L'UFFICIO DEGLI AFFARI OCCULTI
Éric Fouassier
Neri Pozza
22 novembre 2022
334 pagine
Un bambino corre, a piedi nudi, nella notte. Corre senza meta nelle viuzze buie e strette della Parigi cenciosa che festeggia l’ascesa al trono di Luigi Filippo. Il suo cuore è un tamburo impazzito. La mente, occupata da un solo pensiero: sfuggire agli artigli del Vicario, che è lì da qualche parte, nell’oscurità, pronto a dargli la caccia tutta la notte. In un vicoletto, il bambino scorge un coccio di bottiglia tra le immondizie. Lo afferra per tagliare il tendone più vicino. Un taglio discreto, giusto per entrare. Una volta dentro, lo accolgono visi da incubo, emersi dal nulla, in un terrificante labirinto di specchi da cui è impossibile uscire… Dall’altra parte della città, in uno dei quartieri ricchi della capitale, nella residenza di Charles-Marie Dauvergne, deputato alla Camera di fresca nomina, si festeggia il fidanzamento di Lucien Dauvergne con la figlia di un industriale normanno. Lucien è un giovane frivolo, un dandy elegante e bohémien. Nel corso della serata, sale al piano superiore della casa e scompare letteralmente dalla festa. Temendo un capriccio del suo incorreggibile rampollo, Madame Dauvergne si avventura anche lei al primo piano, e vede il figlio inginocchiato dinanzi a un grande specchio di Venezia con la cornice dorata. Il giovane si alza, abbozza un saluto, poi avanza con passo risoluto verso la finestra e si getta serenamente nel vuoto. L’inchiesta su una tragica, illogica morte del figlio di un personaggio illustre suscita sempre non pochi timori nelle alte sfere del potere. Alla Süreté viene perciò convocato e istruito in tutta fretta Valentin Verne, giovane ispettore della Buon costume, il servizio di protezione della morale. A Valentin, che sotto la sua apparenza eterea cela una durezza, una determinazione tagliente quanto il filo di una lama, non resta che accettare il nuovo incarico, anche se comporta, per il momento, la rinuncia a venire in aiuto di Damien, un orfano indifeso caduto nelle grinfie del mostro che si fa chiamare il Vicario. Accolto in Francia da uno straordinario successo di critica e di pubblico, L’ufficio degli affari occulti è un romanzo irresistibile in cui i generi si uniscono in un intrico fatto di esoterismo e scienza, di misteri e codici da decifrare insieme al protagonista delle sue pagine: Valentin Verne, responsabile dell’Ufficio degli affari occulti della Süreté di Parigi.
Una delle cose che lascia più perplesse e affrante me e Lallina da un paio d'anni a questa parte, è l'evidente calo di qualità delle pubblicazioni Neri Pozza; una Casa Editrice che, per parecchio tempo, è stata per noi (e per tanti) garanzia di qualità sia in termini di cura delle edizioni che, soprattutto, di storie proposte. La newsletter con le nuove uscite era sinonimo di wishlist allungata e certezza di soldi spesi in fretta!
Poi qualcosa deve essere andato storto, probabilmente l'entourage Neri Pozza è finito nel sottosopra e noi lettori ne stiamo pagando le conseguenze: qual è la loro linea editoriale? A quali lettori puntano? I giovanissimi di TikTok? La middle age di Instagram? I lettori storici? Ecco, a questi ultimi pare abbiano voltato le spalle!
Immaginate il mio stupore, quindi, quando, informandomi sulle uscite dei prossimi mesi, mi salta all'occhio proprio un titolo Neri Pozza (La notte della morte blu ndr.); apro la scheda, leggo la trama e scopro essere il terzo volume della serie de L'ufficio degli affari occulti, libro letto proprio da Lallina ormai un paio di anni orsono, e che io, chissà perché avevo un po' snobbato.
Così, come mio solito (perché io parsimoniosa mai!) ho acquistato la trilogia in blocco, soprattutto perché proprio questo primo volume sarebbe stato pubblicato in edizione economica poche settimane dopo il mio acquisto. E sia mai che io mi ritrovi delle edizioni differenti quando si tratta di libri in serie!
E allora, cos'è L'ufficio degli affari occulti? E secondo voi, io sto qui per raccontarvi tutto e fare spoiler? Ovviamente no, ma vi assicuro che varrà la pena aspettare quasi 300 pagine per scoprire di cosa si tratti. Ma, soprattutto, vale la pena leggere questo romanzo per più di un motivo! Innanzitutto, l'ambientazione: una Parigi poco nota, quella post-Rivoluzione francese.
Anche il clima cupo e oscuro che permea la narrazione e i personaggi aiuta il lettore a calarsi nell'atmosfera che l'autore vuol rendere: un'atmosfera nebbiosa, con soffi gelidi che paiono spirare dai vicoli parigini.
Quello che più mi ha affascinata di questo romanzo è stata la storia di Valentin Verne, ispettore della buoncostume il cui scopo principale pare quello di trovare il Vicario. Ma chi è il Vicario?
Questo è il filone principale del romanzo, al quale si alternano le pagine di diario del piccolo Damien, una nota dolorosa in una storia che non spicca certo per infondere gioia.
Avevo otto anni quando sono finito tra le grinfie del Vicario, e dodici quando sono riuscito a sfuggirgli. Ma una parte di me è rimasta chiusa in quella cantina.
Damien ci racconta la sua prigionia nelle mani del Vicario e lo fa con grande delicatezza, lasciando al lettore il compito di intuire cosa subisca, senza mai scadere in dettagli scabrosi e violenti, ma con la grande capacità di far passare tutto il suo dolore attraverso l'inchiostro.
Ciò che meno mi ha convinta della storia è stata l'impressione che l'autore abbia scelto di tessere una trama troppo fitta: oltre alla storia personale di Valentin, alle pagine di diario di Damien, si intrecciano in questo romanzo altre indagini che, alla lunga, anche per via del numero non indifferente di personaggi le cui vite si intrecciano, risultano difficili da seguire.
Stupefacente, se non addirittura scioccante, il finale, nel quale, oltre alla chiusura dell'indagine centrale di questo primo romanzo, spicca la verità su Valentin, che mi ha fatto decisamente cadere la mascella!
Sicuramente proseguirò la lettura della serie, anche se non rimane addosso, a fine lettura, quella bramosia di sapere, di conoscere tutto prima possibile.
Una lettura che si rivela gradevole, scorrevole, perfetta per queste giornate nebbiose e nelle quali il primo freddo fa capolino!
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