27 luglio 2017

Diario di bordo - La Libridinosa va a Roma


... e non si fa arrestare!!

E già! L'avreste mai detto? La Libridinosa che entra nella Sala Stampa della Camera dei Deputati e per tutto il tempo riesce a stare zitta, benché incitata a far domande, e ne esce sana, salva e senza manette ai polsi! E ho anche parlato con la Senatrice Monica Cirinnà... se non è un record questo!

Direte: "Che sei andata a fare alla Camera dei Deputati?". Se non mi avete seguita sulla pagina Facebook, ve lo spiego qui: Monica Cirinnà, che, per quei due che non lo sapessero, è la "madre" della legge sulle Unioni Civili tra coppie dello stesso sesso, ha chiesto a Pierpaolo Mandetta, autore di "Dillo tu a mammà", di presentare il libro a Roma, proprio alla Camera.
E io che c'entro? Sostanzialmente nulla, ma Pierpaolo e Massimo, il suo compagno, avevano piacere di avermi lì con loro (il che vi fa capire che o mi vogliono davvero tanto bene o non hanno ancora capito che mina vagante sia io, soprattutto in queste occasioni!).

Quando Massimo mi ha scritto per chiedermi di andare con loro, lo confesso, ho avuto un breve mancamento, tanto che ero partita subito con un: "la vedo dura" e gli avevo anche suggerito il nome di Deborah, meglio conosciuta come Deborahconlacca o Scheggia tra le pagine in mia vece!
Poi, parlando con Consorte, ci siamo detti "perché no?". Così, in meno di 24 ore ho dato l'ok a Massimo, fatto i biglietti del treno per Roma e poi ho messo tutto da parte perché c'era prima da pensare a Pontremoli e al Premio Bancarella!

A quanto pare il mese di luglio ha premuto sull'acceleratore, perché gli eventi e i giorni si sono susseguiti sempre più veloci ed ecco che arriva il "Roma day"!
Sveglia alle 5.30. Sì, avete letto bene, le cinque, CINQUE, CIN-QUE! E considerando che sono andata a letto che era l'una passata, il mio viso è stato prontamente nascosto dietro un paio di occhiali da sole (peccato che, usciti di casa, ci fosse la nebbia).
Colazione veloce (che quelle calme e buone si fanno solo in albergo!), operazione restauro, prendi tutto ciò che ti serve in giornata e non dimenticare di caricare in macchina Consorte e Figlio.
Alle 6.30 in punto siamo tutti in postazione, destinazione San Donato Milanese, dove La Libridinosa Mobile, meglio conosciuta come Crozza (e non è una Clio, vero Lea?!), viene fatta accomodare e salutata dalla proprietaria con occhi languidi e bacino alla carrozzeria.
Prendiamo la metro che ci porterà alla Stazione Centrale di Milano e, una volta lì, ci concediamo una colazione vera, con tanto di cornetto alla crema di pistacchi che aveva proprio un suo perché!

Arriva il treno, saliamo, ci accomodiamo, partiamo, tutto in perfetto orario (sarà il caso di cominciare a preoccuparsi?). Dopo una mezz'ora, mi sposto di un paio di carrozze e scovo Pierpaolo e Massimo, il quale, giusto perché era sveglio e pimpante come me, mi scambia per "la tipa dell'American Express che rompe sempre i coglioni"!!!
Chiacchieriamo un po', poi io torno al mio posto e mi dedico alla lettura de "I Cazalet" (alla faccia della Bacci che ha pregato perché io non riuscissi a leggere nulla durante il viaggio!). In tutto ciò, scopro anche che il mio gentile Consorte ha lasciato i miei occhiali da vista in auto -.-

Arriviamo a Roma in perfetto orario e, mentre i ragazzi saltano su un taxi, io mi piazzo davanti al McDonald's e aspetto Deborahconlacca (perché dove c'è cibo c'è una blogger). La pazza arriva dopo una ventina di minuti e... toh è cresciuta! Dev'essere stata la vicinanza di Cristina... ah no, ha le zeppe. Brava, ora spiegamelo come andremo in giro per Roma con te arrampicata su quei cosi!
Come detto, le blogger non campano di soli libri, tutt'altro, quindi usciamo dalla stazione alla ricerca spasmodica di cibo e scoviamo una rosticceria poco distante. Dovete sapere che uno dei motti di Deborahconlacca è "la pizza si mangia col supplì". Quindi, vuoi venire a Roma e non mangiare il supplì? Assolutamente no! E supplì sia... supplì che, c'è da dirlo, mi ha seriamente fatto venir voglia di trasferirmi seduta stante nella Capitale!
A chi si stesse chiedendo perché io non sia andata a mangiare il famoso trapizzino, rispondo che quella è una cosa che ho intenzione di fare in compagnia di Tommaso Fusari che, purtroppo, ieri non è riuscito a raggiungerci causa lavoro :( 

Si è fatta una certa, bisogna andare! Prendiamo un taxi e raggiungiamo la Sala Stampa. Abbandoniamo a loro stessi Consorte e Figlio, che sono qui in veste di turisti e io e Deborah consegniamo i documenti e riceviamo, in cambio, un pass.
Entriamo e Deborahconlacca ha necessità di un bagno (no, non per ciò che pensate voi, ma per via delle zeppe su cui si è arrampicata e che le stanno scorticando i piedi). Chiediamo gentilmente se possiamo andare e ci sentiamo rispondere "eh non si potrebbe". Ma alloooooora? Ma è illegale questa cosa. Che avete paura che vi rubiamo la carta igienica? No perché se vogliamo parlare di gente che ruba, qui non siamo certe noi le prime indiziate!
Fatto sta che avremo suscitato pena perché, alla fine, il bagno ci è stato concesso. Che vogliamo dirlo che era brutto e puzzava pure un po'? Diciamolo!

Finalmente arrivano anche Pierpaolo e Massimo e la conferenza ha inizio. L'emozione di Pierpaolo era tale che gli si è azzerata la salivazione (tanto che ho seriamente pensato di lanciargli una secchiata d'acqua addosso) e le mani gli tremavano così tanto che sembrava preda di un attacco di delirium tremens. Ma è stato bravo, come suo solito: è riuscito a far arrivare ai presenti la sua gioia per essere lì, l'emozione che provava, l'amore per Massimo (che glielo leggi proprio negli occhi!), che lo sostiene e supporta come poche persone sono in grado di fare!
È la seconda volta che ascolto Pierpaolo dal vivo e, mannaggia a lui, è riuscito di nuovo a farmi scendere la lacrimuccia!
Emozionante anche il discorso della Senatrice Cirinnà che, tanto per cambiare, ci ricorda quanto arretrato sia il nostro Paese e quanta strada ci sia ancora da fare in tema di diritti e di uguaglianza.
Terminata la conferenza stampa, suggerito un titolo alla Senatrice (che volete farci? Io quello faccio nella vita: propino libri alla gente!), fatte le foto di rito,
io e Deborahconlacca salutiamo a raggiungiamo Consorte e Figlio in Piazza Navona (e no, Deborah non aveva le scarpe di ricambio stavolta). Da lì ci siamo spostati verso Fontana di Trevi per il rituale lancio della monetina, sosta ad un negozio di souvenir (mica posso tornare a casa senza una tazza, no?) e via verso la stazione, con Consorte che continuava a ripetere "sono solo 2 km, facciamo una bella passeggiata", finché Deborahconlacca non ha esclamato: "Ma quando le hanno fatte tutte 'ste salite a Roma?".


Prima di salutarci ci siamo concesse un gelato (che ci è quasi costato la perdita del treno!). Abbracci, occhi lucidi e il solito pensiero: "Quando ci rivedremo?", perché sono queste le cose che accadono quando hai vicino persone a cui vuoi bene!
Correndo come matti saltiamo sul treno di volata, stanchi ma felici. Figlio crolla addormentato, Consorte lo segue a ruota e io cerco di leggere, anche se gli occhi chiamano riposo. 
Arriviamo a casa che è da poco passata la mezzanotte, stanchi ma felici per una giornata che rimarrà sicuramente nel cuore!

Da oggi si torna alla normalità: agosto sarà un mese tranquillo, fatto di letture e pace (e speriamo non troppo caldo!), in attesa del Festival della Letteratura a Mantova.
Io non posso far altro che ringraziare, come sempre accade in questi momenti, le persone che hanno condiviso con me questa giornata: Deborahconlacca che è entrata nella mia vita da pochissimo ma ne è già parte integrante (tanto che mio figlio l'ha già minacciata di trasferirsi da lei!), Massimo e Pierpaolo per avermi voluta con loro in un momento così importante (grazie grazie grazie, siete due persone belle dentro e pure fuori. Pierpaolo, io comunque avanzo sempre la pasta al forno!) e, ultimi ma non ultimi, Consorte e Figlio che, per l'ennesima volta, mi hanno seguita in una delle mie giornate folli!


24 luglio 2017

Bancarellablogger a Pontremoli: La Libridinosa on the road

Dove "on the road" non è solo un modo di dire! 

Il momento è arrivato: tornata a casa ormai da un paio di giorni, raccolte le idee, lasciate sedimentare le emozioni (ma davvero c'è modo di lasciarle sedimentare queste emozioni? Forse no!), con ancora la voce di Amanda Lear al risveglio, è giunta l'ora di tirare un bilancio e, soprattutto, raccontarvi la tre giorni pontremolese!

Ho avuto davvero bisogno di lasciar riposare nel cuore tutto ciò che sono stati i giorni trascorsi a Pontremoli, perché qui non si parla solo di emozioni da blogger, di ansia da prestazione e di quel sentirsi un po' sotto esame come sempre accade quando un progetto nuovo e sconosciuto prende il via. Qui si parla di batticuori, risate, lacrime, ansia, affetto, amicizia, famiglia. Sì, famiglia! Quella che, come ho detto tante volte, trovi: non la famiglia di sangue, ma quella che ti scegli, giorno dopo giorno, nel tuo percorso di vita. Quella che, dopo neanche 24 ore assieme, ha già i posti assegnati a tavola!!

E allora, lettori cari, mettetevi comodi e andiamo a Pontremoli!

Il viaggio delle #bancarellablogger inizia "ufficiosamente" a metà febbraio, quando Amanda, libraia di Legnano (MI), mi contatta per chiedermi di formare una squadra di blogger che avrebbero avuto il compito di seguire, nei mesi a venire, i vari stadi del Premio Bancarella.
Ok, calma e gesso! Devo formare una squadra... requisito fondamentale: deve essere gente con cui si possa scherzare (ah già, devono anche essere blogger seri e professionali... ma se non sanno cosa sia l'ironia, stiano pure a casa loro!). Come potrete immaginare, la lista è stata compilata in meno di 10 minuti, prontamente girata ad Amanda e, ad approvazione ottenuta, è stato compito mio avvisare le fanciulle (e il fanciullo!). Quelle che mi conoscevano meglio, mi hanno subito presa in parola (sanno che su queste cose io non scherzo mai!), qualcun'altra, invece, pare mi abbia presa per pazza e abbia pensato seriamente di chiamare la neuro! Tutto ha preso forma e il 6 marzo scorso, io e le mie colleghe vi abbiamo annunciato, in maniera ufficiale, la nostra partecipazione al Premio Bancarella, con tanto di hashtag personalizzato: #bancarellablogger. Nessuna di noi, certamente, immaginava cosa sarebbe potuto accadere nei mesi a venire! Il nostro percorso, fatto di recensioni, storia del premio, interviste e quant'altro, lo avete seguito, per fortuna, con tanta partecipazione, sui vari blog. 
Ma cosa è accaduto davvero tra il 15 e il 17 luglio scorsi?

15 luglio La Libridinosa, con una valigia atta a contenere l'intero suo armadio e una vettura che, invece, è decisamente più piccola, a mezzogiorno circa poggia il suo derrière sul sedile della suddetta auto e parte, direzione Parma, per recuperare le Due Lettrici quasi Perfette. Hai preso tutto? Certo, che domande! Dopo 20 minuti, La Libridinosa fa "inversione a U alla prima rotonda" perché ha dimenticato la pila di libri da prestare alla Bacci (e poi chi la sente la Bacci?!). 
Recuperati quelli, impostato il navigatore, un'ora dopo eccomi arrivare alla stazione di Parma... posteggio taxi. Vabbè, mi fermo un attimo qui, metto le quattro frecce e chiamo le ragazze per dir loro di uscire, possibilmente in fretta perché i tassisti mi fissano come se io fossi il male sceso in terra!
Dopo una decina di minuti (per chi se lo stesse chiedendo, sì, La Bacci era in bagno) vedo Lea zompettare leggiadra verso di me e, subito dietro, una donna anziana che trascinava un borsone ... "uh ciao Bacci, ti trovo in forma!"
Strano ma vero, la mia macchina, che pare piccola ma è evidentemente dotata di doppio fondo, riesce a contenere tutte noi e pure le valigie. Si parte, direzione Pontremoli... anzi no, Mulazzo, perché è lì che pernotteremo!
Poco più di un'ora dopo, non senza qualche difficoltà (diciamo che la Bacci che urlava al navigatore: "Non possiamo girare di là, il ponte è chiuso" rimarrà sicuramente uno degli emblemi di quei giorni), giungiamo in quel di Mulazzo, hotel "El Caracol": vista meravigliosa, che ci ha ripagate della frizione fusa per arrivarci! Mentre io e la Bacci cerchiamo un modo per portare le nostre valigie in camera senza farci uscire l'ernia, Lea, come suo solito, zompetta allegramente (tanto lei ha la borsa leggera!). Iniziamo a sistemarci, ecco arrivare La Ropolo e, a ruota, Deborah (con lo Sherpa) e Cristina. Ci raggiunge anche Amanda che, come suo solito, è un ciclone che porta affetto e risate! Facciamo un briefing (come siamo professionali, eh?!) e ci diamo appuntamento per l'ora di cena!

Tutte in doccia, tutte a prepararci, ci si veste, ci si trucca, mettiamo qualcosa di comodo ma carino, mi raccomando, Amanda ha detto niente tacchi (o quantomeno scarpe comode!)... che poi lei avesse 8 cm che la sollevavano dal pavimento, son dettagli!
Ci si ritrova all'ora fissata e si parte: direzione Montereggio, detto anche "il paese dei librai". Un borgo (sì, un borgo!!!) le cui vie hanno i nomi degli editori

Dirvi che si tratta di un luogo magico, è alquanto riduttivo. Al di là della bellezza tipica di un borgo, Montereggio profuma di libri, di carta, di inchiostro e parole. Tra i suoi vicoli, respirerete la passione antica per la lettura, quella passione che oggi, in maniera un po' diversa, io e le altre ragazze cerchiamo di far arrivare a voi!

Molto bella l'idea della cena in piazza con i librai, di cui, purtroppo, non abbiamo foto perché quando c'è del cibo in zona le Bancarella blogger dimenticano tutto!
Nel caso qualcuno di voi avesse dei dubbi, abbiamo mangiato tutte tantissimo, abbiamo riso, tanto che il nostro tavolo si è beccato la dicitura di "pollaio". Ma quando ti trovi a condividere del tempo con persone a cui vuoi bene e con cui, benché alcune le vedessi lì per la prima volta, c'è grande feeling, il risultato non potrà essere altro che una serie infinita di chiacchiere!

Dopo una cena che alla Ropolo è costata l'acquisizione di un paio di kg, ci siamo spostate nella meravigliosa terrazza di casa Lazzarelli per mangiare il gorgonzola (no, io no!). Un dubbio amletico, in quel momento, ha assalito la Bacci e lo Sherpa (vi spiegherò tra poco di chi si tratta): cosa facciamo con le forchettine che ci hanno dato? I due, senza remore, fissano insistentemente Amanda per capire come lei usasse il misterioso oggetto. No ok, è optional... e giù di pane e gorgonzola!

POSTILLA:  chi è lo Sherpa? Viene definito con tale nome Andrea, fidanzato di Deborahconlacca che, povero santo, si è sorbito un gruppo di galline starnazzanti, farneticanti ed ansiose, per quasi tre giorni, senza mai mandare nessuna di noi a quel paese, aiutandoci in tutti modi possibili, trascinando in giro libri, scarpe di ricambio, sciarpe, giacche, mazzi di fiori e tutto ciò che gli abbiamo affibbiato. Ci ha fatto da sostegno fisico e morale (Amanda che doveva percorrere una discesa ripida con i suoi bei tacchi, attaccata al braccio dello Sherpa è un'immagine indimenticabile). È stato un po' figlio (siamo quasi tutte anziane, ma la Bacci di più!), nipote (per me ormai è core de zia), fratello, amico e, ad honorem, è stato nominato Bancarella Blogger pure lui. Se l'è conquistata sul campo questa etichetta e nessuno gliela toglierà mai. Deborahconlacca, nel caso te lo stessi chiedendo, l'anno prossimo senza Sherpa tu puoi anche stare a casa!

Finita la cena, si torna in albergo, tutti a nanna! Io dormo con la Ropolo e Cristina (quella alta alta, per intenderci!) e sì, ho portato il pigiama, che il mondo lo sappia!
Chiacchieriamo un po' poi la Ropolo va in coma... sì, avete capito benissimo: coma. Ad un certo punto mi sono pure preoccupata e le ho messo la mano sotto il naso, come si fa con i neonati, per essere sicura che respirasse ancora!

16 luglio Il gran giorno è arrivato, ma abbiamo ancora tanto da fare e tanto da dire, non pensiamoci subito. Prima tappa: colazione! Ecco, già solo per quella, io e le altre ragazze non saremmo più volute tornare a casa. Immaginate questa tavola, rotonda, con al centro un'alzata piena di brioches, pane tostato ancora caldo, burro, marmellata, Nutella, spremuta d'arancia, cappuccino, tè, caffè (per la Ropolo pure il tris di "caffè macchiato freddo, grazie!").
La mattinata trascorre tra le vie di Pontremoli, dove le Bancarella blogger vedono, per la prima volta, la piazza in cui si svolgerà la premiazione. E, soprattutto, notano il palco (grande) e le fila di sedie già sistemate (tante). A cercare di placare la nostra ansia, sempre lui, lo Sherpa, che ci fa notare che ci saranno almeno 400 sedie! Ah la gioia di saperlo...

Ci riuniamo per il pranzo, io vengo raggiunta da StefaniaConFidanzatoGnocco (sì, sul mio telefono è memorizzata così!). Pranziamo, chiacchieriamo e aspettiamo che anche le altre blogger tornino all'ovile.
Quando siamo di nuovo tutte sotto lo stesso tetto, salutata con tanti abbracci (a lei, non al fidanzato, malpensanti che non siete altro!) Stefania, per noi Bancarella blogger è il momento fatidico: proviamo i discorsi che dovremo fare in serata!
Avete presente le gite scolastiche? Ecco, l'atmosfera era sicuramente quella: tutte in una camera, la Ropolo cronometra, le altre, a turno, ridono sguaiatamente!
La prima a provare il suo discorso è Lea (la Perfetta!). Ecco, siamo tutte fregate: il discorso di Lea, che presenterà il romanzo di Lee Jung-Myung è talmente bello, commovente e sentito che noi sembreremo delle sceme incapaci!
Proviamo tutte, ci stiamo nei tempi, i discorsi vanno bene, la risata parte, incontrollabile, ma è anche un modo per far scemare la tensione che comincia a farsi sentire. È quasi ora di prepararsi: stasera le blogger si vestiranno da femmine! Ognuna nella propria camera, con un giro di borse, collane, smalti e quant'altro che passano di mano in mano. A me toccano trucco e parrucco delle mie compagne di stanza (stai a vedere che, alla fine, io uscirò in accappatoio ). 
Usciamo: tutte gnocche, tutte bellissime, una altissima, tutte nervosissime! 


Come sempre, Amanda ci raggiunge e ci dirigiamo a Pontremoli. Sistemiamo le macchine e io e Deborahconlacca facciamo il famoso cambio scarpe (salvezza di tutte quelle donne incapaci di resistere sui tacchi per più di 10 minuti!).
Arriviamo in piazza e c'è Dario Vergassola che ci comunica che no, non saliremo sul palco tutte assieme, ma una alla volta e che saremo noi (anzi, loro) a presentare gli autori.
Ci guardiamo intorno, non c'è ancora tantissima gente, forse riusciamo a dileguarci senza farci notare. Ma non si può: Amanda e tante altre persone hanno avuto fiducia in noi, possiamo farcela, cosa vuoi che succeda? Le peggiori tragedie si palesano sui nostri volti: chi immagina di inciampare sui gradini e arrivare sul palco di faccia, chi pensa che le andrà giù il vestito (sì, sono io quella!), chi teme un vuoto mentale e scene di silenzio assoluto!
Andiamo a mangiare un gelato che il cibo aiuta sempre!

Iniziano ad arrivare gli scrittori, partono i saluti di rito, le foto, gli abbracci. Tutte abbiamo la sensazione di essere qui da sempre, ci sentiamo a casa... se non fosse per quella tremarella che non vuole abbandonarci e per le facce cadaveriche (nonostante il fard) che ci portiamo in giro!
Il tempo vola ed è ora di dare il via alla serata, che sarà condotta da Dario Vergassola e dalla sua ex fidanzata (ahahahahah).
E visto che io sono una donna fortunata, tocca a me l'onore di dare il via alle danze! Salgo sul palco e stacco il cervello (no Laura, riattaccalo che poi dici cretinate!). Mi presento e... indovinate? Vergassola colpisce subito, ma d'altronde dire a lui che ti chiami "La Libridinosa" è proprio servirgli la battuta su un vassoio d'argento. Parlo (ho parlato vero? Dal video pare di sì), dimentico che ho più di 500 persone che mi fissano e mi ascoltano, penso solo ad Amanda dietro di me e alle mie bloggers che mi guardano sorridenti! Posso farcela, ce l'ho fatta! Sono salita sul palco, ho parlato, ho riso e scherzato con Vergassola, ho detto (quasi) tutto ciò che avrei dovuto dire e sono scesa dal palco... e tutto ciò senza sparare cazzate, senza che il vestito andasse giù. Oh ragazzi, per una volta non ho fatto figure di melma!

Adesso è il momento delle mie fanciulle, che, una ad una, si alternano sul palco: ognuna di loro presenta un libro e il suo autore!


Le emozioni sono state tante, ma, a quanto pare, tutte siamo riuscite a cavarcela. Il 65° Premio Bancarella è stato vinto da Matteo Strukul, autore de "I Medici. Una dinastia al potere" edito da Newton Compton. 
La serata non è ancora finita, ci aspetta una cena, gentilmente offerta dall'editore del romanzo vincitore, quindi sì, trattasi di Raffaello Avanzini, grande capo di Newton Compton. L'uomo dal sorriso enigmatico e dallo sguardo di ghiaccio. Colui che, nonostante tutto, non mi ha avvelenata! Che si sappia che, appena rientrata a casa sono andata a comprare un romanzo della Newton! Torniamo alle macchine, io e Deborahconlacca provvediamo ad un immediato cambio di scarpe (aaaahhhh che meraviglia le scarpe basse!). 
Arriviamo alla cena, dove mangiamo come gente che non ha mai visto cibo in vita sua e, ovviamente, socializziamo (noi siamo donne social, che vi pensate?!). 
Andiamo a letto talmente tardi che il coma della Ropolo è così immediato che quasi si addormentava sulle scale! 

Lunedì mattina l'unica cosa in grado di rallegrarci è la colazione. Nell'aria c'è già il magone di chi sa che sta per salutarsi, per rivedersi chissà quando.
Valigie in macchina, viaggio di ritorno ed è tempo di bilanci.

In questo progetto ho creduto sin dall'inizio, perché conosco Amanda e so che persona sia: una donna che ama ciò che fa, in grado di sostenere le persone in cui crede e di farle sentire speciali ed importanti. Lei ha scommesso su di me, io ho scommesso su queste meravigliose ragazze (vabbè, ragazze + La Bacci!).
Alcune le conoscevo da tempo e avevo anche avuto modo di incontrarle. Altre, come Deborahconlacca e Criiiiiiiii, erano solo delle entità astratte! Mi sono fidata, mi sono affidata a loro, alla loro serietà, alla professionalità e ho pensato sin dall'inizio che sarebbero state in grado di creare un gruppo forte!
E così è stato! Ho visto occhi lucidi quando ci siamo salutate e ho sentito forte la voglia di continuare, di ritrovarsi ancora tutte assieme attorno a un tavolo, nella stessa camera, scambiandoci smalti, parole, consigli e abbracci.
Loro hanno creduto in me, non hanno mai dubitato, mi hanno seguita, ascoltata, sopportata! Non è filato sempre tutto liscio in questi mesi: ci sono stati imprevisti e qualche rimbrotto (dovuto al mio essere troppo pignola!), ma nessuna di loro, mai, neanche per un momento, si è lamentata!

Di questi giorni a Pontremoli mi porterò dentro tante cose! Ovviamente, l'emozione grande per essere stata coinvolta in un progetto così importante. La soddisfazione, da lettrice e da blogger, di aver potuto vivere tutte le fasi e i passaggi di un Premio Letterario storico.
Mi porterò le battute e il sorriso dolce di Deborahconlacca ("se sta 'na crema" è diventato uno dei motti delle bancarella blogger!); l'educazione, la simpatia e la disponibilità dello Sherpa, che si è ritrovato circondato da un gruppo di matte che si sono affidate a lui per tutto! Porterò con me lo sguardo di Criiiiii (e pure la sua altezza, che ha lasciato gravi strascichi alla mia cervicale!) e i suoi abbracci forti forti (con lo spazzolino ancora tra i denti!!!). Porterò negli occhi la paresi della Ropolo (improvvisamente diventata la Popolo!), quella paresi che le appare appena incontra noi e qua rischia di non andare più via!
Mi porterò la dolcezza di Lea (che pare aver fatto grandi conquiste!) e la passione che mette in ciò che fa! E poi La Bacci... sì, mi porterò pure lei (che le disgrazie mica arrivano mai da sole!). Della Bacci mi porterò le risate, le battutacce che continuiamo a farci, il capirci ormai con un solo sguardo, il modo in cui ognuna finisce le frasi dell'altra (che è terrificante questa cosa!).
Mi porterò, di ognuna di loro, l'affetto immenso, smisurato che ci ha legate a filo doppio, che ci ha fatto fare gruppo, che è sfociato in risate senza fine! Grazie ragazze, siete state la parte migliore di questo percorso!

Porterò con me gli abbracci degli scrittori, lo sguardo dolce di Cristina Caboni, che mi ha stretta forte forte quando sono scesa dal palco e non capivo nemmeno dove mi trovassi! La grazia, la leggiadria, la signorilità di Valeria Benatti, che ci ha trattate come persone speciali e non ha mai smesso di ringraziarci per ciò che facciamo; la simpatia di Alessandro Barbaglia, che è stato malamente cacciato da tutte noi quando, durante la cena, si è avvicinato con un piatto di testaroli al pesto! La galanteria di Jung-Myung Lee, che in una serata fredda come poche altre, ha ceduto la sua giacca a Cristina Caboni (uomini così non esistono quasi più... e quelli che esistono stanno in Corea!). Porterò lo sguardo gioioso di Matteo Strukul e l'emozione che gli faceva tremare la voce quando ha ringraziato tutti! E Lorenzo Marone, che non aveva la maglia gialla, ma il colorito si avvicinava molto!

Pontremoli è stata un'epifania di emozioni che sarà impossibile dimenticare! Tutte noi porteremo nel cuore questi giorni trascorsi assieme e tutte speriamo di ripetere questa meravigliosa esperienza! 
Per adesso, tutte abbiamo la voce di Amanda Lear appena sveglia, ma questo è il prezzo da pagare per aver cenato in piazza, a 13°, senza sciarpa!

Prima di salutarvi ci tengo a ringraziare ancora una volta L'unione librai delle Bancarelle, L'unione librai Pontremolesi e La fondazione Città del libro. Sperando che questo post sia riuscito a trasmettervi, almeno in parte, tutte le sensazioni e la felicità che abbiamo provato noi! Ma prima di lasciarvi, c'è da annunciare il vincitore del Premio Sbancarella, il premio assegnato da noi Bancarella blogger a uno dei sei libri finalisti!

E il vincitore è...

"Magari domani resto" di Lorenzo Marone - Feltrinelli

Se avete piacere di vedere il reportage completo della serata, ad opera del bravo fotografo Lorenzo Barsotti, trovate tutte le foto a questo link



21 luglio 2017

Diario di bordo - Ciao Tommà!

La cosa bella, quando fai questo mestiere, è che hai sempre una buona scusa per incontrare gli autori: "Eh ma è per il blog, devo proprio andare!". 
Io, nei limiti del possibile, cerco di arrivare ovunque il mio raggio d'azione (detta anche Nissan Micra!) mi consenta!

Giovedì 19 luglio, il suddetto raggio d'azione mi ha portata sino a Milano, alla Librosteria, dove Tommaso Fusari, moderato dal suo editor Francesco Gungui, ha presentato il suo primo romanzo, "Tempi duri per i romantici" edito da Mondadori.

Perché una che soffre il caldo, è reduce dalla tre giorni a Pontremoli (il che vuol dire che è ancora cotta e carica di emozioni), decide di andare a Milano nel pieno del mese di luglio? Perché il libro di Tommaso è uno di quelli che mi hanno fatto piangere come pochi altri, che mi hanno emozionato come raramente accade! Uno di quei romanzi che ho letto tutto d'un fiato, sino a notte fonda, perché volevo assolutamente scoprire cosa sarebbe accaduto e che, una volta terminato e scrittane la recensione, ho imposto a tutti coloro che fanno parte della mia vita!E questo è ciò che vi dico da blogger!

Poi c'è lui, Tommaso! Che sin dal giorno in cui ha letto la recensione non ha fatto altro che ringraziarmi, riempirmi di affetto, coccolarmi virtualmente! E quindi, Libridinosa bella, chi se ne frega del caldo, dell'umidità milanese e del fatto che tu debba farti quasi due ore tra macchina e metro? Pronti via, andiamo da Tommaso!

La prima cosa che noti in lui sono gli occhi da cerbiatto, quelli con cui ti guarda e tu pensi che, porca miseria, in quegli occhi ci sono le sue storie, le sue frasi, tutte quelle parti che hai spasmodicamente sottolineato nel suo libro! Poi ti colpisce l'educazione, l'attenzione a chi gli sta accanto, il modo in cui ti ascolta e in cui ti parla, la passione che ha per ciò che fa.
E poi c'è lei, la luce negli occhi, quella che vedi solo in chi ha ancora dentro lo stupore per ciò che gli sta accadendo, quasi non si renda conto che sia tutto vero, reale, concreto! Quasi si aspetti che, da un momento all'altro, questo giocattolo gli venga strappato via. 

Tommaso è un ragazzo speciale e non lo dico solo perché mi ha "spupazzata di abbracci". Tommaso è uno che aveva un sogno e l'ha tirato fuori da un cassetto, è uno di quelli che ti parla di amore e lo fa con amore! 

Ci ha raccontato tante cose: di come è nato questo libro, di quando Gungui lo chiamò per chiedergli se avesse in mente di scrivere un romanzo (e lui era a lavare la macchina!), di chi gli scrive per fargli i complimenti e di quelli che gli dicono "maledetto il giorno che t'ho conosciuto!".
E quando Tommaso parla e ti parla, senti l'amore puro che ha per ciò che fa e, soprattutto, per Roma, perché, come dice lui: "Nell'aria di Roma c'è qualcosa di bellissimo! Roma è calore, Roma è casa!". Ed è stato in quel momento che ho visto in lui un po' di Stefano, il protagonista del suo romanzo, che quella romanità c'è l'ha dentro e sono cose, quelle, che non puoi estirpare.
E di Stefano Tommaso dice: "Rappresenta tutto ciò che io non ho il coraggio di essere". Scusa Tommà, ma tu sei molto di più!

Tommaso scrive di ciò che sa, di ciò che ha vissuto, di ciò che sogna, perché
Un profumo non lo trovi su Wikipedia
È stato bello conoscere Tommaso, perché è una di quelle persone che, al di là delle pagine di un libro, di un social network, di un saluto in diretta, è in grado di lasciarti emozioni dentro, di farti ricordare perché fare la blogger sia bello! 
Questo è uno di quegli incontri a cui ripenserò nei momenti di stanchezza, quando tutto ciò che faccio mi sembrerà inutile, quando vedrò gente che arriva ad ottenere qualcosa pur non meritandosela. Io ripenserò a te, Tommaso, al modo in cui mi hai sorriso quando mi hai vista, a come mi hai abbracciata, alla dedica speciale che mi hai fatto e ripartirò da lì! Tu, invece, rimani quello che sei, perché sei bello dentro! 

E prima di lasciarvi, un ringraziamento vorrei farlo anche a Deborah Simeone, autrice di "Distorted fables". Quando lessi il suo romanzo, la mia recensione non fu totalmente positiva; nonostante ciò, Deborah mi scrisse per ringraziarmi. Ieri lei era lì, in qualità di amica di Tommaso e quando mi sono avvicinata per presentarmi, non solo non mi ha sputata in faccia (cosa che le avevo dato facoltà di fare!), ma mi ha nuovamente ringraziata per aver dedicato del tempo al suo romanzo e per averne comunque parlato! Quando ci siamo salutate, mentre io le chiedevo di scrivere ancora, perché indubbiamente ha uno stile graffiante e ironico in grado di colpire il lettore, lei mi diceva: "Continua a fare ciò che fai", che è una delle cose più belle che si possano dire a chi fa il mio mestiere. Deborah, te l'ho già detto di persona e te lo ripeto ancora: casa mia per te è sempre aperta! Ti lascio una camera, i libri, il computer... tutto ciò che vuoi! Intanto, sto qui e aspetto il tuo prossimo romanzo!

Tommà, io e te ci si vede prestissimo!



19 luglio 2017

Graforecensioni della sestina finalista

Buongiorno come state? Prima di raccontarvi per filo e per segno cosa è stato per me la fantastica esperienza dello scorso weekend, oggi vi parlo di un altro aspetto del Premio Bancarella
Oggi sono qui per farvi conoscere le graforecensioni di Alberto Zuccalà, che era presente con noi a Pontremoli e che ha creato queste meraviglie.

I MEDICI - UNA DINASTIA AL POTERE - MATTEO STRUKUL



IL GIARDINO DEI FIORI SEGRETI - CRISTINA CABONI



LA LOCANDA DELL'ULTIMA SOLITUDINE - ALESSANDRO BARBAGLIA



GOCCE DI VELENO - VALERIA BENATTI



LA GUARDIA, IL POETA E L'INVESTIGATORE - JUNG-MYUNG LEE



MAGARI DOMANI RESTO - LORENZO MARONE


Non sono stupende?




17 luglio 2017

Recensione 'Cuore delicato, lavare a mano' di Simona Morani - Giunti

Nel cuore di Modena, all'ombra dei portici che disegnano la città, Rina, un'energica signora di sessantadue anni, ha appena finito di rinnovare la sua vecchia lavanderia. La morte del marito Osvaldo, dispotico e brontolone per natura, ha coinciso per Rina con una vera e propria rinascita. Così, pennello e colori alla mano, il vecchio negozio "Osvaldo e Rina" si è trasformato in un'ariosa e moderna lavanderia self-service, con tanto di bolle di sapone alle pareti, distributore del caffè e un piccolo angolo stireria. I nuovi clienti non tardano ad arrivare e fra questi Donato, un giovane spigliato che un bel giorno fa il suo ingresso con una batteria di camicie da lavare. Una brusca e pericolosa ventata di vitalità travolge Rina e le sue fantasie. Donato è bello e gentile, si ferma spesso a fare due chiacchiere e persino a mangiare i prelibati manicaretti che Rina gli sottopone con totale nonchalance. Nessuno le aveva mai fatto tanti complimenti: né per l'appretto al profumo di mela, né per le sue sfogliate. Davanti agli occhi sconcertati di sorella e vicini di casa, che la vorrebbero accasare con un noiosissimo ottantenne, Rina arrossisce e nega qualsiasi coinvolgimento. E allora perché passa ore davanti allo specchio indecisa su cosa indossare? Ma che scandalo... Donato potrebbe essere suo figlio!

Titolo: Cuore delicato, lavare a mano
Autore: Simona Morani
Editore: Giunti
Data di pubblicazione: 24 maggio 2017
Pagine: 160

Trama: 4  Personaggi: 4  Stile: 5 



14 luglio 2017

Recensione 'La perfezione non è di questo mondo' di Daniela Mattalia - Feltrinelli

Torino, tra le Molinette e il Valentino.
Adriano, professore ottantaduenne che ha appena perso la moglie, ha un segreto di cui si vergogna un po’: da quando la sua compagna non c’è più, continua a rivederla tra le corsie delle Molinette, anche se sa che non può essere vero. O forse sì? 
A soccorrerlo dal dubbio di essere sull’orlo della pazzia intervengono uno stravagante tassista, certo che sia più che normale che i morti continuino ad abitare accanto ai loro cari, e altre tre persone, che incrociano la sua strada. Gemma, libraia trentenne che nel fine settimana fa la volontaria al Filo d’Argento, un call center per anziani. Olga, un’arzilla zitella settantaseienne ricoverata con una gamba rotta. E Fausto, un giovane grafico precario fidanzato a una ragazza della Torino bene e padrone di Archibald, un bracco che ha il vizio di darsi alla macchia proprio nel parco dove fa jogging Gemma.
Le vite di questi quattro personaggi si intrecciano, come in una danza, tra il parco e l’ospedale, dove si aggirano altre due inafferrabili presenze. Perché chi l’ha detto che morendo si deve per forza andare nell’aldilà, in un paradiso perfetto, algido e lontano? Non è forse più consolante – e infinitamente più divertente – immaginare di poter restare nell’aldiqua, invisibili a tutti tranne a chi ci vorrà vedere, fantasmi della porta accanto con tutte le nostre stupende imperfezioni?


Titolo: La perfezione non è di questo
Autore: Daniela Mattalia
Editore: Feltrinelli
Data di pubblicazione: 1 giugno 2017
Pagine: 169

Trama: 5  Personaggi: 5  Stile: 5