Recensione IN ANTEPRIMA 'La stagione del tuono'
di Bianca Rita Cataldi - Harper Collins

by - 20.9.22


LA STAGIONE DEL TUONO || Bianca Rita Cataldi || Harper Collins || 20 settembre 2022 || 285 pagine



Puglia, anni Sessanta. Con la fine dell’anno scolastico, per Michele iniziano lunghe giornate di libertà. Adesso può passare tutte le mattine a giocare, coi piedi nudi che affondano nel terreno del giardino di casa. Può gustarsi il sole del meridione che batte sul suo viso e imperla di sudore la sua pelle giovane. Ma non essendo più obbligato a recarsi alla scuola in città, a Bari, vede di meno Vittoria e Teresa. Lui è un Gentile, la sua famiglia coltiva piante e fiori da generazioni, mentre le sue due amiche sono delle Fiorenza, e i loro genitori confezionano profumi. Le rispettive famiglie, pur lontane per ricchezza e condizione sociale, sono unite da un antico sodalizio... ma quest’anno, per qualche motivo, Michele non è stato invitato in villeggiatura dai Fiorenza.

I tre bambini si avviano sul sentiero impervio dell’adolescenza, ciascuno con i suoi tempi e le sue difficoltà, mentre gli adulti delle due famiglie sono costretti ad affrontare una tempesta imprevista che cambierà per sempre il loro rapporto e il futuro che li attende. A creare delle frizioni è prima di tutto un matrimonio inaspettato, ma non solo. Nonostante ciò Michele, posto di fronte ai primi, veri sconvolgimenti della sua vita, dovrà aggrapparsi con forza ai suoi sogni, all’affetto costante di Teresa e a quello spinoso e imprevedibile di Vittoria, dalla quale si è sempre sentito attratto e respinto al tempo stesso.

Alla fine, dopo tanto cercare, trovò il silenzio in un angolo nascosto del giardino, tra le margherite che alla luce della luna sembravano azzurre.
Un tuono, la pioggia che scroscia incessante, i vestiti che si inzuppano, una corsa per arrivare a casa e scaldarsi. Aprire la porta e sentire il profumo di caffè che ci avvolge, il calore della stufa che ci rimette in pace col mondo, togliersi di dosso i vestiti ormai zuppi, guardarsi attorno e vedere loro, la nostra famiglia; i sorrisi conosciuti, le abitudini, le battute, gli sguardi. Questa è casa!

È questo che accade a Michele Gentile nel nuovo romanzo di Bianca Rita Cataldi, che dopo averci fatto conoscere i Fiorenza e i Gentile con Acqua di sole, ci riporta in Puglia, ci riporta a casa!

È trascorsa un'intera estate da quando Michele ha salutato Vittoria e Teresa, le due cugine Fiorenza; un'estate senza avere loro notizie, senza che, come sempre accaduto, sia stato invitato a trascorrere le vacanze con loro.
Perché Michele non ha più avuto notizie delle sue amiche? Cosa sta accadendo?

Siamo negli anni Sessanta e anche pochi chilometri di distanza possono diventare un abisso incolmabile per un ragazzino di appena 12 anni, quindi Michele non può fare altro che affidare le proprie parole alla carta e poi attendere che ricominci la scuola.
Il ritorno a Bari, a quella routine ormai consolidata che lo vede frequentare una "scuola per ricchi" grazie all'intercessione di Adriano Fiorenza e ai sacrifici di zia Maria, serviranno a Michele per rendersi conto che tante cose sono cambiate.
Vittoria è cresciuta, ha iniziato il ginnasio e pare snobbarlo; Teresa, invece, solare come sempre, genuina, allegra, è l'unico sprazzo di normalità nella vita di Michele.
Nel giro di un'estate, era cambiata ogni cosa.
Ma crescere vuol dire anche imparare ad affrontare dolori e perdite e la vita, con Michele, non sarà affatto tenera; una grave perdita colpirà la sua grande famiglia, una perdita che velerà gli sguardi e spegnerà i sorrisi.

In questo secondo volume, Cataldi ci fa attraversare i primi anni Sessanta con lo sguardo e le parole di Michele. La crescita del protagonista, che accompagneremo dolcemente nel passaggio dall'infanzia all'età adulta, sarà allo stesso tempo la crescita del romanzo stesso.
Michele dovrà imparare a fare i conti con i cambiamenti del corpo, dei pensieri e delle sensazioni e se da una parte rimane il ragazzetto di campagna, un po' schivo, timido e tenero, dall'altra lo vedremo assumere sembianze da uomo: i baffetti che gli sporcano il labbro superiore, il cuore che fa le capriole davanti a una ragazza, i sentimenti che non riesce a decifrare!

Nel frattempo, attorno a lui il mondo cambia, va avanti, pare quasi accelerare senza requie: il telefono fa la sua comparsa nelle abitazioni, riducendo quelle distanze che, inizialmente, parevano infinite. E se a Bari le cose cambiano velocemente, la casa dei nonni, a Terlizzi, pare sempre un po' uguale a sé stessa. Ma è davvero così? O un velo nero si è posato, lieve e doloroso, sulla famiglia Gentile?
Il dolore è una macchia d'olio su una tovaglia. Non serve a nulla gettarvi sopra dell'acqua, peggiorerebbe solo la situazione, l'allargherebbe ancora e ancora fino a farle invadere tutta la stoffa disponibile.
Bianca Rita Cataldi si conferma maestra nel raccontare le vicende di due famiglie che, loro malgrado, si ritrovano legate a doppio filo. I personaggi sono cresciuti, cambiati, si sono amalgamati meravigliosamente alle vicende che ci vengono narrate.
La trama procede lineare, riportando il lettore in quelle atmosfere salutate alla fine del primo romanzo, riportandolo a casa, dove, ad accoglierlo c'è nonna Ninetta, col suo sorriso, una tazzina di caffè e una fetta di pane e zucchero!
E mentre le tasche traboccano di caramelle e il caldo lascia spazio alla prima pioggia d'autunno, si arriva all'ultima pagina di questo romanzo.
Uno sguardo fuori dalla finestra, il cielo che volge al blu e una dolce nostalgia che attanaglia il cuore.

E adesso, non resta che sperare in un ritorno a Terlizzi, perché di Michele si sente già la mancanza!



Ringrazio la Casa Editrice per avermi inviato la copia del romanzo






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