Lettera aperta al mio blog



Ieri, 29 marzo, questo blog ha compiuto 7 anni.

In un qualunque altro momento, probabilmente, avrei scritto qualcosa per festeggiare, avrei ricordato tutti i bei momenti e le gioie che questo angolo di web mi ha portato.
In questo momento, invece, la voglia di festeggiare, celebrare, sorridere, ĆØ poca. Ma sette anni non sono pochi e ho pensato fosse giusto parlare al mio blog e farlo a cuore aperto!

Caro Blog,
sono piĆ¹ di 2 mila i giorni che abbiamo trascorso assieme. Mi hai accolta in un momento in cui avevo bisogno di uno spazio solo mio e, anno dopo anno, sei diventato un po' uno spazio per tutti!
Abbiamo condiviso tanti momenti, molti belli, alcuni meno. Ci sono state volte in cui ti ho amato follemente e altre in cui ti ho profondamente detestato; abbiamo avuto giorni buoni e giorni cattivi, come accade sempre tra chi si vuol bene, no?!
Alcune volte, non molte in veritĆ , mi sono chiesta che senso avesse andare avanti. E tutte le volte, tu, quasi mi avessi sentita, hai trovato un modo per farmi capire che un senso c'era!
C'erano persone che passavano di qui, ogni giorno, alla ricerca di un consiglio, di uno spunto, di una parola che le convincesse che sƬ, quello era il libro giusto per loro. C'erano autori che aspettavano che io quelle parole le tirassi fuori dalla mente, dal cuore e dalla pancia e riuscissi a fissarle su questo schermo che, per me, ĆØ sempre stato un po' di carta!

Nell'ultimo anno, ce ne siamo accorti entrambi, le cose sono un po' cambiate. Ho cominciato a sentirmi oppressa, fagocitata da tutte quelle scadenze, da quei libri da leggere "per forza", in fretta... piĆ¹ in fretta... Ho cominciato a vederti spesso come un dovere e i momenti di gioia, quelli in cui mi sono seduta davanti a questo schermo e ci ho gettato dentro parole uscite di getto, sono stati sempre meno.
Ho iniziato questo 2020 con la voglia di cambiare, di ritagliare piĆ¹ spazi per me e meno per te, di non farmi piĆ¹ prevaricare da te e da quello che rappresentavi.

Poi ĆØ arrivato il 20 febbraio, che qui in Lombardia ha voluto dire quarantena. Tutto ĆØ iniziato a cambiare attorno a me, prima lentamente, poi sempre piĆ¹ velocemente. Hanno iniziato a chiudere le scuole, si ĆØ iniziato a parlare di distanze da rispettare; poi ĆØ stata la volta di bar e ristoranti e poi ancora i negozi e le aziende. 
Si fa la fila per fare la spesa, si sta chiusi in casa e quando si esce si indossano guanti e mascherine. Siamo gente spaventata, siamo in crisi. E io non leggo piĆ¹!

Mi sono chiesta spesso, in questi giorni, che senso abbia la tua esistenza. TornerĆ  la voglia di leggere?  Probabilmente sƬ! TornerĆ  la voglia di scrivere? Non lo so. 
Quello che so, adesso, ĆØ che io e te abbiamo bisogno di prenderci i nostri spazi. Io ho bisogno di prendere in mano un libro e trascinarmelo anche per giorni interi senza l'ansia di te che stai qui, fermo e silenzioso, in attesa che mi decida a scrivere qualcosa; ho bisogno di afferrare un libro, iniziarlo e metterlo da parte senza sentirmi in colpa perchĆ© tu rimarrai zitto e muto per giorni interi. Ho bisogno, soprattutto, di parlare solo di quei libri che mi lasciano dentro emozioni profonde, che sia in senso positivo o in negativo. 
Non voglio piĆ¹ sedermi qui davanti solo perchĆ© mi sento "costretta", non voglio dover programmare le mie letture in funzione di un calendario che riguarda te. Non voglio leggere ciĆ² che "va di moda" perchĆ© tu ne hai bisogno; voglio, invece, pescare dalla mia libreria che, in questi anni assieme a te, si ĆØ riempita di libri che non hanno mai trovato spazio e tempo nelle mie giornate.

Sembro ingrata, lo so. Ma io e te siamo un po' due anime gemelle e so anche che mi capisci e sai che, in fondo, tra qualche tempo, quando il libro giusto inciamperĆ  nelle mie mani, io tornerĆ² a farti visita!

Buon compleanno, blog... E scusa, non pensavo che la crisi del settimo anno avrebbe colpito anche noi!


La Libridinosa

Cosa fai nella vita? Leggo!

6 commenti:

  1. Capisco le tue sensazioni anche se io non sono al settimo anno. A volte sembra un dovere e questo rende le cose piĆ¹ pesanti. Rallenta con i ritmi ma non ci lasciare!

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  2. Questo periodo ha rimesso in discussione molte delle nostre prioritĆ . Penso ci abbia insegnato a prendercela con piĆ¹ calma, quindi, se ĆØ una pausa quella che vuoi prenderti fai bene. Ogni tanto ci vuole.

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  3. Che bella lettera. Ti capisco in pieno. Questa quarantena forzata mi ha portato a rallentare un po' tutto e a prendere in considerazione che sono altre le prioritĆ . Io ti aspetterĆ² perchĆ© mi piace leggere le tue opinioni, mi piace sentirti parlare di libri. Ti voglio bene.

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  4. Sono certa che ciĆ² non farĆ  altro che rendere piĆ¹ ricco e prezioso il tuo blog.
    SarĆ  ancor piĆ¹ di qualitĆ  perchĆ© la scadenza l'avrĆ  dettata il tuo cuore e non il calendario.
    Ad maiora.

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  5. Capisco perfettamente la sensazione, e ha portato anche a me un gran bel blocco del lettore che non ĆØ andato via per giorni. Ho capito che in misura piĆ¹ piccola, perchĆØ "non sono famosa come te", il problema era lo stesso. E ho deciso di ascoltarmi. Ho sospeso le collaborazioni e leggo pescando libri dalla mia libreria invece di leggere quelli che vanno di moda, perchĆ© ho capito che prima di tutto dobbiamo stare bene con noi stessi, ĆØ una cosa cosƬ bella come la lettura non puĆ² e non deve diventare un altro stress della vita.
    Spero tornerai presto, perchƩ i tuoi pareri personalmente mi mancano.

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