Recensione 'Girl in snow' di Dayna Kukafka - Bompiani

Un parco giochi qualsiasi in una cittadina qualsiasi. La neve è caduta avvolgendo tutto in un silenzio ovattato: le case, le strade, i giochi, il corpo senza vita di Lucinda Hayes. Le indagini a Broomsville rivoltano pietre: sotto la superficie immacolata di una piccola comunità si nasconde un brulicare di segreti e bugie destinati a venire alla luce. Per Cameron, sensibile e bizzarro, Lucinda era la luce del sole. Per Jade era la ragazza perfetta che, forse suo malgrado, le aveva portato via tutto. Per Russ è un penoso caso da risolvere al più presto. Ma Russ è legato a Cameron, e questo non fa che offuscare il suo giudizio. Ciascuno ha le sue ragioni per voler scoprire la verità. Che non può essere una sola.



Titolo: Girl in snow
Autore: Dayna Kukafka
Editore: Bompiani
Data di pubblicazione: 2 novembre 2017
Pagine: 336

Trama: 1  Personaggi: 1  Stile: 1 





Ho terminato la lettura di questo romanzo da qualche giorno e, accingendomi a scriverne la recensione, mi rendo conto di non ricordare quasi più nulla.
Personaggi? Non pervenuti. Storia? Totalmente rimossa dalla mia mente.
Ecco, già questa non sarebbe una buona premessa per nessun libro, men che meno se il romanzo in questione avrebbe dovuto essere un thriller.
E qui si torna sempre al solito discorso, quello trito e ritrito, in cui diciamo che un thriller dovrebbe rispettare determinate caratteristiche, che non basta che ci siano dentro un omicidio e relativa indagine per far sì che un romanzo possa rientrare in tale categoria, ecc. ecc.

Girl in snow è più un viaggio nella psicologia di chi Lucinda Hayes, la protagonista defunta, l'aveva conosciuta. Un viaggio che, però, non ci consente di entrare a far parte della storia.
La sensazione che ho percepito durante la lettura è stata quella di essere la spettatrice inerme e passiva di lunghi, noiosi ed inutili monologhi. LUNGHI. NOIOSI. INUTILI. Luuuuuunghi. Noioooooosi. Inuuuuuuutili.
Lucinda Hayes è solo un pretesto, la sua morte è la scusa che l'autrice ha usato per tirar fuori il classico volumetto psicologico di cui, sinceramente, non si sentiva affatto la mancanza.

Le indagini per scoprire come e da chi sia stata uccisa sono condotte in maniera talmente ridicola da far pensare alla parodia di un poliziesco anni Ottanta.
Nonostante il libro consti di meno di 350 pagine, arrivare in fondo alla storia è stato un supplizio che non auguro a nessuno!

E Lucinda? Sta sempre lì, nella neve.





6 comments:

  1. Povera Lucinda, alla fine quella fregata è lei... ni beh pure te che te lo sei letta

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  2. Tu e i thriller non andate d'accordo. Questo non l'ho letto e quindi non posso dire nulla me fatti un favore non prendere un altro thriller dopo il caso di Harry Quebert

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    1. Probabilmente, rispetto a te che ti accontenti, ho un palato più fine in fatto di thriller! Se tale genere non rispetta determinati criteri, per me non è un thriller. A te i grandi thriller della Newton, a me quelli belli, rari ma belli! Buona giornata!

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    2. Ho appena finito di leggere il libro e non posso che darti pienamente ragione libridinosa! Ho fatto veramente fatica ad arrivare alla fine. Mi aspettavo molto molto di più...neppure il finale francamente mi ha appagato..ciao Massimo

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  3. Lo sto leggendo e condivido tutto quello che hai scritto. Mai letto libro più brutto!

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