PRIMA REGOLA: NON INNAMORARSI || Felicia Kingsley || Newton Compton || 1 giugno 2020 || 416 pagine
A soli trentadue anni, l'affascinante Nick Montecristo ha giĆ vissuto varie vite: ricercatore universitario, falsario, gestore di una bisca clandestina e, oggi, ladro per conto terzi nel mercato nero dell'arte. La sua fama lo precede: ĆØ chiamato " Il Chirurgo", perchĆ© ĆØ preciso, puntuale, un abile osservatore e i suoi lavori sono sempre perfetti. Contattato da Lord Cavendish, uno dei piĆ¹ famosi collezionisti d'arte al mondo , per recuperare un diario misterioso risalente al '700, ĆØ determinato a mettere a segno un altro colpo magistrale. Ma questa volta Nick non sarĆ solo. Al suo fianco ci sarĆ Sylvie Coreau, una truffatrice figlia d'arte, in grado di parlare ben nove lingue; conosciuta nel giro come " La Gazza Ladra" per la sua mano veloce e i colpi lampo. Peccato che nĆ© lei nĆ© Nick abbiamo intenzione di collaborare. Riusciranno a non pestarsi i piedi e mantenere un rapporto professionale, nonostante l'attrazione tra loro inizi a farsi irresistibile?
Se io fossi un'assidua lettrice di romance, questo ultimo lavoro di Felicia Kingsley, con tutta probabilitĆ , avrebbe ottenuto un voto sicuramente molto piĆ¹ alto.
Se io fossi un'assidua lettrice di romance, conoscerei sicuramente alcune delle regole fondamentali da seguire quando si legge un romanzo di questo tipo, una su tutte, come mi ha ricordato la mia amica Scheggia qualche giorno fa, non analizzare troppo!
Eh giĆ , perchĆ© terminata la lettura di questo libro e arrivata in chat a confrontarmi (e anche un po' sfogarmi!) con chi delle Sciallette lo aveva giĆ letto (e amato!), ĆØ emerso chiaramente che io analizzo troppo.
Ć vero? Assolutamente sƬ! Ed ĆØ per questo motivo che, se mai doveste trovarvi accanto a me durante la visione di un film, potreste sentirmi mugugnare frasi del tipo: "SƬ, certo, l'uragano e tu sei perfettamente truccata... cadono i pali e le antenne e il tuo ĆØ l'unico cellulare funzionante nel raggio di dieci miglia...". Insomma, sono una che di secondo nome fa Precisetti!
Motivo per cui, piĆ¹ di una volta, durante la lettura di Prima regola: non innamorarti ho storto il muso davanti a situazioni surreali e incongruenze enormi!
Facciamo un passo indietro: perchƩ io, che aborro la Newton Compton e i romance, leggo un libro di Felicia Kingsley? Semplice! Seguo Felicia su Instagram e la reputo una donna oltremodo simpatica e mi piace tantissimo il fatto che non abbia peli sulla lingua e non le mandi mai a dire.
Abbiamo parlato tante volte e mai si era permessa di propormi i suoi romanzi, perchĆ©, da donna intelligente qual ĆØ, sapeva benissimo che non facevano per me.
Stavolta, perĆ², un tentativo lo ha fatto e lo ha fatto con la consapevolezza che, in questo suo ultimo lavoro, di romance c'ĆØ molto poco.
Prima di accettare, io, mi sono consultata con le due Sciallette che lo avevano ricevuto e letto e anche loro hanno confermato che sƬ, il romance c'era ma in minima parte!
Quindi, ricevuto il romanzo, mi sono tuffata tra le sue pagine e...
Direi che per parlavi di questa storia dovrĆ² fare una distinzione: il romanzo in sĆ© e quello che ĆØ arrivato a me.
Prima regola: non innamorarsi ci racconta la storia di Nick e Silvye, entrambi ladri di professione, Il Chirurgo lui, La gazza ladra lei, questi i loro nomi d'arte.
Nick ĆØ bello, affascinante, preciso, metodico; Silvye ĆØ altrettanto bella, ma confusionaria, casinista e ritardataria.
Il primo incontro tra i due sarĆ assolutamente casuale, ma anche foriero di un certo astio; astio che dovranno mettere da parte quando verrĆ loro commissionato un incarico da svolgere in coppia: ritrovare il misterioso diario appartenuto a Giacomo Casanova.
Felicia Kingsley ci porterĆ a bordo dell'Orient Express, direzione Venezia e ci farĆ passeggiare per calli, chiese e musei, mettendo a nostra disposizione tutto il suo sapere e la sua conoscenza dell'arte.
Ć proprio qui, infatti, che risiede il punto forte e focale di questo romanzo: le descrizioni di quadri, chiese e monumenti sono accurate, le spiegazioni, le nozioni storiche e artistiche non fanno altro che accrescere la voglia di saperne sempre di piĆ¹, di saltare immediatamente su un treno, direzione Venezia e scoprire tutte le meraviglie nascoste tra i canali della famosa e meravigliosa cittĆ !
Se a fare da contorno a questa storia non ci fossero stati Nick e Silvye, io probabilmente lo avrei amato molto di piĆ¹.
Ma si tratta pur sempre di un romance e, come tale, ĆØ giusto che rispetti quei canoni (o clichĆ©) che lo facciano rientrare nel genere.
Nulla contro i due protagonisti, che, anzi, rispetto ai soliti protagonisti di romance, spiccano per simpatia. Silvye, in particolare, ĆØ una donna che, al di lĆ della sua avvenenza fisica, si distingue per l'innata ironia e l'amore viscerale per il cibo!
Il personaggio di Nick, viceversa, a fronte di una partenza sprint, si spegne pian piano durante la narrazione, quasi surclassato dalla sua controparte cosƬ predominante e frizzante.
La storia che Felicia ci racconta, al di lĆ del rapporto tra i due protagonisti e le varie disavventure a cui andranno incontro, ĆØ sicuramente interessante e affascinante, anche se, a tratti, soprattutto se si ĆØ avvezzi alla lettura di thriller a sfondo storico, sembra un po' scimmiottare Dan Brown e le avventure di Robert Langdon.
Questo ĆØ il romanzo in sĆ©: un romance che, forse, potrebbe risultare pesante a chi ĆØ avvezzo al genere, ma decisamente ben scritto, con una trama interessante e due protagonisti, come detto, al di fuori di ogni schema prestabilito.
Ma qui entro in ballo io e la mia avversione al genere! Mi ĆØ stato spesso chiesto per quale motivo io non legga romance e, lo confesso, mi ĆØ sempre sembrata una domanda stupida, un po' come chiedere a qualcuno perchĆ© non mangi un certo tipo di alimento. Facile: non ĆØ un genere che mi attira. Si tratta di gusti, no? Allo stesso modo, lo sapete bene, non leggo fantasy nĆ© distopici per il semplice fatto che, durante la lettura, ho bisogno di concretezza e realtĆ e quei mondi inventati non fanno per me.
Il romance nasce come lettura di svago, una di quelle, come dico io, dove si puĆ² tranquillamente appoggiare il neurone sul comodino, perchĆ© tanto si sa giĆ dove si andrĆ a parare.
Nulla di personale contro il genere, ci mancherebbe! Felice per chi lo ama, anche se mi sono chiesta spesso come si possa leggere sempre e solo quello (ma la stessa domanda me la porrei davanti a chi legge sempre e solo thriller, che sia chiaro!).
Il mio problema ĆØ che quando leggo non voglio staccare la spina, voglio che il mio cervello rimanga al suo posto e che i neuroni siano attivi e pimpanti! Avere tra le mani un romanzo dove, a pagina 5 so giĆ chi si innamorerĆ di chi e come si svolgerĆ tutta la storia, mi fa passare la voglia di procedere con la lettura.
Sono strana? PuĆ² darsi! Ma sono anche una persona che da un libro vuole essere sorpresa, stupita, coinvolta! Voglio uscire da quelle pagine sentendomi piĆ¹ ricca, magari avendo imparato anche qualcosa di nuovo.
Detesto la prevedibilitĆ e, purtroppo, ĆØ quella che fa del romance ciĆ² che ĆØ.
Nel caso specifico di questo romanzo, sapevo giĆ al primo incontro tra Silvye e Nick cosa sarebbe accaduto tra loro e, per tutte le 416 pagine non ho fatto altro che chiedermi quale piacere si provi a leggere un libro dove nulla puĆ² sorprendere.
Ć vero, in questo caso c'ĆØ molto contorno e sicuramente questo aiuta, ma poi? Cosa mi rimane alla fine di una lettura di questo tipo? La certezza, se ancora ne avessi avuto bisogno, che il romance non fa per me, che la mia esperienza con questo genere inizia e finisce qui!
Non ho pregiudizi verso chi legge romance (anche se una persona mi ha accusata di bullismo!) cosƬ come non penso che le autrici di romance siano persone stupide, tutt'altro! Credo, invece, che la lettura sia qualcosa di meraviglioso e che sia giusto che ognuno scopra quale sia il suo genere, quello in cui si ritrova, in cui si sente a casa e, al di lĆ di ciĆ² che sostengono alcuni, non c'ĆØ mai un vero motivo che dovrebbe portare un lettore a uscire dalla propria comfort zone (comfort con la M, giusto per dire!).
La lettura ĆØ piacere e come tale va vissuto: leggere qualcosa che non ci piace ĆØ solo una perdita di tempo!
Ringrazio l'autrice per avermi fornita copia del romanzo
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