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1 ottobre 2016

...di quando sono finita su 'La Stampa' senza uccidere nessuno!

Era il febbraio scorso quando un certo Fabio Dutto mi scrisse: "Voglio portare Lorenzo (Marone) a Boves per Boves Letteraria" e voglio che sia tu a presentarlo (ahahahahahahahah).
Dopo 10 minuti di silenzio (ero svenuta, ma non ditelo a Fabio!), ho risposto con un "sì sì, va bene" pensando tra me e me che tanto non se ne sarebbe fatto nulla.

Passa qualche mese e sempre quel certo Dutto mi riscrive e... "Ok, abbiamo Lorenzo! Segna la data".
Io, ripetitiva, svengo nuovamente, mi riprendo, gli rispondo, segno la data in agenda e... ma sì, mancano mesi!
Peccato che il tempo abbia uno strano modo di scorrere: ci sono giornata e settimane che ti paiono lunghissime e altri che volano via in un soffio. Così, qualche giorno fa mi sono dovuta improvvisamente rendere conto che quei mesi si erano trasformati in giorni e poi in ore!

Ed ecco che il famigerato 29 settembre giunge a noi! Sono in fibrillazione da almeno una settimana e Dutto, giusto per calmarmi, la mattina mi invia la foto di un articolo pubblicato su La Stampa. Toh!
Sono finita sul giornale e non ho ucciso nessuno! Chi l'avrebbe mai detto?!

Ok, sono quasi le 14 ed è ora di uscire di casa e partire destinazione Boves. Sì, la faccio facile... ho ben 4 treni e un'ora di macchina che mi attendono. 
  • Trolley (che da 24 ore mi fissa minaccioso!): c'è
  • borsa con libro, occhiali, caricabatterie, telefono, iPad: c'è
  • io: ci sono (ma faccio sempre in tempo a scappare!).

Stazione di Soresina: "Dlin dlon... si avvisano i signori passeggeri che ... causa sciopero dei controllori ...". Ecco, cominciamo bene! Vuoi vedere che domani non riusciremo a tornare? Vabbè, intanto vediamo di partire!
Treno puntuale (sì, mi sono stupita anch'io!), arrivo a Treviglio e faccio il primo cambio. Uh guarda chi c'è? Il pinguino di Laura 2.0! Che carino! Sì, avete capito bene: su questo treno si gela e meno male che devo starci su solo mezz'ora. Oh guarda! C'è un gradino qui, devo ricordarmene quando scendo. State già ridendo? Avete capito, eh? Sì, stavo per andare giù di faccia! Ma non sarei io se non fossi scema, no?!
Altra stazione altro treno: Milano Centrale, treno già al binario (lui al 5 io al 13... oh caz...). Salgo, prendo posto e chiamo Lorenzo che, su quello stesso treno, ci sta dalle 11 del mattino. Mi raggiunge e... "Sei nervosa?" Un po'. "Ma noooo, stai serena! Ci divertiamo! Io sto zitto e tu parli". Sei un amico!
Si chiacchiera, si ride, si parla di libri, di progetti, di famiglia. Lorenzo sta leggendo il romanzo di Bianca Pitzorno, io ho in mano "Mia suocera beve" di Diego De Silva (e lui, orgoglioso della sua stalker, provvede subito ad inviare foto all'autore in questione). Io, da brava lettrice, ho un segnalibro, lui usa l'aletta della copertina per tenere il segno. Ecco, qui c'è qualcuno che ha bisogno di segnalibri!

Arriviamo a Torino, il tempo di un caffè con Monica Coppola (maaaaaammaaaaaaa!!) e ... altro treno altra corsa, l'ultima finalmente! Puzzo come una capra rientrata dal pascolo, ma arrivati ad Avigliana posso finalmente abbracciare Alice Basso che, vestita da femmina, ci fa da chauffeur sino a Boves.
In macchina, come potete immaginare, è tutto un ridere a crepapelle! 
Arriviamo a Boves e mi accoglie la mia stalker personale: Chiara!!! Povera stella, si è sobbarcata chilometri e chilometri per essere qui, ma che vogliamo farci? È la dura vita delle stalker e io ne so qualcosa!
Fabio ci urla che abbiamo solo 10 minuti per cambiarci, così schizzo in camera (che meraviglia 'sto posto!) con Chiara, mi spoglio, mi rivesto e sono fuori!
Si cena, si chiacchiera, conosco i ragazzi che si occupano dell'organizzazione di Boves Letteraria e finalmente stringo la mano a quella santa che sopporta Dutto tutti i giorni!

Dai su, è ora! Adesso mi guardo attorno e trovo un modo per scappare, che dite? No? Non posso? Ok, andiamo in Teatro. Ma quanta gente c'è? Dutto, lei temeva che non venisse nessuno, ma qui è tutto pieno!
Piazzate Alice (dotata di iPad per la diretta Facebook) e Chiara in prima fila, è ora di salire sul palco. Tocca a noi... niente, non posso più scappare!
Laura sei tesa? Noooo. Laura ti ricordi almeno una delle domande che hai preparato? Assolutamente no! Laura sai chi c'è seduto accanto a te? Ehm... ha un viso familiare... sì, lo so! È Lorenzo!

Non chiedetemi com'è andata, perché io non ricordo assolutamente nulla. Lorenzo ha parlato, la gente ha fatto domande, il wi-fi ci abbandonati dopo mezz'ora, praticamente su Facebook è stata trasmessa la parte seria. Poi è arrivata la parte del cazzeggio di cui, per fortuna, non rimarrà traccia! 
Ok, è andata: incontro finito, Lorenzo firma copie, io torno ad abbracciare Chiara ed Alice che continuano a ripetermi che sono stata bravissima (oh,  se lo dicono loro ci sarà da crederci, no?!).
Messaggio di Laura 2.0: "sei stata bravissima e hai pure tenuto a bada le gemelle" (ecco, lei non si smentirà mai! Ma io le voglio bene proprio perché è così... cretina!).

Per concludere degnamente la serata, si va a bere una cosa tutti assieme. Il tempo vola, è il momento dei saluti: Alice e Chiara si rimettono in macchina e vanno via. Io e Lorenzo torniamo al b&b che ci ospita.
"Lorenzo, tu hai capito qualcosa di tutto quel gioco di luci che ci hanno spiegato?"
"No"
"Bene!"
Andiamo a tentativi e riusciamo ad arrivare sani e salvi alle nostre camere.
'Notte, a domani!



29 settembre. Boves. Temperatura esterna: 10°. Io ho una zanzara in camera.
Dormo? No. Il sonno non arriva. Leggo messaggi, sbircio Facebook, riprendo in mano il romanzo di De Silva.
Ok, sono le 6, basta, mi alzo.

Alle 7.15 esco dalla camera e trovo una tavola imbandita ad accogliermi. Che meraviglia! Qualcuno qui mi adotta? Posso rimanere? Anzi, vi dico di più: se vi capita di essere in zona Cuneo e cercate un posto per dormire, ma un posto bello bello, eh! Uno di quei posti che entri e non vorresti più tornare a casa tua, con dei proprietari che ti accolgono a braccia aperte, con delle camere bellissime, con libri ovunque, un giardino spettacolare, un posto che trasmette il calore di una famiglia, vi consiglio assolutamente di andare al Bed&Breakfast La casa arancione, dove Andreina e Riccardo vi faranno sentire speciali!
Lorenzo mi raggiunge con la faccia beata di uno che si è fatto quasi 8 ore di sonno!
Colazione ricca ed abbondante per entrambi, con Lorenzo che voleva rifilarmi del formaggio alle 7.30 del mattino e si riparte.

Sciopero dei treni in agguato, Fabio ci porta in macchina sino a Torino. Primo treno per me, direzione Milano, viaggio assieme a Lorenzo e si continua a chiacchierare.
Arrivata a Milano saluto Lorenzo e finalmente riesco a sentire la mia Anima Ciambella (eh? Chi è? Che domande! Laura 2.0). Pare che lo sciopero non influisca, trovo il mio treno e mi accomodo.
Alle 12.45 arrivo a casa, con mio figlio che mi corre incontro e mio marito con i lucciconi agli occhi (sì, anche noi abbiamo un lato tenero!).

Cosa mi porto dietro di queste 24 ore? Tante emozioni, sicuramente! Tanto affetto, tanti amici. La sensazione di aver fatto un passetto in avanti come blogger, cosa che mai avrei pensato potesse accadere!
Mi porto dietro ore di chiacchiere con Lorenzo, il Lorenzo amico, non lo scrittore. Mi porto le risate di Alice (che quando ride brilla!), gli abbracci di Chiara (amica!); mi porto dietro Fabio e la sua dolcissima ragazza, Alice La Santa e tutti i ragazzi che si occupano di organizzare questo evento meraviglioso, che io scopro solo adesso. Ragazzi giovani e pieni di entusiasmo, un entusiasmo che vedi nei loro occhi!
Mi porto dietro i vostri messaggi che mi hanno riempito il cuore (grazie grazie grazie! Siete stati tantissimi a scrivermi e spero che tutte le belle parole che mi avete detto non siano dettate dalla paura!!!).
Mi porto dietro lo sguardo di mio marito e di mio figlio quando sono rientrata a casa e questo non ha prezzo!

Io non posso far altro che ringraziare Fabio che è stato così folle da volermi lì pur sapendo che non avevo mai fatto nulla del genere; Lorenzo che si è prestato ad essere la mia cavia; Alice che si è sobbarcata chilometri su chilometri solo perché io le avevo fatto giurare di non lasciarmi da sola; Chiara che mi ha tenuto la mano (e controllato le gemelle!) e poi Lea, Stefania e Laura che, anche se da lontano, erano lì con me!
Grazie e al prossimo incontro (sì, c'è altro che bolle in pentola!)

Intanto, se ve lo siete persi, qui c'è tutto ciò che è successo prima della morte del wi-fi



24 maggio 2016

LGS TRIVIAL GIVEAWAY - Seconda Edizione - Quarta Tappa


Buongiorno lettori! Siamo giunti all'ultima tappa dell'LGS Trivial Giveaway - Seconda Edizione. 
Come sta andando? Siete riuscite a rispondere bene a tutte le domande?
Quest'oggi tocca a me parlarvi dell'ultimo libro scelto per questo gioco. Se non lo aveste ancora letto, sbrigatevi a farlo perché Martedì 31 maggio vi invierò una mail contenente tre domande, diverse per ognuna di voi, relative al libro.
Dovrete inviare le risposte entro e non oltre le ore 17 di lunedì 6 giugno
Per correttezza, vi avviso che io, quel giorno, sarò in Garzanti per un incontro autrice - blogger, quindi non potrò rispondere immediatamente. Farà comunque fede l'ora di invio della mail, quindi non barate!!
Vi chiedo inoltre un piccolo favore: quando inviate le risposte, allegate anche le domande.
Io vi risponderò indicandovi eventuali imprecisioni e comunicandovi il punteggio definitivo.
Prestate attenzione a ciò che scrivete per evitare eventuali errori di battitura.
Per ogni risposta esatta vi sarà assegnato un punto e riceverete invece 5 punti se risponderete correttamente a tutte e tre le domande.

E ora passiamo al libro che ho scelto!

Autore: Lorenzo Marone
Editore: Longanesi
Pagine: 385

Sinossi
Erri Gargiulo ha due padri, una madre e mezza e svariati fratelli, È uno di quei figli cresciuti un po' qua e un po' là, un fine settimana dalla madre e uno dal padre, Sulla soglia dei quarant'anni è un uomo fragile e ironico, arguto ma incapace di scegliere e di imporsi, tanto emotivo e trattenuto che nella sua vita, attraversata in punta di piedi, Erri non esprime mai le sue emozioni ma le ricaccia nello stomaco, somatizzando tutto. Un giorno la moglie Matilde, con cui ha cercato per anni di avere un bambino, lo lascia dopo avergli rivelato di avere una relazione con un collega. Da quel momento Erri non avrà più scuse per rimandare l'appuntamento con la sua vita. E uno per uno deciderà di affrontare le piccole e grandi sfide a cui si è sempre sottratto: una casa che senta davvero sua, un lavoro che ama, un rapporto con il suo vero padre, con i suoi irraggiungibili fratelli e le sue imprevedibili sorelle. Imparerà così che per essere soddisfatti della vita dobbiamo essere pronti a liberarci del nostro passato, capire che noi non siamo quello che abbiamo vissuto e che non abbiamo alcun obbligo di ricoprire per sempre il ruolo affibbiatoci dalla famiglia. E quando la moglie gli annuncerà di essere incinta, Erri sarà costretto a prendere la decisione più difficile della sua esistenza ...

Prima di lasciarvi, vi informo che il vincitore sarà annunciato nel pomeriggio di martedì 7 giugno tramite post sul blog e nella pagina Facebook delle LGS. 
Ovviamente, in caso di parità, effettueremo un sorteggio tramite il sito Random.org.
Il vincitore, infine, sarà contattato tramite mail per la consegna del premio!

Grazie a tutte per la partecipazione, 


11 maggio 2016

...di Amici, di Scrittori e di Amici Scrittori!

Io una cosa devo dirvela: ODIO LE SORPRESE! Chiedete a Baba per avere conferma. Chiedete a mio marito che, ormai, ha quasi totalmente rinunciato a farmene una. Ecco, tutto si racchiude in quel quasi.
Perché sabato scorso il Coniuge è riuscito a sorprendermi e anche tanto! Qualche giorno fa abbiamo festeggiato i nostri 15 anni di matrimonio e, mi tocca riconoscerlo, questa volta mio marito è riuscito ad organizzare una giornata davvero meravigliosa; tra l'altro, con la complicità di due disgraziate dolcissime donzelle, conosciute dal mondo col nome di Lea e Stefania, le "Due lettrici quasi perfette", e di uno scrittore che dovrebbe essere AMICO MIO (non complice suo!).

Sabato mattina mi ha caricata in macchina e si è sorbito più di due ore di: "Dove andiamo? Dove mi porti? Siamo arrivati? Quando arriviamo?". Finché, esasperato, ha sparato musica a tutto volume e mi ha zittita!
Quando ho visto il cartello con la scritta Gardaland mi è salito un attimo di panico, lo ammetto! E niente, fatevene una ragione: io e i parchi divertimento non andiamo d'accordo e non avevo neanche un libro in borsa (perché Coniuge aveva detto che non mi sarebbe servito). Ma, fortunatamente, il viaggio è proseguito!

Finalmente il mistero viene svelato: Bassano del Grappa! E il mio cervello (che era ben sveglio e pimpante!) immediatamente butta fuori un collegamento: Bassano - Lea & Stefania - Lorenzo!!!

Bassano del Grappa ci ha accolti con un sole meraviglioso e un cielo azzurro che faceva quasi male agli occhi! Ma c'è stato qualcosa di più importante ieri: ci sono stati sorrisi timidi che sono diventati risate, ci sono stati abbracci e parole (e insulti, perché io e la Bacci interagiamo così!), ci sono state emozioni forti che si provano solo quando guardi negli occhi persone che, sino a quel momento, erano parole in una chat e voci in un telefono.

Ma la Libridinosa è stalker dentro, quindi vuoi che non avvisi "Lo Scrittore" della sua presenza in quel di Bassano? Telefono in mano e...: "Lorenzo, indovina dove sono?". E, dall'altra parte, una risatina malefica! Sapeva. Lui sapeva.

È stato così che mi sono ritrovata a vivere una giornata che definire bella è poco: una giornata che è stata un concentrato di Amicizia, quella che nasce spontanea e che si nutre di piccole cose ogni giorno!
Che Bassano del Grappa sia una città meravigliosa, non c'è bisogno che ve lo dica io (me ne sono
innamorata, lo ammetto!). Che la Baccichetto abbia ripetutamente tentato di buttarmi giù dal ponte ormai lo sanno anche i muri, che Lea sia di una dolcezza disarmante credo che traspaia non solo dalle foto. E che Lorenzo sia un Amico prima ancora che uno scrittore, una persona divertente ed umile come poche, beh... io lo avevo intuito ormai da tempo!

Seduti ad un tavolo di un piccolo locale di una magnifica piazza di Bassano del Grappa, Lea e Stefania hanno riempito me e Lorenzo di regali! E cosa c'è di più bello di trovarsi tra le mani oggetti che qualcuno ha fabbricato pensando a te?! 

Anche Lorenzo si è ricordato di me e ha mantenuto una promessa fattami qualche tempo fa (come dite? Non è affetto? È paura? Uff... che noiosi che siete!). E io adesso sono la felice proprietaria di un libro che trovare in versione cartacea è veramente impossibile. No, non parlo di Daria, che, per la
precisione, in questo momento si trova tra le mani di Lea e Stefania (minacce di morte ne abbiamo?), ma di "Le feste non vengono mai da sole" e di una raccolta di racconti.
La giornata è andata avanti tra chiacchiere e risate, tra un gelataio che voleva propinarmi un gelato vegano (a me? A me? Ma l'hai capito chi sono io? Mi avrà mica scambiata per la moglie di Brizzi?) e una visione strana di cui, però, vi parlerò nel Diario di Bordo di sabato prossimo.

La presentazione del libro? C'è stata, certo che c'è stata! Ed è stata anche bella! Innanzitutto, perché la  libreria è meravigliosa! Sita in un antico palazzo in centro città, ben fornita e con libraie gentili e simpatiche! Mentre aspettavamo Lorenzo, io e le due Perfette abbiamo giocato al "sì e no". Che gioco è? Semplice! Si gira tra gli scaffali e si indicano i libri dicendo sì se il libro lo si è letto ed è bello, no in caso contrario. Che pensavate? 
Con circa mezz'ora di anticipo, ci siamo sistemate in prima fila nella stupenda "Sala Nobiliare". Lorenzo è arrivato, puntuale come sempre. E, come sempre, tra una parola e l'altra, ha informato i presenti del mio essere stalker (grazie, eh, sei proprio un amico!).
Una cosa, questa volta, mi ha colpita particolarmente del racconto di Lorenzo. Mr. Marone ha ricordato di quando, lui che è cresciuto in una famiglia di avvocati, una di quelle famiglie in cui i discorsi ruotano attorno a politica e diritto, la sua camera era un po' un mondo a parte, un angolo diverso in cui lui si rifugiava tra videogiochi e una batteria da suonare! Lui l'ha definita "la piccola stanza che mi racchiudeva"! Mi sono emozionata davanti a queste parole, lo ammetto!
E mi è sembrato un po' di rivedere la Stanza Librosa, che racchiude, in un certo senso, quella che è la mia essenza di lettrice e blogger!

Devo tirare le somme? E allora vi dico che sono felice! Felice di avere un marito che sa come sorprendermi ancora! Felice di aver conosciuto due Lettrici Perfette che sono, per me, due Amiche Perfette! Felice di aver trovato (ancora una volta) in Lorenzo quella persona che ho intuito tra le righe dei suoi romanzi: umile, ironico, Amico!
E, quindi, non mi resta che dirvi Grazie! Grazie a Lea che è dolce, ma non smielata, che saltella nel mondo un po' come quella Flor che lei ama tanto, che (ma non diciamolo a Lorenzo!) continua a scrivermi "oddio, ma ci pensi? Un anno fa ero una lettrice del tuo blog e sabato abbiamo pranzato con Lorenzo Marone!".
Grazie alla Bacci (detta Giuda!) che è stata così carina da non buttarmi nel Brenta (la prossima volta, però, per sicurezza, incontriamoci dove non ci siano fiumi, eh!) e così carina che sono giorni che non mi insulta (sarà malaria?).
Grazie a Lorenzo! Ormai io e te ci diciamo sempre grazie, ma... GRAZIE! Te l'ho detto tante volte: di persone come te, in giro, ce ne sono poche! Tutto il resto, te l'ho scritto in un biglietto (e grazie per non averlo letto ad alta voce, che altrimenti la Bacci mi avrebbe presa in giro per almeno un anno!).
Ah già... guarda che l'iPhone a Flavia devi comprarlo, mica desisto io!

Grazie a mio marito che, come dicono tutte, è un Santo; che, come mi ricordano spesso mi ama. Lo so. E so quanto sia prezioso!

E ora, ovviamente, andate a leggere l'altra parte della storia dalle Due lettrici quasi perfette!






14 marzo 2016

'La tristezza ha il sonno leggero' - Cronaca dell'incontro tra Lorenzo e la sua stalker ufficiale!!


Luogo: Casalmorano (CR)

Mattina: La Libridinosa si alza dal letto ed è già in preda alla frenesia da incontro
Gira per casa con lo stesso sguardo vacuo che ha assunto dal giorno in cui, un paio di settimane prima, ha terminato la lettura de "La tristezza ha il sonno leggero".
Dovrebbe fare mille cose, ma il suo pensiero è tutto per la serata che l'aspetta: finalmente, dopo quasi un anno, incontrerà nuovamente Lorenzo e lo sentirà parlare del suo nuovo romanzo.

La giornata scorre tra preparativi, liste di cose da portare (mettiamo tutto in macchina, va'... che ci manca solo che dimentichiamo qualcosa!).

Ore 18. La Libridinosa carica il figlio undicenne in macchina e parte, direzione Lodi, per recuperare il marito che, botta di fortuna, quel giorno ha un corso di aggiornamento. Il coniuge riceve un minaccioso sms: "Se quando passo non ti trovo, tiro dritto".
Il coniuge, previdente, la aspetta sul ciglio della strada e viene caricato in macchina quasi al volo!!

Ma se la fortuna è cieca, la sfiga ci vede benissimo, è risaputo. E, ovviamente, in autostrada c'è coda. Così La Libridinosa & co. si ritrovano impantanati in una fila interminabile di macchine. E se il figlio se la ronfa beato sul sedile posteriore e il marito canticchia fregandosene, La Libridinosa (tra l'altro in versione "mi vesto da femmina e metto gonna e camicia chic") è preda di una mezza crisi: lei odia i ritardi e, ovviamente, vuoi che non le scappi la pipì? Intanto, iPhone alla mano, messaggia freneticamente con l'altra pazza blogger che deve raggiungerla all'incontro con Lorenzo, Noemi.

Luogo: Legnano (MI)

Ore 20.30. La famiglia Libridinosa giunge a destinazione. Coniuge guarda ammirato il luogo ed esclama: <<Oh, ma che posto bello!>>. La Libridinosa guarda ammirata il museo ed esclama: <<Chissà se c'è un bagno?>> (sì, se vi interessa, il bagno c'è ed è anche pulito!).
La Libridinosa, felice per essere arrivata in tempo e non abituata ad indossare le gonne, stava per rimediare la prima figura barbina della serata: stava uscendo dal bagno con la gonna tirata su! 
Arrivata nella meravigliosa sala in cui si terrà l'incontro, la nostra blogger si piazza in prima fila e cerca di capire che fine abbia fatto l'altra pazza, quando le arriva un sms: <<Ziaaaaa, sono in birreria e c'è Lorenzo>>. 
Fermi tutti! Perché Noemi sta in birreria? Perché Lorenzo sta in birreria? Perché io NON sto in birreria? 
Noemi, che non per niente è nipote adottiva della Libridinosa, ha imparato bene il mestiere e, ovviamente, si immedesima nel ruolo di stalker e comincia a fotografare Lorenzo (come far capire ad uno scrittore che, anche quando mangia, deve guardarsi le spalle!).
Ma cosa fa La Libridinosa, triste e sola, nella meravigliosa sala del museo? Sbircia tutte le donnine bionde, perché quella best... di Salvia le ha detto che la signora Meucci, l'agente letteraria di Lorenzo, è bionda. E visto che La Libridinosa e la signora Meucci hanno piacere di salutarsi, lei, ovviamente, cerca di capire chi sia, tra tutte quelle "sciure" la donnina in questione.
Benissimo, adesso, cari lettori, guardate la foto che segue...
Ditemi: vi sembra bionda questa bella signora? Quella alla vostra destra, per intenderci. Ecco, manco a me!
Vabbè, bando alle ciance! Volete sapere com'è andato l'incontro? Che domande fate? È andato benissimo! La sala era piena; Amanda, la ragazza che ha mediato, è stata bravissima: è riuscita a svelare pochissimo di quella che è la storia di Erri e della sua famiglia eppure è stata in grado di incuriosire e coinvolgere tutti i presenti, nonostante, c'è da dirlo, il libro fosse uscito da poche ore.
Credo che, tra tutti, fossimo meno di dieci ad averlo già letto.
Come dicevo, Amanda è stata grande: ironica, simpatica, divertente. Anche Lorenzo, c'è da dirlo, rispetto a quando lo avevo incontrato al Salone del Libro, si è sciolto. Mesi e mesi di incontri, probabilmente, hanno un po' grattato quella timidezza che lo contraddistingue. 
Ha fatto ridere, raccontandoci episodi della sua vita e di quanto vi abbia attinto per scrivere questo secondo romanzo. Ha raccontato i suoi personaggi, la loro storia e, ovviamente, ha anche parlato di Cesare.
Per poco più di un'ora, Lorenzo ha ammaliato il pubblico e, in sala, non si sentiva volare una mosca.

Ma volevate che non arrivasse il momento delle domande? Eh certo che è arrivato! Io, memore della magra figura rimediata al Salone del Libro (no, non ve la racconto, ho una dignità!) mi ero già preparata e, quando Lorenzo (simpaticone!) mi ha guardata e mi ha detto: <<Hai qualcosa da chiedermi?>>, io, sorrisino stampato sul viso, gli ho risposto: <<No, te le ho già inviate tutte in mail le domande che avevo!>>. Tiè...pensavi di fregarmi, eh?!!

Ma se La Libridinosa stavolta ha evitato la figura di m..., ci ha pensato suo figlio a tenere alto l'onore della famiglia. Nel silenzio che avvolge la sala, sento una voce alle mie spalle e penso "io 'sta voce la conosco". Panico. Sudo. Undicenne esclama: <<Ma Erri come Harry Potter?>>. 
Grazie, amore della mamma. Vuoi mai che Lorenzo possa pensare che siamo una famiglia normale? Naaaa!!!

Credo abbiate dedotto che la serata è stata magnifica e che io mi sia divertita tanto. È stato bellissimo conoscere Noemi e "Gelindo" (chiedete a lei il perché di questo appellativo per il suo fidanzato). Ma ancora più bella è stata la faccia di Lorenzo quando ho tirato fuori tutte le copie da fargli firmare.
Ok, erano tante. Ma mica tutte mie, eh? Diciamo che ho fatto qualche favore a gente che mi aveva chiesto obbligata a comprarne delle copie e farmele autografare!
E poi c'erano anche le due copie per il giveaway!
Come dite? La mia copia? Ooooh, la mia è una copia speciale, anzi specialissima! A me l'ha regalata Lorenzo e ci ha anche scritto su una dedica bellissima, di quelle dediche sei tanto fiera di far vedere in giro! Perché, insomma, mica tutti si sentono definire "folle stalker" da uno scrittore, no!? Ah non è una bella definizione? Vabbè, voi non potete capire. Per me è già tanto che non mi abbia scritto: "Ricordati che Misery è una storia inventata"!!!
 

Oh, ma quasi dimenticavo di raccontarvi l'ultima esibizione di mio figlio, che, usciti dal museo, mentre Lorenzo aspettava il suo taxi e io e Noemi chiacchieravamo, è andato, tutto tronfio a chiedergli di venire a fare una foto con le blogger (mio figlio, per ovvie ragioni, non conosce ancora il termine "stalker"!). Quindi, per chiudere questo articolo, eccovi qui Lo scrittore e le due pazze


Bene, io penso non mi resti altro da dirvi se non "Correte in libreria, se non lo avete già fatto, e comprate il libro di Lorenzo!".
Oddio, che avete da urlare adesso? Eh? Cosa? Aaaaaah, l'intervista! Oh, io ve lo dico subito: mettetevi comodi, che manco stavolta io e Lorenzo siamo riusciti ad essere seri!!

La Libridinosa intervista Lorenzo Marone

1. Nel romanzo precedente hai toccato il tema della violenza sulle donne, della solitudine e della perdita. In questo, invece, parli delle famiglie e di quanti danni possano fare i genitori quando non sono all’altezza del loro ruolo. I casi sono due: dato che un famoso autore una volta disse “scrivi di ciò che sai” o sei sfigato o sei bravissimo. Quale delle due?


Be’, diciamo che ho avuto la “fortuna” di avere una vita piena di difficoltà, così a un certo punto ho pensato che, forse, valeva la pena provare a trarne un senso positivo, e mi sono messo a scrivere. A parte gli scherzi, parlo di quello che è il mio trascorso, certo, ma sempre attraverso storie inventate, che mi appartengono fino a un certo punto. Cerco di nascondermi nella trama e nei personaggi, che sono sempre frutto della mia sola fantasia.


2. In questo romanzo sei riuscito ad intrecciare le vite di tantissimi personaggi (credo siano una trentina). Spiegaci come fai a rendere, anche quelli secondari, così caratteristici ed insostituibili (tranquillo, non voglio scrivere un libro, sono semplicemente curiosa come una scimmia!).

Be’, a questo non so rispondere, io quando mi metto a scrivere ho solo una vaga idea in testa e un protagonista, tutto il resto viene da sé; e qui ne sono venute di cose! È una storia lunga, quarant’anni di vita di due famiglie, moltissimi personaggi. Forse ho assorbito senza saperlo le storie e i personaggi di altri, tramite la lettura, i film, anche la musica, e tutto questo “assorbire” mi ha poi aiutato a far fiorire i miei di personaggi. 

3. Tra i tanti protagonisti del tuo nuovo romanzo spiccano, su tutti, Erri ed Arianna. Pur avendo avuto un’infanzia simile, i due crescono e reagiscono in maniera totalmente opposta a quelli che sono i dolori che si trascinano dietro. Mentre Erri rimane un personaggio più schivo ed introspettivo, ma, nonostante ciò, riesce a crearsi una sua nicchia nella vita, Arianna è sempre allo sbando. Come pensi che sia possibile reagire così diversamente ad uno stesso dolore? È solo una questione di carattere? 

È un romanzo che pur restando ironico, come è nel mio stile, parla molto di dolore, perché, in realtà, è pieno di vita, e nella vita, purtroppo, c’è anche il dolore. Tutti i personaggi del romanzo hanno a che fare con il dolore e ognuno reagisce a suo modo. Il dolore può salvarci o distruggerci, può essere la scintilla che fa scoccare la reazione o il piede che ci schiaccia. Erri reagisce, Arianna, invece, tende ad autodistruggersi perché non regge. E non è l’unico personaggio del romanzo a farlo. È una questione di forza caratteriale e di quantità di dolore da sopportare. 

4. Entrambi i tuoi romanzi sono ambientati a Napoli. Quanto forte è il tuo legame con la tua città? Ti piacerebbe sperimentare altre ambientazioni o sei un fedelissimo?

Amo la mia città, e con gli anni scopro di amarla sempre di più. Dal punto di vista narrativo, poi, credo non esista luogo migliore dove far muovere i personaggi. È una città che ha tutto, una città popolare, borghese e nobiliare, nuova e vecchia, piena di contraddizioni, un calderone dal quale attingere all’infinito. Senza Napoli la mia scrittura sarebbe diversa, e anche il titolo del romanzo è molto legato alla mia terra, che ha inventato il termine “Appocundria” (inserito anche nella Treccani), che è quella specie di malinconia profonda che non sai da dove viene ma che ti fa compagnia spesso, come un’amica petulante alla quale, però, alla fin fine vuoi bene. La tristezza ha il sonno leggero è quell’amica. 

5. Ma tu sei più Cesare o più Erri?

Più Erri. Senza dubbio.

6. Cosa direbbe Cesare ad Erri se mai dovessero incontrarsi? Perché non gli fai prendere un caffè assieme?

Sarebbe divertente, in effetti. Credo che il vecchiaccio si prenderebbe la briga di scuotere il nostro Erri, gli direbbe di smetterla di piangersi addosso e di muoversi a cambiare le cose. A Erri servirebbe un amico come Cesare. O un terapeuta come Cesare. Cesare Annunziata come terapeuta non sarebbe male! 

7. Nell’ultimo anno la tua vita è radicalmente cambiata: hai scritto due libri, hai avuto un grande successo, sei diventato padre e hai una stalker ufficiale (che sarei io!). Se qualche anno fa, ti avessero detto dove saresti stato oggi, ci avresti creduto o ti saresti fatto una grande risata?

Avrei riso, certo. Però devo anche ricordare che non ho mai smesso di crederci, di combattere per cambiare la mia vita, anche quando non sapevo che strada prendere, anche quando sarebbe stato più facile accontentarsi, io ho continuato a scalciare, perché sentivo di avere qualcosa da dire, qualcosa da creare, sentivo di essere profondamente diverso dal ruolo che stavo recitando. Dico un grazie alla mia caparbietà allora, e un grazie a mia moglie, che non ha mai smesso di spronarmi per continuare a scalciare. (Messaggio per Flavia: grazie anche da parte di noi lettori!)

8. E adesso passiamo alle domande cretine, tipiche di una LGS. Confessa: hai più paura di me o dei critici professionisti?

Ho più paura di te che dei critici . No, scherzo, è che ci si deve presto abituare al giudizio degli altri, non si può piacere a tutti, anche se ci sono stalker che te lo fanno credere possibile. (La Libridinosa gongola, che il mondo lo sappia!)

9. Ormai le persone sono convinte (almeno dalla mia parte) che tu sia un amante a distanza. Mio marito se n’è fatto una ragione; Flavia ti ha già fatto la valigia? Sappi che la taverna di casa mia è a tua completa disposizione!

Bene, allora so di avere un rifugio qualora le cose si dovessero mettere male… . Tuo marito è un santo. (È almeno la quarta volta che Lorenzo dice questa cosa di Davide. Qualcuno qui sta iniziando a montarsi la testa, che si sappia!)

10. Ormai una LGS (che non si fa mai i fatti suoi!) ti ha svelato che ho comprato una libreria solo per Cesare (doveva stare comodo!). Giusto perché Flavia non l’abbiamo ancora nominata, lei te l’ha comprata una libreria per Cesare? Ecco! Adesso rispondi e fatti due conti!

No, in effetti, no. Mi sa che dovrà riparare quanto prima…glielo farò notare!

11. E, infine, sai che le altre LGS, nello specifico Laura e Baba, hanno detto che quando scriverai il prossimo libro, mi uccideranno perché non sopportano di sentirmi dire che dopo i tuoi romanzi è impossibile leggere altro? Qual è la soluzioni che proponi? Io ne avrei una: mi scrivi un libro con 365 mini-racconti? Così sto tranquilla per un po’!

Semmai il prossimo romanzo te lo invierò un capitolo alla volta… 

Bene bene! Mentre io attendo che Lorenzo inizi a inviarmi i capitoli (ahahahah), non posso che concludere (questa volta sul serio) questo bellissimo resoconto facendovi notare un paio di cosette!
Io sono rimasta orfana piangente prima di Cesare e poi di Erri, ma quelle disgraziate che tanto si sono lamentate del mio frignare, in questi giorni stanno vivendo la stessa identica situazione. Vogliamo parlarne?!
E, infine, la serata del 7 marzo si è degnamente conclusa così...


P.S.: E mentre Noemi mangia beata il suo spiedino di marshmallow, io vi ricordo che, da ieri, ha preso vita una campagna "social" per portare il nostro amato Lorenzo a "Che tempo che fa". Potete aderire e far crescere il nostro grido usando l'hashtag #vogliamolorenzoachetempochefa su tutti i Social Network (su Twitter taggate la trasmissione "Che tempo che fa", Fabio Fazio e Luciana Littizzetto) e condividendo l'immagine che segue...



6 marzo 2016

Recensione 'La tristezza ha il sonno leggero' di Lorenzo Marone - Longanesi

SINOSSI

Erri Gargiulo ha due padri, una madre e mezza e svariati fratelli, È uno di quei figli cresciuti un po' qua e un po' là, un fine settimana dalla madre e uno dal padre, Sulla soglia dei quarant'anni è un uomo fragile e ironico, arguto ma incapace di scegliere e di imporsi, tanto emotivo e trattenuto che nella sua vita, attraversata in punta di piedi, Erri non esprime mai le sue emozioni ma le ricaccia nello stomaco, somatizzando tutto. Un giorno la moglie Matilde, con cui ha cercato per anni di avere un bambino, lo lascia dopo avergli rivelato di avere una relazione con un collega. Da quel momento Erri non avrà più scuse per rimandare l'appuntamento con la sua vita. E uno per uno deciderà di affrontare le piccole e grandi sfide a cui si è sempre sottratto: una casa che senta davvero sua, un lavoro che ama, un rapporto con il suo vero padre, con i suoi irraggiungibili fratelli e le sue imprevedibili sorelle. Imparerà così che per essere soddisfatti della vita dobbiamo essere pronti a liberarci del nostro passato, capire che noi non siamo quello che abbiamo vissuto e che non abbiamo alcun obbligo di ricoprire per sempre il ruolo affibbiatoci dalla famiglia. E quando la moglie gli annuncerà di essere incinta, Erri sarà costretto a prendere la decisione più difficile della sua esistenza ... 

AUTORE: Lorenzo Marone
EDITORE: Longanesi
DATA DI PUBBLICAZIONE: 7 marzo 2016
PAGINE: 385

TRAMA: 5 || PERSONAGGI: 5 || STILE: 5 || COPERTINA: 5