Recensione '...che Dio perdona tutti' di Pif - Feltrinelli


Titolo: ... che Dio perdona tutti || Autore: Pif || Editore: Feltrinelli
Data di pubblicazione: 15 novembre 2018 || Pagine: 186

Con la sua inconfondibile voce, Pif esordisce nel romanzo con un’opera divertentissima che costringe il lettore a riconsiderare i rapporti che ci legano gli uni agli altri, il nostro comportamento quotidiano e le parole solidarietĆ , uguaglianza, veritĆ .
Arturo ĆØ un trentacinquenne, non ha ancora una fidanzata e fa l’agente immobiliare. Il suo principale obiettivo nella vita ĆØ mantenere immutato lo stato delle cose. Ha poche passioni che condivide con gli amici di sempre. La piĆ¹ importante e irrinunciabile ĆØ il cibo: famoso per la sua pignoleria gastronomica, gli amici spesso si fanno il segno della croce quando al ristorante ĆØ il suo turno di ordinare. Arturo ricambia la loro tolleranza, immolandosi come portiere per le partite di calcetto. Questa ĆØ la sua routine, fino al giorno in cui entra in scena Lei: la figlia del proprietario della pasticceria che fa le iris piĆ¹ buone di Palermo, il dolce preferito di Arturo. E in un istante diventa la donna dei suoi sogni.
Sveglia, intraprendente, ma anche molto cattolica, Lei sulla religione ha la stessa pignoleria di Arturo sui dolci. ƈ proprio cosƬ che lui la conquista, sostituendo l’uomo che ha il compito di interpretare GesĆ¹ durante una Via Crucis. Quel giorno ĆØ per Arturo un vero calvario, perchĆ© durante il tragitto si accorge di avere dimenticato qualsiasi nozione della religione cattolica e sbaglia tutto, dando vita a una rappresentazione ai limiti del blasfemo. CiĆ² nonostante, Lei si innamora e per un periodo felice i due stanno insieme, senza che lei si accorga della sua indifferenza religiosa nĆ©, tanto meno, senza che Arturo la confessi…
Questo precario equilibrio, fatto di veritĆ  non dette e risposte liturgiche mezzo inventate e mezzo bofonchiate, non puĆ² durare: quando Lei si accorge della freddezza cattolica del compagno, la loro vita di coppia esplode. Per qualche giorno lui para i colpi, ma poi, un po’ per sfinimento e un po’ per provocazione, decide di applicare alla lettera le regole e gli insegnamenti del cristianesimo, di praticare la parola di papa Francesco. Per tre settimane.
Quella che mette in pratica ĆØ una vera e propria rivoluzione che cambierĆ  la vita di tutti, rivelando a Lei e alle perso­ne che gli stanno intorno, amici e colleghi inclusi, la natura profonda e dimenticata del cristianesimo. Una veritĆ  molto scomoda, come Arturo avrĆ  presto modo di scoprire.




Mettiamo subito le cose in chiaro: si dice arancino, con la O. Avete capito? Mi spiace amici palermitani, ma l'arancino ĆØ femmina solo da voi!
...quando un palermitano incontra un catanese, province comprese, il discorso finisce sempre lƬ: "Si dice arancina, non arancino!" e il catanese risponde: "Arancino, si dice arancino" (...) La discussione sul genere sessuale della palla di riso, fritta esternamente, ĆØ un punto fermo della nostra esistenza. All'inizio il tono ĆØ scherzoso. Dopo dieci minuti si puĆ² arrivare alle mani.
E adesso che abbiamo messo le cose in chiaro, parliamo pure di questo romanzo!

Chi appartiene alla mia generazione ĆØ cresciuto con un'educazione religiosa quasi imposta: nessun
Fonte: Cosa fare in Sicilia
genitore, per quanto cattolico un po' all'acqua di rose, ci ha risparmiato la classica tripletta confessione-comunione-cresima.
Alzi la mano chiunque di voi abbia un bel ricordo di quei pomeriggi trascorsi davanti ad una povera donna che ci parlava della vita di GesĆ¹.
Personalmente, li ho sempre vissuti come una costrizione, due ore tolte al gioco e alle amiche.

Che noi cattolici, ovviamente con le dovute eccezioni, la religione la si sia presa sempre un po' sottogamba ĆØ cosa risaputa; insomma, il rispetto dei dogmi non ĆØ proprio il nostro forte.
La messa ogni domenica? I fioretti? Niente carne il venerdƬ? Anche no! 
Per non parlare, poi, dei dettami piĆ¹ ferrei: il sesso? Solo per procreare e solo all'interno del matrimonio, tanto per dirne una!
Insomma, cattolici sƬ, ma andiamoci piano.

Arturo rientra perfettamente in questa casistica. Agente immobiliare, single impenitente, con un'insana passione per i dolci, in particolare quelli alla ricotta (e se non siete siciliani, scusate, ma non potete capire!), ha fatto di questa sua passione uno stile di vita, che lo porta a vagare di pasticceria in pasticceria alla ricerca dello "sciĆ¹" (bignĆØ) perfetto!
SarĆ  proprio cosƬ che incontrerĆ  Flora, che di una pasticceria ĆØ proprietaria ed ĆØ pure bellissima.
Cosa volere di piĆ¹ dalla vita? Ad Arturo quel ruolo da Principe Consorte pare proprio calzare a pennello!

A metterci lo zampino, perĆ², sarĆ  proprio Nostro Signore!
Per una serie di coincidenze e fraintendimenti, Flora si convincerĆ , infatti, che Arturo sia un buon cattolico. Poco felice sarĆ  la sua reazione quando scoprirĆ  che lui, invece, la messa ogni domenica la frequenta solo per far felice lei.
Per non perdere l'amore della sua vita, allora, Arturo deciderĆ  di comportarsi da buon cattolico 
"...da oggi fino alla terza settimana del mese io sarĆ  un uomo profondamente cattolico. SarĆ² piĆ¹ cattolico dei cattolici medi, perchĆ© praticherĆ² ogni santo giorno la parola del Signore e seguirĆ² gli insegnamenti dei cinque evangelisti!" (...) Solo dopo mi ricordai che gli evangelisti erano quattro.
Il romanzo di Pif potrebbe essere diviso in due parti distinte: la prima, molto ironica e piena di vicissitudini, porta il lettore a ridere sino alle lacrime; la seconda, invece, piĆ¹ riflessiva, tende, purtroppo, ad apparire, a tratti, quasi retorica.
Il modo in cui Arturo decide di mettere in pratica tutti i dettami del cattolicesimo e di applicarli alla sua quotidianitĆ , avrebbe potuto essere raccontato in maniera piĆ¹ leggera senza per questo sfociare nella banalitĆ .
L'autore, invece, decide di cambiare registro, passando ad un tono piĆ¹ serio, forse anche piĆ¹ adatto al tema trattato, ma che rende appena meno piacevole il prosieguo della lettura.

Nonostante questo piccolo handicap, ...che Dio perdona tutti ĆØ un romanzo che si legge con piacere e che regala qualche ora di serenitĆ , tante risate e, perchĆ© no?, anche degli spunti di riflessione.
L'argomento viene trattato con la giusta dose di ironia e una sorta di rispetto che portano la storia a non cadere mai nel blasfemo o nella retorica. E davanti ad un romanzo cosƬ, non ĆØ assolutamente facile!


La Libridinosa

Cosa fai nella vita? Leggo!

5 commenti:

  1. Adoro Pif, merito in particolare della Mafia uccide solo d'estate, quindi il romanzo finisce subito in lista.

    Ps. Io, nato a Palermo, dico arancino con la O (anche se a una lezione di linguistica, giuro, hanno parlato della questione dicendo che dal momento che si tratta di un diminutivo di Arancia...).

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    1. Ma sƬ, ĆØ sicuramente un diminuitivo di arancia, ma per me rimarrĆ  sempre arancino!

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  2. Ahi ahi Laura io sono stata fino all'anno scorso catechista, ma solo un'ora alla settimana šŸ˜‚ purtroppo la questione della religione ĆØ delicata e credo che Pif l'abbia colta con il suo modo ironico. Non ho letto il libro, ma mi hai messo molta curiositĆ . Ah, il sesso solo per procreare ĆØ una bufala šŸ˜‚ (a meno che si entri in altri ambiti che qui ĆØ meglio forse non toccare)

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    1. Simona <3 che bello averti qui! Leggilo questo libro, sono sicura che ti strapperĆ  piĆ¹ di una risata ;)

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  3. Io ho fatto quasi fatica a finire di leggerlo il libro :-(
    mi ĆØ sembrato un pĆ² confuso, forse una storia piĆ¹ adatta al cinema che alla carta stampata: i personaggi non sono descritti, sono solo delle "pedine" necessarie per arrivare alla grande lezione finale. Inoltre i temi della religione e dei dolci sono stati trattati un pĆ² troppo profusamente...ahimĆØ io l'ho trovato un pĆ² stancante

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