopo avergli rivelato di avere una relazione con un collega. Da quel momento Erri non avrà più scuse per rimandare l'appuntamento con la sua vita. E uno per uno deciderà di affrontare le piccole e grandi sfide a cui si è sempre sottratto: una casa che senta davvero sua, un lavoro che ama, un rapporto con il suo vero padre, con i suoi irraggiungibili fratelli e le sue imprevedibili sorelle. Imparerà così che per essere soddisfatti della vita dobbiamo essere pronti a liberarci del nostro passato, capire che noi non siamo quello che abbiamo vissuto e che non abbiamo alcun obbligo di ricoprire per sempre il ruolo affibbiatoci dalla famiglia. E quando la moglie gli annuncerà di essere incinta, Erri sarà costretto a prendere la decisione più difficile della sua esistenza ...

Prima di lasciarvi, vi informo che il vincitore sarà annunciato nel pomeriggio di martedì 7 giugno tramite post sul blog e nella pagina Facebook delle LGS. 
Ovviamente, in caso di parità, effettueremo un sorteggio tramite il sito Random.org.
Il vincitore, infine, sarà contattato tramite mail per la consegna del premio!

Grazie a tutte per la partecipazione, 


23 maggio 2016

Recensione 'La libreria delle storie sospese' di Cristina Di Canio - Rizzoli

Sprofondata nella sua poltrona, tra gli scaffali che profumano di carta, Adele osserva il via vai che affolla la libreria. Questo luogo magico dalle pareti lilla, nascosto al confine tra la Milano delle boutique e i condomini affollati della periferia, è piccolo e accogliente, ed è solo per chi vuole davvero trovarlo. Proprio come è successo ad Adele che, da quella mattina di tanti anni prima, torna ogni giorno dalla sua amica Nina. Occhi intensi e sorriso grande, la giovane libraia si muove sicura nel caos che soltanto lei conosce e, ogni volta che un viso nuovo varca la soglia del negozio, gli va incontro travolgendolo con la sua energia.Qui, tra i sogni, le storie si moltiplicano. Da quando un cliente ha avuto l’idea di lasciare un libro in regalo per l’avventore successivo, il locale si è riempito di persone. Così tutti hanno almeno una storia da regalare agli altri e tutti vogliono lanciare un messaggio, parlare, incontrarsi. E, magari, anche innamorarsi. Perché, a volte, per la felicità bastano tanti romanzi ancora da leggere e un uomo, anche sconosciuto, che ti canti canzoni d’amore; Nina, che con i libri è cresciuta, lo sa bene. E forse anche lei, che ha appena interrotto una storia importante, è pronta per vivere un nuovo sogno…

Autore: Cristina Di Canio
Editore: Rizzoli
Data di pubblicazione: 5 maggio 2016
Pagine: 238

TRAMA: 4  PERSONAGGI: 4  STILE: 4  COPERTINA: 5 


21 maggio 2016

Recensione 'Il rumore delle cose che iniziano' di Evita Greco - Rizzoli


Cosa faresti se la tua bambina avesse paura di andare a scuola? Cosa le diresti per convincerla a farsi coraggio? Per la sua nipotina Ada, Teresa inventa un gioco: ogni volta che una cosa bella sembra finire, bisogna aguzzare le orecchie e prestare attenzione ai rumori. Solo così si possono riconoscere quelli delle cose che iniziano. Alcuni sono semplici e hanno dentro una magia speciale: un’orchestra che accorda gli strumenti, il vento in primavera, il tintinnio delle tazze riempite di caffè… Ma nella vita non sempre sappiamo riconoscere le cose belle. Quando perdiamo fiducia in noi stessi, quando qualcuno ci tradisce, o ci dice addio, sembra che nulla possa davvero iniziare. Ada ci pensa spesso, ora che nonna Teresa è ammalata. Nei corridoi dell’ospedale la paura di restare sola è così forte da toglierle il respiro, ma bastano due persone per ricordarle che si può ancora sorridere: Giulia, un’infermiera tutta d’un pezzo, e Matteo, che le regala margherite e la sorprende con una passione imprevista. Perché è proprio quando il mondo sembra voltarti le spalle che devi ascoltarne i rumori, e farti trovare pronta. Guardati intorno, allunga la strada, sbaglia a cuor leggero e ridi più spesso che puoi. Ogni volta che qualcosa finisce, da qualche parte ce n’è un’altra che inizia.

AUTORE: Evita Greco
EDITORE: Rizzoli
DATA DI PUBBLICAZIONE: 31 marzo 2016
PAGINE: 328

TRAMA: 3  PERSONAGGI: 2  STILE: 3  COPERTINA: 4 


19 maggio 2016

Recensione 'Scrivere è un mestiere pericoloso' di Alice Basso - Garzanti

Un gesto, una parola, un'espressione del viso. A Vani bastano piccoli particolari per capire una persona, per comprenderne il modo di pensare. Una dote speciale di cui farebbe volentieri a meno. Perché Vani sta bene solo con sé stessa, tenendo gli altri alla larga. Ama solo i suoi libri, la sua musica e i suoi vestiti inesorabilmente neri. Eppure, questa innata empatia è essenziale per il suo lavoro: Vani è una ghostwriter di una famosa casa editrice. Un mestiere che la costringe a rimanere nell'ombra. Scrive libri al posto di altri autori, imitando alla perfezione il loro stile. Questa volta deve creare un ricettario dalle memorie di un'anziana cuoca. Un'impresa più ardua del solito, quasi impossibile, perché Vani non sa un accidente di cucina, non ha mai preso in mano una padella e non ha la più pallida idea di cosa significhino termini come scalogno o topinambur. C'è una sola persona che può aiutarla: il commissario Berganza, una vecchia conoscenza con la passione per la cucina. Lui sa che Vani parla solo la lingua dei libri. Quella di Simenon, di Vázquez Montalbán, di Rex Stout e dei loro protagonisti amanti del buon cibo. E, tra un riferimento letterario e l'altro, le loro strambe lezioni diventano di giorno in giorno più intriganti. Ma la mente di Vani non è del tutto libera: che le piaccia o no, Riccardo, l'affascinante autore con cui ha avuto una rocambolesca relazione, continua a ripiombarle tra i piedi. Per fortuna una rivelazione inaspettata reclama la sua attenzione: la cuoca di cui sta raccogliendo le memorie confessa un delitto. Un delitto avvenuto anni prima in una delle famiglie più in vista di Torino. Berganza abbandona i fornelli per indagare e ha bisogno di Vani. Ha bisogno del suo dono che le permette di osservare le persone e scoprirne i segreti più nascosti. 
Eppure la strada che porta alla verità è lunga e tortuosa. A volte la vita assomiglia a un giallo. È piena di falsi indizi. Solo l'intuito di Vani può smascherarli.

TITOLO:
AUTORE:
EDITORE:
DATA DI PUBBLICAZIONE:
PAGINE:

TRAMA: 5  PERSONAGGI: 5  STILE: 5  COPERTINA: 4 


18 maggio 2016

'Ah, ma tu sei quella di Lorenzo Marone!'

Eh sì, sono proprio io! Perché è così che, questa mattina, un certo tipo mi ha definita, parlandomi al telefono.
Non Laura, non La Libridinosa, ma quella di Lorenzo Marone. E vabbè! Facciamocene una ragione e andiamo avanti!
Perché, alla fine, in questo post è proprio di Lorenzo che voglio parlarvi, ma di un Lorenzo dietro le quinte.

Prendo spunto dal suo romanzo autopubblicato Le feste non vengono mai da sole (non lo avete letto? Perché? Dai su, fate i bravi e prendete esempio da Laura che lo ha acquistato sulla fiducia! Lo trovate su Amazon) per farvi conoscere più a fondo una persona che, in poco più di un anno, è riuscita a conquistarsi uno spazio tutto suo nella mia libreria (privilegio riservato a pochi) e nel mio cuore!
Ecco, la mia libreria! Vedete la foto qui accanto? Quella è una copia cartacea del romanzo in questione. Copia che, ovviamente, non è di semplice reperimento. Come faccio io ad averla? Me l'ha regalata Lorenzo in persona dopo che, qualche settimana prima, gli avevo mandato una foto di un pezzetto della libreria in questione, l'angolo in cui soggiornano i suoi romanzi. 
Insomma, vorrai mica che me ne manchi qualcuno?! Nooo! E Lorenzo ha provveduto!

In questo libro, Mr Marone ci racconta la notte di Capodanno in casa Esposito. Luogo: ovviamente Napoli! E sappiamo tutti cosa sia la notte del 31 dicembre a Napoli. Tutto un esplodere di fuochi, petardi e chi più  ne ha più ne metta!
È una storia esilarante, divertente e con alcuni spunti di riflessione che, come Lorenzo ci ha insegnato, non devono mai mancare.

C'è una cosa che io e la mia squadra (appellativo affibbiato da Lorenzo stesso a tutta quella cerchia di donnine che io, amabilmente, costringo a leggere i suoi libri!) diciamo sempre: 
i libri di Lorenzo andrebbero venduti con una matita!
Ed è vero! Perché mi rendo conto che, ogni volta che leggo qualcosa di suo, mi ritrovo sempre a sottolineare dei passaggi, delle frasi. Ma, ohibò, a parlarci è la stessa cosa! Tanto che, prima o poi, finirà che gli sottolineerò la faccia!! 
Di questo piccolo libro, però, c'è una cosa che mi ha colpita più di altre: la sua biografia.

...a 25 anni ho perso i capelli e ho capito di essere diventato maturo. Ma ben presto mi sono reso conto che la vita da adulto non è che mi piacesse poi tanto, così, dopo una laurea e un paio di fallimentari tentativi, ho deciso di regredire. Oggi (...) sono alla ricerca di un editore folle che decida di investire in un autore che, nel giro di qualche anno, tornerà a essere un bambino.

Io credo che in queste righe si nasconda l'essenza di quello scrittore all'apparenza timido e che io ho avuto il privilegio di conoscere più a fondo!
Una persona ironica, ilare, divertente. Un uomo in grado di prendersi in giro e di scherzare anche su quelle sberle che la vita gli ha dato!

Io di Lorenzo, e sono fiera di dirlo, ho visto la risata genuina, quella che gli appare in viso quando Flavia e Riccardo sono nei paraggi! Quella che ti fa capire che, in fondo, un amico così lo vorremmo tutte!

Ora, caro Lorenzo, se potessi gentilmente smettere di ridere delle mie figure barbine rimediate in giro per l'Italia, io magari sarei anche ben disposta a ringraziarti!
No, eh? Non ce la fai proprio! E vabbè, io grazie te lo dico lo stesso e non sto neanche ad elencarti i motivi, perché ormai ce li siamo ripetuti mille volte!
Il grazie di stavolta è tutto per la famiglia Esposito e, soprattutto, la signora Pisanelli che mi ha fatto pariare (visto come imparo in fretta?!).



16 maggio 2016

Salone del Libro di Torino 2016 - Terzo anno per La Libridinosa


Eccoci qui. Mentre scrivo è domenica e per me è il giorno post-Salone. Il che vuol dire che ho la vitalità di un bradipo, un mal di testa latente, la schiena dolorante e una pila di libri a cui trovare spazio! 
Ma ho anche un sorriso stampato in volto che nessuno potrà togliermi per parecchi giorni!!

Per quanto riguarda il Salone del Libro, ci tengo a precisare alcune cose, giusto perché molti di voi hanno delle aspettative che vengono puntualmente disilluse:
  • raramente troverete sconti e promozioni sull'acquisto dei libri. Se siete lettori abituati a comprare on-line o al supermercato, comprare al Salone del libro non avrà senso, perché ci rimetterete dal punto di vista economico. E allora, perché acquistare libri? Semplice! Perché un lettore che si ritrova in quel Paradiso, non può essere immune dalla sindrome da acquisto compulsavo!
  • è assolutamente impossibile riuscire a visitare tutti gli stand in un solo giorno. Quindi, a meno che non siate tra i fortunati che possono fermarsi a Torino per più giorni, preparate bene la vostra escursione e fate una selezione degli stand in cui, per voi, è indispensabile fare un salto!
  • non è facile riuscire ad incontrarsi, ma basta un po' di organizzazione, un sapiente scambio di numeri telefonici e si può riuscire anche a conoscere gente che, sino a quel momento, ha fatto parte solo della vostra vita virtuale
  • non affidatevi a whatsapp o messenger, perché non sarà possibile riuscire a far durare la batteria dei vostri telefoni sino a sera se li terrete costantemente connessi ad internet (no, all'interno dei padiglioni non c'è una rete wi-fi libera)
  • armatevi di acqua e cibo: mangiare e bere al Salone del Libro ha costi esorbitanti
  • scarpe comode, magliette a maniche corte, borse capienti e tanta buona volontà sono cose indispensabili per affrontare bene la giornata 
  • infine, la cosa più importante: scegliete la compagnia giusta. Ve lo dico per esperienza, le persone sbagliate (non-lettori, lettori della domenica, gente che si stanca facilmente, gente noiosa) saranno in grado di farvi odiare il Salone del Libro al punto tale che, prima di tornarci, ci penserete su mille volte!
Detto questo, sono pronta a raccontarvi la mia giornata! Una giornata piena di incontri, emozioni, risate, acquisti!
La Libridinosa family è partita da Cremona alle 7 in punto di sabato mattina. Avvolta da una fitta nebbia, la Libridinosa ha trascorso buona parte del viaggio cantando a squarciagola! Finché... ops... devo fare la pipì. Vabbè, non manca tanto. Ok che sono anziana, ma sino al Salone riesco a resistere. No, non ho resistito. A 3 km esatti dal Lingotto, mentre eravamo in coda nel traffico, Coniuge mi ha vista schizzare fuori dalla macchina (e giuro, non c'era nessun calciatore in giro!) e infilarmi nel primo bar a portata di mano. 
Bar la cui proprietaria più che guardarmi in faccia ha subito adocchiato il badge che adornava le mie tette la mia maglietta e che le ha fatto cadere la mascella ed esclamare "nooo, La Libridinosa nel mio bar". Poi ha notato la mia sofferente espressione e deve aver avuto un'insana visione di me che me la facevo nei pantaloni e, carinamente, mi ha permesso di usare il suo bagno privato! Espletate le incombenze, ringraziata la barista (che mi ha pure offerto la colazione) sono zompata in macchina sotto lo sguardo perplesso del Coniuge (avrà notato lo sbaffo di marmellata sul mio labbro?). Coniuge che, carino come sempre, mi ha cacciata via appena giunti davanti al Lingotto ed è andato a cercare posteggio (possibilmente gratuito, ché altrimenti ci rimetto l'acquisto di almeno un paio di libri).

Arrivo al Lingotto, corro come una matta perché sono già le 10, supero i metal detector e cerco Baba e Chiara. Entro (tronfia) dall'ingresso riservato a chi ha gli accrediti professionali e non le vedo. Chiamo Baba che mi dice: "Come fai ad essere dentro? Avresti dovuto pestarmi i piedi per entrare". Babina, amore della mia vita, hai un 35 (anche scarso!), manco se ti salto sopra riesco a pestarteli quei piedi!

Esco e le vedo! Uh c'è Babina! Uh c'è la Ropolo (scusa, da oggi sarai Chiara, ma sino a quel momento eri la Ropolo!!). Ok, vi spiego chi è la Ropolo/Chiara: è una donnina che segue noi LGS (in tutta la nostra follia!) da tempo immemore, una di quelle che non si perde nessuno dei nostri post, nessuna delle nostre iniziative. Insomma, una di quelle follower che tutti i blogger vorrebbero. 
Ma sino a sabato, era solo la Ropolo. E io avevo anche un po' paura all'idea di incontrarla: e se le sto antipatica? Diciamolo, non è che io sia una di quelle persone che piace proprio a tutti. E se è una musona e non capisce le battute minchione che facciamo io e Baba? 
E invece, pensate un po', Chiara è una persona figa! Con lei si ride (e pure tanto!) e si parla benissimo. Insomma, dalla foto (seria) che vedete qui accanto, potrete farvi anche voi un'idea di che tipino sia Chiara!
Prima di entrare, chi mi trovo davanti? Fabio, il mio bibliotecario del cuore e tra gli organizzatori di Boves Letteraria. Ci salutiamo e ci promettiamo di rivederci dentro.

Ci accreditiamo, entriamo e... direzione Libraccio, ché altrimenti lì rischi di non trovare più nulla.

Gironzoliamo in attesa di Coniuge e, quando finalmente giunge anche lui, tiro fuori il mio ego e telefono a Barbara Fiorio che, carinamente, il giorno prima ci aveva informate della sua presenza. Vuoi non approfittarne? Vuoi non incontrarla? Barbara è solare, simpatica e disponibile! Abbiamo chiacchierato un po', ci ha autografato le copie del suo libro e, ovviamente, fatto le foto di rito!
Squilla il telefono: è Alice! Uuuuuh, Alice!!!
Ok, io ve lo dico: Alice è piccina, ma è un vulcano di risate e simpatia. Quindi, se vi capita di incontrarla, fate in modo di scambiarci almeno due parole, perché ne rimarrete affascinati!
La raggiungiamo e, assieme a lei, ci dirigiamo allo stand Garzanti, tutte affamate di una copia del suo nuovo romanzo. Ovviamente, abbiamo costretto Alice ad autografarci il libro seduta stante!


Ma Alice, oltre che simpatica e divertente, è anche tanto carina e, indovinate un po' chi ci ha presentato? Lei! La mitica Giulia Ciarapica. No, ma capite? Io adoro quella ragazza! Adoro il suo blog e il suo modo di scrivere (e sì, anche la borsa che aveva al Salone, adoro pure quella!). Giulia è così come la vedete: un sorrisone stampato in faccia e tanta simpatia!
Per la cronaca: no, non esiste una foto di Alice in cui lei appaia un po' più seria!




Visto? Ride! Ride sempre!! Ed è (anche) per questo che noi la amiamo!

Ok! Abbiamo fame? Sì, abbiamo fame! Ci appollaiamo fuori dai padiglioni e dal trolley libridinoso saltano fuori tranci di pizza e bottiglie d'acqua (ve l'ho detto: mangiare al Salone è un salasso economico, quindi bisogna attrezzarsi!). 
Finito di pranzare, chi incontriamo? Ok, questo è il momento di respirare e cercare di essere serie (sì, Laura, ci crediamo tutti!). Niente po po di meno che... La Lettrice Rampante in persona!
Cioè, capite? Esiste! L'ho vista! Ed è pure tanto simpatica (insomma, lei potrebbe tirarsela davvero!). Saluti, baci, abbracci, mio figlio che le dice che la grafica del suo blog è figa (W i pois), mentre la mia gli fa schifo e, immancabile, foto!

Salutata Elisa, il viaggio riprende. Gironzoliamo un po' e ci dirigiamo allo stand de Il Libraio per un incontro con Lorenzo Marone, Alice Basso e Andrea Vitali.
Con dovuto anticipo, ci piazziamo in prima fila e toh... guarda chi c'è?! Amanda Colombo (bravissima libraia di Legnano) con Sara Rattaro. Dai sediamoci tutte qui! 
Ok, ve lo dico: l'incontro, che più che altro era una conferenza (o roba simile) non è che sia stato esattamente uno spasso. Ma quantomeno siamo riuscite a stare sedute per quasi un'ora (e non è poco in giornate come queste).

Terminato l'incontro, io e Baba sgattaioliamo verso Andrea Vitali. Insomma, leggo tutti i tuoi libri, almeno una foto vorrai concedermela? Ce l'ha concessa, ha anche sorriso (almeno credo!).

Ok! E adesso che si fa? Coniuge ha portato il figlio ad un laboratorio di fumetti. Che dite, donzelle? Cerchiamo qualcosa di fresco da ingurgitare? Ok, direzione bar. Ci rifocilliamo e incontriamo anche Lorenzo con la Marone family (moglie e figlio, per intenderci!). 
Flavia avevo già avuto il piacere di incontrarla lo scorso anno, ma Riccardo era ancora una sua appendice. Adesso, invece, è una meraviglia di bambino (per tre microsecondi mi è tornata voglia di bebè. Poi Baba si è premurata di ricordarmi che gli infanti crescono e io inizio a non sopportarli più. Grazie, Babina!).
Rifocillate abbiamo salutato Flavia e Lorenzo (che avremmo rivisto più tardi) e abbiamo ripreso i nostri giri per stand.
Abbiamo avuto il piacere di conoscere Ivan, che ha regalato a me e Baba il suo romanzo, "Ambulatorio 62" (aspettatevi una recensione al più presto).


A metà pomeriggio, giusto per evitare di non trovare posti, il trio Libridinosa-Baba-Chiara ha zompettato verso il Caffè Letterario. Ci siamo accasciate a terra senza alcun ritegno. Mentre chiacchieravamo una dolce fanciulla si è parata davanti a me urlando "SORPRESA!!!". Uh, ma guarda, c'è Sonia de Il salotto del gatto libraio. Uh, ma pensa... è simpatica pure lei! Certo, non ha ancora ben chiaro che urlare sorpresa giusto a me potrebbe costarle la vita, deve anche capire bene chi è Laura e chi La Libridinosa, ma non è mica male 'sta donnina!

Ok! Sono quasi le 18. Noi tre donzelle ci alziamo e ci prepariamo ad uno scatto da Olimpiadi. Appena le sedie in prima fila si liberano, noi poggiamo i nostri esili deretani sulle sedie (capito, Lorenzo, come facciamo ad essere sempre in prima fila? Semplice organizzazione!) e... toh, c'è Lorenzo! Toh c'è pure De Silva! Oddio oddio, adesso faccio la stalker infame e mi faccio presentare Diego (eh scusa, Lorenzo, ma in qualche modo dovrai ripagarmi, no?!). 
Timidamente (sì, vabbè, chi ci crede?!) ci avviciniamo. Guardo Lorenzo e indico Diego. Lorenzo capisce e ci presenta (graaaaaaazie!). Vuoi non fare foto? Eh no! 
Quindi, vediamo, se ho tenuto bene il conto: quella che ho fatto oggi con Lorenzo dovrebbe essere la 1946esima foto (vabbè, ma con questa giacca non lo avevo mai fotografato, ok?!). E poi, scusate, mica c'era solo Lorenzo. Ieri c'era Flavia. Capite? Flavia, la donna santa e benedetta che sopporta me (tranquilla, Flavia, riuscirò a farti avere l'iPhone!).

Lorenzo Marone e Diego De Silva
Gente allegra ne abbiamo?!
Fabio Genovesi

La presentazione, che ve lo dico a fare, è stata bellissima! Credo di poter affermare che quando a dialogare sono due amici le emozioni che traspaiono sono maggiori anche per chi è lì seduto ad ascoltare! 
Dopo un'ora di chiacchiera su Erri (e Cesare), c'è stato il consueto rito del firma-copie. E che mi faccio firmare io, da Lorenzo? Un braccio? No, niente! Stavolta mi dirigo verso Fabio Genovesi.
Oh, ma quest'uomo, oltre che toscano (che è una cosa che gli fa guadagnare 10 punti senza far nulla!) e anche taaaaanto simpatico!
Autografi, chiacchiere, foto. Salutiamo tutti e andiamo via!

Mentre Coniuge ci abbandona per andare a fare gas alla macchina (che altrimenti poi i distributori chiudono e sono cavoli!), noi facciamo un ultimo giro di ricognizione (metti mai che ci fossimo perse qualcosa!).
Cerchiamo qualcosa da comprare ad Isotta (Baba-figlia). Mentre Baba sta per pagare, io ho la bella idea di girare la mia testolina verso lo stand Sellerio e... oddio che alto quel tipo lì! Oh ma a me quella pare proprio una faccia conosciuta... mumble mumble... noooo... "Babaaaaaaaa, c'è il Malvaldi". Hop hop... vuoi non salutarlo? 
Oh ciao... come va? E... Ok, io lo dico: 10 ore dentro al Lingotto e manco una figura barbina. Sono stata bravissima: non ho alzato mani per fare domande insulse, non ho inseguito nessuno, ho ringraziato tutti i blogger e i lettori e gli autori e gli addetti stampa che mi hanno riconosciuta e salutata. Insomma, pensavo di averla sfangata e di poter tornare a casa e raccontarvi che, per la prima volta in tre anni da blogger, La Libridinosa si è salvata. 
E invece no. Malvaldi, dall'alto della sua statura (è aaaaaaaaalto e adesso ho capito perché Baba non ha mai fatto foto di lui in piedi!), si gira verso di me, guarda il badge (perché ce l'ho ancora lì? Ah già, perché siamo ancora al Salone del Libro) e... "Oh, La Libridinosa! Grazie per la bellissima recensione negativa!"
Ok, dai Laura, puoi farcela. C'è la moquette, sollevala col piedino e striscia lì sotto sino a sparire del tutto. Che te ne frega della polvere? Fila! Tanto poi passa Davide col Folletto.
Io inizio a balbettare; Chiara, alle mie spalle, ghigna senza contengo (Chiara, piantala! Sono passati due giorni. È il caso che tu ci dia un taglio. Chiaaaaaaaraaaaaaaaaaaaa!!!) e Baba... oddio, mi si è paralizzata Baba! Baba, Babina... Baba, amore di mammix, tranquilla. Odia me, non te. Tu non c'entri nulla. Baba, respira! Ok, l'abbiamo ripresa appena in tempo!
Vabbè, io devo dirlo: il Malvaldi è veramente sportivo! C'è un certo autore che da un anno non mi rivolge la parola perché ho osato stroncargli un caccolibro. Marco, invece, ha riconosciuto che una recensione negativa, soprattutto se ben scritta e motivata, ci sta pure!
Guardate, si è ancora fatto fotografare con la disgraziata Libridinosa a fianco!
Adesso, onde correre ulteriori rischi, è meglio che noi ci si accinga ad uscire, che dite? Recuperato il Coniuge (che mi ha trovata affranta su una panchina) e anche la Baba-famiglia, ci siamo diretti al piano di sopra perché, insomma, di soli libri non si vive e qui la fame avanza!

E anche per quanto riguarda questo post, siamo arrivati alla fine. Solitamente non amo scriverete post così lunghi, perché ho sempre paura che il lettore si annoi. Ma questa volta, l'evento lo ha richiesto, quindi perdonatemi!
Prima di salutarvi, però, permettetemi di ringraziare tutti: Alice Basso (che è il sole nell'oscuro mondo dell'editoria), Monica Coppola (mamma!!!) che è tanto chic (sssshhhh... non diciamo cosa nascondevi sotto la giacca!) e penso sia ancora seduta inebetita in uno stand del salone, cercando di capire come un suo libro sia finito tra le mani del direttore di Vanity Fair (potere Libridinoso, mammina!!).
Grazie agli scrittori che mi hanno mostrato il loro affetto e il loro apprezzamento (tranquillo, Lorenzo, il ruolo di prediletto non te lo toglie nessuno!); grazie a tutti gli addetti agli uffici stampa che sono stati gentilissimi, primi fra tutti Francesca della Garzanti (detta Santa e Benedetta) e Tommaso della Longanesi.
Grazie a Fabio, bibliotecario del mio cuore: ci siamo rincorsi tra uno stand e un incontro e, alla fine, sei l'unico con cui non ho fatto una foto (recuperiamo a settembre, eh!).
Grazie a tutti i lettori e i blogger, a Giulia Ciarapica, ad Elisa La Lettrice Rampante. E un grazie specialissimo a Desirée Pedicelli che mi ha accolta con un sorriso, uno sguardo luminoso e un "io so chi sei, la tua fama ti precede!". 
Queste sono cose che ti sciolgono il cuore, ti rallegrano le giornate e ti fanno andare avanti quando sei stanca!

In questo blog, l'ho sempre detto, metto molto di me stessa. Mi diverto e amo ciò che faccio. E il fatto che voi continuiate a dirmi che tutto questo arriva sino a voi, è sempre una grande soddisfazione!
Quindi, grazie! E... ci vediamo al prossimo Salone del Libro!

P.S.: Babaaaaaaaa, io grazie a te non lo dico. Ma tanto lo sai!

P.S.2: Chiaraaaaaaa, hai promesso: 2 luglio a Chivasso e 29 settembre a Boves (però smetti di ridere, eh)!