Luogo: Casalmorano (CR)
Mattina: La Libridinosa si alza dal letto ed è già in preda alla frenesia da incontro.
Gira per casa con lo stesso sguardo vacuo che ha assunto dal giorno in cui, un paio di settimane prima, ha terminato la lettura de "La tristezza ha il sonno leggero".
Dovrebbe fare mille cose, ma il suo pensiero è tutto per la serata che l'aspetta: finalmente, dopo quasi un anno, incontrerà nuovamente Lorenzo e lo sentirà parlare del suo nuovo romanzo.
La giornata scorre tra preparativi, liste di cose da portare (mettiamo tutto in macchina, va'... che ci manca solo che dimentichiamo qualcosa!).
Ore 18. La Libridinosa carica il figlio undicenne in macchina e parte, direzione Lodi, per recuperare il marito che, botta di fortuna, quel giorno ha un corso di aggiornamento. Il coniuge riceve un minaccioso sms: "Se quando passo non ti trovo, tiro dritto".
Il coniuge, previdente, la aspetta sul ciglio della strada e viene caricato in macchina quasi al volo!!
Ma se la fortuna è cieca, la sfiga ci vede benissimo, è risaputo. E, ovviamente, in autostrada c'è coda. Così La Libridinosa & co. si ritrovano impantanati in una fila interminabile di macchine. E se il figlio se la ronfa beato sul sedile posteriore e il marito canticchia fregandosene, La Libridinosa (tra l'altro in versione "mi vesto da femmina e metto gonna e camicia chic") è preda di una mezza crisi: lei odia i ritardi e, ovviamente, vuoi che non le scappi la pipì? Intanto, iPhone alla mano, messaggia freneticamente con l'altra pazza blogger che deve raggiungerla all'incontro con Lorenzo, Noemi.
Luogo: Legnano (MI)
Ore 20.30. La famiglia Libridinosa giunge a destinazione. Coniuge guarda ammirato il luogo ed esclama: <<Oh, ma che posto bello!>>. La Libridinosa guarda ammirata il museo ed esclama: <<Chissà se c'è un bagno?>> (sì, se vi interessa, il bagno c'è ed è anche pulito!).
La Libridinosa, felice per essere arrivata in tempo e non abituata ad indossare le gonne, stava per rimediare la prima figura barbina della serata: stava uscendo dal bagno con la gonna tirata su!
Arrivata nella meravigliosa sala in cui si terrà l'incontro, la nostra blogger si piazza in prima fila e cerca di capire che fine abbia fatto l'altra pazza, quando le arriva un sms: <<Ziaaaaa, sono in birreria e c'è Lorenzo>>.
Fermi tutti! Perché Noemi sta in birreria? Perché Lorenzo sta in birreria? Perché io NON sto in birreria?
Noemi, che non per niente è nipote adottiva della Libridinosa, ha imparato bene il mestiere e, ovviamente, si immedesima nel ruolo di stalker e comincia a fotografare Lorenzo (come far capire ad uno scrittore che, anche quando mangia, deve guardarsi le spalle!).
Ma cosa fa La Libridinosa, triste e sola, nella meravigliosa sala del museo? Sbircia tutte le donnine bionde, perché quella best... di Salvia le ha detto che la signora Meucci, l'agente letteraria di Lorenzo, è bionda. E visto che La Libridinosa e la signora Meucci hanno piacere di salutarsi, lei, ovviamente, cerca di capire chi sia, tra tutte quelle "sciure" la donnina in questione.
Benissimo, adesso, cari lettori, guardate la foto che segue...
Ditemi: vi sembra bionda questa bella signora? Quella alla vostra destra, per intenderci. Ecco, manco a me!
Vabbè, bando alle ciance! Volete sapere com'è andato l'incontro? Che domande fate? È andato benissimo! La sala era piena; Amanda, la ragazza che ha mediato, è stata bravissima: è riuscita a svelare pochissimo di quella che è la storia di Erri e della sua famiglia eppure è stata in grado di incuriosire e coinvolgere tutti i presenti, nonostante, c'è da dirlo, il libro fosse uscito da poche ore.
Credo che, tra tutti, fossimo meno di dieci ad averlo già letto.
Come dicevo, Amanda è stata grande: ironica, simpatica, divertente. Anche Lorenzo, c'è da dirlo, rispetto a quando lo avevo incontrato al Salone del Libro, si è sciolto. Mesi e mesi di incontri, probabilmente, hanno un po' grattato quella timidezza che lo contraddistingue.
Ha fatto ridere, raccontandoci episodi della sua vita e di quanto vi abbia attinto per scrivere questo secondo romanzo. Ha raccontato i suoi personaggi, la loro storia e, ovviamente, ha anche parlato di Cesare.
Per poco più di un'ora, Lorenzo ha ammaliato il pubblico e, in sala, non si sentiva volare una mosca.
Ma volevate che non arrivasse il momento delle domande? Eh certo che è arrivato! Io, memore della magra figura rimediata al Salone del Libro (no, non ve la racconto, ho una dignità!) mi ero già preparata e, quando Lorenzo (simpaticone!) mi ha guardata e mi ha detto: <<Hai qualcosa da chiedermi?>>, io, sorrisino stampato sul viso, gli ho risposto: <<No, te le ho già inviate tutte in mail le domande che avevo!>>. Tiè...pensavi di fregarmi, eh?!!
Ma se La Libridinosa stavolta ha evitato la figura di m..., ci ha pensato suo figlio a tenere alto l'onore della famiglia. Nel silenzio che avvolge la sala, sento una voce alle mie spalle e penso "io 'sta voce la conosco". Panico. Sudo. Undicenne esclama: <<Ma Erri come Harry Potter?>>.
Grazie, amore della mamma. Vuoi mai che Lorenzo possa pensare che siamo una famiglia normale? Naaaa!!!
Credo abbiate dedotto che la serata è stata magnifica e che io mi sia divertita tanto. È stato bellissimo conoscere Noemi e "Gelindo" (chiedete a lei il perché di questo appellativo per il suo fidanzato). Ma ancora più bella è stata la faccia di Lorenzo quando ho tirato fuori tutte le copie da fargli firmare.
Ok, erano tante. Ma mica tutte mie, eh? Diciamo che ho fatto qualche favore a gente che mi avevachiesto obbligata a comprarne delle copie e farmele autografare!
E poi c'erano anche le due copie per il giveaway!
Come dite? La mia copia? Ooooh, la mia è una copia speciale, anzi specialissima! A me l'ha regalata Lorenzo e ci ha anche scritto su una dedica bellissima, di quelle dediche sei tanto fiera di far vedere in giro! Perché, insomma, mica tutti si sentono definire "folle stalker" da uno scrittore, no!? Ah non è una bella definizione? Vabbè, voi non potete capire. Per me è già tanto che non mi abbia scritto: "Ricordati che Misery è una storia inventata"!!!
Credo abbiate dedotto che la serata è stata magnifica e che io mi sia divertita tanto. È stato bellissimo conoscere Noemi e "Gelindo" (chiedete a lei il perché di questo appellativo per il suo fidanzato). Ma ancora più bella è stata la faccia di Lorenzo quando ho tirato fuori tutte le copie da fargli firmare.
Ok, erano tante. Ma mica tutte mie, eh? Diciamo che ho fatto qualche favore a gente che mi aveva
E poi c'erano anche le due copie per il giveaway!
Come dite? La mia copia? Ooooh, la mia è una copia speciale, anzi specialissima! A me l'ha regalata Lorenzo e ci ha anche scritto su una dedica bellissima, di quelle dediche sei tanto fiera di far vedere in giro! Perché, insomma, mica tutti si sentono definire "folle stalker" da uno scrittore, no!? Ah non è una bella definizione? Vabbè, voi non potete capire. Per me è già tanto che non mi abbia scritto: "Ricordati che Misery è una storia inventata"!!!
Oh, ma quasi dimenticavo di raccontarvi l'ultima esibizione di mio figlio, che, usciti dal museo, mentre Lorenzo aspettava il suo taxi e io e Noemi chiacchieravamo, è andato, tutto tronfio a chiedergli di venire a fare una foto con le blogger (mio figlio, per ovvie ragioni, non conosce ancora il termine "stalker"!). Quindi, per chiudere questo articolo, eccovi qui Lo scrittore e le due pazze
Bene, io penso non mi resti altro da dirvi se non "Correte in libreria, se non lo avete già fatto, e comprate il libro di Lorenzo!".
Oddio, che avete da urlare adesso? Eh? Cosa? Aaaaaah, l'intervista! Oh, io ve lo dico subito: mettetevi comodi, che manco stavolta io e Lorenzo siamo riusciti ad essere seri!!
La Libridinosa intervista Lorenzo Marone
1. Nel romanzo precedente hai toccato il tema della violenza sulle donne, della solitudine e della perdita. In questo, invece, parli delle famiglie e di quanti danni possano fare i genitori quando non sono all’altezza del loro ruolo. I casi sono due: dato che un famoso autore una volta disse “scrivi di ciò che sai” o sei sfigato o sei bravissimo. Quale delle due?
Be’, diciamo che ho avuto la “fortuna” di avere una vita piena di difficoltà, così a un certo punto ho pensato che, forse, valeva la pena provare a trarne un senso positivo, e mi sono messo a scrivere. A parte gli scherzi, parlo di quello che è il mio trascorso, certo, ma sempre attraverso storie inventate, che mi appartengono fino a un certo punto. Cerco di nascondermi nella trama e nei personaggi, che sono sempre frutto della mia sola fantasia.
2. In questo romanzo sei riuscito ad intrecciare le vite di tantissimi personaggi (credo siano una trentina). Spiegaci come fai a rendere, anche quelli secondari, così caratteristici ed insostituibili (tranquillo, non voglio scrivere un libro, sono semplicemente curiosa come una scimmia!).
Be’, a questo non so rispondere, io quando mi metto a scrivere ho solo una vaga idea in testa e un protagonista, tutto il resto viene da sé; e qui ne sono venute di cose! È una storia lunga, quarant’anni di vita di due famiglie, moltissimi personaggi. Forse ho assorbito senza saperlo le storie e i personaggi di altri, tramite la lettura, i film, anche la musica, e tutto questo “assorbire” mi ha poi aiutato a far fiorire i miei di personaggi.
3. Tra i tanti protagonisti del tuo nuovo romanzo spiccano, su tutti, Erri ed Arianna. Pur avendo avuto un’infanzia simile, i due crescono e reagiscono in maniera totalmente opposta a quelli che sono i dolori che si trascinano dietro. Mentre Erri rimane un personaggio più schivo ed introspettivo, ma, nonostante ciò, riesce a crearsi una sua nicchia nella vita, Arianna è sempre allo sbando. Come pensi che sia possibile reagire così diversamente ad uno stesso dolore? È solo una questione di carattere?
È un romanzo che pur restando ironico, come è nel mio stile, parla molto di dolore, perché, in realtà, è pieno di vita, e nella vita, purtroppo, c’è anche il dolore. Tutti i personaggi del romanzo hanno a che fare con il dolore e ognuno reagisce a suo modo. Il dolore può salvarci o distruggerci, può essere la scintilla che fa scoccare la reazione o il piede che ci schiaccia. Erri reagisce, Arianna, invece, tende ad autodistruggersi perché non regge. E non è l’unico personaggio del romanzo a farlo. È una questione di forza caratteriale e di quantità di dolore da sopportare.
4. Entrambi i tuoi romanzi sono ambientati a Napoli. Quanto forte è il tuo legame con la tua città? Ti piacerebbe sperimentare altre ambientazioni o sei un fedelissimo?
Amo la mia città, e con gli anni scopro di amarla sempre di più. Dal punto di vista narrativo, poi, credo non esista luogo migliore dove far muovere i personaggi. È una città che ha tutto, una città popolare, borghese e nobiliare, nuova e vecchia, piena di contraddizioni, un calderone dal quale attingere all’infinito. Senza Napoli la mia scrittura sarebbe diversa, e anche il titolo del romanzo è molto legato alla mia terra, che ha inventato il termine “Appocundria” (inserito anche nella Treccani), che è quella specie di malinconia profonda che non sai da dove viene ma che ti fa compagnia spesso, come un’amica petulante alla quale, però, alla fin fine vuoi bene. La tristezza ha il sonno leggero è quell’amica.
5. Ma tu sei più Cesare o più Erri?
Più Erri. Senza dubbio.
6. Cosa direbbe Cesare ad Erri se mai dovessero incontrarsi? Perché non gli fai prendere un caffè assieme?
Sarebbe divertente, in effetti. Credo che il vecchiaccio si prenderebbe la briga di scuotere il nostro Erri, gli direbbe di smetterla di piangersi addosso e di muoversi a cambiare le cose. A Erri servirebbe un amico come Cesare. O un terapeuta come Cesare. Cesare Annunziata come terapeuta non sarebbe male!
7. Nell’ultimo anno la tua vita è radicalmente cambiata: hai scritto due libri, hai avuto un grande successo, sei diventato padre e hai una stalker ufficiale (che sarei io!). Se qualche anno fa, ti avessero detto dove saresti stato oggi, ci avresti creduto o ti saresti fatto una grande risata?
Avrei riso, certo. Però devo anche ricordare che non ho mai smesso di crederci, di combattere per cambiare la mia vita, anche quando non sapevo che strada prendere, anche quando sarebbe stato più facile accontentarsi, io ho continuato a scalciare, perché sentivo di avere qualcosa da dire, qualcosa da creare, sentivo di essere profondamente diverso dal ruolo che stavo recitando. Dico un grazie alla mia caparbietà allora, e un grazie a mia moglie, che non ha mai smesso di spronarmi per continuare a scalciare. (Messaggio per Flavia: grazie anche da parte di noi lettori!)
8. E adesso passiamo alle domande cretine, tipiche di una LGS. Confessa: hai più paura di me o dei critici professionisti?
Ho più paura di te che dei critici . No, scherzo, è che ci si deve presto abituare al giudizio degli altri, non si può piacere a tutti, anche se ci sono stalker che te lo fanno credere possibile. (La Libridinosa gongola, che il mondo lo sappia!)
9. Ormai le persone sono convinte (almeno dalla mia parte) che tu sia un amante a distanza. Mio marito se n’è fatto una ragione; Flavia ti ha già fatto la valigia? Sappi che la taverna di casa mia è a tua completa disposizione!
Bene, allora so di avere un rifugio qualora le cose si dovessero mettere male… . Tuo marito è un santo. (È almeno la quarta volta che Lorenzo dice questa cosa di Davide. Qualcuno qui sta iniziando a montarsi la testa, che si sappia!)
10. Ormai una LGS (che non si fa mai i fatti suoi!) ti ha svelato che ho comprato una libreria solo per Cesare (doveva stare comodo!). Giusto perché Flavia non l’abbiamo ancora nominata, lei te l’ha comprata una libreria per Cesare? Ecco! Adesso rispondi e fatti due conti!
No, in effetti, no. Mi sa che dovrà riparare quanto prima…glielo farò notare!
11. E, infine, sai che le altre LGS, nello specifico Laura e Baba, hanno detto che quando scriverai il prossimo libro, mi uccideranno perché non sopportano di sentirmi dire che dopo i tuoi romanzi è impossibile leggere altro? Qual è la soluzioni che proponi? Io ne avrei una: mi scrivi un libro con 365 mini-racconti? Così sto tranquilla per un po’!
Semmai il prossimo romanzo te lo invierò un capitolo alla volta…
Bene bene! Mentre io attendo che Lorenzo inizi a inviarmi i capitoli (ahahahah), non posso che concludere (questa volta sul serio) questo bellissimo resoconto facendovi notare un paio di cosette!
Io sono rimasta orfana piangente prima di Cesare e poi di Erri, ma quelle disgraziate che tanto si sono lamentate del mio frignare, in questi giorni stanno vivendo la stessa identica situazione. Vogliamo parlarne?!
E, infine, la serata del 7 marzo si è degnamente conclusa così...
P.S.: E mentre Noemi mangia beata il suo spiedino di marshmallow, io vi ricordo che, da ieri, ha preso vita una campagna "social" per portare il nostro amato Lorenzo a "Che tempo che fa". Potete aderire e far crescere il nostro grido usando l'hashtag #vogliamolorenzoachetempochefa su tutti i Social Network (su Twitter taggate la trasmissione "Che tempo che fa", Fabio Fazio e Luciana Littizzetto) e condividendo l'immagine che segue...
Io avrei una domanda per la Libridinosa: hai fatto presente che il bagno del museo era pulito; era ancora così dopo che la Libridinosa ne ha usufruito?
RispondiEliminaInoltre ti farei presente che se Lorenzo ha usato la parola Santo per ben quattro volte per identificare Davide...ecco, come dire, potrebbe essere un sottile messaggio?
Ovviamente a parlare è la mia invidia, perché, come ben sai, avrei voluto essere lí (magari a distanza di qualche sedia) con te!
Bellissimo resoconto!
Baci, Giuda
Senti, Giuda...sul bagno manco ti rispondo! E io pure definisco Flavia una Santa. Come la mettiamo? Andiamo dal Papa e ci facciamo beatificare? E se tu fossi stata lì, ti piazzavo accanto a me. O pensavi di farla franca?!
EliminaEcco, se mai dovessi partecipare ad un incontro nella stessa stanza con te, non badare se vedi qualcuno.vestito da Dart Fener, non sono io, no no.
EliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
EliminaQuesta me la pagherai, lo sai, vero?!
EliminaMentre leggevo il tuo resoconto ti immaginavo talmente presa dall'incontro da dimenticarti di passare il folletto! :D
RispondiEliminaP.S.: sono al terzo giorno post-Erri e non ho ancora toccato un altro libro
EliminaSei ancora alle basi. Dimmi come starai tra qualche giorno, perché, credimi, peggiora!
EliminaChe bel resoconto Laura, mi sarebbe piaciuto esserci! Devo recuperare entrambi i libri di Lorenzo Marone, mi sa che fra poco comincerai a farci le domande e bannerai i follower che ancora non hanno letto almeno uno dei due! :-p
RispondiEliminaNon li hai ancora recuperati? Bannata!!! Ok, facciamo così: ti vengo incontro perché sei una delle lettrici più fedeli che ho. Ti dò un mese di tempo per recuperare la lettura di entrambi i romanzi, poi vengo a bussarti alla porta di casa!
EliminaAahhahahah ok! Agli ordini capo! ;-)
EliminaLa famiglia Libridinosa in trasferta per Lorenzo Marone (e la sfiga che si diverte a pedinarla)!
RispondiEliminaAvrei pagato anche solo per poter assistere alla tua libridinosa intervista. Ma, dai su, immaginare va bene lo stesso.
Parentesi piccola piccola, grazie per aver menzionato il blog di Noemi, non lo conoscevo ancora.
Non conoscevi Noemi? Oddio! Hai recuperato, vero?!
EliminaMa buongiorno!! No no, queste domande non le conoscevo, mai viste e lette io ah ah ah Grande la Mia Libridinosa :-) tanto brava tu.
RispondiEliminaMa tu sempre qua stai? Non hai una recensione da scrivere? Ecco, vai vai!
EliminaGuarda...l'intervista mi è piaciuta molto, ma la cronaca della serata mi ha fatta scopisciare! Scusa la finezza.
RispondiEliminaSei forte Laura!
baci lea
Oh, oggi siamo in vena raffinatezza! Studiato dalle orsoline?
EliminaBaci, Leuccia del mio cuore!
Un capitolo alla volta?? Oddio, così non la finisci per un anno intero!!!
RispondiEliminaSarebbe un anno bellissimo!! Beeeeello beeeeello!!!!!!
EliminaFantastica...quasi quasi ti metto in un romanzo...:)
RispondiEliminaMi hai fatto troppo "pariare" (vai a vedere che significa)
Baci
Dice l'altra Laura che se mi metti in un romanzo, lei emigra! Quindi, vai, mettimi nel prossimo libro!!!
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