ARROCCO SICILIANO ・Costanza DiQuattro ・Baldini+Castoldi ・13 settembre 2022 ・300 pagine
Ć l’alba del Novecento, a Ibla, lƬ dove la vita scorre fiacca sulla campagna stanca; lƬ dove si accalcano notabili tronfi, mogli tradite e poveri diavoli; lƬ dove la farmacia Albanese, per tutti «molto piĆ¹ di una chiesa», di colpo rimane orfana di colui che da tanti anni la amministra con riserbo monastico. Quando a succedergli accorre da Napoli un giovane senza passato, accolto da ostilitĆ e diffidenza che piano piano si sciolgono in un cauto abbraccio, il paese prende a pulsare e la farmacia a rivivere. Ad Antonio Fusco, questo il suo nome, toccherĆ navigare tra rimorsi polverosi e sciatiche ostinatissime, menzogne sottopelle e vizi feroci, amicizie insperate e cicalecci di popolo; e mentre scongiura il passato e insieme ne resta imbrigliato, mentre si gioca tutto con una mano di carte o una mossa di scacchi, lui riscoprirĆ e farĆ riscoprire la vita a chi pure «si sente morire da un pezzo».
I libri di Costanza DiQuattro sono diventati una piccola certezza. Tutte le volte mi riprometto di gustarmeli con calma, assaporandoli lentamente, ammirandone ogni colore, ogni profumo che l'autrice riesce a racchiudere tra le pagine.
Ogni volta mi ritrovo in Sicilia, in quella Sicilia che tanto bene conosco, tra strade che ho percorso, davanti a case che ho ammirato. E ogni volta, immancabilmente, bevo i libri di questa donna come fossero un qualcosa di fresco in una di quelle giornate di scirocco che rendono secca la gola e aride le labbra!
Arrocco siciliano ĆØ arrivato tra le mie mani qualche giorno prima della sua uscita e io, magicamente, mi sono ritrovata nuovamente in un luogo che ben conosco: Ragusa Ibla
La Chiesa di San Giorgio si ergeva ieratica e remota, guardava un piccolo mondo affastellarsi ai suoi piedi mentre lei, silenziosa e solenne, si limitava a osservarne la vita.
Il "forestiero" ĆØ Antonio Fusco, napoletano, farmacista anch'egli, appena giunto dalla cittĆ partenopea per rispettare l'impegno preso col defunto: gestire la farmacia al posto suo.
Il pettegolezzo non ĆØ solo cosa da donne: piace a tutti e quasi sempre ĆØ semplicemente cattivo.
Ibla ĆØ un paese in cui tutti si conoscono e l'arrivo di un forestiero ĆØ fonte di "curtigghio": perchĆ© Albanese ha voluto lasciare la farmacia proprio a quest'uomo? Come si sono conosciuti? Che legame c'era tra loro? E perchĆ© la vedova ha deciso di ospitarlo in casa sua?
Tra "smummuriate" e sguardi di traverso, DiQuattro ci farĆ scoprire il passato di Antonio Fusco, il dolore che lo ha accompagnato sin dall'infanzia, i suoi errori, le sue paure e i fallimenti che si porta appresso.
Sin dal suo arrivo a Ibla, perĆ², pare che la vita voglia concedergli un'occasione per redimersi: la gente che comincia ad accettarlo, la vedova Albanese che lo tratta come un figlio e poi Federico, un bambino che squarcerĆ quella ritrosia sul passato che Fusco ha sempre avuto con tutti. Ma si puĆ² davvero fare pace col passato? Si puĆ² cambiare vita e redimersi?
Con una scrittura elegante e delicata, senza mai scadere in alcuna banalitĆ o in inutili volgaritĆ , Costanza DiQuattro ci accompagna, come sua consuetudine, nella vita di persone normali e vere.
Tra i vicoli di Ibla, attraverso le sue case arroccate e le scale che si arrampicano selvagge tra esse, con l'aria ammantata del profumo di sole e cielo azzurro, accompagneremo Antonio Fusco verso l'abisso piĆ¹ profondo.
Leggere i romanzi di Costanza DiQuattro ĆØ come ammirare un quadro: pennellate di colori vivaci si alternano a tinte oscure; una miscela di colori che, una volta compresa, crea la perfezione!
Ringrazio la Casa Editrice per avermi fornito una copia del romanzo
Sempre piĆ¹ convinta di voler leggere questo libro, non lo conoscevo e non conoscevo neppure l'autrice ma ho l'impressione di essermi davvero persa qualcosa nel non aver mai letto nulla di suo. Come sempre le tue recensioni sono stupende ❤️
RispondiEliminaGrazie! Ti consiglio di recuperare anche "Giuditta e il MonsĆ¹" della stessa autrice, ĆØ una piccola chicca di narrativa moderna!
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